lunedì 24 agosto 2020

La disfatta italiana nelle coppe cosa insegna?

Juventus, Inter, Napoli e Atalanta hanno, come troppo spesso accade, puntualmente ceduto il passo nelle coppe. Sinceramente, Bayern e Siviglia sembrano marziani al confronto con le nostre, migliori, formazioni di Serie A. Ma a nessuno sembra interessare, tutto ciò. 

Inevitabili, i terremoti di risulta. Senza volerci occupare di altri lidi, sembra che tutto debba cambiare affinché nulla cambi. E, in questo, la Roma è una sorta di laboratorio permanente. Friedkin è il nuovo proprietario, ma, per ora, nulla è mutato. De Sanctis è il nuovo DS, Fonseca è ancora il tecnico. La passata stagione non sembra aver insegnato nulla ai nuovi proprietari e si spera che il portoghese faccia bene al secondo tentativo ciò che non ha saputo fare al primo. 

Come minimo, si auspicherebbe che ne vengano accontentati i desiderata tecnici. Ma la roma deve soprattutto poter cedere e dato che quasi nessuno si è mosso, a parte Cetin, ecco che siamo fermi, paralizzati, immobili. Neanche ci possiamo lamentare troppo. l'acquisizione della AS Roma è costata un vero patrimonio a Friedkin, e comunque nulla è cambiato in quanto a valore della società che perdeva soldi a ogni bilancio e senza una brusca sterzata nella gestione, continuerebbe in perdita anche in futuro. 

Il terzo monte-ingaggi della Serie A produce solo una qualificazione ,stentata, alla Europa League? Possibile? Cosa non è funzionato? Come mai bastano Atalanta e Lazio per cancellare le ambizioni massime europee per la Roma? Un tempo, prima dell'era Pallotta, sembrava inarrivabile la Juventus... Ora ci fanno mangiare polvere formazioni non certo irresistibili, basta vedere come è stata trattata l'Atalanta da una formazione vera, come il PSG. Una miglior organizzazione di gioco è crollata  di fronte a Neymar e Mbappè, puntualmente castigati dalla corazzata Bayern in finale.

 Per maciullare l'inarrivabile (in Italia) Juventus è bastato l'ordinato e coriaceo Lione di Garcia. quando non sei in grado di battere i migliori della classe, li devi saper imitare e superare. Ma le nostre formazioni, roma su tutte, non imparano mai nulla.  La riprova è che il gioco dello Shakhtar marchiato Fonseca, qui non l'abbiamo mai visto. Sarà un caso? 

Forse si pensa che la squadra che vince tutto in Ucraina non potrebbe vincere in Italia e addirittura abbiamo letto che vorrebbero affiancare un tattico italiano al Portoghese. Un'idiozia dopo l'altra. Se ti prendi Fonseca, devi pretendere che possa svolgere qui un gioco del tutto simile a quello che faceva brillare il suo Shakthar, e non il contrario. Oppure ti prendi un tecnico italiano e stop. Che la Roma decida in fretta cosa vuole fare e lo faccia coerentemente e con un progetto che coinvolge l'intera società. se siamo ridotti così, la colpa principale è di una dirigenza del tutto impreparata che è andata vagando per territori sconosciuti con l'inesperienza di un principiante. 

Nel calcio, queste cose oltre a essere visibilissime, si pagano doppio: in Italia e in Europa. ergo, che ti chiami Pallotta o Friedkin, fai il mercato che devi fare in entrata, poi cedi con calma. se fai il contrario, ti prendono per il collo se sanno che devi cedere per forza e ti prendono per il collo quando sanno che devi comprare per forza, vedi l'affare Smalling. 
Fonseca 2.0: il portoghese sarà ancora il timoniere giallorosso ...

venerdì 14 agosto 2020

Roma senza tempo e senza certezze

Il 17 agosto si farà il closing, per ora la Roma attende. Neppure gli attuali dirigenti sanno se e per quanto resteranno. 

