domenica 31 ottobre 2021

Roma - Milan 1 -2 con Maresca protagonista negativo.

 Per certi versi, il primo tempo di Roma - Milan è un film già visto in questo campionato. Roma che quando affronta un'altra cosiddetta grande pareggiando il tasso tecnico (e con il Milan, probabilmente, va anche sotto) allora escono fuori le magagne tattiche e atletiche. 

Il Milan gioca come se fosse in casa sua, attacca a pieno organico e porta spesso le punte al tiro, mettendo in soggezione la retroguardia romanista. I giallorossi cercano di rendersi pericolosi in contropiede, specialmente con Pellegrini e Zaniolo, essendo come spesso accade orfani nel lato sinistro, dove Vina deve correre anche per il fantasma di Mkhitaryan. 

Spesso si ha infatti la sensazione che la Roma abbia un uomo in meno. 

Il Milan passa comunque su punizione micidiale di Ibrahimovic, al 25^. A parte qualche calcio d'angolo, la Roma non ha saputo produrre altro. Abraham troppo solo e servito poco e male è rimasto a guardare. E anche questo è un film già visto.

Noi lo vediamo agevolmente, Mourinho, no.

Nel secondo tempo, entra il giovane Felix (meglio chiamarlo così) già visto con il Napoli al posto di Mkhitaryan. 

Gol annullato al Milan per fuorigioco testimonia comunque la grande fragilità difensiva della squadra di casa. 

Al 55 ^ Maresca si inventa letteralmente un rigore su intervento di Ibanez, che con il tacco prende il pallone, su Ibrahimovic in corsa.  Gol di Kessie e Milan con il doppio vantaggio. La Roma ha le sue colpe ma una legge non scritta mette gli arbitri in condizione di infliggere spesso il colpo doppio. 

La partita potrebbe finire qui.  Al 62^ esce Abraham, partita abbastanza incolore la sua. El Shaarawy fa il suo ingresso in campo probabilmente in grande ritardo. Entra anche Carles Perez per Vina. 

Al 65^ il Milan resta in 10 uomini per l'espulsione di Hernadez (doppio giallo).

Non succede molto altro e la Roma anche in unidici contro dieci non riesce mai a sfondare il muro milanista. Kjaer salva un gol sulla linea.

In pieno recupero, El Shaarawy dimezza lo svantaggio.

La Roma perde un'altro scontro con una presunta, diretta, concorrente. Prima sconfitta casalinga considerando che il derby perso con la Lazio era fuori casa.  

Questa sconfitta ha parecchi responsabili. Un mercato estivo palesemente insufficiente per colpa della società e forse di Pinto; un tecnico che vede le emergenze tattiche con grande ritardo; un arbitro che ha regalato un rigore al Milan.

RUI PATRICIO - 5 Nessuna colpa sui gol ma parasolo il parabile.

KARSDORP - 7 Corre a perdifiato e si alterna benissimo sulla destra con Zaniolo

VINA - 6 Perde qualche palla velenosa ma deve supplire al fantasma di corsia, un Mkhitaryan inguardabile.

MANCINI - 5 Contro Ibrahimovic e Leao la vita è troppo dura.

IBANEZ - 5 Idem come sopra con l'aggiunta di una maggiore pericolosità in avanti.

CRISTANTE 5 Fisicamente è un muro ma è costretto a passare in difesa quando escono i terzini.

VERETOUT 5 corre troppo spesso a vuoto. Sommerso dai centrocampisti avversari che gli corrono da tutte le parti.

MKHITARYAN 3 - Non si capisce perché giochi. Vina deve correre anche per lui. 

PELLEGRINI - 5 L'impegno non manca ma serve una maggiore precisioen al tiro dato che si gioca con una sola punta di ruolo. 

ZANIOLO - 7 Una forza della natura ma non basta perché ha perso la facilità di tirare.

ABRAHAM - 4 Fuori posizione, marcatissimo, ma troppo fermo. E non segna. Quanti punti gli danno Ibrahimovic quasi in pensione e Leao? 

MOURINHO - 5 Schierando Mkhitaryan e una sola punta, la Roma gioca in 10 e anche in 9 perché Abraham oggi era circondato da tre uomini.  Se certe cose non le vede nemmeno lui, serve una cooperativa in panchina. 


