mercoledì 31 gennaio 2024

Fine mercato romanista, soprattutto cessioni, forse arriva anche Baldanzi

 L'acquisto di Angelino è l'unico certo di un mercato fatto di cessioni.

 La maggior parte dei quotidiani on line assegna anche Tommaso Baldanzi alla Roma (non ancora Trasfermarket) ma non esiste traccia della cessione dall'Empoli alla Roma di Baldanzi che arriverebbe per 18 milioni di euro più una percentuale sulla futura rivendita: fino alle ore otto di oggi, sul sito della AS Roma. 

Prestito di Belotti alla Fiorentina, prestito di Darboe alla Sampdoria e prestito di Kumbulla al Sassuolo sono gli altri movimenti principali dei quali aspetto la conferma ufficiale. 

Gli altri affari di un certo rilievo: il trasferimento in prestito con diritto di riscatto dalla Salernitana al Torino di Lovato - L'arrivo di Carlos Alcaraz in prestito dal Southampton alla Juventus - Niang è un nuovo attaccante dell'Empoli - Al Genoa è arrivato David Ankeye  oltre a movimenti minori.

Un calciomercato povero che riflette le grandi difficoltà economiche della maggior parte delle nostre formazioni. La Roma perde un attaccante, Belotti, che va a rafforzare un a diretta concorrente nella corsa Champion come la Fiorentina. speriamo non si riveli un errore tattico. L'arrivo di Baldanzi,  se confermato, trequartista che giocava come riserva dell'Empoli potrebbe rivelarsi un investimento per il futuro, non certo per il presente dove il ruolo è coperto da El Shaarawy, Pellegrinii e Dybala.

Angelino è un terzino dotato di buona tecnica, non di gran fisico, con un carattere alquanto difficoltoso. Non credo che questi movimenti invernali faciliteranno molto il lavoro di Daniele De Rossi. Staremo a vedere.



martedì 30 gennaio 2024

Angelino è un nuovo giocatore della Roma

 Arrivato l'annuncio ufficiale anche sul sito della Roma. Angelino ha 27 anni, terzino sinistro che ha militato in molte squadre. Le ultime: Lipsia e Galatasaray. Benvenuto a Roma



Ombre e luci della Roma di DDR

 Con la partita di campionato di lunedì, 2 febbraio, in casa contro il Cagliari, ore 20,45, la Roma tenterò di spiccare il salto decisivo verso l'agognato quarto posto. 

De Rossi ha portato un senso di coesione interna che evidentemente il gruppo aveva smarrito in precedenza. Sinceramente, ieri sera a Salerno si è vista una battaglia tra due formazioni largamente carenti nel gioco ma certamente nessuna trama da lisciarsi gli occhi per la meraviglia. La Roma, in particolare, ha senza dubbio vinto alla sua notevole preponderanza tecnica nei confronti degli avversari. Tra i migliori in campo, proprio gli italiani, con Mancini, Cristante e Bove sugli scudi insieme al volenteroso ma modesto Llorente. Pellegrini è senza dubbio in ripresa e la rete segnata non potrà che fargli bene ,come ha fatto bene alla Roma.

De Rossi ha dimostrato finora di voler ricercare schemi e movimenti adatti al suo 4-3-2-1, e non credo che tornerà alla difesa a tre vista la carenza strutturale di centrali difensivi e visto anche il probabile acquisto di Angelino. 

Forse, in futuro, vedremo un 4-3-3 come modulo di base. Penso di poter dire che saranno gli uomini a disposizione di DDR a ispirar il modulo giusto. Con i tempi che tirano, i grandi nomi rischiamo di perderli, non certo di trovarli sul mercato e questo significa che molti dei giocatori scartati da Mourinho potrebbero tornare. Ma lo stesso acquisto di Angelino sarà formalizzato dopo che la Roma avrà ceduto un paio odi giocatori. Come scritto da questo blog, si cercherà anche di abbassare il monte-ingaggi, attualmente il terzo della Serie A e certamente non adeguato ai risultati raggiunti in campionato.

Sarà De Rossi capace di comporre una minestra buona e profumata con gli ingredienti scartati dal suo celebre predecessore? 

Tra i titolari, i suoi alfieri sono certamente Pellegrini e El Shaarawy su tutti, poi Mancini e Cristante e ovviamente Bove. Da questo gruppo vedremo nascere le fondamenta della Roma che sarà ma sicuramente anche dal risultato finale dato che la quarta posizione darebbe l'ossigeno richiesto dalle attuali, ridicole, norme europee per il bilancio. 

Tra i prestiti in entrata, rischiamo di perdere Lukaku ma perderemo certamente Huijsen e Sanches. In bilico Kristiansen, Azmoun e Llorente. Tra i prestiti in uscita, penso che de Rossi voglia vedere personalmente Shomurodov, Solbakken, Darboe e Mastrantonio, di ruolo portiere. 

Per ora, battere il pericolante Cagliari sarà il lenitivo adatto alle tensioni di mercato perché un piazzamento adatto alla Champions consente di pianificare con calma quel che dovrà seguire. Io credo che la prima, vera, Roma della nuova stagione sarà comunque molto differente dagli effettivi che vediamo oggi in campo.

Si privilegerà un sistema di gioco efficiente a scapito dei grandi nomi, evidentemente eccessivamente costosi per le finanze del club. Sarà una sorta di marcia nel deserto in attesa di trovare l'oasi di bilanci oche dovrebbe consentire futuri investimenti tecnici. Non è detto che non si possano ottenere notevoli soddisfazioni anche in questo modo. 

Non mi resta che sperare nella buona volontà e nell'intelligenza del buon De Rossi.


lunedì 29 gennaio 2024

Salernitana - Roma 1 - 2

 De Rossi con il 4-3-2-1, quasi a specchio con una disperata Salernitana. 

Primo tempo orribile dei ragazzi in giallorosso che riescono soltanto a far tirare la Salernitana  tre volte con Candreva e Bradaric e per fortuna Rui Patricio non si fa sorprendere. 

Senza idee, con un gioco che si svolge lungo le sole vie centrali dove il muro dei locali fa girare al largo Dybala e neutralizza completamente sia El Shaarawy che Lukaku; i giallorossi non capiscono di dover sfruttare le vie laterali e allora il peggior primo tempo da tanti mesi si concretizza a Salerno e termina a reti inviolate.

Si salvano solo Rui Patricio, Mancini e Bove in un squadra in confusione e sotto tono.  Salernitana sugli scudi con l'eterno Carndreva e il dinamismo di Pierozzi e Maggiore. 

Nel secondo tempo, con la Roma che inizia a sbagliar anche i passaggi elementari ma ci pensa Maggiore, al 48^ a procurare un rigore con un netto fallo di mano. Dybala pietrifica Ochoa e Romain vantaggio. 

Purtroppo, la Roma continua a non giocare e al 60^ Simy spreca una gran palla di testa davanti a Rui Patricio. 

Fiammata della Roma al 65^ quando Pellegrini realizza il 2-0 dopo un gran cross di Karsdorp assistito dal tacco di Dybala.

Al 69^ un colpo di testa di Kastanos riapre la partita: 1-2

De Rossi manda in campo Aouar al posto di Dybala, apparso stanco.

Al 78^ esce anche El Shaarawy per Zalewski. 

All'87^ Hujisen sostituisce Pellegrini.

La Salernitana preme per pareggiare il conto ma i nostri tengono il risultato e la Roma si ritrova a un solo punto dal fatidico quarto posto. La partita è stata giocata malissimo dagli uomini di De rossi ma la maggior tecnica e soprattutto il fallo di mano di Maggiore ha premesso alla Roma di ottenere una vittoria molto stentata.

Stasera Rui Patricio, Bove, Llorente e Mancini i migliori in campo ma una citazione doverosa per il rigore di Dybala e il cross di Karsdorp per il secondo gol di Pellegrini. Le partite non meritate si possono vincer con le prodezze individuali. Comunque la seconda vittoria di fila per DDR. 

La Salernitana è vissuta sull'estro di Candreva (ammonito per una simulazione in area), l'unico uomo di classe cristallina dei locali.


Angelino sbarcato a Fiumicino ma non c'è la conferma

 Tutti danno per fatto l'arrivo di Angelino ,terzino sinistro spagnoli di 27 anni, proveniente dal Lipsia in prestito ma sul sito della AS Roma non vedo la conferma. 

