giovedì 31 ottobre 2024

Roma - Torino 1-0

 Juric affronta il suo Torino con il solito modulo 3421 ma senza Pellegrini e Dovbyk. Il centravanti lo fa Dybala, e Pisilli e Baldanzi a cercar e di sostenerlo in posizione di trequartisti mentre Le Fee forma un centrocampo tutto francese con Konè. I lateral isono Celik a destra e Zalewski a sinistra.

La Roma fa la partita e il Torino è fin troppo passivo con il suo 352 molto difensivo e bloccato sulla propria trequarti. 

Al 20^, Dybala ruba palla sul ritardo del portiere granata su retropassaggio di Linetty e la indirizza verso la porta mentre l'accorrente Masina non può far altro che accompagnare il pallone in rete.

Il Torino si porta timidamente in avanti e Svilar deve intervenire senza troppi patemi. 

Finisce il primo tempo e l'unico momento di genialità dell'ottimo Dybala si fa ricordare per importanza e determinazione. La Roma domina ma non tira in porta e quindi il toro può andare negli spogliatoi con il minimo svantaggio. 

Ripresa con la Roma che prende un palo con Pisilli ma l'azione era viziata da fuorigioco. Il Torino opera 4 cambi. 

Al 64^ Pisilli lascia il campo a Pellegrini. Subito dopo Svilar nega il pareggio a Lazaro. 

Non succede molto altro se non la tripla sostituzione al 77^: Dybala, Zalewski e Baldanzi per Shomurodov, El Shaarawy e Cristante. 

Il Torino si porta disordinatamente in avanti ma la Roma chiude ogni spazio e vince questa importantissima partita dopo 4 minuti di recupero. 

Stasera, N'Dicka, Celik, Konè e Dybala sono i migliori di una formazione che ha tenuto duro combattendo contro la sua crisi più che contro un Torino troppo bloccato. Vanoli ha cambiato più volte la formazione e il modulo senza trovare il pareggio.

Juric salva la panchina e su prepara alla trasferta di domenica a Verona. Da ricordar che è da aprile che la Roma non vince una partita in trasferta.



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I prossimi post:

Che fine ha fatto Mourinho?

Il commento su Roma - Torino

Analisi della politica dei Friedkin

Uno stadio che non s'ha da fare

Appunti per il mercato di gennaio


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mercoledì 30 ottobre 2024

Juric: scontri nella Roma

 Nella conferenza stampa di Juric di poco fa ,è stato confermato dallo stesso tecnico, onestissimo, che ci sono stati forti contrapposizioni (scontri) nella Roma. Per lui esiste che tutti svolgano il loro lavoro e stop. E ha ragione. 

Ma il tecnico non dev' essere solo nei rapporti con la squadra o l'esterno al club. Serve figura di contorno e aiuto. Questa figura non esiste a meno che non ci convincano che esista nella persona del direttore sportivo, Ghisolfi. 

Io ho definito l'attuale situazione romanista come una nave in tempesta e Juric ha confermato le mie impressioni. Un uomo onesto e solido a cui questa truppa di milionari in pantaloncini si sta forse confrontando, forse ribellando. Questa situazione prevede un forte intervento societario. il calcio non tollera cooperative, ma una struttura gerarchica ben definita.

Si deve battere il Torino, perché lo esige la classifica. Almeno in casa, fare il pieno di punti. Questa è una stagione pericolosa. 

Friedkin, dove siete?


martedì 29 ottobre 2024

SOS Roma

 La Roma deve mettere punti in cascina: questo è l'unico obiettivo in una stagione già compromessa da inefficienze, mercato caotico e inconcludente, una formazione che ha più buchi del miglior groviera. Servirebbe un tecnico esperto che comprendesse i veri limiti di questa squadra che non riesce a correre per costituzione fisica. 

Se Juric non è in grado di capirlo, deve andare via. Serve un modulo prudente e davanti inserire giocatori abili al lancio per le punte, per esempio, Dybala o Baldanzi con Dovbyk: creare spazi e mandare palla lunga. Questo è il risultato di un organico che ha giocatori lenti e che non riescono a primeggiare con gli avversari nè dal lato fisico nè dal lato tecnico. Questo modulo deve valorizzare l'unico asso che abbiamo : un buon centravanti. Juric deve comprendere che mandare la squadra in attacco e scoprire la difesa ci fa perdere le partite. Se non è in grado di farlo, vada via.

La proprietà, cioè il manico, è un altro, grande problema. Attenta a non interferire con il regime calcistico interno, sorride al regime calcistico europeo e subisce qualsiasi trattamento. Non conoscendo il nostro calcio, opera in maniera incomprensibile ed è ostaggio, forse, dei vari procuratori che ovviamente pensano ai loro affari. Non avere nella Roma un AD, non avere un direttore sportivo esperto e non avere un direttore tecnico prestigioso ci mette in difficoltà.

Forse, è troppo, per i signori Friedkin avere allo stesso tempo Everton e Roma. Ma non possiamo scontare noi le loro difficoltà che non sono economiche. Potevano risolvere con un presidente delegato o qualcosa del genere. Serve una dirigenza capace ed esperta, non capirlo è un altro, grave, handicap. 

La Roma sembra una barca senza timoniere che vada alla deriva, questa è la nostra situazione in vista dell'arrivo del Torino all'Olimpico. Si parla dell'offerta di un gruppo alla proprietà che non sembra abbia voglia o progetto di cedere. Ma in questo modo non si può andare avanti.

Per dare calci a un pallone serve prima la testa, poi le gambe e infine la voglia che gli argentini chiamano garra. Noi abbiamo soltanto i tifosi e poco altro.



Alla Roma serve un poliziotto

 Roma - Torino si giocherà giovedì 31 ottobre alle 20,45. Fateci caso, di questa importantissima partita, che dovrebbe consentire alla Roma di lasciare l'umiliante piazzamento attuale in classifica, si parla pochissimo. Si parla del tecnico di chi dovrebbe venire al suo posto. Incredibile ma vero. 

Questa è una stagione veramente assurda e non viene ancora presa l'unica decisione possibile e ragionevole: riportare Ranieri alla Roma. Ma neanche vengono presi i provvedimenti del caso riguardo certi atteggiamenti di calciatori ribelli che sono un vero veleno per l'armonia di campo e spogliatoio. Nella Roma sta succedendo di tutto a quanto si dice nelle radio e si legge sui giornali.

Si sente e si dice veramente di tutto e questa aria di provvisorietà, di  anarchia interna, di grande indecisione da parte della proprietà, forse distratta da ben altri progetti e ben altri pensieri, sta avvelenando il clima generale intorno alla nostra squadra. Lo stesso tecnico è sempre più solo e forse la sua permanenza sulla panchina è appesa a un filo e questo è inaccettabile. La Roma va salvaguardata e prima di adesso. La proprietà prenda i provvedimenti necessari senza attendere oltre. 



lunedì 28 ottobre 2024

Roma nel caos: per ora rimane Juric?

 L'ennesima crisi in una stagione nata male e che sta proseguendo peggio. Apparentemente, pare che Juric rimanga alla guida della squadra ma dobbiamo capire se sono vere la ridda di voci che in parte si contraddicono. Per esempio se è vera la dura lite con uno o più calciatori e in questo caso, la società o quel che ne resta dovrebbe prendere seri provvedimenti per ristabilire l'ordine e le gerarchie. 

Un club di calcio non è cooperativa nè una banda di mercenari ma si tratta di una struttura fortemente gerarchizzata dove i ruoli interni non dovrebbero mai sovrapporsi. L'anarchia è il peggior nemico in un club calcistico. Quindi se è vero che esistono nella Roma episodi di rivolta contro i gradi superiori, tali episodi dovrebbero essere puniti con il rigore massimo possibile. Sempre che siano vere certe voci. 

Del resto, alla proprietà americana, ormai sulla graticola delle critiche più acerbe, dobbiamo rimproverare la mancanza di dirigenti capaci e carismatici. Questo non è il Borgorosso Football Club, e i signori Friedkin, invece di pensare all'Everton, dovrebbero pensare a stabilire i giusti gradi di una gerarchia interna nella Roma. 

Io lo ripeto ai pochi che leggono questo blog: questa stagione può finire malissimo se non si prendono ORA le decisioni giuste. Essenzialmente sono tre: nominare in fretta i gradi di direttore tecnico e direttore sportivo. Decidere se Juric deve continuare nel suo lavoro e farlo sostenere in ogni modo oppure cambiare con un tecnico esperto e capace come , per esempio, Ranieri o Allegri. Infine, se ci sono stati episodi di ribellione interna, punirli con il massimo della pena sportiva applicabile. Qualunque altra decisione non farà altro che peggiorare il clima interno e invece, ora è il momento di stringere le fila in attesa della partita contro il Torino. Muoversi e muoversi bene, please. 