 


 

Roma - Milan da brividi

 Mourinho continua a dominare la scena anche in conferenza stampa. Eppure la Roma incontra stasera, 20,45, all'Olimpico un Milan che di certo non parte sfavorito. 

La capolista, a pari punti con l'ottimo Napoli, probabilmente non spera in una vittoria ma d icerto non resterà a guardare. 

Nel suo 4-2-3-1 di base Mourinho conferma Rui Patricio in porta, Karsdorp e Vina sulle corsie esterne.  Mancini e Ibanez insostituibili al centro della difesa (con Smalling ancora out per problemi fisici); centrocampo a due con Veretout e Cristante; tre ali con Pellegrini, Zaniolo e El Shaarawy; Abraham solo lì davanti.

Milan con la probabile, seguente, formazione: 

 1 Tatarusanu; 2 Calabria, 23 Tomori, 24 Kjaer, 19 T.Hernandez; 8 Tonali, 4 Bennacer; 56 Saelemaekers, 10 B.Diaz, 17 Leao; 11 Ibrahimovic.

L'arbitro, Maresca di Napoli.

Uno scontro molto difficile per entrambi e per motivi differenti. Intanto, Mourinho continua a parlar chiaro alla società, non convocando i giocatori che non vuole in squadra: Villar, Diawara, Mayoral e il giovane Reynolds. 

Pinto sarà costretto, a gennaio, a tentare la difficile operazione di trovare spazio altrove ai 4 giocatori e nel contempo cercare i nomi che Mourinho pretende di trovare in squadra. Operazione dispendiosa ma indispensabile. 

A questo proposito, il tecnico ha dichiarato, nella conferenza stampa di ieri, che stima molto Pioli e il Milan; ha lodato l'escuso di oggi, Mkhitaryan e anche ribadito la sua visione riguardo l'organico e gli esuberi, ovvero i calciatori che non lo soddisfano. Ha trovato anche modo di prendersela, bonariamente, con la stampa ma non per i suoi, a mi oavviso, reali demeriti. Se anche u grande tecnico come lui dimentica che la stampa non va in campo, siamo davvero alla frutta.

Oggi, la Roma deve battere il Milan per cercare di non perdere terreno con la testa della classifica. Una Roma certamente in costruzione ma che deve puntare sulle proprie certezze, come i giocatori che possono risolvere la partita e nel contempo finalmente trovare un centravanti che segni quanto serve anche nelle partite impossibili. Abraham per ora non fornisce questa certezza e allora o cambiare lui o cambiare modulo per affiancargli una punta che crei spazio e nel contempo arretrare il centrocampo in perenne affanno. 


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mercoledì 27 ottobre 2021

Roma batte Cagliari 1-2 ma che fatica!

 Cagliari con Pavoletti in campo (al posto di Keita che però entra nel finale per cercare di recuperare lo svantaggio) e il 4-2-3-1 di Mourinho al gran completo fanno solo da cornice a un ottimo inizio della squadra di casa che centra una traversa su volata solitaria dell'ottimo Bellanova. Per tutto il resto del primo tempo, la Roma gira intorno alla fortezza innalzata da Mazzarri senza trovare mai modo di servire Abraham, con il solo Zaniolo come chiave per cercare di sfondare sulla corsia di destra, ben assistito da Karsdorp- Molto meno bene dalla parte opposta dove Vina e Mkhitaryan stanno a guardare con la complicazioenedi Bellanova che alla fine sarà il migliore della sua squadra. 

Ripresa con Pavoletti che sfrutta una occasione in area e porta inaspettatamente in vantaggio il Cagliari al 52^.

La Roma subisce il colpo e Mourinho comincia a cambiare: dentro El Shaarawy e un esordiente: Afena Gyan che darà un contributo decisivo. Attaccando, anche se disordinatamente, la Roma prende anche una traversa ma l'importante è che Ibanez incorna bene, su corner, ancora una volta e pareggia, al 71^.

Ora la Roma ci crede e stavota su punizione magica di Capitan Pellegrini raddoppia 7 minuti dopo.