Fonseca, come scrivono giustamente molti giornali e altrettanti siti, resta soprattutto in virtù del contratto che lo lega alla Roma. Si parte con un allenatore persino sfiduciato dalle parole del giocatore più rappresentativo, Edin Djeko (dopo l 'umiliante sconfitta contro il Siviglia) e con mezza squadra in bilico: Olsen, Pau Lopez, Florenzi, Karsdorp, Santon, Bruno Peres, Fazio, Juan Jesus, (probabilmente al Cagliari), Cristante, Diawara, Veretout, Pastore, Under,  Perotti, Kluyvert, Kalinic, oltre a tutti i ritorni dai vari prestiti, come Schick. 

Se fosse per me, dei già citati, salverei il ragazzo tornato dal Lipsia per l'età, i ruolo e i soldi investiti. Per esempio, in un 3-5-2, accanto alla punta centrale potrebbe benissimo fare il suo lavoro come punta d'appoggio o trequartista nel 3-5-1-1. 

Per ora, non conoscendo il futuro di Smalling (interessate anche Inter, Juve e Napoli) gli unici certi sono Mirante,  Mancini, Kolarov, Ibanez, Spinazzola, Pellegrini, Villar, Pellegrini, Mkhitaryan, Carles Perez, Zaniolo, Djeko. Oltre a Pedro, che ovviamente arriva infortunato a causa del problema alla spalla conseguito durante la partita di FA Cup. 

Una situazione esplosiva, tra incertezze, dubbi e neppure la presenza di chi dovrebbe scegliere e discernere. Infatti, si tarda persino ad assumere il direttore sportivo. Forse, dovevamo aspettarci una lentezza simile perché la trattativa tra Pallotta e Friedkin è stata molto laboriosa. Certamente, sarà la Roma a dover, necessariamente, come ho già scritto, passare un altro anno di transizione. E, alla fine, considerati i nove anni precedenti, gli anni di transizione saranno dieci. Dieci anni persi nella nostra storia. 

Siviglia-Roma, Fonseca: "Sconfitta meritata, niente scuse"

domenica 9 agosto 2020

Roma è per sempre anche per Garcia

Un articolo di Repubblica, rilancia il senso della passione per la Roma. Una passione che non esiste solo per chi nasce in questa città e vede, deve vedere, può vedere solo giallorosso. 

Infatti, si è molto parlato della dedica di Garcia, attuale allenatore del Lione, francesissimo di nascita, che alla Roma è rimasto talmente legato da dedicarle l'importantissima qualificazione in Champions del Lione a danno della nostra nemica storica Juventus.

Garcia è stato umano, ha agito d'istinto, e nell'istinto esiste il sentimento e il ricordo. E' un allenatore di successo e poteva tacere. Talvolta, tacere e ben operare, come sta facendo lui, può significare una panchina eccellente, anche superiore al Lione dove allena ora.

 E invece ha parlato di Roma, perché ce l'ha dentro, e non può farci nulla. E' come noi, quindi, uno di noi. Garcia romanista a vita. 

Rudi Garcia - Wikipedia

Con Friedkin, annata di transizione inevitabile

Il più è fatto. Il cambio di proprietà si realizzerà in pieno nei prossimi giorni ma nulla ormai può separare Friedkin senior e junior dalla Roma. Era la condizione indispensabile per ripartire davvero. Ma per essere onesti, quest'anno non potrà che dimostrarsi un anno di transizione, purtroppo. La roma è davvero lontana dal potersi considerare una squadra ambiziosa perché è totalmente da rifondare. 

A partire dal direttore sportivo. ancora si deve ripartire e già arriva il no di Sabatini, a quanto dicono i giornali. Ci auguriamo che, chiunque sia il nuovo DS, si tratti di persona esperta e ben inserita in un mondo difficilissimo. Ovviamente, prima del DS si dovrebbe capire, oltre Fienga, confermatissimo, quali saranno gli altri dirigenti. Difficile, comunque, un ritorno di Petrachi che ha fatto causa alla società e questo è un peccato mortale. 