L'insostenibile leggerezza di essere un incompetente calcistico

 La Roma affonda nelle sue contraddizioni, negli errori epocali, in una vera, insostenibile e innegabile incompetenza della sua proprietà. L'intuizione iniziale dei Friedkin fu geniale: prendere, come guida nel calcio italiano, del quale non conoscevano nulla, uno dei migliori tecnici possibili e hanno portato a Roma il grande Mourinho. Costui fu messo in condizione di agire solo relativamente: non riuscirono a prendergli neppure uno dei calciatori che voleva. 

Ma Mourinho portò a Roma una coppa internazionale dopo 60 dico 60 anni e fu trionfo. Poi mercati ridicoli e pochi soldi da spendere a causa dei diktat Uefa fecero in modo che Mourinho fosse cacciato via e si scelse di tacitare le indubbie proteste popolari con De Rossi, amato da tutti in quanto ex calciatore ma allenatore del tutti inesperto. Dopo le buone prestazioni inziali, il primo crollo. La Roma non sapeva più giocare al calcio. 

La società fece per la prima volta un mercato decente ma pieno di errori: portato un buon centravanti, un discreto centrocampista (sto parlando di Dovbyk e Konè) e una pletora di calciatori semplicemente inutili, da Dahl a Le Fee, passando per Soulè. A De Rossi viene imposto di andarsene, e fu una decisione motivata da risultati che non arrivavano ma si pensò a Ivan Juric, ruvido ma onesto facitore di gioco in stile Gasperini. Costui avrebbe bisogno di gente di grande gamba e buona predisposizione ma si ritrova un gruppo di veterani usurati e stanchi e pochi ragazzi con grande buona volontà. 

Oggi, la Roma è all'11° posto nella classifica di un movimento calcistico che non vede la fase finale dei Mondiali da due edizioni. Un calcio di seconda categoria dove la Roma non riesce minimamente a primeggiare bensì si ritrova in classifica dopo Empoli, Udinese, Lazio eccetera. Una squadra senza gioco, senza identità, tecnicamente carente e soprattutto atleticamente a terra. 

Non fatevi distrarre dal nome dei tecnici. Nella Roma mancano calciatori adatti e produttivi. Ne salverei solo quattro-cinque, compresi i vecchi elefanti presi in fretta e furia. Oggi solo Svilar, Konè, Pisilli, Dovbyk oltre a un paio di riserve, potrebbero costituire un minimo nucleo da poter plasmare in un gruppo più folto ma serve tempo e servono fondi. Oltre a tecnici ragionevoli e preparati in grado di evitare suggestioni importanti e finire la stagione in modo onorevole dato che, ormai, l'avranno capito finalmente tutti, questa squadra può soltanto aspirare a rimanere in Serie A. 

Serve come il pane, non il ritorno di un tecnico completamente inesperto come De Rossi, ma acquisire le prestazioni di un mago di esperienza come Claudio Ranieri o uno molto simile a lui. La Roma dev'essere disposta in campo nell'unico modo ragionevole che può tollerare questa banda di milionari stanchi, e ci vuole competenza per capirlo, esperienza e ragionevolezza: i punti di forza devono poter risaltare mentre gli altri fanno muro dato che non corrono. Non corrono, è inutile spingerli oltre i loro limiti perché si rompono. 

Sto parlando nella maniera più elementare possibile, nel caso che qualcuno della società legga questo blog, tra i milioni di siti così pompati da pubblicità e addentellati politici che io mi sogno. Per risollevare questo corpo malato e flaccido servono ricostituenti a gennaio ma un medico molto esperto adesso. Se non lo capite, la vedo talmente nera che preferisco fermarmi qui.


domenica 27 ottobre 2024

Fiorentina - Roma 5 -1

 Juric manda in campo il solito, sterile, 3-4-2-1, con gli uomini annunciati nella vigilia contro il 4231 della squadra di casa. La fiorentina segna quasi subito, con Kean che brucia l'intera difesa al 9^. Ci pensa poi con un intervento scriteriato Celik sul pallone ma anche sul giocatore, i n questo caso Bove, a procurare il secondo gol per la Viola al 17^ su rigore. Il VAR, si sa, dà sempre e comunque torto alla Roma e quindi Beltran può raddoppiare dal dischetto. 

La Roma continua a provare a servire Dovbyk sempre nel modo sbagliato esponendosi alle ripartenze viola. Un atterrito Juric cambia poi Cristante e Angelino con Zalkewski e Konè al 32^ e proprio il francese, su azione solitaria, al 38^ brucia De Gea con un fendente da lontano: 2-1. 

Subito dopo, un fallo su Celik non viene fischiato e con la Roma sbilanciata è Bove a servire per l'accorrente Kean che segna la sua doppietta al 41^: 3-1. 

Il pessimo arbitro di oggi, Sozza, il pessimo VAR di oggi non bastano a giustificare un primo tempo giocato scriteriatamente dalla Roma che si espone ai contropiedi avversari con frequenza. La panchina di Juric traballa e sinceramente non sarà un problema che per lui stesso. 

Secondo tempo con Baldanzi che rileva Mancini, ammonito. Al 52^ arriva il gol di Bove a punire la Roma, oggi patria di incompetenza calcistica e stupidità umana senza pari, e quella grande bandiera di De Rossi che forse qualche responsabilità ce l'ha se è andato via. 4-1 senza appello.

Hermoso riesce a farsi espellere per una trattenuta su Dodò e un doppio giallo. 

In compenso riusciamo a vedere l'esordio di Hummels.al posto di Dybala.

Autogol di Hummels al 70^ per l'umiliante 5-1. Ma questa è la Roma dei signori Friedkin quest'anno. Con milionari flaccidi e stanchi che stanno per procurare, forse, il terzo esonero di un tecnico in 9 mesi. 

Ho visto a Firenze una Roma disastrosa, pur maltrattata da arbitro e VAR senza una fase difensiva accettabile e con molta confusione nel momento di attaccare. Tra i peggiori Celik, Cristante, Pisilli e Pellegrini. Dovbyk sempre troppo isolato, Dybala insufficiente e solo Konè ha dato uno scossone con quella rete su azione personale.

 Fiorentina superiore in ogni zona del campo con un grande Kean e Bove che ci sarebbe servito come il pane ma tanto, quest'anno è deciso che ne dovremo vedere di tutti i colori, con poco giallorosso, purtroppo. 



sabato 26 ottobre 2024

La Roma anemica vuole punti e gol dalla Viola

 La squadra allenata da Juric sta soffrendo una forte anemia realizzativa. Qualcuno ha calcolato che cos' pochi gol, la Roma non ne segnava dai tempi di Ottavio Bianchi. A me basta calcolare la media in rapporto alle partite giocate: la Roma ha segnato, in 8 incontri, solo 6 reti con una media di 0,75 gol a partita. Al quarto posto della classifica troviamo l'Atalanta, che ne ha segnati ben 24 con una media di 2,66. 

Chi vuole divertirsi a immaginare la Roma al quarto posto nella classifica finale, può pensare a questo dato: ora al quarto posto c'è l'Atalanta. Nel regno dei tre punti, segnare vuol dire vincere e quindi mettere in cascina due punti di più di un pareggio. Segnare è quindi sinonimo di punteggio e una squadra anemica come la nostra ,dove segna soltanto il centravanti o quasi, è chiaro che soffre e soffrirà parecchio. 

Oggi, c'è da sperare che Dybala dia una mano in tal senso a Dovbyk. Nel frattempo, la Fiorentina ha segnato quasi il doppi odei nostri gol: 15. Se non ci pensavate, ora avete un elemento in più per valutare la rosa attuale di una formazione che soffre e soffrirà ancora di più nel corso di questo campionato. Per migliorare la media gol romanista, i calciatori più dotati in tal senso sono Dovbyk, Dybala e Pellegrini. Finora, Dovbyk 3 reti e Dybala 1 tra i giocatori citati. Speriamo che Juric trovi le vitamine giuste per curare questa grave anemia romanista.



Juric presenta Fiorentina - Roma

 Il nostro tecnico ha risposta a domande dei giornalisti in conferenza stampa. non si è capito bene se Mancini potrà giocare a Firenze ma la sensazione è che al massimo andrà in panchina. Riguardo l'assenza di Hummels, Juric non è stato molto chiaro avendo parlato di scelta tecnica. Argomento che riguardo un big come il difensore tedesco non è molto centrato. 

Domani, a Firenze, la Roma port 24 calciatori. Ci saranno anche Mancini e Soulè che aveva accusato un piccolo malanno.

Non ci dovrebbero essere variazioni di modulo. Mancini è pronto al rientro.