Il Cagliari ora ha fretta e Mazzarri riempie la squadra di punte ma alla fine la Roma strappa una vittoria soffertissima che se da una parte la conferma al quarto posto in classifica,  ripete ancora una volta le grandi difficoltà di un modulo di gioco addirittura improponibile per gli uomini a disposizione. 

Mourinho conferma anche di non avere troppa fiducia nelle riserve, a parte la stroncatura ormai certa dei nuovi esuberi: Villar, Diawara, Mayoral. 

A gennaio, lavoro certo per Pinto: servono almeno 4 giocatori e cederne altrettanti. 

RUI PATRICIO - 6 non ha colpe sul gol e prend un paio di tiri da lontano. 

KARSDORP - 6 Corre sempre ed uno dei pochi velocisti della squadra.

VINA 5 Troppo arrembabte e non sembra averne le qualità. Bellanova lo fa impazzire. 

IBANEZ - 7 Merita un voto in più per l'importantisismo gol su angolo.

MANCINI 6 Pavoletti lo fa impazzire ma lui non è uomo da scomporsi per così poco.

VERETOUT - 4 Continua a correre a vuoto.

CRISTANTE - 4 Non corre nemmeno, ma almeno usa il fisico quando serve. Poco per un nazionale. 

MkHitaryan - 3 Non si capisce perché stia giocando. Non si capisce cosa dovrebbe fare e a cosa serve in queste condizioni.

PELLEGRINI 7 Un voto in più per la punizione del 1-2. Primo tempo orribile, meglio la ripresa. 

ZANIOLO- 7 Corre, combatte, sbuffa e protesta. Unico difetto che segna poco ma è semrpe uno dei migliori.

ABRAHAM - 4 La squadra non lo serve ma lui è lento come una lumaca. A un certo punto, rende molto meglio perché Mourinho gli mette accanto una punta veloce. Non segna più. 

MOURINHO - 6 Lo abbiamo visto ingrifato in tribuna e questo è un bene. sorprende ttuti mandando in campo un esordiente mentre la Roma perdeva per 1-0. Gli va di lusso.  Il ragazzo è uno dei pochi a muoversi, lì davanti. Esauriti gli esuberi, nemmeno buoni per subentrare, ecco che Mou passa ai ragazzi della Primavera. Segnale importante per la società e per Pinto. Sono entrati anche Calafiori, El Shaarawy, Kumbulla e appunto Afena Gyan.


 

martedì 26 ottobre 2021

Cagliari - Roma, formazioni e altre dicerie

 Mourinho ha le sue certezze, per la trasferta di Cagliari, come schierare la stessa formazione che ha ben figurato contro il Napoli. Io non posso condividere tutto. 

Ormai appare netta la frattura con gli scartati: giocatori che non sono, per il portoghese uno scandalo per il calcio ma che non possono far parte a pieno titolo dell'organico. Kumbulla è in bilico ma Diawara, Villar, Mayoral  e Reynolds al tecnico non piacciono proprio e sicuramente sapremo qualcosa di più a gennaio. 

 Nicolò Zaniolo diventa papà: è nato il figlio Tommaso

Se la proprietà ha promesso ben 4 acquisti di livello al tecnico, certamente qualcuno dovrà partire.

Quindi, in campo l'ossatura preferita dal Mourinho per il suo 4 -2-3-1: Rui Patricio, Karsdorp, Vina,  Mancini, IbanezVeretout, Cristante; Mkhitaryan, Pelelgrini, Zaniolo; Abraham. 

Cagliari con molte assenze e Mazzarri potrà contare soprattutto su Keita e Joao Pedro coppia d'attacco nel suo 3-5-2. In bilico, ma per la panchina, Godin e Strootman.

Alle 20,45, diretta su DAZN. 

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lunedì 25 ottobre 2021

Le difficoltà della Roma con il mercato hanno origine ben precisa...

 Non prendiamocela con la nuova proprietà se l'organico della Roma, tutto sommato, e a quanto ci dice Mourinho, è un'incompiuta... non una melodia ma una musica a tratti stonata e dalla metrica impecisa.

 Il problema nasce da lontano ovvero da quegli scriteriati 10 anni pallottiani che hanno visto vendere i pezzi migliori anche per esigenze di bilancio e talvolta arrivare giocatori a dir poco inadatti. 