Intanto De Rossi ha scelto il 4-3-3 per cercare di sbancare Salerno e non sarò facile. Lukaku e Dybala saranno in campo. In porta Rui Patricio,  terzini di fascia Karsdorp e Zalewski mentre i centrali saranno Mancini e Llorente. A centrocampo si prenderanno una maglia Pellegrini, Cristante e Bove mentre ll terzetto offensivo sarà costituito da Dybala, Lukaku e El Shaarawy.  

La Salernitata dovrebbe rispondere con il 4-3-2-1 e quindi con i temutissimi Candreva e Tchauna dietro il centravanti Simy. 



giovedì 25 gennaio 2024

Mecato dei poveri per la Roma attesa a Salerno

 La Roma, reduce dall'amichevole in Arabia vinta per 2-1, con reti di Joao Costa e Lukaku, è attesa a Salerno, lunedì, ore 20,45. Il campionato è fondamentale per la partecipazione  alle coppe continentali. La Roma, ormai ne siamo certi, può spendere poco o nulla nell'attuale situazione per il mercato. E infatti i nomi che sentiamo circolare, come Angelino per la difesa, sono da depressione pura. 

La società ha senza dubbio la sua strategia ma la dirigenza che sta operando, a partire da Tiago Pinto ormai in partenza, non mi sembra che possa dare l'impressione di un certo decisionismo e tanto meno di aver progetti seri e concreti. A parte le cessioni. Si parla infatti di Spinazzola e Kumbulla. 

Non si sa nulla di certo riguardo il nome del prossimo direttore sportivo. Dal punto di vista tecnico, Daniele De Rossi sta cercando nuove formule di gioco, per esempio mediante l'adozione del 4-3-3 come visto ieri sera in Arabia. Non sostenere il buon Danielino secondo me è sintomo di grave strabismo giallorosso. 

Certamente, il nuovo tecnico dovrà curare al massimo la concentrazione della squadra  che deve fare risultato a Salerno per non perdere il treno Champions.Non si tratta di una partita facile. La Salernitana è ultima in classifica a 12 punti ma almeno in casa venderà cara la pelle. Serve una squadra da battaglia e forte fisicamente per portare a Roma gli indispensabili tre punti. 



martedì 23 gennaio 2024

Due bomber in paradiso

 Brutto gennaio per il calcio dei ricordi. Io li ho visti giocare: sono andati Gigi Riva e Giuliano Musiello. 



Rombo di Tuono era nato dalle parti di Varese ma aveva fatto grande il Cagliari aiutandolo a vincere un clamoroso scudetto. 

Giuliano Musiello militò nella Roma 1976-1978 segnando una decina di reti. 

Ora sono nella Tribuna Paradiso.


lunedì 22 gennaio 2024

La Roma in Arabia

 A proposito di oro, la Roma va a cercarne un po' in Arabia, nell'amichevole infra-settimanale che si concretizzerà domani, ore 17.45 italiane, in un'amichevole contro la locale formazione dell'Al Shabab. 

Non so se l'avete notato ma il calcio si sta spostando in quelle lande dove non a caso, arrivano soldi freschi per il nostro esausto sistema. Forse gli arabi si prenderanno i valenti servigi del grande Mou e c'è da capirli. Il loro investimento ha bisogno di una solida base nazionale per proiettarsi nelle lontane e ben più ricche serie maggiori europee e asiatiche. 

Vedete, in realtà il futuro del calcio secondo me è in Africa a forse questo pensiero sfiora anche le menti dei gestori arabi della valuta oro nero, cioè il petrolio. Dato che le Elite stanno cercando di mettere un freno potente allo sfruttamento dell'oro nero, per motivi che sarebbe arduo affrontare in questa sede, diciamo che gli arabi puntano a un lucroso investimento alternativo, cioè l'oro pallonaro di cui parlavo nel precedente post.

 Tutto normale, quindi, e capiamo le resistenze di Danielino che vede il suo lavoro settimanale interrotto da questa amichevole che invece va nella direzione di una sacrosanta valorizzazione del pallone arabo che prima o poi vedremo, magari con la partecipazione di qualche squadra araba nel calcio europeo. Ci sono anche gli israeliani, mi pare, no? Che problema c'è?

A Riyad si giocherà l'amichevole già fissata e sto cercando di capire se la potremo vedere in televisione. Dai soldi nascono soldi, non credo che si perderanno quest'occasione. 



L'oro nel pallone


 Giustamente, una rivista pedestre si è inventata il Pallone D'Oro che periodicamente  si assegna a uno dei campioni del Circo Calcio a giudizio insindacabile di una platea di giornalisti pallonari e in questo senso non c'è alcun dileggio, perché qui di palloni d'oro parliamo. 

Il calcio moderno è abilissimo a creare oro e denari dalle nostre passioni: i biglietti per vedere i pallonari in azione dal vivo o in televisione, ancor più fruttuosa come operazione. Soldi per le sponsorizzazioni, soldi dalla vendita di maglie, sciarpe, gadget vari. 

Poi, il grande colpo di vera magia: le plusvalenze di bilancio che assegnano un valore nominale ai ragazzi. Ecco la vera importanza dei settori giovanili. Costano un occhio della testa ma ti consentono di allevare futuri campioni. Prendete un qualunque ragazzo che si faccia le trafile delle giovanili per poi debuttare nella magica Serie A. Da un anno all'altro il suo valore lievita meglio delle torte di mia nonna, con il cremor tartaro. Si passa da un valore di poche migliaia di euro a milioni di euro. Un ragazzo che ha soltanto toccato un pallone. 

Alcuni di loro, più intelligenti e forniti, diventano vere e proprie aziende personali, ricordate il grande Nakata? Durante la carriera di un ragazzo tipo, quindi dalla Primavera alla Nazionale, quest'uomo, da solo, genera plusvalenze continue, quindi crea denaro dal nulla. Non è magia questa?

 Si parla di milioni di euro che nascono dalle pedate a un pallone di questo ragazzo, nel tempo. Le plus valenze non si dovrebbero toccare o inquisire perché sono la vera magia di un mondo che ha creato un'industria fiorente basata  su 22 ragazzotti che si contendono un pallone. Cercate di capire a cosa serve veramente la nostra sacrosanta  passione che si nutre di pallone ma genera miliardi. 

Ecco perché talvolta vi parlo di rispetto che non può mancare alle grandi piazze. Dovrebbero capirlo i gestori che Roma non può essere trattata in questo modo e prendere provvedimenti invece di mandare arbitri che dovrebbero comprarsi occhiali. 

Qui ci siamo purtroppo presi il lusso di sprecare in parte il produttore Mourimnho che poteva, in breve tempo, assegnare un grande valore a ragazzini imberbi. Sarà un errore che pagheremo in soldoni sonanti. Chissà se il giovane Danielino avrà la stessa fortuna? Lo vedremo dal plusvalore assegnato in futuro al baldo Hujijsen. Spero che eventuali raziocinanti alla lettura capiscano il senso di questo post invece di cercare la muffa sotto la coltre di polvere d'oro che esiste nel sistema-Calcio che avrebbe invece bisogno soltanto di una maggior quantità di materia grigia funzionante e questa sì, che talvolta difetta in troppi protagonisti del Circo.



sabato 20 gennaio 2024

Roma - Verona 2-1

 La Roma di De Rossi inizia con un 4-3-2-1 dove la coppia Karsdorp e Spinazzola presiede le corsie esterne e Hujisen con l'immancabile Llorente sono i difensori centrali. Il centrocampo a tre conta Paredes, Pellegrini e Bove mentre El Shaarawy e Dybala operano alle spalle di Lukaku.

Cori dei tifosi pro-Mourinho e poi pro- De Rossi. 

La Roma si porta da subito in avanti con velocità e su suggerimento di El Shaarawy in mezzo a tre difensori avversari, Lukaku segnala prima rete al  19^. 

El Shaarawy serve l'assiste anche per Pellegrini, che si ritrova davanti al portiere e insacca freddamente per il raddoppio, al 25^.

Al 28^ Spinazzola, un odei più positivi negli inserimenti da sinistra, è costretto a lasciar il campo per Kristiansen a causa di una contrattura.

Al trentesimo minuto Magnani devia un tiro da lontano con il polso ma nè arbitro nè VAR assegnano il rigore.

Per questa prima parte della partita, si è visto un cambio piùttosto evidente dell'atteggiamento complessivo della squadra che cerca ora meno la manovra avvolgente per privilegiare le ripartenze veloci. Il Verona si è visto pochissimo in avanti mentre in difesa ha sofferto la grande verve di el Shaarawy e la buona forma di Pellegrini.