L'allenatore, invece, sarà confermato all'80% dato che non c'è il tempo materiale per sondare il terreno per un altro nome; e qualcuno dovrà pure guidare le prime operazioni di mercato. Soprattutto le cessioni: Juan Jesus, Fazio, Bruno Peres, Florenzi, Pastore, Perotti, Under, Kluyvert e Schick sono i sicuri partenti. Solo di ingaggi, ballano più di 25 milioni.  Incerti, Pau lopez, Diawara, Cristante, Veretout. Gli unici certi di restare, ad oggi, sono Mirante, Mancini, Kolarov, Pellegrini, Zaniolo, Mkhytarian, Djeko. Smalling tornerà al 70%. 

Voi capite come la Roma sia un cantiere aperto. Come si fa a non parlare di anno di transizione? Una squadra da rifondare, con il solo innesto veramente nuovo di Pedro, fa solo pensare che non siamo nemmeno a metà dell'opera. E dato che il mercato si fa ora, soprattutto per le cessioni, è veramente fondamentale che il nuovo DS inizi a lavorare. Ma siamo ancora al progetto. 
Dan Friedkin, il texano atipico che ha liberato la Roma - Il Foglio

venerdì 7 agosto 2020

La pagella di una stagione disastrosa

La Roma, nella disastrosa gestione pallottiana è decaduta da posizioni migliori. Eravamo il principale antagonista della Juventus, regina di antipatia ma anche di vittorie, ed ora non riusciamo neppurea entrare in Champions per il secondo anno.

In campionato, il quinto posto conferma appunto la Europa League. Davanti a noi, le corazzate Juventus e Inter e le squadre comunque molto lontane sia per bilancio che per exploit come Atalanta e Lazio. Molto più vicine ,come risultati e gioco, milan e Napoli che ci sono dietro.

In Europa, abbiam ofaticato anche nel girone. Incontrato il primo avversari overamente forte, il siviglia, la Roma è crollata miseramente. Il Siviglia ha un organico che noi ci immaginiamo soltanto. E' solo una buona squadra in Spagna. E se noi perdiamo contro Atalanta, Lazioe Siviglia vuol dire che la Roma è crollata nelle seconde linee in campionato ed anche nell'Europa di riserva.

Ora passiamo all'esame delle varie componenti nell'organico. Collettivamente, mostra alcuni giocatori di epserienza, ormai arrivati alla frutta o quasi. Alcuni acquisti sono stati decisamente sbagliati degli ultimi direttori sportivi: sia Sabatini, sia Monchi che Petrachi. I campioni che aveva la Roma: Alisson, Szczsny, Manolas, Marquinhos, Nainggolan, Salah e buoni calciatori come Ruediger, Smalling, e altri, giocano altrove e vincono altrove. La Roma ha il terzo monte ingaggi italiano. Qualcuno, quindi, è un errore da resettare a partire dalla dirigenza.

PORTIERI: Pau Lopez è il peggior acquisto di Petrachi, fin quando è restato nella Roma. un portiere mediocre, che non sa comandare la difesa e perde facilmente la calma. Da cedere. Storica la sua papera nel derby di ritorno. - 4
Robin Olsen, tornato dal prestito al Cagliari, può ripartire decisamente. 4 Antonio Mirante, il migliore in assoluto, purtroppo ha 36 anni. - 6 Daniel Fuzato, ha giocato pochissimo: n.v.