 Scontato il 4231 per la squadra di Palladino. Probabilmente vedremo Beltran al posto di Gudmundsson, e in campo anche il nostro Bove. 


giovedì 24 ottobre 2024

Firenze, trasferta importante

 Ora la Roma è attesa dalla trasferta di Firenze. Domenica, 27 ottobre, 20,45, la Roma affronta una formazione che finora la precede in classifica di 3 punti. Per ora, la Roma non più quella di DDR ma non è ancora la squadra che gioca come vorrebbe Juric e il tecnico ha inoltre fatto sapere che manca una certa mentalità vincente. Intanto è arrivata, come un balsamo lenitivo, la prima vittoria in Europa certamente problematica soprattutto in quanto al gioco espresso. Avere una squadra cinica non guasta. 

A dirla tutta, neppure in campionato vincere di rapina è male. Significa non avere le forze di poter dominare ma comunque segnare una rete in più degli avversari. Dovremmo pensare e decidere se abbiamo uomini e mezzi tecnici per arrivare quarti, che è il minimo sforzo che si chiede a questo gruppo. La mia risposta è no ma abbiamo comunque il dovere di provarci. A noi continua a mancare un regista abile e due laterali affidabili tra i titolari, qualche riserva che subentri positivamente tra le seconde linee. 

A parte Pisilli, quando non gioca dall'inizio, non credo che ci si possa affidar a Saud piuttosto che a Soulè o a Zalewski  a cuor leggero. Il nostro avversario di domenica mancherà di Gudmusson, ma sembra avere una squadra comunque abbastanza completa e non sarà dunque una partita facile. La Roma non vince fuori casa da aprile 2024, quando conquistò i 3 punti a Udine. 

Da quello che vediamo, la squadra potrebbe essere schierata meglio,  proteggendo una difesa certamente non imperforabile e lanciando le punte valide, le poche, che abbiamo come Dovbyk e Dybala. Forse un 352 che comunque difetterebbe sugli esterni, in carenza da anni da queste parti. Rimane veramente difficile immaginarsi accorgimenti di modulo e schieramento con gli effettivi attuali. 

Juric viene considerato un traghettatore ma dovrebbe essere pensato come l'uomo dei miracoli se davvero la società punta al quarto posto. Io non s odirvi come la Roma potrebbe battere la Fiorentina a casa sua e forse dovremmo pensare a chiuderci come un'ostrica che non abbia alcuna perla al suo interno. E a proposito di perle, riusciremo ad ammirare, finalmente, Hummels almeno in qualche momento della partita? Se non può giocare, per quale motivo è stato portato a Roma?



Roma - Dinamo Kiev. 1-0

 Roma con molti titolari contro la Dinamo Kiev. Il 3421 di Juric comprende Svilar in porta, tre difensori come Hermoso, N'Dicka e Celik, e un centrocampo leggero con Zelenski e Angelino sulle corsie esterne, Konè e Le Fee in campo. Pisilli e Baldanzi trequartisti a servire Dovbyk. 

Proprio il centravanti ucraino sblocca l'incontro su rigore al 23^ dopo un fallo in area subito da Baldanzi. La Roma cerca di impostare l'incontro ma la Dinamo si rende pericolosa un paio di volte dalle parti di Svilar.

Nel secondo tempo escono Le Fee e Dovbyk per l'ingresso di Cristante, fischiato dal pubblico, e Shomurodov. Poi, mentre la Roma passeggia, escono Pisilli e Bandanzi ed entrano il fischiatissimo Pellegrini e Dybala. La Roma non riesce a raddoppiare nemmeno fino all'83^ quando Shomurodov si mangia un gol clamoroso. 

La Roma con il minimo sforzo batte una discreta Dinamo che ha fatto quel che poteva, cioè poco e nulla. Della grinta e della rabbia evocata da Juric neppure l'ombra. Trai migliori Celik e Angelino, poi qualche minuto giocato bene da Pellegrini e Dybala, subentrati nella ripresa. In sviluppo Konè. Neanche stasera abbiamo avuto il piacere di vedere l'esordio di Hummels. 



Juric come Mourinho all'esame Dinamo Kiev

 Sarà come sparare  sulla Croce Rossa, ma a Firenze sarà battaglia vera. La Roma cerca gli indispensabili tre punti per risalire in classifica generale di Europa League, stasera, giocando contro la Dinamo Kiev alle ore 18, 45,  partita visibile su Ski.

Nella conferenza stampa di ieri, Juric ha smesso  i panni dell'ammiratore del gruppo di calciatori che dirige per vestire quelli di chi gli contesta mollezza e pavido atteggiamento. Per certi versi, molto peggio della maggior parte delle critiche di chi imputa alla mancanza di buoni giocatori i fallimenti del club Roma.

Stasera, comunque, la partita potrebbe diventare un'occasione per un saggio turn over e quindi risparmiare energie in vista della trasferta difficilissima a Firenze. Lo stesso tecnico sente sul collo il fiato delle numerose vedove di De Rossi, che urlano e strepitano mentre la Roma, grazie anche alla bandiera di un tempo, è ancora al decimo posto in classifica a pari punti con l'Empoli.

Stasera, la formazione è in realtà inimmaginabile ma possiamo pensare appunto a molte riserve in campo, in una formazione che comunque difetta anche nei titolari visto che alcuni ruoli sono veramente precari o completamente scoperti. Il compito di De Rossi prima e Juric poi è certamente stato complicato da questi problemi anche se il tecnico attuale fa il grande errore di dire che a Roma va tutto bene ed è tutto perfetto perché allora se la Roma va male la colpa è sua e questo problema prima o poi, se non cambia registro, gli verrà attribuito con l'esonero. 

La squadra, dal canto suo, sa benissimo di aver esaurito ogni, possibile, scusa. Qualunque sarà il destino di Juric e dello stesso De Rossi, molti dei veterani e parecchi giovani andranno via a fine stagione o una volta scaduti gli onerosi contratti in essere. Se non rendono ora, da svincolati prenderanno probabilmente molto di meno. Su questo deve contare Juric e forse lo sta pensando anche lui.

Le prossime due partite servono a valutare questi elementi. Abituiamoci a una stagione di passaggio, mediocre forse peggio delle ultime due. Non abbiamo garanzie che questa gestione possa proseguire l'opera di risanamento e rinascita dato che abbiamo visto venire giocatori inguardabili e non solo in senso lato. 

Sarebbe meglio che la proprietà attuale cedesse la mano se deve concentrare i propri sforzi anche sulla ricca Premier. Sarebbe la Roma a diventare satellite dell'Everton e non il contrario. Nel frattempo, Juric, per salvare sè stesso, deve usare la frusta con i suoi milionari flaccidi e stanchi, non ha scelta e forse lo ha già capito.



mercoledì 23 ottobre 2024

Juric: ci manca la mentalità vincente...

 Nella conferenza stampa di oggi, partecipata dalla coppia Juric-Baldanzi, intanto abbiamo saputo che Mancini ha la febbre e quindi probabilmente salterà la partita di domani sera. Comunque il tecnico annuncia un corposo turn-over dato che dovrà gestire tre partite in sette giorni. 

Poi Juric se la prende con la mancanza di mentalità vincente, che avrebbe costretto la Roma a vincere solo tre partite su dieci. Forse dimentica che per giocare a questi livelli, oltre alla mentalità, servono giocatori impostati atleticamente e preparati tecnicamente. Per esempio si aspetta un cambio di registro con la dinamo Kiev. La formazione dovrà ancora essere decisa. 

Nel complesso, Juric ha ribadito che per lui la situazione è ottimale e allora evidentemente il decimo posto della Roma in campionato dipende dai fulmini celesti o meglio: dalla mentalità sbagliata. Ma se non il tecnico, o un dirigente, o i dirigenti, chi mai potrà obbligare i nostri milionari in pantaloncini ad assumere tale mentalità o a cambiarla in vincente? 

Deve sempre bastare la mentalità dei tifosi a pagare per assistere a questi spettacoli pietosi? Certamente ha dato la sensazione di pretendere di più dai calciatori ma allora il discorso dovrebbe essere un altro e forse oggi abbiamo cominciato a sentirlo: i nostri sono finti atleti gran parte, milionari veri che non sono all'altezza neanche della nostra Serie A ma chi ha rinnovato certi contratti fin troppo ricchi? Chi ha portato mezze figure anche nel mercato estivo? E allora non è questione di mentalità ma mancanza di idee chiare e applicazione carente, questo è il discorso  da fare. La Roma ,tristemente decima in campionato deve battere Kiev e Fiorentina, non ci piove su questo, mentalità o no. 



martedì 22 ottobre 2024

Domani, Roma - Dinamo Kiev, forse l'ultima prova per Juric?