Ripresa senza cambi ma dopo un gol annullato al Verona per una spinta su Karsdorp, al 56^ esce Dybala per l'ingresso di Zalewski

Un colpo di testa di Djuric mentre si appoggia a Kristiansen viene toccato dal braccio di Llorente che sta cadendo dall'elevazione: ridicolo rigore tirato alto da Djuric. al 64^. Ma è Forlonsho a dimezzare le distanze con un gran tiro al 76^. la Roma lamenta un blocco stile rugby su Bove ma ovviamente Sacchi si gira dall'altra parte.

All'80^ Belotti rileva El Shaarawy. 

La Roma ,dopo il 75^, ha sofferto la grande spinta di un Verona disperato manifestando, nel contempo, una scarsa preparazione fisica. A un primo tempo dignitosissimo, si è contrapposta una ripresa di gran sofferenza e scarsa lucidità da parte dei giallorossi che comunque regalano a Daniele De Rossi la prima vittoria della sua carriera da tecnico nella Roma. Stasera bene Llorente, Bove e El Shaarawy ma solo nel primo tempo. Nel Verona ottimi Suslov e Folorunsho.

A fine partita malumori della Curva verso alcuni giocatori e applausi per Danielino De Rossi. 





venerdì 19 gennaio 2024

Prima conferenza di De Rossi: la Roma prima di tutto

 Roma - Verona sarà un'altra partita fondamentale per una squadra che boccheggia in ogni senso, dalla classifica alla condizione fisica. Il Verona non sta meglio, avendo ceduto a macchinetta molti calciatori. De Rossi ,dal canto suo, ha parlato in conferenza stampa oggi per la prima volta da tecnico romanista. Ha notato subito giocatori molto impegnati in allenamento e lo definisce normale a causa del cambio allenatore. Per me, normale fino a un certo punto.

 Il nuovo tecnico ha poi giudicato la Roma ,vista tante volte in campionato anche quest'anno: secondo lui si tratta di una squadra forte. Per me, si tratta di una squadra incompleta. Positivo che lui la giudichi diversamente da me dato che noi giudicheremo lui in base ai risultati ottenuti. 

De Rossi spera infatti di restare ben oltre i sei mesi garantiti dal contratto firmato con i Friedkin ed io spero che accada perchè restando significa che la Roma perlomeno è arrivata al quarto posto. Lo scandaloso esonero di Mourinho ci fa male ma la Roma viene prima anche dei nostri sentimenti personali. 

Fondamentale questo passaggio: "Nessuno toglie l'amore che provato verso Mourinho, ma nulla impedisce loro di amare anche me continuando la scia di amore allo stadio. Chiaramente, non mi hanno scelto per i miei risultati alla Spal ma per tante altre cose. Potrebbe essere una grandissima occasione per me."

Questo è appunto il succo di tutta la vicenda. Evidentemente, Mou era diventato scomodo e ingombrante per una società che ha maturato ben altri obiettivi a partire dallo stadio. Visto che senza quarto o quinto posto non si può far mercato senza violar le assurde regole UEFA, a questo punto si sono giocati il cambio allenatore. Vero è che alcuni profili contattati nei mesi scorsi hanno risposto negativamente. 

Il tecnico ha poli elogiato Dybala Lukaku e Pisilli, il ragazzo, uno dei tanti, lanciati per scarsità di alternative da Mourinho. 

Ora le chiacchiere sono finite. il vecchio mister è rimasto nel cuore di tanti ,quasi tutti. Ma il nuovo tecnico è un odi noi e deve soltanto pensare a far grande la Roma, purtroppo con i vecchi problemi che sappiamo bene. La partita contro il Verona è soltanto apparentemente facile. Sa, questa squadra, che può soltanto sperar in un risultato positivo per tirarsi fuori dalla posizione di terzultima.

La non deve sottovalutarla e anzi imporre la sua maggiore tecnica individuale oltre a vincere senza scoprirsi ai contropiedi avversari. Non si deve sottovalutar l'impegno e De Rossi lo sa sicuramente.

Appuntamento ore 18 stadio Olimpico, domani 20 gennaio. Partita visibile anche su DAZN. 



mercoledì 17 gennaio 2024

Contestazioni e nostalgie ma la Roma prima di tutto.

 Non mi nascondo da sempre e stavolta devo contestare io: non sono d'accordo con il voler cacciare una presidenza che ci ha regalato una coppa europea che mancava da quando sono nato, 60 anni or sono. Spiecente, cari fratelli lupi, ma non ci sto. 

Io che avrei rinnovato il contratto a Mourinho per 10 anni, io che continuo a deplorare la grande incertezza che purtroppo vedo nella politica di Trigoria, non posso dimenticare i meriti di questa presidenza oltre i suoi, grandi, difetti. 

Cacciare il vecchio tecnico è stato un errore e farlo in questo modo è stato quasi atroce. Ma attenzione: la Roma sopra tutto, l'ho già detto. 

Riflettiamo: chi portò Mourinho? Chi ci fece sperare in una Roma finalmente all'altezza, sostituendo la passata gestione? Chi ha riportato Danielino a Roma non può essere un nemico, per me e non lo sarà mai se veramente sta cercando di fare il bene della Maggika. 

I Friedkin sono contestati per la prima volta e devono capire che la Roma, anche per loro, deve venire prima di tutto, questo sì. Non devono andarsene ,devono crescere calcisticamente e fare meglio, per esempio completando un organico zoppicante. Quel che andava male a Mou non può andar bene a Danielino. 

Ora, torno a tifare Roma e a sostenere Danielino e chi non lo fa, meglio che vada a nascondersi. Potete contestare il caxxo che vi pare ma la maglia è storica, ricordatevelo.

Nello sport-circo, evitiamo la vedovanza calcistica

 Lo sport-calcio è un circo. L'ho sempre scritto. Non esiste virtù, non esiste pulizia o santità. Come ogni attività umana, fa girare questo mondo il Dio Denaro. Lo sport, quindi, il calcio, è in mano al Dio Denaro. Poi, come in ogni ambito umano, esiste gente differente. 

Orgoglio e schiene dritte si contrappongono a piccoli uomini schiavi di tutto e tutti. L'indotto calcistico: scommesse, radio, giornali, gadget e altro, seguono lo stesso fiume di denaro e le sue consuetudini. Oggi, qualcuno parla di quanto è costato Mourinho alla Roma. Ma evita di citare i grandi guadagni portati dal suo modo di allenare alla Roma: dai 50 sold-out, alla valorizzazione di giovani calciatori, tra l'altro obbligata dalla perenne scarsità di organico. 

Insomma, tanto è costato ma molto di più ha procurato in ricavi. Accadde con Maradona al Napoli, per esempio. Ora, ricordare questo, grande, personaggio non ci aiuta più di tanto. Il calcio è spietato, e per le sue consuetudini moderne, la finanza conta addirittura più dei risultati sportivi quindi dei trofei: oggi arrivare quarti è meglio che vincere coppe, questa è la verità, visto che la partecipazione alla Champions è una sorta di toccasana economico per i quattro, forse cinque, fortunati club che ci arriveranno. 

Siamo tutti delusi dalla fine anticipata dell'era mouriniana ma ora dobbiamo pensare al bene della Roma e questo significa dimenticarci di essere le vedove di Mourinho così come ci dimenticammo di essere le vedove di Zeman o di Sensi o ancora prima di Viola. I grandi nomi che abbiamo conosciuto a Roma servono a fare la nostra esperienza e poter quindi delimitare i nostri comportamenti futuri. 

Ora va sostenuto con il cuore e con il coraggio il buon Daniele de Rossi. Uno di noi, come è stato Mourinho e a dire il vero prima di lui. Battere il Verona è indispensabile per continuare la corsa europea. 

Ora, tocca a Daniele, e spero proprio, tra un po', a Totti. Ragazzi, sono gente come noi. E dobbiamo andare avanti, battendo il povero Verona, in odor di retrocessione e con tanti giocatori ceduti. Questo è il bene della Roma ,più importante di me, di voi, di Mourinho e De Rossi. Come tutte le idee, che ci precedono sempre di qualche passo.



martedì 16 gennaio 2024

Daniele è tornato

 Primo allenamento del nuovo tecnico della Roma. Sul canale Youtube della Roma ho scritto questo commento: Avete fatto la frittata con Mou, ora questo figlio di Roma, guai a chi lo tocca.