Tutti ricordano Pastore piuttosto che Jose Angel; gli errori sono stati molti, frutto di cattiva gestione da parte di direttori sportivi poco accorti o interessati ad altro; e anche, ovviamente, l'esigenza di dover sempre far quadrare un bilancio in perdita. Le aziende calcistiche sono per questi motivi aziende anomale: non si possono gestire con le tecniche valide per altri tipi di attività. I clienti non acquistano solo magliette o il biglietto della partita per uno spettacolo qualunque; vogliono veder primeggiare la propria squadra. Sopportano la mancanza di vittorie con la constatazione del massimo impegno e dell'amor di maglia.


La Roma deve necessariamente far calare il monte ingaggi, come accadeva con Pallotta, perché giocando le coppe minori, come la Conference, i suoi incassi sono un terzo o un quarto di Juventus, e simili. Inoltre, la Roma aveva ancora pendenze da saldare, che comunemente si chiamano esuberi. Alcuni sono rimasti, come Fazio e Santon. Altri sono andati via. Altri rischiamo di averne a breve dato che secondo Mourinho, e non c'è da dubitarne, lui vede solo parte dell'attuale organico. Villar, Mayoral, Diawara e forse altri sembra non rientrino nei piani del tecnico. 

 Roma, l'agente di Borja Mayoral svela il retroscena sul Napoli: "Lo voleva"

Se e quando prendi un big come Mourinho lo prendi per seguirne le richieste. Penso che questo consiglio possa darlo ai due Friedkin che secondo quanto so,  non parlano ma sentono e leggono. Non questo blog, magari. E allora, diteglielo voi di affidarsi a un esperto del calcio italiano. Pinto va bene per il resto d'Europa ma in Italia meglio un esperto locale che lo possa affiancare e coadiuvare.

 Ora, gli unici acquisti portati dalla nuova gestione: Rui Patricio, Vina, Abraham non destano certo scandalo, anzi. Cosa dobbiamo aspettarci, quindi, dal futuro? 

Dobbiamo sperare che la proprietà assecondi il tecnico, certamente nel quadro di esigenze di bilancio che anche i Friedkin hanno se non vogliono svenarsi per far grande la Roma. Quel che fece Sensi, non possiamo sperarlo più. Il grande presidente aveva un solo obiettivo: vincere e ci riuscì. 

Ora le vittorie della Roma passeranno per una gesione oculata che coincide con l'esigenza primaria di non spendere a vuoto. Ecco perché mi auguro anche che il tecnico ,grande esperto di calcio, capisca che oltre che spingere la società a far di più sul mercato, garantisca l'utilizzo dell'organico con un modulo più adatto agli uomini che ha: un 3-5-2 o un 4-4-2 e quindi un sistema di gioco che possa valorizzare il meglio della Roma attuale, ovvero unire alle due punte in campo un centrocampo che riesca a lanciarle negli spazi arretrando di qualche metro e proteggendo nel contempo una difesa troppo fragile. Il peggio che abbiamo visto quest'anno è la disfatta in Norvegia e anche lì, l'impietoso duello uno contro uno quando i velocissimi norvegesi hanno veramente umiliato i lentissimi difensori trovati sulla loro strada.  Non penso di chiedere troppo. 

In futuro, quindi, aggiornare la rosa secondo le esigenze relative a infortuni di lunga durata o la resa mediocre di atleti un tempo sulla breccia. Forse, ci vorranno un paio d'anni per vedere una situazione simile, ma ci arriveremo con un po' di logica e di buon senso oltre che con qualche investimento mirato. Il futuro è già qui e si chiama Mancini, Ibanez, Cristante, Pellegrini, Zaniolo e Abraham. Il resto si spera arrivi con il tempo.

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domenica 24 ottobre 2021

Roma e Napoli a reti bianche

 Sorprese parziali di inizio partita con Zielinsky e Zaniolo in campo. La Roma in formazione tipo e il Napoli quasi si affrontano molto prudentemente nel primo tempo con Osimeh migliore in campo e Abraham che cerca di imitarlo ma facendosi male alla caviglia e questo lo costringerà a lasciare il posto a Shomurodov verso la fine della partita. La Roma cerca più che altro di contenere un Napoli sicuramente più in forma.