 Oggi la conferenza stampa di Juric, in vista di Roma - Dinamo Kiev. Mentre l'intero mondo romanista, tranne qualche eccezione come chi scrive questo blog, inneggia al presunto ritorno di Daniele De Rossi, il traghettatore parziale Juric deve vincere questo incontro di Europa League che tutti definiscono come facile.

 Molti di quelli tra noi che erano soddisfatti dell'esonero di un tecnico evidentemente inesperto, sapevano bene che l'unica possibilità che avrebbe potuto avere Juric per restare su questa panchina, consisteva nel fare pulizia di tutti i calciatori che oggi sono un peso sullo stomaco della Roma. 

Juric avrebbe dovuto fare il lavoro antipatico ma indispensabile nel mettere da parte invalidi, inaffidabili, incapaci e scarsi e trovare le giuste risorse nell'organico e invece non ha scelto tale strada e quindi presto o tardi sarà rimosso. I risultati, in questo modo, non verranno e la Roma potrebbe andar peggio di ora. 

Intendiamoci, questa squadra è costruita malissimo eppure potrebbe trovare al suo interno le risorse adeguate per non affondare nella parte destra della classifica, ovvero sotto il decimo posto.

 Per il resto, io non so quanto ci voglia al cambio di gestione societaria. Forse, solo il tempo sufficiente a far comprendere ai Friedkin che investire in Premier League con l'Everton è più produttivo che cercare di sfruttare il marchio Roma, oppure attendere l'ennesimo no alla costruzione dello stadio da parte delle istituzioni locali. 

Come vi spiegavo, lor signori non leggono questo blog perché ho cercato di spiegargli in ogni modo che senza una dirigenza esperta e senza un servizio di scouting adeguato, la Roma avrebbe continuato a cedere posizioni. 100 milioni di euro potevano esser spesi molto meglio piuttosto che prendere Le Fee e Soulè, per esempio. Comunque sia, domani la Roma deve battere la Dinamo Kiev per rimanere tra le qualificate al prossimo turno di questa confusa e confusionaria nuova formula della seconda competizione europea. 

La Dinamo Kiev è prima nel suo campionato in un paese completamente coinvolto in una guerra terribile. Si può e si deve battere a occhi chiusi. Questa partita sarà utile per vedere se la squadra vuole agevolare o meglio velocizzare il ritorno di De Rossi. In tal caso, la mia speranza consiste nel prendere non DDR ma Ranieri, l'unico che potrebbe rimettere ordine nella disastrata casa giallorossa.  

Anche l'ingenuità dei Friedkin ha un limite fatto dalla decenza. Non si può esonerare un tecnico tramite un comunicato terribile come quello emanato in quell'occasione per poi richiamarlo in cambio di quei  tre milioni erogati a un principiante della panchina. Senza contare che quando le cose vanno male tutte insieme si deve cercare una persona esperta e consapevole per salvare il salvabile.

 


Il dramma della Roma senza dirigenza

 Mi sono slogato le dita sulla tastiera a forza di scrivere la stessa cosa. Nella Roma mancano dirigenti all'altezza e si vede ogni giorno. Vero che Ghisolfi fa tutto quel che è nelle sue possibilità ma non basta. Inoltre, molti hanno la sensazione che i Friedkin non siano più attenti a questa maglia, complice la nuova proprietà dell'Everton. Certamente il calcio inglese è ben altra cosa del circo italiano, settore calcistico e questa certezza probabilmente farà della Roma una proprietà secondaria, anche come investimenti. 

Quanto può valere il marchio di una Roma che rappresenta la Città Eterna ma che non vince mai e conta sempre meno? Qui il sistema calcio predilige chiaramente la dittatura delle squadre nordiche, lo sappiamo, con la ovvia ingerenza del Napoli, un vero polo di autotutela innestato dalla sua presidenza. 

E qui, invece, così come il potere politico è senza dubbio prono alle logiche provenienti dai tentacoli delle Elite mondiali, il calcio è assolutamente soggetto ai circoli di potere nazionali, gelosi della loro autonomia che si traduce nel gestire in modo esclusivo tutte le dinamiche calcistiche interne. La Roma è fuori da tali logiche e lo vediamo ogni domenica nell'atteggiamento di arbitri e dirigenti calcistici.

Potrebbe sovvertire la situazione una mole di investimenti che non vediamo dai tempi di Sensi. Ma come potersela aspettare dai proprietari di una squadra che milita nella ricca Premier League? 

Non sappiamo se sono vere le voci di vendita del club, ora che i conti sono risanati, almeno in apparenza. Non sappiamo chi potrebbe pensare di trarre vantaggio da una squadra che non riesce neppure ad avere uno stadio di proprietà da iscrivere al bilancio.

Nel calcio che conta, quello europeo e sudamericano, la Roma riveste solo un valore ipotetico-sentimentale e poco altro. Se volete, potete farvi un giro sulle strutture dei maggiori club europei ma anche brasiliani e argentini. Poi, esiste un valore relativo al grande attaccamento del tifo romano, che se la gioca con Napoli, Juve, Milan e Inter. Per questi motivi, sarebbe opportuno anche dare valore alla base interna e infatti, da questo punto di vista, l'operazione De Rossi tecnico poteva essere più che accettabile. Ma l'esperienza non si compra al mercato e soprattutto non s'impara per sentito dire. DDR è stato vittima di una squadra, tra l'altro, in chiara crisi di valori calcistici. 

I vecchi fanno una fatica del diavolo a esprimere le loro poche virtù tecniche a causa di guai fisici e usura. I nuovi ,a parte Dovbyk, chiaramente il migliore, sono stati presi senza ragionarci su abbastanza.

Il risultato è una squadra al decimo posto in classifica di Serie A, dietro molte formazioni e con gli stessi punti dell'Empoli. Questa è la Roma dei Friedkin, orfana di un gioco accettabile, con pochi giocatori di valore e una prospettiva inesistente, oltre ai cori assordanti delle vedove di De Rossi che vorrebbero che il tecnico romano l'esperienza se la facesse qui.

Molti tifosi pensano che lo spirito identitario interno possa salvarci da una pochezza strutturale ormai diventata cronica. Ecco per quale motivo, un tecnico come Juric appare un elemento esterno a tale logica.

Per tutto quel che ho descritto in  questo post, la stagione attuale potrebbe rivelarsi, purtroppo, soltanto una parte di un ciclo che non vediamo come e dove possa portare. Più che a una nave in tempesta, la Roma sembra una vecchia nave destinata alle secche incombenti. L'errore societario di non aver supportato Mourinho anche con un mercato opportuno è forse la pietra tombale sulle nostre aspirazioni attuali.

Del resto, non abbiamo una proprietà che riesca a esprimersi. e nessun dirigente che possa apparire e spiegare. Restiamo noi tifosi a vivere una stagione con poco senso e a vedere una formazione con molte carenze e pochi leader veri. E ora, anche la conferma delle confusione di Juric. Vedere Dybala rincorrere Bastoni ha traumatizzato molti, me compreso. 

Dovremmo forse auspicare una veloce transizione di gestione della proprietà, nuove energie e nuove idee in arrivo. Sinceramente, non vedo altre possibilità di rivalsa nell'immediato. C'è però da temere il peggio come nella stagione dei quattro tecnici che ricordiamo tutti. Per questo motivo c'è da auspicare che Juric ritrovi in fretta la bussola e capisca come gestire una formazione che potrebbe essere salvata almeno da una fredda logica di campo. 


domenica 20 ottobre 2024

Sola mai, ma noi ne abbiamo viste tante....

 La sconfitta di ieri sera, contro una fortissima Inter, all'Olimpico fa male per vari motivi: stavolta ,nessuna interferenza dal mondo arbitrale, e questo è un grande vantaggio per comprendere cosa manca a questa squadra. L'Inter è stata più forte in ogni zona del campo e ha prodotto la prima sconfitta in campionato di Juric. 

La pietosa analisi del tecnico non serve a lenire questo senso di incompletezza che coglie un osservatore innamorato del calcio. Uno sport che oggi pretende atleticità importante, grinta e soprattutto mezzi tecnici per prevalere. I primi due canoni non difettano nelle squadre cosiddette provinciali. I mezzi tecnici contraddistinguono le squadre metropolitane che cadono se invece difettano dal punto di vista fisico e caratteriale. 

La Roma è una curiosa ma usuale miscela di calo fisico, dovuto all'età e agli infortuni, e miserie tecniche piuttosto evidenti. In questa piazza abbiamo visto il furore fisico di qualche atleta indimenticabile (i più anziani ricorderanno Piacentini e Tommasi) e la grinta di De Rossi e Nainggolan. Abbiamo anche ammirato le doti tecniche di Giannini, Falcao, Cerezo, Totti, Pruzzo e Voeller. 