Questo è quel che penso. Nessuno si provi a mancare di rispetto a Danielino che torna da noi e ci torna spero per sempre. Lo dico a quei finti atleti che hanno contribuito a rendere precaria la posizione di Mourinho: non pensate neanche lontanamente di far lo stesso con Danielino. anche perché rischiate, in grande amicizia, qualche conseguenza magari fatta di cori di assordanti pernacchie. Forza Roma e forza Daniele!

Una favola moderna: chi ha orecchie per ascoltare, ascolti.

 La gente è credulona e soprattutto vuole credere. La favola che sto per raccontarvi, parte da questo problema. 

C'era una volta un grande innamorato. Amava una casa, bella, linda, piena di ospiti che l'adoravano pure loro. Egli l'acquistò per viverci e fare felici anche gli altri ospiti. Purtroppo, il costo di mantenimento di questa casa bella e grande, che piaceva a tanti, era enorme. 

Allora, il proprietario andò a chiedere prestiti a un ricco strozzino che glieli concesse ma pretese la casa in pegno e quindi ci piazzò anche una bella ipoteca nel caso il proprietario non riuscisse più a pagare i debiti che aveva conseguito. 

Quest'uomo morì ed ereditò casa e debito la gentil figliola. Questa aveva sempre lo strozzino alle calcagna che pretendeva che le rate fossero saldate. La donna ci provò a gestire questa casa ma senza poter pagare le rate richieste. 

Ora, piccolo inciso, sappiamo tutti che le varie case sparse per l'Europa sono nella stessa situazione, non tutte ma molte. quindi ,un principe post-moderno andò a comunicare la luminosa idea che gli era venuta e quest'idea prese piede. A tutti gli strozzini che pretendevano il pagamento dei debiti della varie case, il gestore dell'urbanistica europea disse: "Ora, seppur dimenticandoci la legge, facciamo in modo di non farci male tutti. Sappiamo che uno strozzino, per sua natura, non può gestire una casa. La legge prevede che se una casa non può esser pagata, vada all'asta. Ma noi non vogliamo questo. Allora, dovremo trovare il modo per pagare gli strozzini e continuare a far vivere le case e i loro occupanti." E così fecero.

All'inizio, gli strozzini non mandarono in vendita tramite aste le case ma si limitarono ad accettare una rifusione del debito da prestanome. Costoro facevano finta di acquistare le case, ma invece si prendevano solo il diritto di amministrarle.

Il che sarebbe pure andato bene se non fosse che le case avevano bisogno di ristrutturazioni, di pagare i condomini e le varie tasse. Gli strozzini non potevano accollarsi tutte queste spese e allora affittavano le case anzi se le scambiavano tra loro se necessario oppure trovavano sub-affittuari. 

L'Urbanistica europea assicurava una specie di controllo accentrato al fine di aiutare gli strozzini e coadiuvarli. Anzi, tale ente s'inventò che questi strozzini non potevano spendere se non in modo controllato, pertanto i visitatori delle case, i sub-affittuari, sapevano che gli strozzini dovevano diventare virtuosi della spesa e stop. Non capivano come mai uno strozzino non potesse ammodernare solai, acquistare nuovi infissi e abbellire in qualche modo queste case. anche perché gli strozzini dovevano convivere con i proprietari normali di case e appartamenti. 

La morale di questa favola è la seguente: se alcuni strozzini si mettono in testa di violare le norme, seppur apparentemente o per davvero a fin di bene, poi tutto il resto del circondario deve pur essere d'accordo e tacere. Del resto, chi aiuta gli strozzini a livello continentale è alla loro stregua, insomma è parte del problema, eccome se lo è. 

Le case sono la passione di tanta gente e questa gente dovrebbe essere maggiormente rispettata. Non deve succedere che pure le favole facciano incazzare questi innamorati. Se le favole sono per le persone, raccontatele bene e non ci rompete le palle con trame antipatiche. Le favole sono fatte per essere belle.



Ora la squadra è nuda ma forza Danielino!

 Uno dei più grandi tecnici che abbia messo piede a Roma è stato cacciato. Qualcuno dice che il parere di una parte della squadra sia stata decisivo in tal senso. Ora viene un grande romanista sulla nostra panchina: Daniele de Rossi, anche lui Uno di Noi. Ora cerco di capire cosa accadrà.

Il comunicato della Roma fa capire chiaramente che l'allenatore ha il contratto garantito fino a fine anno: 3-4 mesi. Per sua fortuna, il primo ciclo da affrontare non è impossibile. Inoltre, ora la squadra non ha più alcun alibi e neppure nessun ombrello. Il grande Mourinho non li fustigherà più ma non li proteggerà nemmeno più con il suo immenso carisma. 

Vedremo chi ha giocato contro il tecnico che fu. Forse, vedremo un cross fantastico dai piedini freddi di Karsdorp o di Kristiansen; magari vedremo Spinazzola saltare l'uomo come ai bei tempi. Forse, Pellegrini tornerà a furoreggiare sulla trequarti, Lukaku a correre come ai tempi dell'Inter e Dybala giocherà con continuità. O forse, vedremo risorgere persino Smalling. 

Ma soprattutto, ora noi tifosi non avremo più alcuna pazienza con questi eroi. 

Comunque, forza Danielino e forza Roma!




Ciao, Mister, Uno di Noi

 

Ennesima brutta notizia!!!

 La AS Roma ha annunciato che Mourinho non è più l'allenatore della Roma: questo il comunicato ufficiale: 

’AS Roma annuncia che José Mourinho e i suoi collaboratori tecnici lasceranno il Club con effetto immediato.

Mourinho era stato annunciato come sessantesimo allenatore nella storia della Roma nel maggio del 2021.

Ha guidato la squadra alla conquista della Conference League a Tirana il 25 maggio del 2022 e alla finale di Europa League a Budapest nella scorsa stagione.

“Ringraziamo José a nome di tutti noi all’AS Roma per la passione e per l'impegno profusi sin dal suo arrivo in giallorosso”, hanno dichiarato Dan e Ryan Friedkin.

“Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato.

“Auguriamo a José e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro”.

Ulteriori aggiornamenti riguardo la nuova guida tecnica della Prima Squadra saranno comunicati a breve.

E tutto questo, ,aggiungo io, senza neppure avere un direttore sportivo. Veramente non c'è limite alla improvvisazione di questa proprietà! 

lunedì 15 gennaio 2024

Quel che ci aspetta a Roma

 Il post precedente l'ho scritto nella speranza di lenire i dolori che vivono i romanisti oggi. Ma oggi cosa serve alla Roma? Lo riepiloghiamo perché come già detto  anche quando si muovono gambe e piedi, senza cervello non si va da nessuna parte. Alla Roma ora, con lo stesso tecnico, serve urgentemente un direttore sportivo esperto e che possa contare su uno staff di sua fiducia. Questo ruolo è fondamentale, non si può generalizzare. A questa figura tocca un lavoro enorme, specie se si materializza quella Roma di giovani paventata da Mourinho; ci credo che resterebbe a Roma ma evidentemente non si pensa che questo tecnico possa guidarla se composta da giovani promesse. operazione già difficile per sé stessa dato che questa piazza non è quella di una provinciale che voglia crescere. ai giovani andrebbe unita una guida esperta e capace proprio in campo, quindi, per esempio, confermando Mancini e Cristante, tanto per citare alcuni tra i migliori.

 Anche vero che l  tecnico attuale raramente sono stati forniti i giocatori che poteva utilizzare, a parte Lukaku e Dybala. Quest'ultimo, purtroppo, ha problemi fisici forse irrisolvibili. È stato fatto il torto di aver uno come Sanchez alla sua corte. Il torto di Mourinho è aver accettato questi problemi. 

Quando non funziona il settore dirigenziale, ne soffre il settore tecnico. Vedremo la signora Souloku cosa farà dato che per quel che so, è lei che sta decidendo, vorrei tanto sapere consigliata da chi. Intendiamoci, se è evidente che bisogna scegliere ora un ottimo direttore sportivo, è altrettanto vero che Mourinho deve terminare la stagione.

Calciatori in uscita: Vina, Spinazzola, Smalling  e soprattutto Sanchez. Da queste cessioni potremo ricavare, in soldoni, solo le plus valenze di tali cessioni. Se cederemo un calciatore, potremo utilizzare nel mercato solo la differenza tra l'acquisto e la cessione. questi sono i famosi paletti che l'UEFA impone alle squadre, quelle tanto deboli da doverli accettare appunto.