DIFENSORI: Gianluca Mancini è un diufensore modesto, per quanto giovane. Si innervosisce molto. forse va meglio a centrocampo che in difesa. Ha solo 24 anni ma non è fortissimo di testa e nemmeno veloce. Da panchina - 5
Chris Smalling - il migliore in assoluto, giocatore non fortissimo (solo una riserva del Manchester United) è comunque il migliore sia tatticamente che tecnicamente in una difesa non certo impeccabile. Speriamo che torni - 6
Juan Jesus, giocatore che nessuno, ma proprio nessuno, ha compreso per quale motivo lo abbiamo preso dall'Inter. forse avevamo un debito - 3
Federico Fazio,  ha dato il meglio negli scorsi tre anni. Quest'anno si dimostra un ex calciatore a 33 anni. - 4
Roger Ibanez, a 21 anni è certamente il miglior prospetto che ha la Roma in difesa. Ancora inesperto, ha mezzi fisici e tattici notevoli. Deve crescere ma deve anche restare -
Mert Cetin - già ceduto in prestito, non è male anche se deve migliorare soprattutto giocando, da rivedere - sv. 
Alessandro Florenzi - giocatore generoso che è stato rovinato dal fatto che ha giocato a centrocampo, da ala e da terzino. Lontanissimi i tempi giocati alal grande con Zeman e Garcia. Lo danno in partenza ma io ci penserei prima di liberarcene. - 5
Davide Santon - giocatore che ha molti problemi ed anche molta grinta. A 29 potrebbe stare in panchina. - 5
Rick Karsdorp - E' purtroppo ritornato alla base dal Feyenoord. Inguardabile - sv. 
Bruno Peres - giocatore modesto dalal buona velocità. Il problema è che alla Roma simili giocatori non servono neppure in panchina. - 4 
Aleksandar Kolarov - E' stato ungrande terzino, sembra un grande ex calciatore, pure se ha un tiro fulminante ed anche se viene schierato al centro della difesa - 5 
Leonardo Spinazzola - Al suo attivo, più che altro, esser risultato un odei pochi calciatori in buona forma nella disfatta contro il Siviglia. Per il resto del campionato, poco o nulla - 4


DIFESA IN COLLETTIVO. Male organizzata, sempre in affanno, raramente ha potuto contare su un centrocampo che l'ha aiutata con u nfiltro effettivamente centrato. La roma ha preso gol da squadre più forti ma anche più deboli, segnando molto ma scoprendosi troppo - 4

CENTROCAMPISTI 
Amadou Diawara - Lento, sempre i naffanno contro qualsiasi avversario, dal passaggio appena sufficiente. Non è da Roma, nemmeno considerando che hasolo 22 anni. - 4
Lorenzo Pellegrini - Recordman di assist e gol. Nella Roma è uno degli intoccabili. deve fare molta esperienza. - 6
Byan Cristante - A sua unica discolpa è che nopn ha mai giocato nel suo ruolo, cioè sulla trequarti. Da centrocampista puro e, peggio, da difensore come purtroppo abbiamo visto con Fonseca, è da film dell'orrore. - 3 
Jordan Veretout - Per generosità, dedizione, corsa e anche una buona tecnica di base, è l'altro intoccabile del nostro centrocampo - 6 
Gonzalo Villar - il giovane spagnolo, uno dei gli ultimi acquisti di Petrachi, viene dalla Serie B ma tecnicamente è molto più dotato di molti compagni. Deve crescere. - 5 

CENTROCAMPO IN COLLETTIVO - La Roma ha sofferto per tutto l'anno l'assenza di un regista puro. eppure nel 4-2-3-1, si dovrebbe accompagnare questo ruolo con u ngiocatore più dinamico, tipo Veretout. Invece, Fonseca ha dovuto, ammess oche non l'abbia chiesto lui, fare sempre di necessità virtù, sia nel 4-2-3-1 che nel 3-5-1-1 schierato fino a fine stagione. non ci prendete per il naso: la Roma non ha mai giocato con il 3-4-2-1. anche perché, anche con tale modulo, non avrebbe l'organico adatto. 

