Mi sono slogato le dita sulla tastiera a forza di scrivere la stessa cosa. Nella Roma mancano dirigenti all'altezza e si vede ogni giorno. Vero che Ghisolfi fa tutto quel che è nelle sue possibilità ma non basta. Inoltre, molti hanno la sensazione che i Friedkin non siano più attenti a questa maglia, complice la nuova proprietà dell'Everton. Certamente il calcio inglese è ben altra cosa del circo italiano, settore calcistico e questa certezza probabilmente farà della Roma una proprietà secondaria, anche come investimenti.
Quanto può valere il marchio di una Roma che rappresenta la Città Eterna ma che non vince mai e conta sempre meno? Qui il sistema calcio predilige chiaramente la dittatura delle squadre nordiche, lo sappiamo, con la ovvia ingerenza del Napoli, un vero polo di autotutela innestato dalla sua presidenza.
E qui, invece, così come il potere politico è senza dubbio prono alle logiche provenienti dai tentacoli delle Elite mondiali, il calcio è assolutamente soggetto ai circoli di potere nazionali, gelosi della loro autonomia che si traduce nel gestire in modo esclusivo tutte le dinamiche calcistiche interne. La Roma è fuori da tali logiche e lo vediamo ogni domenica nell'atteggiamento di arbitri e dirigenti calcistici.
Potrebbe sovvertire la situazione una mole di investimenti che non vediamo dai tempi di Sensi. Ma come potersela aspettare dai proprietari di una squadra che milita nella ricca Premier League?
Non sappiamo se sono vere le voci di vendita del club, ora che i conti sono risanati, almeno in apparenza. Non sappiamo chi potrebbe pensare di trarre vantaggio da una squadra che non riesce neppure ad avere uno stadio di proprietà da iscrivere al bilancio.
Nel calcio che conta, quello europeo e sudamericano, la Roma riveste solo un valore ipotetico-sentimentale e poco altro. Se volete, potete farvi un giro sulle strutture dei maggiori club europei ma anche brasiliani e argentini. Poi, esiste un valore relativo al grande attaccamento del tifo romano, che se la gioca con Napoli, Juve, Milan e Inter. Per questi motivi, sarebbe opportuno anche dare valore alla base interna e infatti, da questo punto di vista, l'operazione De Rossi tecnico poteva essere più che accettabile. Ma l'esperienza non si compra al mercato e soprattutto non s'impara per sentito dire. DDR è stato vittima di una squadra, tra l'altro, in chiara crisi di valori calcistici.
I vecchi fanno una fatica del diavolo a esprimere le loro poche virtù tecniche a causa di guai fisici e usura. I nuovi ,a parte Dovbyk, chiaramente il migliore, sono stati presi senza ragionarci su abbastanza.
Il risultato è una squadra al decimo posto in classifica di Serie A, dietro molte formazioni e con gli stessi punti dell'Empoli. Questa è la Roma dei Friedkin, orfana di un gioco accettabile, con pochi giocatori di valore e una prospettiva inesistente, oltre ai cori assordanti delle vedove di De Rossi che vorrebbero che il tecnico romano l'esperienza se la facesse qui.
Molti tifosi pensano che lo spirito identitario interno possa salvarci da una pochezza strutturale ormai diventata cronica. Ecco per quale motivo, un tecnico come Juric appare un elemento esterno a tale logica.
Per tutto quel che ho descritto in questo post, la stagione attuale potrebbe rivelarsi, purtroppo, soltanto una parte di un ciclo che non vediamo come e dove possa portare. Più che a una nave in tempesta, la Roma sembra una vecchia nave destinata alle secche incombenti. L'errore societario di non aver supportato Mourinho anche con un mercato opportuno è forse la pietra tombale sulle nostre aspirazioni attuali.
Del resto, non abbiamo una proprietà che riesca a esprimersi. e nessun dirigente che possa apparire e spiegare. Restiamo noi tifosi a vivere una stagione con poco senso e a vedere una formazione con molte carenze e pochi leader veri. E ora, anche la conferma delle confusione di Juric. Vedere Dybala rincorrere Bastoni ha traumatizzato molti, me compreso.
Dovremmo forse auspicare una veloce transizione di gestione della proprietà, nuove energie e nuove idee in arrivo. Sinceramente, non vedo altre possibilità di rivalsa nell'immediato. C'è però da temere il peggio come nella stagione dei quattro tecnici che ricordiamo tutti. Per questo motivo c'è da auspicare che Juric ritrovi in fretta la bussola e capisca come gestire una formazione che potrebbe essere salvata almeno da una fredda logica di campo.