La Roma in testa e nel cuore

 


Il calcio è passione ma la squadra che si ha dentro ,come una malattia è senza dubbio testa e cuore o almeno dovrebbe esserlo. Semplicemente, è un specie di mania, una cultura che segui, generalmente ,fin da bambino. Io ricordo quando, sulle spalle di mio padre ,accanito tifoso, entravo in Curva Sud alla fine del primo tempo delle partite casalinghe della Roma. 

Era la stagione 1966-1967, ed io avevo tre anni. Devo chiarire subito che mio padre era molto più romanista di me, era un vero tifoso. Seguiva la squadra praticamente in ogni trasferta e ovviamente non si perdeva un incontro in casa. Fu lui a contagiarmi in questo modo. Io sono un tifoso di tipo molto diverso, e per mia fortuna, meno sofferente di quanto lo fu lui che ricordo letteralmente avvelenato quando l'ex presidente Marchini cedette alla Juventus i promettenti ragazzi Spinosi, Capello e Landini. 

Il presidente Marchini era in grandi difficoltà economiche ma il mio tifosissimo papà vedeva solo giallorosso e allora, del calcio, si seguiva tutti la palla e non le balle di un'economia invadente. Eravamo tutti reduci dalla terribile morte di Giuliano Taccola, praticamente deceduto durante una delle trasferte della Roma, mi pare a Cagliari. Non si è mai capito per quale motivo Taccola perse la vita a soli 26 anni. 

Allora allenava la squadra Helenio Herrera, proveniente dai fasti nell'Inter, con un ingaggio incredibilmente alto. La Roma che ricordo meglio fu quella che Marchini cedette a Gaetano Anzalone, nel 1971, ed io avevo otto anni. Il grande tecnjco Helenio Herrera fu sostituito dal giovane tecnico Tessari, ex portiere. Cominciò il campionato 1970-71. Quella che avete visto in testa, fu la Roma che vinse la Coppa Italia con Marchini presidente, nel 1968-1969. Quella che vedete in fondo è la Roma che fu allenata da Herrera prima e Tessari poi, e il suoi piazzamento finale fu al sesto posto in Serie A. Marchini non amava Herrera e lo mandò via poco prima della fine del campionato. La Roma del 1971-72, ceduta al giovane costruttore Gaetano Anzalone terminò addirittura settima pur avendo richiamato Herrera.

Questi ricordi ,se avete meno di 50 anni non vi toccano affatto. Per me sono stati fondamentali perché in quel momento cominciavo veramente a capire cosa fosse tifare Roma. Potreste ricavarne che di momenti come quelli che viviamo oggi, se ne sono già verificati in passato e talvolta anche peggio. Quindi, vi dico di non tremare mai e di continuar a ragionare di calcio. L'epoca attuale, se possibile, è ancora più folle di quella di ieri e allora il cervello è merce ancor più rara ma ugualmente necessaria. Alla Roma manca questo, oggi, saper ragionare di calcio.



Roma, non va. Friedkin, dove siete?

 La tifoseria romanista è in ebollizione. Non so se negli States, la proprietà americana se ne dia pena. Finora, la mancanza di un comunicazione diretta è stata superata dall'esuberante personalità di Mourinho ma ora, anche lui non basta. 

Non esiste dirigenza di riferimento, quindi parlo di una proprietà che non comunica e non fornisce nè risposte nè spiegazioni. Temo proprio che lo stadio tutto esaurito sarà presto un mero ricordo. 

Qualcuno, oggi, nella stampa evoca De Rossi come nuovo tecnico; ma senza acquisti intelligenti ,Danielino si brucerà molto presto. Qui, ragazzi ,non ci siamo. Senza una dirigenza adatta allo scopo, il nuovo allenatore sarà la voce di Mourinho da lontano. Non va, proprio non va.



domenica 14 gennaio 2024

Ore contate per troppi a Trigoria

 La Roma mai così male durante la gestione Friedkin in campionato. Una media punti ridicola (appena 1,45) per il nono posto in classifica. Vero che ci sono solo 5 lunghezze fino alla quarta posizione, ma davanti ci sono ben 5 squadre. 

Inoltre, il grande assente è un gioco convincente e una forma fisica decente anche per colpa di un organico troppo stretto. Se non si chiamasse Mourinho, il tecnico avrebbe seguito Pinto fuori da Trigoria. Ma due gestioni americane ci hanno convinto prima che il risultato non è importante, poi che è lecito e accettabile concorrere per la quarta posizione. Questo vuol dire che la grande Roma di Viola e Sensi non esiste più da tempo. Ed oggi la quarta posizione è cinque posizioni più in alto.

Se la società, colpevole più di tutti, non cambia in fretta, aggraverà il proprio deficit decisionale. Serve una dirigenza che oggi non c'è, serve forse un altro tecnico che sappia restituire severità nei rapporti e un gioco convincente. Serve una campagna acquisti e cessioni seria senza inchinarsi alla solita Europa. 

La Roma così' non si può guardare e serve più di tutto un piano efficiente e ragionevole sempre che esista qualcuno in grado di stilarlo e applicarlo. 

Dubito fortemente che la signora Souloku sia in grado di farlo. 

Ci attende una crisi ancor peggiore, inutile nascondercelo. Ecco perché prima di far pagar al tecnico colpe non soltanto sue, sarà bene avere bene fisso in mente un piano che possa portare la Roma fuori da questo pantano imbarazzante.

Per esempio, sapendo bene con quali risorse rifondare una squadra arrivata al capolinea. 

Serve che tali decisioni le possano prendere gente esperta di campo e di calcio italiano. Sbrigarsi a ragionare e muoversi!



Milan - Roma 3 - 1

 Mourinho, non in panchina, porta a Milano una Roma molto diversa da quella vista nel derby. Intanto c'è Svilar in porta, mentre il terzetto difensivo è composto da Llorente, Mancini e Kristensen. I due laterali sono Celik e Spinazzola, a centrocampo giostreranno Bove, Cristante e Paredes che hanno il compito di filtrare e rifornire l'attacco composto da Lukaku e El Shaarawy. Milan con la novità Gabbia in difesa. Arbitro di giornata il signor Guida. La Roma non vince dal 2019 contro il Milan.

La Roma cerca di pressare il Milan con poca lucidità e allora è Adli a portare in vantaggio i rossoneri su incursione centrale al 10^ minuto. 

Al 29^ a pochi passi da Magnan, Celik si fa deviare in angolo il tiro. al 37^ Paredes spara fuori dalla distanza. Due minuti dopo, è Spinazzola a riscaldare i guanti di Magnan con altro tiro da lontano. 

Il primo tempo termina con il Milan in vantaggio. la Roma, propositiva, è risultata troppo imprecisa al tiro. Lukaku è rimasto a guardare.

Secondo tempo con Mancini che esce per problemi fisici ed entra Pellegrini, con conseguente slittamento di Cristante trai difensori centrali.

Il Milan continua a venire avanti e infatti raddoppia con Giroud su suggerimento di Kjaer. Roma praticamente inerte. 

Entra Belotti al posto di un El Shaarawy praticamente inutile ma frittata ormai fatta. Al 71 Pellegrini viene atterrato da Calabria in area: rigore. Paredes realizza il 2-1.

Ora, la Roma cerca il pareggio come al 75^ con un tiro troppo entrale ancora di Pellegrini. Entrano Xalewski e Huijsen al posto di Llorente e Celik. 

È Theo Hernandez a chiudere la partita all'83^. 
Pellegrini prova a tirare ancora da lontano ma Magnan risponde da par suo. 

Poi tocca a Lukaku sparare alto in ottima posizione.

Il palo di Musah salva la Roma da una quaterna tra l'altro umiliante.

La vittoria dei milanisti non è in dubbio. Il centrocampo di casa è stato nettamente migliore e ovviamente l'attacco nel complesso può guardare da lontano i romanisti in campo. La Roma ha provato inutilmente a far la voce grossa ma con Lukaku sotto tono, non c'è stata partita. Le poche occasioni create dai giallorossi non bastano certo a lenire il disastro, l'ennesimo.

La Roma inizia il girone di ritorno con una sconfitta che la proietta al nono posto di una classifica umiliante, con otto vittorie, cinque pareggi e otto sconfitte. Situazione dovuta ai mille errori di una proprietà in confusione e che ormai non investe più, a un settore tecnico impotente a dir poco e causata anche da una squadra che appare da rifondare. 