Per questi motivi vi dico che la Roma ha solo due calciatori di livello, oggi, che si chiamano Svilar e Dovbyk e su questi dovrebbe ricostruire una formazione in grado di competere ai massimi livelli. Gli altri, per vari motivi, non riescono a tenere botta in un torneo, quello italiano, che certamente non abbonda di grossi calibri dal punto di vista tecnico ma ha molti esponenti di un calcio atletico e grintoso che un normale abbonamento come quello di DAZN ti mostra ogni turno di campionato. 

Per riempire gli spazi e i ruoli tra portiere e centravanti servono ottimi scout che evitano alla società di svenarsi andando a pescare nei campionati maggiormente forniti e costosi e buoni tecnici che riescano a insegnare calcio. Se il buon Juric non riuscirà a reperire questo tipo di atleti che garantiscano un giusto mix di atletismo, sagacia tattica e abilità tecnica, noi assisteremo sempre alle cadute di una Roma inadeguata sia in Italia che in Europa, come ieri sera. 

Ho sentito io stesso gente rallegrarsi di aver perso solo per un gol di scarto contro l'Inter, così come sappiamo tutti noi che il nostro scudetto si ottiene con la qualificazione alla Champions League. In pratica ci siamo ritrovati in un recinto di secondo livello e non sappiamo come uscirne. Servono importanti iniezioni di sano atletismo, di furore agonistico e di importante cifra tecnica. O nel recinto ci moriremo. 


La Roma si inchina all'Inter: 0-1

 Juric prova a schierare una Roma offensiva contro la corazzata diretta da Inzaghi: Difesa a tre come da ruolino e in campo Konè, Pellegrini e Dybala a sostenere Dovbyk che dimostra di avere nelle gambe solo un tempo. 

E infatti è l'unico che prova a battagliare contro i suoi angeli custodi in nerazzurro e senza mai impensierire Sommer. L'Inter gioca persino a rilento, quasi con indifferenza contro una Roma che passeggia in campo, quasi svogliata o forse, ancor peggio, quasi impotente. 

I quinti della Roma si differenziano per corsa e impegno: Celik si danna l'anima per sorvegliare senza troppo successo la sua corsia mentre Zalewski non trova di meglio che cadere da solo e innestare nel modo peggiore il contropiede vincente interista che permette a Lautaro di segnare l'unica rete di un brutto incontro al 60^. 

La Roma balbetta una specie di reazione senza mai riuscire a tirare in porta e con una povertà tecnica e tattica da far cadere le braccia. Stasera, tra Inter e Roma c'è almeno un'intera categoria mancando ai giallorossi anche la più semplice cattiveria di base. Di orgoglio, manco a parlarne. 

Nessuno dei nostri prova neppure a fare fallo anzi i falli li abbiamo subiti noi. Juric è sembrato addirittura in depressione e noi, poveri e malcapitati tifosi, peggio di lui. Purtroppo, confermata la squallida cifra tecnica dei nostri finti atleti, che, tra l'altro, difettano quasi completamente di grinta e reattività. 

A parte Svilar, che ha salvato un paio di situazioni grame e per un solo tempo Dovbyk evidentemente a corto di energie, il resto è veramente da mettersi le mani tra i capelli. Dimentichiamoci qualsiasi illusione di qualificazione per l'Europa che conta: come previsto, rischiamo seriamente di finire nella parte destra della classifica.

 La Roma è già al decimo posto e rischia di restarci. A gennaio si faccia il possibile per portare gente tecnicamente all'altezza e non scartine come quelle arrivate in estate, per favore.  Parlo di Le Fee, Soulè e anche il modestissimo Konè, l'ombra del giocatore visto nella sua nazionale. O almeno vengano persone disposte a combattere, da atleti veri e preparati. almeno questo, please. 


E se Juric schierasse una Roma a specchio contro l'Inter?

 Alle 20,45 lo sapremo. Alcune voci sostengono che Juric voglia opporre a Inzaghi una formazione schierata con il 3-5-2 per limitare i danni delle temute incursioni dei quinti nerazzurri, Dimarco in testa, già in passato dimostratosi molto pericoloso per la nostra difesa. Problema nei problemi: la cronica carenza in alcuni ruoli, per esempio gli esterni, in casa Roma. Pertanto, su queste basi, potremmo ipotizzare una Roma con in campo Mancini, N'Dicka e Hermoso davanti a Svilar. I quinti di centrocampo sarebbero Anelino e Celik oppure se Angelino arretrasse nel terzetto difensivo, sarebbe sostituito da Zalewski. 

I tre di centrocampo potrebbero essere Cristante, Konè e uno tra Pellegrini e Dybala. In attacco, accanto a Dovbyk, ancora uno tra Dybala e Pellegrini. Pisilli sarebbe l'alternativa nel ruolo di centrocampista incursore. Importanti i cambi costituiti da Baldanzi e Soulè in quella che sarà una battaglia tecnica e tattica.

L'Inter ha solo problemi di abbondanza. In difesa, sicuro il terzetto Pavard, Bastoni, Acerbi; mentre a centrocampo i quinti saranno Dimarco e Darmian e il terzetto centrale sarà composto da Barella (recuperato), Calhanoglu e Mkhitaryan. In avanti Lautaro e Thuram. Sicuri assenti Asslani e Zielinsky.


sabato 19 ottobre 2024

Verso Roma - Inter

 Ivan Juric molto diplomatico in conferenza stampa, qualche minuto fa, ha soprattutto elogiato l'Inter. In poco più di 7 minuti abbiamo sentito più che altro le caratteristiche dell'Inter. 

Per il resto si è parlato di una Roma che segna troppo poco e lì il nostro tecnico ha evitato di dire che tanto solo Dovbyk segna, ma è la pura verità. La Roma avrà bisogno di grane concentrazione e molta applicazione individuale per resistere alle ambizioni di una corazzata come l'Inter. 

Infermeria affollata: mentre il centravanti è perfettamente recuperato, Dybala giocherà solo una parte della panchina. Le Fee, invece, elogiato da Juric, deve ritrovare la condizione ,quindi difficilmente lo vedremo in campo a breve. 

Per i nerazzurri non tutti ci saranno: Zielinski e Asslani mancheranno per infortunio. Forse, giocare di rimessa contro i fortissimi milanesi potrebbe risolvere parecchie grane. Determinante sarà la capacità realizzativa del centravanti ucraino, la nostra unica punta di diamante. 



venerdì 18 ottobre 2024

DAZN apre al gratis

 Come sapete , il calcio in televisione costa, eccome. Eppure, evidentemente ,oggi una delle televisioni che lo trasmettono, ovvero DAZN, apre al gratuito, ovvero alle trasmissioni in chiaro. L'annuncio lo potete leggere QUI.

Chi si iscrive potrà quindi seguire alcuni contenuti come le cronache degli avvenimenti calcistici, una selezione di partite intere di Serie B, oggi chiamata BKT, e altro. Nell'elenco dei prossimi eventi fruibili senza abbonamento, sono inclusi Bari - Catanzaro del 18 p.v. - Celta Vigo - Real Madrid, del 19 p.v.

Come valutare questa apertura al gratis della televisione commerciale se non come una trovata pubblicitaria? Comunque, ben vengano iniziative del genere. 



giovedì 17 ottobre 2024

Barella ci sarà ma Dybala?

 Questo il grande dilemma di Ivan Juric per la partita di domenica sera, decisiva per le ambizioni romaniste e forse per la lotta scudetto dato che il peggior rivale dell'Inter, il Napoli, mostra già le sue ambizioni. Siamo solo all'inizio di una stagione che potrebbe cambiare varie volte i suoi paradigmi eppure ogni incontro mostra aspetti decisivi. A Roma si parla della panchina di Juric ma anche dei limiti evidenti di un mercato condotto con troppa approssimazione. Al nuovo tecnico manca la copertura di troppi ruoli e a questa corrisponde una scarsezza di rendimento in altri. All'Inter servono certezze e forse Inzaghi le cerca proprio a Roma.

Per colpa delle nazionali, anche Dovbyk, apparso come l'uomo più produttivo e l'unico in grado di metterla dentro, sembra affaticato. Contro la corazzata Inter serve una Roma pimpante e combattiva e i cerotti non servono e non producono punti. L'altro, grande, protagonista, Dybala non sta benissimo, per giunta. Toccherà alla vecchia guardia ancora una volta e forse vedremo anche la vera importanza di Konè in questo incontro. Di certo, sarà una battaglia che comunque la Roma  non può permettersi di perdere anche per il morale.