ATTACCANTI
Nicolo Zaniolo - dovrebbe essere un giocatore d'attacco ma viene ancora considerato da molti un centrocampista. Prima dell'infortunio, è stato uno dei migliori giovani del campionato. Deve assolutamente restare anche perché può riucoprire tutti i ruoli dell'attacco. - 7 
Javier Pastore - Indubbiamente dotato di una tecnica sopraffina, ha un fisico da ex calciatore a soli 31 anni. Mistero perché fu acquistato per Di Francesco che chiedeva un'ala che potesse accentrarsi e tirare. - 3
Justin Kluyvert - In molte partite titolare, ha un difetto, probabilmente, nel carattere. Non si spiega perché sia uscito dall'orbita personale di Fonseca. Forse è un'ala troppo vecchio stampo. Ma a 21 anni potrebbe migliorare. Lo danno per partente certo. - 5
Ante Coric - Chi l'ha visto? - 2
Diego Perotti - Uno dei migliori ex giocatori romanisti attualmente in rosa. A Perotti dobbiamo rispetto ma purtroppo, a 31 anni sembra aver esaurito salute e dinamismo, quindi tutto. - 5
Cenziz Under - Uno dei più incostanti e per certi versi irritanti in rosa. Purtroppo per noi, era da cedere prima di questo momento storico, rischia di restare per mancanza di acquirenti - 4
Carles Perez - Un ottimo prospetto di giocatore, a 22 anni. Non ha un fisico eccezionale ma puà giocare sia ala che trequartista. Ha buon tiro e dovrebbe restare assolutamente. - 5
 Mirco Antonucci - ala destra di soli 21 anni,   tornato dal prestito al Vitoria Setubal, ha buona tecnica e discreta visione di gioco. sv.
Patrick Shick - centravanti che qualcosa di buono, in Germania, l'ha pure fatto. Ma non abbastanza perché è tornato. Suo malgrado, è un patrimonio della Roma. Non si può svendere per quanto è stato pagato. - sv
Edin Djeko - Uno dei migliori in senso assoluto, per esperienza, fisico, senso tattico, dedizione e grinta. E' triste dirlo, ma sembra giocatore di altra categoria nel confronto con troppi, compagni di squadra. Purtroppo ha 34 anni. - 7
Henrik Mkhytarian - ala versatile e abile tecnicamente, ha un buon tiro e può giocare in vari ruoli. Uno dei migliori, nuovi acquisti - 6
Zan Celar - tornato dalla Cremonese, era una punta di diamante della Primavera. In Serie B, in 21 incontri ha segnato solo 3 gol. Deciderà il nuovo allenatore. sv

ATTACCO COLLETTIVO - l'assurda dirigenza romanista con la complicità del settore tecnico, ha pensato che da solo un 34enne pur eccezionale come Edin Djeko potesse imperosnare l'attacco da solo. Delle 51 reti segnate in campionato, Edin ne ha fatte 16. A 35 anni, non potrà ancora guidare l'attacco di una squadra che giocasse con una sola punta. Questo reparto è stato il migliore di una squadra evidentemente incompleta.

ALLENATORE - Fonseca sconta colpe non sue. Si dice che sia stata la quinta scelta per la panchina, e, per certi versi, lo crediamo davvero. Persona squisita, non ha l'esperienza per la Serie A italiana, lo diceva Petrachi e crediamo anche questo. Ha dimostrato, ieri sera, di non averla neppure per la Europa League. Dobbiamo dire che il suo Shakhtar Donetsk giocava molto meglio della Roma che ha diretto quest'anno. 
Certamente, non poteva conoscere a fondo il nostro campionato ma i suoi errori sono evidenti a partire dal modulo di gioco, dato che ha insistito fin troppo con il 4-2-3-1 pur non avendo gli uomini adatti a partire da un regista vero. Si dice che Fonseca abbia valorizzato Zaniolo, vero, e che abbia messo in condizione Smalling di ambientarsi bene, vero. Con lui, però, è uscito di squadra Florenzi, e, sinceramente, la Roma non ha certo fatto meglio di quanto potevamo vedere con Ranieri o di Francesco. Il tecnico dipende da quali progetti abbia la società. Dato che la Roma voleva tornare in Champions League, se ha fallito la squadra, ha fallito anche Fonseca. Un anno ancora? Non sarebbe uno scandalo ma non ci sentiamo di consigliarlo al nuovo proprietario. Per la Roma vorremmo un allenatore grintoso e con le idee un po' più chiare per aprire un ciclo vero e duraturo. Con Pallotta, chiedevamo troppo, forse con Friedkin... Chissà...
 

giovedì 6 agosto 2020

Roma cancellata dal Siviglia

La Roma esce dalla disastrosa esperienza relativa alla proprietà Pallotta e lo fa con un riassunto definitivo di questi nove anni, persi davvero nel nulla. 