Attendere ancora per apportare cambiamenti è da principianti allo sbaraglio. I Friedkin qualcosa devono fare, sul mercato o variando il settore tecnico con urgenza dopo aver fatto mancare a Mourinho il minimo sindacale. La Roma non può scivolare in basso e tutti a guardare. 




sabato 13 gennaio 2024

Altra partita disperata a Milano: oggi Mou ha parlato.

 Non riporto quel che ha detto perché, purtroppo, ormai i fatti contano molto più delle parole, per tutti. la romanista affogando e la prima responsabilità è della società. viene poi il settore tecnico che mette in campo la squadra, poi i ragazzi che giocano. Sembra incredibile, parlando di uno sport collettivo, ma la penso così. ora, i Friedkin stanno sbagliando tutto e il motivo l'ho scritto ieri. 

Mourinho non capisce che si trova, forse per la prima o seconda volta nella sua carriera, in una società che non vuole o non può mettere soldi nel mercato. Cosa fare? il meglio con i giocatori che ha. Arriviamo a questi ultimi, i veri protagonisti. Gente ormai nervosissima, fuori con dizione in alcuni, malati cronici altri, e mezze pippe altri ancora. Beh, non è che il calcio si fa solo con i campioni. 

Le responsabilità del tecnico sono essenzialmente nel non capire che talvolta in cucina si dimostra la propria abilità anche insaporendo un minestrone fatto con gli scarti di dispensa. E nelle partite decisive, tipo Lazio e Juve, metterci un po' di peperoncino perché la gente, oltre me, la pazienza l'ha finita. Ora non si fanno sconti a nessuno. Capiamoci bene: a Milano i nostri non possono perdere e stop. 



venerdì 12 gennaio 2024

Una porcheria fatta a Bove: VERGOGNATEVI

 


Uno striscione apparso a Trigoria

 


Nocchiero di una nave in tempesta

 Questo è Mourinho, oggi. un allenatore cacciato dal Tottenham, che qui, alla prima occasione, ha portato in bacheca una coppa europea. La Roma non la vedeva da 60 anni. Avete letto bene: 60 anni. 

Quando dico che la responsabilità massima della situazione di oggi è della proprietà americana, intendo che l'unica coppa europea vinta in sei decenni lo è parimenti.

 I signori Friedkin hanno fatto prima bene, poi male, ora malissimo, non prendendo le decisioni giuste che da questo, piccolo, forse inutile, blog, sto chiedendo da sempre: un servizio di scouting efficiente e un direttore sportivo esperto del nostro calcio. Sono anni che lo scrivo, inutilmente, ed io sono un semplicissimo tifoso.

 Il tempo passa ma gli errori di gente strapagata come io non ho mai potuto nemmeno immaginare, si moltiplicano e trascinano la Roma in basso. Non stiamo peggio di quando c'era mister Pallotta perché c'è una coppa in bacheca. Eppure, la Roma gioca malissimo ed è ottava in campionato e fuori dalla coppa nazionale. Ha un organico deprimente e una situazione economica da sanare. Ora, i signori Friedkin devono capire che una società di calcio pur avendo i suoi conti che devono restare in ordine, deve anche produrre godimento sportivo per i tifosi dato che questi ultimi sono i principali clienti di una società di calcio. E questi tifosi sono in rivolta.

Non devono rovinarsi per la Roma ma prendere le decisioni giuste con le poche risorse di cui dispongono. Finora, l'hanno fatto solo prendendo Mourinho che forse stanno per cacciare. Poi, ci resta cosa? Cosa o chi?

Devo rendervi conto delle tre giornate di squalifica imposte dal giudice sportivo a Mancini perché ha detto a Orsato forse la metà di quel che pensiamo tutti. Altro problema. I signori Friedkin forse pensano che prostrarsi alla prepotenza del regime calcistico nazionale ed europeo gli possa fruttare lo stadio? Davvero lo pensano? Sbagliano, purtroppo. 

Ora, cosa accadrà? Forse cacceranno il tecnico e poi? Questa squadra dove gli uomini validi sono una minoranza, chi la guiderà? E qualcuno pensa che senza il tecnico portoghese il regime calcistico che ha sempre maledetto la Roma, da Viola a Sensi in poi, cambierà politica? Chi lo pensa?

Oh, certo che Mourinho è il nocchiero di una nave in tempesta ma solo perché un uomo vincente ovunque non accetta di prostrarsi a Roma, lo volete capire o no? 

La Roma continua a giocare all'interno di tornei ove vige un regime vero e proprio, punto. Volete combattere o chinare la capoccia anche voi? Io rispondo: viva la Superlega!



Attesa per Milan - Roma, tra delusione e depressione

 Domenica alle 20,45, la Roma incapace di pareggiare un derby in Coppa Italia si presenta a Milano per incontrare il Milan. Attualmente, i giallorossi sono ottavi in campionato a ben 10 lunghezze dai rossoneri. Un abisso separale due formazioni. Ma se guardiamo la differenza reti, altro indicatore della situazione delle due squadre, il Milan ha segnato 35 reti subendone 20; la Roma 31 reti subendone 21. 

Non si evincerebbe tanta distanza nel punteggio finale partendo da questo raffronto, eppure esiste praticamente non solo l'Europa calcistica tra le due squadre ma anche l'agognata qualificazione alla Champions. 

Nell'altra post ho definito il fallimento del progetto Friedkin, almeno dal punto di vista sportivo, perché questi sono i fatti. Una squadra che al terzo anno di un allenatore come Mourinho si trova all'ottavo posto in classifica generale alla fin del girone d'andata, non può certo ritenersi vincente. 

All'attivo, finora, una coppa europea che mancava da 60 anni nella nostra bacheca e questo fatto rimarrà per sempre. Ma se non si canta Messa senza i denari della Champions, qui pare proprio che non si possa sopravvivere a grandi livelli senza il denaro garantito dalla partecipazione alla coppa più importante, quella che regala finanziamenti a chi partecipa. E allora, tutte le altre considerazioni e le possibili vittorie, cessano di avere importanza. 

Tra l'altro, la situazione dell'organico fa oaura. Recentemente, è stato rimandato in prestito ola Solbakken, calciatore che sembra proprio essere un pesce fuor d'acqua a Trigoria, ora andrà a giocare in Giappone. Chi l'ha preso e per quale strano motivo, è un mistero. Ma se nel reparto offensivo la Roma è abbastanza ben fornita, lo stesso non si può dire in difesa, dove siamo costretti a valorizzare un giovane della Juventus perché i nostri titolari, semplicemente ,o sono infortunati o mancano del tutto ,essendo partito N'Dicka per la Coppa d'Africa. 

Certo che basterebbe guardare la posizione in classifica per rendersi conto del fallimento del progetto americano ma il problema riguarda proprio il futuro, anche immediato. La Roma avrebbe bisogno di battere il Milan per rilanciarsi nella corsa al quarto posto. Ma chi giocherà? In difesa, la porta sarà presidiata da Rui Patricio che almeno mostra segnali di ripresa da qualche incontro. I difensori centrali dovrebbero contare l'inossidabile Mancini (ricordiamo che sta giocando con la pubalgia), Cristante e uno tra Llorente e Hujisen. Kristensen e Zalewski sulle corsie laterali mentre il terzetto di centrocampo potrebbe mostrare  Paredes, Pellegrini e Bove. Attacco formato da El Shaarawy e Lukaku. 

Il Milan dovrà fare a meno di Tiaw, Tomori, Kalulu e Pobega. lo dico per far notare che gli infortunati ce li hanno tutti anche chi ci precede di 10 punti in classifica. Nel 4-2-3-1 di Poli ci sarà Magnan in porta, Calabria, Theo, Kjaer e Jiminez in difesa; Rejinders e Adli a centrocampo, Pulisic, Lofthus Creek e Leao sulla trequarti e Giroud in attacco.

Potete farvi un'idea da cosa accadrà in campo quando si scontreranno queste formazioni, soprattutto ricordando la disfatta subita in casa all'andata, dalla Roma. Da questo esempio nasce il senso di lontananza dai grandi obiettivi che una formazione come la nostra mostra in questa occasione e in tante altre. 