Seguirà poi, in casa, l'incontro di coppa contro la Dinamo Kiev e in trasferta la Fiorentina. L'organico romanista, ancora una volta si dimostrerà incompleto,  e sarà messo a dura prova mentre il morale conta sempre di più in un gruppo decimato da infortuni e gravi carenze tecniche.

A gennaio, poi, servirà di nuovo mettere mano al mercato e speriamo che arrivino giocatori di primo livello e non ancora svincolati e mezze figure. Oppure, si decida di avere il coraggio di salutare ancora una volta, a metà stagione, ogni ambizione di partecipazione futura alla Champions e amen. Si può fare calcio anche non progettando le partecipazioni alle coppe europee, magari a Roma è più scomodo.

Chi non sa investire, non cresce mai. 




mercoledì 16 ottobre 2024

L'Inter ha i suoi problemi ma la Roma pure

 Dopo la sosta nazionale anche nei nostri avversari di domenica, rientrano i titolari. Per esempio, Dumfries, Dimarco, Bastoni, Frattesi e Thuram. Zielinski potrebbe non farcela a giocare contro la Roma e Barella rientra in condizioni precarie. Per un giocatore di movimento potrebbe essere un problema. 

Per la Roma non va meglio: Dybala ancora non è rientrato in gruppo e Dovbyk accusa una certa stanchezza. Nella Roma, praticamente non ha ricambi. Juric continua a lavorare e a cercare di infondere i suoi principi tattici alla squadra, C'è da augurarsi che faccia molto in fretta. La Roma ha già perso troppo terreno in campionato e deve cercare di mantenere il ritmo specialmente in casa.


martedì 15 ottobre 2024

Bandiere ammainate

 Sono un vecchio tifoso, ne ho viste tante ma non me le tengo. dovete scusarmi specie se siete più giovani di me e non ricordate chi erano Viola e Sensi e tanto meno Marchini e Anzalone o Ciarrapico. 

Una delle caratteristiche del nostro tifo, e che ci sono costate non poco in termini di resa sportiva, ovvero dei punti necessari a portare la Roma in alto, è questo grande interesse per le ex bandiere, cioè per calciatori che ormai hanno smesso d'indossare la nostra maglia.

 Si tratta di una specie di ipnosi collettiva, ovvero molti di noi tifosi pensano che un ex calciatore della Roma, e il pensiero corre subito a Daniele De Rossi, risolva di colpo problemi titanici e quindi sia la classica manna dal cielo. Talvolta è anche vero, lo ammetto ma molto raramente e provo a spiegare per quale motivo. 

Si deve ragionare dal loro punto di vista e molto di quel che ci serve per comprendere lo disse il buon Franco Sensi. Oppure lo disse un altro, grande romanista, Claudio Ranieri quando evocò l'uso della frusta per i suoi ragazzi, mentre lasciava Trigoria dopo l'esonero. 

Io mi chiedo se fareste alzare un palazzo di sei piani all'ingegner Totti o vi fareste operare al fegato dal chirurgo Falcao o ancora affidereste tutti i vostri risparmi al commercialista De Rossi. Qualcuno risponderà che queste bandiere, o ex bandiere dal mio punto di vista, sono grandi nel loro mestiere. Non è vero perché non possono più giocare. Qualcuno di loro si ricicla mediante il lavoro di procuratore o tecnico. E allora lo valuteremo secondo i risultati che raggiunge ed è questo il mio punto di vista. 

Accade quando si inizia a tifare solo la maglia. Non Friedkin, non Juric, non Pellegrini. La maglia. Non so se sia una vita migliore di chi ancora sta idolatrando una bandiera ammainata. Sinceramente non mi sento più tifoso di un altro, neanche di una vedovella piangente di Danielino nostro. Soltanto che tramite questo blog, dico la mia. Avete i commenti per replicare e grazie comunque a tutti per aver la pazienza di leggere questi miei pensieri. A proposito: se qualcuno ha la ricetta giusta per battere l'Inter, vi prego, inviatela a mister Juric. Serve un piccolo miracolo sportivo per domenica. E magari anche un tifo assordante, chissà...

 


Tra le molte proteste anche molti dubbi per Ivan

 Protestano un po' tutti, nel mondo del calcio. I tifosi, specie i nostri, perchè non si sentono rispettati. I calciatori perchè si sono accorti che giocano troppe partite visto che si parla ormai anche di mondiale per club. Insomma, il calcio sta implodendo ma era inevitabile. Basta vedere come viene gestito in Italia, il resto è poesia. Ma a me interessa soprattutto Roma - Inter, partita connotata da una difficoltà quasi sovrumana. Praticamente, una squadra che ha tutto contro una squadra che ha poco, quasi niente. 

Per esempio, nella Roma mancano quasi del tutto alcuni ruoli fondamentali mentre in altri la qualità media è da pianto. Nel 3-4-2-1 di Juric per ora non c'è sufficiente ricambio per il ruolo dei tre centrali come per i laterali di centrocampo. Angelino deve scalare sempre tra i centrali difensivi anche ma il suo ruolo naturale dovrebbe essere svolto da El Shaarawy che ormai gioca poco o nulla e infatti insieme a Dybala è uno dei grandi dubbi del tecnico. 

Tra i centrali di centrocampo, il meglio oggi è costituito da Cristante e Pisilli con l'oggetto misterioso Le Fee forse pronto a essere convocato almeno tra i panchinari. Tra i trequartisti, uno tra Dybala, Baldanzi o Soulè e l'altro ruolo per capitan Pellegrini. Dovbyk è il centravanti titolare indiscusso, se sta bene. Ora, solo il gioco delle figurine ci vede perdenti contro la corazzata Inter. A parte il problema del gioco di Juric, volto comunque al pressing alto e al controllo uomo su uomo, ci sarebbe da fare le barricate per scattare come molle in ripartenza. 

La mia speranza è che il tecnico avverta la necessità di coprirsi e ripartire velocemente. Ha gli uomini per farlo? Probabilmente, no, ma vale la pensa di provarci. A noi serve almeno un punto, all'Inter tre in quanto sono impegnati nel duello di testa contro il Napoli. su questo punto vale la pena di insistere per poter magari pensare di vincere la partita di rimessa.


domenica 13 ottobre 2024

I molti (troppi) flop del mercato romanista

 Il mercato romanista di quest'anno, per quanto riguarda gli acquisti, ha segnato un valore di poco più di 92 milioni di euro. Purtroppo, non è stato preso solo un centravanti di valore come Dovbyk (costato trenta milioni e mezzo) ma anche prospetti di giocatori oppure veri e propri misteri calcistici. In pratica, ora vi descrivo come la Roma ha investito, per modo di dire, circa 60 milioni di euro dividendoli per reparto.

Difesa. Per nostra fortuna, il portiere era già in casa, Svilar. Però è stato necessario prendere una riserva, e si è scelto l'esperto Ryan che era svincolato dall'Alkmaar. Come Rui Patricio, finito all'Atalanta e Mastrantonio in prestito al Milan. In compenso, per i terzini non è andata così bene. a Roma sono arrivati Angelino, per poco più di 5 milioni (un ottimo affare), ma anche il mistero Dahl per 4,30 milioni, Saud per 2,50 milioni e Sangarè, per 1.5 milioni, di soli 16 anni. A parte Angelino, sono già da calcolarsi 8,30 milioni praticamente buttati, con il solo dubbio del giovanissimo Sangarè. I centrali svincolati di chiara fama, come Hermoso e Hummels potrebbero significare un semplice spreco per i lauti ingaggi che percepiscono. L'apporto fornito dal centrale spagnolo lo abbiamo purtroppo visto in campo. Di Hummels, invece, possiamo soltanto ricordare la luminosa carriera passata. Kumbulla è andato in prestito all'Espaniol e chissà che non possa fruttare un buon riscatto. 

Centrocampo. L'acquisto inziale è stato il francese Le Fee, per 23 milioni, che pochi di noi conoscevano e nessuno di noi avrebbe acquistato soprattutto per quella cifra. Apparentemente buono il prestito di Konè dal Borussia, del quale, però, ricordiamo soprattutto i gol mangiati davanti alla porta. Un altro prestito, Saelemaekers, dal Milan, prometteva forse un po' meglio ma le carezze rimediate a Genova l'hanno messo ko per vari mesi. Pagano è andato in prestito al Catanzaro, Darboe in prestito al Frosinone. Uno dei migliori giovani, Bove, in prestito alla Fiorentina con un rimborso di soli 1,50 milioni. Se vi sembrano gli affari degni di una squadra che punta al quarto posto...