Persino la Europa League si dimstra di molto superiore allecapacità della Roma di Pallotta, Petrachie Fonseca (ci mettiamo anche l'ex DS dato che ha fatto causa a chi lo ha licenziato secondo lui ingiustamente). 

Il Siviglia, (che è una città carinissima ma una caccola rispetto l'estensioen drlla capitale italiana) ha battuto la Roma in tutti gl iapsetti: tecnici, tattici, atletici e di grinta. I nostri atleti migliori sarebbero finiti in panchina, e forse in tribuna, con l'allenatore spagnolo. 

La Roma si è confermata una squadra lenta, indecisa, senza u ngioco convincente (almeno negli ottavi di Europa League) e soprattuto dimostra una povertà tecnica impresisonante. Possibile che mezza serie A, oltre a moltisisme squadre europee viste in Europa League, che corrono più e meglio di noi? 

La nostra Roma non vince da ben 55 anni, in Europa. Era il lontano 1962 quando voince la Coppa delle Fiere, ex UEFA, ora Europa League. Qualcosa di vergognoso per una squadra che vorrebbe primeggiare in Italia e in Europa. 

Ora, sta uscendo una proprietà che ha solo peggiorato il ranking, a parte una buona Champions League con Di Francesco. Pochino, in nove anni.

Intendiamoci, il settore tecnico ha lesue colpe ma anche un organico mal costruito e che Fonseca ha cercato di rivitalizzare almeno in campionato per poi crollare nella partita più decisiva dell'anno.
il tecnico ha le sue colpe ma questo è l'organico su cui può contare. E di questo organico, davvero mediocre, parleremo domani, a mente fredda.

Friedkin, che qualcuno glielo dica, deve fare in modo che questa sqwuadra, il prossimo anno, la Coppa la vinca. E magari anche qualcos'altro.

 

mercoledì 5 agosto 2020

La Roma passa a Friedkin

Firmato il contratto preliminare di cessione della Società dal gruppo Pallotta al magnate Friedkin. Fonte: Milano Finanza che spiega che dopo l'una di notte è stato firmato l'atto che prevede la cessione per 490 milioni + 90 di capitalizzazione. Si occuperà della società il figlio di Friedkin, Ryan. Per la Roma inizia un nuovo periodo dopo i nove anni del Fondo amministrato da Pallotta.

Friedkin a Roma per chiudere subito - Siamo la Roma

lunedì 3 agosto 2020

La Roma in bilico

La Roma in bilico. Terminato un campionato pieno di delusioni ma anche foriero di speranze, ora deve guardarsi dentro. 

A livello di proprietà, Pallotta continua a ricevere offerte ma sale il dubbio che voglia davvero vendere ai prezzi che ora suggerisce il mercato. Scherza persino con chi gli fa offerte. Noi abbiamo poca voglia di scherzare, in confronto a lui. Nei suoi nove anni di proprietà, abbiamo visto vincere solo gli altri, con la Juve che, in assenza completa della vecchia antagonista, ha capitalizzato al massimo, vincendo sempre in Italia. 

Ricorderemo la proprietà americana per aver ceduto, più che per aver preso grandi nomi. Nemmeno un portaombrelli, per dirla alla Sensi, è arrivato. Pallotta è stato uno dei peggiori presidenti mai visti da queste parti, si deve ricordare questo, non ridere. 

Dal lato tecnico, la guida Fonseca si è rivalutata molto con il cambio di modulo: un 3-5-2 elastico e funzionale, che talvolta diventa un 3-4-2-1 per far risaltare al massimo i trequartisti di cui la Roma dispone. Non si tratta di un genio del calcio ma di un tecnico che quando è messo in grado di ragionare con le sue forze e le sue conoscenze, una squadra la sa gestire. 