Servirà la solita partita di coraggio senza forza nelle gambe, la grinta senza poter mordere e soprattutto una lentezza da dover amministrare. Perché la Roma ha questi difetti su tutti, perlomeno in assenza di ricambi nella formazione titolare. I giocatori del Milan gireranno di corsa intorno alle nostre cariatidi come ha fatto la Lazio. Se almeno la Roma imparasse a difendersi e contrattaccare decentemente, questi disastri calcistici non li vedremmo così di frequente. Serve poter far due passaggi di fila. Non continuo l'elenco di quanto serve a questa formazione perché rischierei di annoiare. 



giovedì 11 gennaio 2024

Ufficiale: il progetto Friedkin è fallito

  Il problema societario. Il calcio non è un gioco semplice ma non è nemmeno un gioco complicato. Vedete, io ho 60 anni, vedo e scrivo di calcio e di Roma da tanti anni e ho visto altri derby persi male. Se ho titolato questo post in questo modo, è perché la Roma sta scendendo molto in fretta e la caduta non si ferma. Non basta più il ricordo di due coppe europee vinte (per quanto mi riguarda, lo scippo operato dal buon Taylor non mi convince e non mi convincerà mai. Il progetto Friedkin ha portato a questi risultati ma ora mostra i problemi del tempo e del calcio che cambia. Pertanto, il primi responsabili di questo disastro giallorosso sono loro, i signori Friedkin. Costoro hanno scelto di non comunicare direttamente con la stampa ed è ormai un errore conclamato. Hanno poi compiuto un altro errore fatale: preso Tiago Pinto in funzione di direttore sportivo, visto che non lo era. Per me, un signore molto serio, che ha fatto quel che gli ordinavano: cedere al meglio. 

Il problema tecnico. L'ho scritto da anni, da prima dei Friedkin: alla Roma manca una dirigenza efficiente e capace in termini calcistici. Non parlo della Signora Souloku. A noi servono dirigenti della parte calcistica e NON ne conosco all'interno della AS Roma. In breve, manca un servizio di scouting efficiente e manca un direttore sportivo capace. Soprattutto adesso che abbiamo una squadra poco gestibile sul mercato e da cambiare in molti reparti mentre servirebbe completarla in altri.

Il problema dell'organico. La formazione di Mourinho più di quel che vediamo non può dar e non darà. alcuni giocatori sono venuti in prestito e tra questi si dovrà scegliere chi confermare. difficilmente resterà Lukaku, soprattutto se non si arriverà quarti o quinti in classifica. Su Dybala c'è da ragionarci. Fragile come una coppa di splendente cristallo, spesso non arriva neppure al brindisi. Io penso che tra i nostri calciatori possano rimanere solo Svilar, Mancini,  Bove, Cristante e Zalewski. Questo vorrebbe dire ricostruire una formazione ai tempi della crisi romanista: puoi comprare solo con i guadagni di gestione che probabilmente non ci saranno. Una squadra da rifare non potendo spendere ci mette nella condizione di impiegare solo il frutto di una o più cessioni dei tanti giocatori da mandare via e sono molti ma renderanno molto poco. Hanno anche ingaggi importanti ed è praticamente impossibile, Arabia a parte, che qualcuno li prenda in uscita. come uscirne? Con un programma di ricostruzione seri oche faccia capire bene ai tifosi che serviranno almeno tre anni di traversata nel deserto. Non abbiamo alternative a meno che la Roma non venga acquistata da ricchi e scemi. 

Cosa accadrà. Detto questo, cioè quel che appare a tutti, quel che si prospetta, è un brutto periodo. Intanto, rischiamo di perdere il tecnico molto presto. Questa squadra potrebbe arrivare a centroclassifica e quindi fuori dal calcio europeo; quindi, scenderanno i ricavi ulteriormente. Ecco a cosa servirà un servizio di scouting efficiente: trovare giovani e validi prospetti da portare a costi bassissimi. Il calcio di oggi prevede una tattica precisa, forza e velocità, oltre a una tecnica decente. Vedremo chi resterà nella Roma della prossima stagione. Vedremo soprattutto chi dirigerà sportivamente la Roma. Serve, alla radice, gente esperta e soprattutto di campo. Muovetevi, cari Friedkin, e subito. 




mercoledì 10 gennaio 2024

Lazio - Roma 1-0

 Sentitissimo derby di Coppa Italia tra Roma e Lazio (in casa). Mou manda in campo il 3-5-2 con Rui Patricio in porta, trio difensivo formato da Kristenesen, Hujisen, Mancini; Karsdorp e Zalewski sulle corsie esterne; a centrocampo si muovono Cristante, Bove e Paredes mentre in attacco il due Dybala e Lukaku. Lazio con Mandas nel ruolo di portiere, Vecino nel centrocampo a tre e Zaccagni nel trio offensivo. Orsato è il temutissimo arbitro di giornata.

Per tutto il primo tempo le due formazioni si alternano nel comandare il gioco ma la Roma risulta imprecisa in ogni passaggio e non preoccupa mai il portiere greco di casa. Alla fine, grande gioco a centrocampo e praticamente nessuna emozione.

Secondo tempo con Pellegrini al posto di Dybala.Al 47 grande parata di Rui Patricio su Vecino. Sul conseguente corner, Hujsen tocca il piede Castellanos: rigore. Zaccagni trasforma al 50^. È solo la Lazio a giocare l'inizio del secondo tempo, purtroppo. Allora Mourinho manda in campo Azmoun e Spinazzola al posto di Karsdorp-Zalewski nel tentativo di dare nerbo a una formazione quasi ferma sulle gambe.

Al 75^ Bove lascia il campo per El Shaarawy. All'80^ Belotti sostituisce il giovane  Hujisen. Arriva allì86^ il primo tiro in porta di una Roma inguardabile con Belotti. Para Mandas poi subisce fallo. Bove viene colpito da una bottiglietta mentre esce dal campo. 

Nel recupero, espulso Pedro.

Al 97^, rovesciata di Lukaku che termina fuori per pochissimo.

Viene espulso anche Azmoun. Poi Mancini. 

Partita orripilante della Roma, lenta oltre misura, quasi ferma sulle gambe contro un avversario mediocre ma che almeno corre il giusto. Il centrocampo romanista non ha saputo mai impostare decentemente per Lukaku, già stanco di suo. alla fine, l'unica azione decisiva l'ha avuta la Lazio.

Per la Roma, ennesima sconfitta nel derby, una striscia ridicolmente pesante che stavolta costa la Coppa Italia. Per quanto mi riguarda, raramente ho visto giocare tento male i nostri finti eroi. Lazio con il minimo sindacale ma contro di noi è bastato e avanzato.


lunedì 8 gennaio 2024

La Roma in attesa del derby di Coppa Italia: solo incertezza

 La Roma che è stata fermata da Aureliano ieri sera, poteva battere l'Atalanta e mettere da parte quei punti necessari a tentare la scalata in classifica per il quarto posto. Purtroppo la politica societaria dei Friedkin, per certi versi brillante ed efficace, negli ultimi  tempi mostra le incertezze e l'immobilismo che caratterizzano la situazione della Roma oggi. 

La totale acquiescenza nei confronti dei gestori del calcio nazionale come dei gestori del calcio europeo sta mettendo la società in una condizione che definire di austerity è persino ottimistico. 

Il vero protagonista delle Roma di oggi, una volta liquidato Pinto, è il solo Mourinho che per giunta non sa nulla del suo futuro. I Friedkin non parlano e non hanno mai parlato. Devo presumere che lo facciano con la nuova dirigente che, apparentemente, decide e opera in ogni direzione: la signora Soulouku. Senza tanti giri di parole, così cari ai vari pennivendoli del mondo sportivo, possiamo dire cha la Roma è un giocattolo manovrato dall'alto i cui fili sono sempre più distanti da noi tifosi.

Ma questo problema di lontananza della proprietà potrebbe persino sparire dai nostri interessi se soltanto fosse chiara e limpida la situazione della gestione tecnica e della composizione di un organico che sta facendo paura in quanto a precarietà e pressappochismo.

Alla Roma servirebbe un direttore sportivo esperto e un servizio di scouting accurato, cose che oggi neppure si vedono da lontano.

Quel che vediamo è la composizione di un organico del tutto insufficiente e la carenza di certezze sul tecnico che guiderà la squadra nella prossima stagione oltre al nome del direttore sportivo. Inoltre, c'è l'appuntamento con il derby di Coppa Italia, mercoledì 10 gennaio, ore 18, tra l'altro visibile sulle reti Mediaset in chiaro. La RAI alla quale siamo costretti per legge a versare un canone, si è fatta sfilare persino la Coppa Italia. 