Attacco. La Roma ha speso il giusto per Dovbyk, quindi circa 30,50 milioni. Ha poi speso per Soulè 25, 60 milioni, ma finora il fantasista argentino ha prodotto in sei apparizioni in Serie A 0 assist e 0 reti. In Europa League non è data meglio: due apparizioni con zero gol e zero assist. Vi sembra un degno affare? Dai vari prestiti, alla Roma sono tornati Belotti (fortunatamente ceduto al Como per poco più di 4 milioni) e Shomurodov che ha almeno segnato una rete in giallorosso. Solbakken è finito in prestito all'Empoli. 

In definitiva, al di là degli sprechi dal punto di vista economico, a dirla tutta, il mercato romanista ci ha regalato un buon centravanti e poco altro. Konè potrebbe regalarci qualche soddisfazione ma si tratta di un prestito. Soulè ci ha mostrato veramente poco, oltre all'amore per il dribbling insistito. Potremo dire che il mercato estivo romanista ci insegna che non solo è importante avere soldi da spendere, ma devi anche sapere come spenderli senza buttarli nel cestino. 

Piuttosto non sappiamo bene chi possiamo ringraziare per questo mercato, secondo me deludente, a parte il centravanti ucraino. Un mercato che poteva risultare molto più importante ma che ora è la croce di Juric che deve puntare su troppi elementi che la tifoseria, e non solo, non vede di buon occhio nella squadra titolare. Non era facile rifondare un'intera formazione ma di certo se questi sono i parametri di quel che combineranno in futuro i nostri responsabili, non possiamo certo fare sogni di gloria. 


La Roma perde i pezzi

 Mentre attendiamo la partita contro l'Inter di domenica prossima, la Roma si allena a Trigoria ma perde alcuni giocatori: Dybala e El Shaarawy, per esempio, non riescono a lavorare con gli altri a causa di guai fisici. Niente di strano, il calcio di oggi è molto più atletico e veloce di un tempo, quindi le squadre che vogliono provare a vincere un trofeo dovrebbero arricchirsi almeno di una ventina di elementi equivalenti ai titolari. L'Inter, per esempio, ha le classiche due squadre da poter alternare in campo. 

La Roma, come sappiamo, ha certamente alcuni ruoli praticamente scoperti ma non ha neanche sostituiti all'altezza per altri ruoli. Sono coperti, per ora , il ruolo del portiere e del centravanti e quasi coperto quello dei tre difensori centrali, almeno sulla carta perché Hermoso sembra un pesce fuor d'acqua e Hummels l'abbiamo visto solo in aeroporto, quando è arrivato in Italia.

Il lavoro del nostro tecnico è veramente imponente quado si tratta di affrontare le migliori squadre in Italia e in Europa. La prima causa è la mancanza di alternative, la seconda è nella scarsa dotazione tecnica e atletica di troppi titolari. Quante volte abbiamo visto in questo campionato Dybala? In compenso abbiamo visto sbagliare passaggi e tiri a Pellegrini che se non altro gioca. 

Poche le certezze per Juric: Svilar, N'Dicka, Mancini con la sua pubalgia, Angelino, Pisilli, Cristante, Baldanzi e Dovbyk. Tutto il resto è poco o scarso. Ma ora, tocca a Juric far di questi pochi ingredienti un impasto vincente e fragrante. Quasi un miracolo se riesce a non perdere contro la corazzata Inter. Nel tempo libero, poi, schivare le bordate piangenti delle numerose vedove di De Rossi. Dura la vita dei tecnici ,di questi tempi...



sabato 12 ottobre 2024

Una settimana alla partita contro L'Inter ma a Roma si parla d'altro

 Il calcio è una passione, è un'industria, certamente esiste per l'interesse e l'amore di moltissima gente. non so se sia una delle faccende più importanti che esistano ma di sicuro fa comodo a quasi tutti che esista. eppure, talvolta, la prendiamo come una passioncella inutile o quasi. 

Per esempio, qui a Roma si parla dei drammi della guerra, sacrosanto; si parla dei problemi del bilancio statale, giustissimo; si parla persino dell'espulsione di Pellegrini in maglia azzurra. E sti cazzi, dico io. I giocatori in maglia azzurra fanno un altro gioco e non quello che si fa qui a Roma, e quindi bene che vada ,non devono infortunarsi. 

Il problema è quanto danno a questa, nostra, maglia che è storica ma passa indietro rispetto a tante, troppe, questioni. Non cambierebbe assolutamente niente se le nazionali diventassero rappresentative di B e C, e lasciassero in pace i già provati calciatori di Serie A che, tra l'altro, sono un patrimonio dei club. Non bastano i calendari assurdi di campionato e coppe nazionali e internazionali; anche le convocazioni nelle rappresentative maggiori sono un bel problema. 

Comunque, la partita contro l'Inter sarà di fondamentale importanza, sia per la Roma che per il suo tecnico, assediato non dalla società ma dalla numerose vedove di De Rossi. Certo, i disoccupati fanno pena, un po' meno se percepiscono ancora tre milioni l'anno. 

Sono forse un romanista troppo anziano, ormai, ma non posso che augurare a Ivan il Terribile di battere l'Inter sia per la Roma che per i suoi interessi che con la mia squadra collimano in pieno. O forse è perché, da anni, tifo la maglia e non proprietà o ex bandiere che siano. 

Vorrei soltanto che ci si preparasse per gennaio al fine di portare qualche giocatore che serva ai ruoli più scoperti: laterali difensivi e offensivi, un regista. Questo vorrei vedere, e chissà che i Friedkin si mettano a ragionare più sulla Roma e un po' meno sull'Everton. 


venerdì 11 ottobre 2024

Ivan va alla guerra

 Mentre la maggior parte dei nostri calciatori è impegnata con varie nazionali per questa specie di amichevole di lusso tra rappresentative, la Roma deve pensare a come affrontare la corazzata Inter che si presenterà all'Olimpico alle ore 21 tra nove giorni. Il suo tecnico, Ivan Juric è sotto fuoco amico e fuoco nemico, come quelle postazioni militari che si trovano vicine al fronte ma che hanno l'artiglieria amica un po' troppo distratta alle spalle. In queste lande, si dimentica un po' troppo spesso quale sia il fine ultimo del calcio e soprattutto cosa si debba fare per far vincere la Roma. 

Eppure, di dimostrazione ne abbiamo avute. Nel passato, lo scudetto è stato vinto da due tecnici provenienti dal Milan: prima fu Liedholm, poi Capello. Queste persone avevano un grande carisma calcistico e anche una grande energia morale. Tecnici molto differenti tra loro, riuscirono a far trionfare la Capitale di questo povero paese, oggi chiamato efficacemente Draghistan, e quindi assegnarle il rispetto e la gloria che merita mediante lo scudetto. Un altro grande tecnico, Mourinho, procurò il massimo risultato in 60 anni a livello europeo per la Capitale, vincendo un trofeo.

Perché non si dimentichi mai che Roma ha vinto troppo poco rispetto a Milano o a Torino e ormai anche nei confronti di Napoli. Questa distanza dovrebbe essere colmata eppure nessuno ci garantisce che lo sarà in tempi brevi. I signori Friedkin potrebbero anche farcela, ma forse, proprio l'acquisizione dell'Everton dimostra cosa pensino veramente dell'affare calcistico in Italia. 

Per far vincere la Roma si deve investire nel suo materiale umano. Prima tecnici e dirigenti all'altezza, poi grandi calciatori. Alla nostra causa attualmente mancano i dirigenti all'altezza e molti calciatori. Ho già elencato, brevemente i nostri pochi punti di forza ma le nostre peggiori debolezze si riscontrano al centro della difesa, sui laterali, sia difensivi che offensivi, e sulla mancanza ormai cronica di un regista in mezzo al campo. I punti di forza sono importanti: abbiamo un buon portiere, Svilar e un buon centravanti, Dovbyk. Nel mezzo di questi estremi esiste una squadra in  parte volenterosa ma tecnicamente e atleticamente debole. 

Quando una formazione come la nostra affronta una squadra sulla carta molto più forte, e l'Inter lo è, si dovrebbe, a mio avviso, sopperire con la tattica giusta e moltiplicando le forze e questo impone di schierare i calciatori in forma e in grado di tenere botta fisicamente.

il nostro tecnico è molto esperto e sa il fatto il suo. Sa pure che mezza città vorrebbe il ritorno di De Rossi e quindi i risultati sono l'unico modo per scacciare le streghe e le vedove calcistiche. Se vuole restare sulla panchina giallorossa, Juric deve tentare di portare la Roma in Champions perché questa è l'unica medaglia che i suoi datori di lavoro vorrebbero appuntargli sul petto. 