Parliamoci chiaro: il materiale di cui dispone non è di prima scelta. Per primeggiare in Italia, devi avere una difesa di ferro, un centrocampo versatile e un discreto attacco. La Roma ha solo un discreto attacco, il cui maggior interprete ha 34 anni e non si sa se continuerà a giocare per la Roma. 

Il centrocampo rischia di perdere alcuni pezzi buoni a causa del mercato che viene usato per ripianare i debiti. I migliori, come Veretout e Pellegrini, sono quelli che hanno più mercato, infatti. 

La difesa rischia di perdere il miglior interprete, una riserva del Manchester United. Quindi, Fonseca, ha fatto il suo, non c'è nulla da fare. Termina la stagione con 21 vittorie, 7 pareggi e 10 sconfitte. 77 gol fatti e 51 reti subite. Quinto posto confermato in pieno e dopo Juventus, inter, Atalanta e Lazio. 

Questo significa che la Roma ha perso non solo la lotta per il primato ma anche per la seconda e terza piazza, sintomo di grande affezione alla Champions. Per il secondo anno, conferma invece l'Europa League. 

Non possiamo essere contenti in nulla e di nulla. Siamo scesi di molto. E allora questo tecnico non può certo essere il colpevole principale di questo momento. Ed ora, anzi, è chiamato a un mezzo miracolo nel battere il Siviglia e magari vincere la Coppa che tutti definiscono di Serie B ma che conta come la Champions per i delusi come noi. 

Ad oggi, sa solo che non avrà il miglior difensore, tornato in Inghilterra, e non sa se potrà avere il miglior centrocampista offensivo, Pellegrini che è reduce dall'incidente e l'operazione al setto nasale. L'UEFA, intanto, ha ordinato che la rifinitura debba essere effettuata in Germania, quindi la Roma sta per partire. 

LIVE - Udinese-Roma, conferenza stampa Fonseca

domenica 2 agosto 2020

Siviglia ultima spiaggia?

La Roma sorride dopo la tripletta rifilata alla Juventus, che della partita persa non interessava un tubo, occupata com'era a festeggiare la nona vittoria consecutiva in campionato. Roba che non si vedeva da una vita: una squadra dominare a tal punto una serie maggiore; probabilmente, maggiore di poco o nulla. 

La Roma l'ha vinta comunque bene, il nuovo modulo convince e vince e quindi ora si pensa al vero match - clou di agosto: la sfida contro il Siviglia, per fortuna in campo neutro. 

Smalling, che servirebbe come il pane, non ci sarà perché, come temevamo, l'accordo con il Manchester non è stato raggiunto. Mancherà anche Veretout e le due assenze sono terribili.

 Pellegrini, se potrà rientrare, magari con una maschera protettiva sul volto, e Djeko, Miki e Zaniolo avranno il compito di sbrogliare l'intricata matassa, con la sorpresa Ibanez al posto del forte stopper inglese.

 Andare avanti e vincere la Europa League farebbe ribaltare le fosche previsioni anche per il calcio-mercato. E ci dicono che solo 5 milioni separano l'offerta romanista per Smalling (15 offerti e 20 pretesi dagli Inglesi). Non appare molto logica la scelta di perdere, anche solo per questo incontro fondamentale, un giocatore tanto importante. Non possono essere cinque milioni di euro, per una società come la Roma a fare la differenza tra un bilancio sano e uno molto meno sano. 

Evidentemente, questa e altre scelte dolorose dovranno caratterizzare il mercato in uscita nell'insieme. Ecco per quali motivi, la partita contro il Siviglia conta quasi come un'intera stagione. Giovedì, 6 agosto, alle 18,55 ne sapremo di più.

Roma, si lavora al riscatto di Smalling | Calcio Style - Notizie e ...

Napoli - Roma 2-2

  4-3-3 di entrambe le formazioni a Napoli. DDR sceglie N'Dicka e Mancini coppia centrale difensiva e il rientro di Kristiansen a destra...