Una partita importante per il morale e per la vittoria in coppa che significa, tra l'altro, la partecipazione alle manifestazioni europee. Nel mezzo della disputa tra Superlega e UEFA, sinceramente, non so dirvi quale.



domenica 7 gennaio 2024

Roma - Atalanta 1 -1

 Mourinho con il 3-5-2 che non ti aspetti: Rui Patricio in porta ma terzetto difensivo formato da Mancini, Llorente e Kristensen. Sulle corsie esterne, Karsdorp e Zalewski mentre i centrali sono Cristante, Pellegrini e Bove. In avanti la coppia d'assi Dybala-Lukaku. Atalanta con il 3-4-1-2: il terzetto offensivo è formato da Koopmeiners trequartista e le punte De Ketelaere e Mirancuk. 

Dopo una buona occasione fallita da Lukaku al terzo minuto ecco che su colpo di testa di Koopmeiners l'Atalanta passa in vantaggio al minuto ottavo.

La Roma prova a recuperare lo svantaggio mostrando comunque un'impressionante imprecisione nei passaggi. Pellegrini, toccato duro da Scalvini nei primi minuti, non sembra poter fornire un adeguato supporto alle punte. Di conseguenza, l'Atalanta continua a cercare di affondare anche con i difensori. Aureliano ci mette il suo sorvolando su un pericolosissimo fallo ai danni di Zalewski che rimane a terra per qualche minuto. Al 20 Carnesecchi neutralizza un tocco di Lukaku. Subito dopo tocca a Rui Patricio salvare il raddoppio su De Kaetelare. 

Dall'altra parte del campo, Lukaku-Dybala fanno di tutto per creare occasioni ma senza la necessaria precisione. 

Al 34^ sulla conseguenza di un'uscita avventata di Carnesecchi, Ruggeri atterra Karsdorp in area. Aureliano on può che concedere il penalty. Dybala pareggia il conto con estrema freddezza: 1-1. 

Giusto alla fine dei sei minuti di recupero, Aureliano ne combina un'altra delle sue evitando di punire un netto fallo di Kolasinac ai danni di Dybala al limite dell'area. 

Peccato la scarsa predisposizione di quest'arbitro perché la partita è stata bella e a una buona Atalanta ha risposto l'ottima reazione della Roma che si è basata più che sulla precisione dei passaggi sfruttando l'intesa dei suoi assi: Dybala e Lukaku l'hanno raddrizzata con la brillante assistenza di Zalewski e Karsdorp che ha procurato il prezioso calcio di rigore.

Ripresa con Hujsen esordisce in giallorosso al posto di Llorente, toccato duro nel primo tempo. anche l'Atalanta manda in campo Scamacca. La Roma inizia la ripresa abbastanza deconcentrata ed è l'Atalanta a cercare di rendersi pericolosa.

La Roma si riporta in avanti trascinata da Bove, Pellegrini e Dybala.

Un gol di Scamacca viene annullato per un netto fallo su Zalewski.

Ancora Dybala, al 61^, impegna pericolosamente Carnesecchi. 

La Roma al 64^ sostituisce i due esterni, Zalewski e Karsdorp con Celik e Spinazzola. Al 71^ un esausto Pellegrini lascia il campo per Paredes.

Al 79^ su iniziativa di Bove e passaggio di Spinazzola, Lukaku è ancora impreciso al tiro. La Roma cerca di pressare un'ordinata Atalanta, Esce anche Dybala per far posto a El Shaarawy. 

Nei 5 minuti di recupero, Aureliano completa il suo exploit serale mandando fuori Mourinho. Purtroppo, l'arbitraggio fa purtroppo parte del gioco e in casi come questo c'è da rammaricarsene. 

La Roma quindi pareggia non solo per merito di una buona Atalanta ma anche con la spintarella in basso di una giacchetta nera che andrebbe fermata per un po' di tempo: nettamente il peggiore in campo.

 In realtà, grazie a un secondo tempo prettamente offensivo, la Roma avrebbe meritato la vittoria grazie all'ottima prestazione di Lukaku, Bove, Dybala e El Shaarawy quando è subentrato. Atalanta bene soprattutto in difesa ma con un arbitraggio maggiormente equilibrato non avrebbe avuto scampo stasera.




A cosa serve il VAR?

 Ennesime, feroci, polemiche contro il VAR e chi lo gestisce, per esempio durante la partita Inter - Verona dove è stato non visto un palese fallo ai danni di un difensore veronese prima del gol del vantaggio di Frattesi. Il Verona ha in seguito mandato sul palo un calcio di rigore che poteva fruttare il pareggio. Ma il punto non è questo. Il problema è come si gestiscono gli strumenti tecnologici. Se gli occhi umani non vogliono vedere o non sanno vedere, non c'è VAR che tenga. sono questi, tra gli altri, i problemi che uccidono il calcio e purtroppo ce ne vorrà prima di porre rimedio. 


sabato 6 gennaio 2024

Ennesima partita da vincere contro Atalanta, ma chi gioca?

 La Roma continua a coltivare sogni di piazzamento Champions ospitando l'Atalanta, domenica ore 20,45. Nella conferenza stampa che precede il match, Mourinho ha dichiarato che nessuno degli indisponibili per infortunio è stato recuperato, ma ci sarà il nuovo acquisto Hujisen. Ha anche salutato la partenza di Pinto con grande signorilità e un certo distacco. 

Per la situazione di Smalling non esistono aggiornamenti e la sensazione conseguente è che il calciatore inglese sia ormai molto distante dal gruppo. Ma oltre agli uomini contati per la difesa, anche il centrocampo soffre di numeri molto scarsi. Contro la scatenata e organizzatissima Atalanta ci sarà da soffrire. Gli uomini di Gasperini sono reduci dalla buona prestazione offerta in Coppa Italia contro il Sassuolo e Gasperini potrebbe  giocare con una sola punta, Scamacca, assistito da due trequartisti tra cui Pasalic. 

Non ci sarà Lookman, anche lui partito per la Coppa D'Africa, pertanto probabile anche la presenza di De Cataleare. 

Pronostico quasi impossibile da fare dato che la Roma potrebbe puntare proprio sull'attacco, il reparto che oggi conta maggiori potenzialità. In classifica, la Roma, settima, è dietro proprio all'Atalanta di un punto e al Bologna (reduce dal punticino strappato in casa sul Genoa), al quinto posto, di ben quattro punti. Vincendo, migliorerebbe di molto la sua posizione nella classifica di A, ormai diventata un'arena per conquistare la qualificazione alla Champions League. 



venerdì 5 gennaio 2024

Lo spettro della Rometta nella proprietà USA aziendalista in Europa

 La politica alla quale stiamo assistendo, made in Souloku, farebbe pensare a un addio della proprietà statunitense oppure a un forte ridimensionamento della squadra magari nell'ottica di un consolidamento aziendale-economico. In pratica, una politica lacrime e sangue in nome di un colpo al forte indebitamento. Farebbe rima con il rinnovato comportamento mouriniano che ci assicura il tecnico portoghese tramite varie dichiarazioni che accetta di lavorare con i giovani pur di restare a Roma. 

Se i Friedkin avessero deciso di mollare sarebbe sintomo che la leggenda-stadio non si realizzerà ancora una volta. In questo caso, recuperare la spesa che si favoleggia gli americani hanno fatto per acquisire la società, sarebbe veramente difficile. Potrebbe verificarsi anche l'arrivo a Roma di un socio importante che apporti denaro fresco alle esauste casse giallorosse. 

Nel frattempo, non mi sento di pronosticar mercati scintillanti. Vedremo chi sarà il nuovo direttore sportivo nell'era Souloku. Spero non si tratti di un commissario liquidatore, però. L'aria che tira non è buona. Per esempio, l'affare Huysen non sembra certo un gran colpo anzi il contrario. Solo un prestito secco per restare a galla. Ben che vada, un affare pro-Juve. Lo spettro della rometta che fu si sta materializzando molto in fretta. Dal mercato estivo soprattutto, sapremo con certezza la vera potenzialità dell'attuale proprietà nell'affaire Roma..



Napoli - Roma 2-2

  4-3-3 di entrambe le formazioni a Napoli. DDR sceglie N'Dicka e Mancini coppia centrale difensiva e il rientro di Kristiansen a destra...