Ha scelto la strada del rispetto verso la sua base e vedremo questa strada cosa riuscirà a garantirgli. Nel frattempo, Juric sa bene che proprio quella base, che a parole era amica del vecchio tecnico, ha prodotto solo tre punti in tre partite. Quindi, proprio quella base che dovrebbe riuscire a portare la Roma in Champions, probabilmente non è in grado di produrre questo risultato che. nei disgraziati tempi moderni che viviamo, equivale a mezzo scudetto.

Il calcio moderno è proprio questo: si gioca sul campo ma il secondo gioco si fa sui bilanci. Inutile girarci intorno, il calcio è sempre più legato alla finanza proprio perché garantisce introiti da grande industria. 

Juric deve trovare il bandolo della matassa, pur sapendo che molti dei suoi attuali calciatori andranno via nel giro di un anno. Questi atleti rendono troppo poco in rapporto agli onerosi ingaggi percepiti. Pertanto, quella di Juric è una guerra e lui dovrebbe intenderla così: artiglieria amica che rischia di vanificare il suo lavoro con una sequela di lamentele e rimpianti idioti. Poi la battaglia che la Roma deve fare, partita dopo partita, ed evitando figuracce come quella patita contro il modesto Elfsborg. Domenica, una di queste battaglie è costituita dalla squadra scudettata.

Per la Champions potrebbero bastare 68-69 punti dato che il nostro campionato è nettamente diviso tra 8 club in grado di qualificarsi per un torneo europeo e 12 che cercano solo di restare in Serie A. Quindi, la Roma domenica non può perdere contro l'Inter dato che non può farsi distanziare troppo dalla vetta e non può perdere terreno nei confronti di 4-5 squadre che potrebbero lottare per il quarto posto con lei.

Quella di Juric sarà una vera battaglia e sarà anche la guerra della Roma. Spero proprio che alle molte vedove di DDR questo entri nella testolina in fretta. 


giovedì 10 ottobre 2024

DDR o non DDR

 Per certi versi ,siamo unici, noi tifosi romanisti. Da più parti si continua ad evocare un ritorno di Daniele De Rossi che la società ha esonerato, pur con il ricchissimo ingaggio da corrispondere al tecnico per altri tre anni. 

Il calcio è uno dei pochi sport-lavori dove si continua a percepire lo stipendio secondo la durata del contratto in essere anche senza lavorare o meglio in attesa di un altro contratto. Io non so chi potrà offrire all'inesperto De Rossi tanto denaro per un panchina in A o in B. Gli auguro il meglio anche perché lo ricordo validissimo calciatore che ha onorato la nostra maglia. Come tecnico, però, non mi è piaciuto affatto, dopo un entusiasmo genuino e convinto inziale. 

Solo nelle prime tre giornate di questo campionato, DDR ha collezionato soltanto tre punti. Avendo da tempo l'abitudine di tifare solo la nostra maglia e chi la onora, io ho invece salutato con favore il suo esonero e l'arrivo di Ivan Juric. Il croato ha collezionato sette punti in tre incontri e tanto mi basta per auspicare che almeno possa concludere il suo anno di contratto. anche lui sarà da me giudicato in base al proprio rendimento dato che amo la Roma più di lui e più delle nostre pur onorate bandiere, come Daniele De Rossi. 

Tra l'altro, il comunicato con il quale la società ha motivato l'esonero di DDR è molto esplicito e allora visto che sono i Friedkin a pagare il nostro ex tecnico, devo dargli un valore esplicativo notevole. non capisco, quindi, nè le parole di Totti nè quelle di Claudio Ranieri, altro stimatissimo ex giallorosso sia in campo che in panchina. Ne prendo atto, dunque, senza capirle. 

Chi ama e tifa la Roma deve auspicarsi che Juric faccia il suo lavoro e lo faccia bene. A fine stagione, noi tifosi tracceremmo il nostro bilancio e lo farà anche la società dato che abbiamo capito benissimo che almeno il quarto posto è un obiettivo irrinunciabile per i signori Friedkin e c'è da capirli. Oggi, pensare che bilanci e risultati sportivi siano due questioni indipendenti l'una dall'altra è quanto meno ingenuo e forse anche stupido.

Io credo che la nostra proprietà ragionerà in modo molto freddo: se Juric porterà la Roma almeno al quarto posto in classifica, resterà al suo posto, oppure sarà presa una decisione non credo che collimerebbe con il ritorno in panchina di DDR.

Qualunque sia stato il vero motivo del suo allontanamento, ormai è un fatto. A me è dispiaciuto molto di più vedere andar via Mourinho che poteva essere comunque garanzia di altre vittorie di prestigio. In quella vicenda, e soprattutto con lo scaso impegno dimostrato nel non seguire le indicazioni del portoghese nel mercato di compravendita dei calciatori, ho potuto percepire tutta l'inesperienza dei Friedkin nel gestire un club di Serie A come la Roma.  

Ora, la società sembra aver cambiato comportamento anche nei confronti di un palazzo calcistico particolarmente ostile alle nostre sorti. Vedremo cosa accadrà in futuro. Ma sempre forza Roma e forza Juric. 

Intanto ,dopo il mezzo furto calcistico subito a Monza, domenica, 20 ottobre, ore 21. attendiamo l'Inter all'Olimpico e sarà uno scontro campale contro una formazione fortissima. La Roma si sta allenando senza i 15 nazionali. Si è rivisto un incerottato Le Fee ma non Dybala e nemmeno El Shaarawy. 

Di fatto, il nostro organico è neanche lontanamente paragonabile agli effettivi dell'Inter e quindi Juric dovrà studiare qualcosa di veramente valido almeno per non perdere la partita.


martedì 8 ottobre 2024

Se Dybala fosse ceduto

 Sul rinnovo o meno di Dybala si accumulano notizie, vere o false che siano, e smentite; poi esistono le voci di offerte da varie squadre: in estate si racconta che Dybala abbia rifiutato il calcio arabo, ora tocca al calcio turco a quanto scrivono  i giornali. 

Il vero problema è che la Roma non vuole rinnovare Dybala in quanto il suo rendimento non viene considerato all'altezza almeno in rapporto all'ingaggio preteso. Il ragazzo ha giocato poco finora ma non è il solo. Per esempio, Le Fee ha giocato anche meno e molti si chiedono come mai è stato preso. 

Molti, me compreso, si chiedono pure per quale motivo è stato preso Soulè che comunque ha la scusa della giovane età. A mio avviso molto più utile, e non solo al gioco di Juric, Baldanzi.

 Dybala costa molto, alla Roma, anche d'ingaggio. e quindi se dovesse partire l'unico problema sarebbe sostituirlo adeguatamente. C'è da chiedersi con quale calciatore e con quanti soldi spendere.

Nel frattempo è arrivata la convocazione di Pisilli in Nazionale. Tra poco toccherà a Bove che sta ben giocando nella Fiorentina. E sarebbe servito molto proprio a Juric.

Vorrei anche commentare le parole di chi dice e scrive che il gioco proposto da Juric non è adatto ai calciatori che ha la Roma. Dopo averli visti con Mourinho e De Rossi mi verrebbe da chiedere quale sia il gioco adatto a calciatori in gran parte in calo tecnico e fisico impressionante. 

Certamente, la Roma è da rifondare ma chiediamo a questa formazione di arrivare, idealmente, al quarto posto. Oggi, è lo scudetto dei poveri e infatti la partecipazione alla Champions  porta di certo almeno 80 milioni nelle casse dei club. 

Quale sarà la politica della Roma? Calciatori affermati che portino in alto il livello degli ingaggi? Oppure calciatori di prospetto che costino il giusto ma che si potrebbero rivendere per cifre di molto superiori e per giunta con ingaggi minori? Me lo chiedo perché la seconda tattica sembrava quella prescelta, fino all'ingaggio di uno svincolato di 36 anni, che non abbiamo ancora visto, e di uno svincolato più giovane che purtroppo abbiamo visto.  

Hermoso e Hummels io non so per quale arcano motivo siano stati ingaggiati. Potevo indicare io, ai responsabili del mercato romanista, nomi e locazioni di stopper più giovani e dal costo più che accessibile sia nella B italiana che in campionati come la Repubblica Ceca, la Romania o la Grecia. Certamente, il nome non era altisonante ma il rendimento ci sarebbe stato. E sarebbe stato un rendimento migliore di Saud, simpatico arabo di belle speranze ma che nella Roma non dovrebbe neppure fare la riserva. Non parlo di Dahl perché non riesco proprio a vederlo. 

Tutto questo accade anche perché non esiste la Roma giovanile che potrebbe giocare fino alla Serie B. Avremo modo di parlarne ancora in questa lunga sosta.



Roma - Torino 1-0

 Juric affronta il suo Torino con il solito modulo 3421 ma senza Pellegrini e Dovbyk. Il centravanti lo fa Dybala, e Pisilli e Baldanzi a ce...