I fuochi d'artificio però scattano nella ripresa, con il Napoli che viene in avanti anche per l'atteggiamento prudente di una Roma che non vuole farsi prendere impreparata come purtroppo troppe volte si è visto in questo inizio di stagione. 

Il Napoli sfiora la rete un paio di volte e in effetti prende due pali ma anche la Roma, in contropiede, riesce a impensierire Ospina con gli inserimenti di Zaniolo, Pellegrini e El Shaarawy che ha sostituito uno spento Mkhitaryan. 

Finisce a reti bianche ma la partita è stata molto intensa soprattutto nella ripresa. Espulsi sia Mourinho che Spalletti per proteste.

Nella Roma sugli scudi Ibanez, Mancini e Zaniolo. Nel Napoli quasi incontenibile Osimeh, poi molto bene Koulibaly e Anguissa.  

RUI PATRICIO 6 - Un mezzo pasticcio provocato da quella furia di Osimeh, ma il Napoli tira comunque poco. 

KARSDORP - 7 Duella con Mario  Rui e spinge fino alla fine in concerto con Zaniolo 

VINA - 6 Buona partita, molto concentrato, su chiunque arriva dalla sua parte e non sono pochi.

MANCINI - 7 Un leone su Osimeh, alternandosi con l'altro centrale. 

IBANEZ - 7 il migliore della difesa ,con una concentrazioe che raramente gli vediamo esprimere. 

VERETOUT - 6 Non in forma corre spesso a vuoto ma compie anche un lavoro oscuro di contenimento.

CRUSTANTE - 6 Una diga a centrocampo, riesce anche a far ripartire i compagni in contropiede con grande impegno.

MKHITARYAN - 4 Un giocatore che non riesce aritrovarsi, sbaglia di tutto e in continuazione. 

PELLEGRINI - 6 si inserisce benissimo ma non trova la prota nemmeno per sbaglio.

ZANIOLO -7 Quando attacca lui, il Napoli va in bambola,. Corre e lotta fino allo sfinimento.

ABRAHYAM - 6 S'impegna come pochi, lotta e quando esce viene applaudito. segna ancora troppo poco ma strappa sempre applausi. Per questo motivo insisto che la Roma dovrebbe giocare a due punte. 

MOURINHO - 6 Stavolta insegna ai suoi a non gettarsi scriteriatamente all'attacco. Non capisce ancora che Abraham senza una punta accanto rende la metà e che Mkhitaryan dovrebbe riposare. 

Sono entrati anche Shomurodov e El Shaarawy 

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Roma - Napoli le formazioni

 Stadio Olimpico, ore 18, trasmessa da DAZN, ecco l'incontro con il Napoli capolista, allenato dall'ex Luciano Spalletti. Le formazioni più probabili:

La Roma dovrebbe schierare Rui Patricio in porta; Karsdorp e Vina sulle corsie esterne; Ibanes e Mancini al centro della difesa; i due mediani Cristante e Veretout e i trequartisti Pellegrini, Mkhitaryan e El Shaarawy se Zaniolo non dovesse farcela.  Abraham centravanti. Solito 4-2-3-1 che Mourinho, testardamente, ritiene l'unico modulo praticabile.

Napoli con un identico modulo e forse uomini più adatti a sostenerlo in campo:

Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui; Anguissa, Fabian; Elmas, Politano, Insigne; Osimeh. In dubbio la presenza di Zielinsky e di Maertens.

Pronostico ovviamente a favore del Napoli dato che la crisi romanista è solo all'inizio e non promette nulla di buono. La partita della Roma sarà definita dallo stato di forma dei nostri che ovviamente in Norvegia ha dato pessima dimostrazione di sé anche con i titolari in campo. Viceversa, il Napoli ha dimostrato di essere la migliore fomazione d'italia in questo momento.

Appuntamento su questo blog per il commento post partita alle venti e la pagella della giornata.

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sabato 23 ottobre 2021

Nella Roma si lamentano in tanti ma corrono in pochi

 Possiamo definire il calcio moderno come un concentrato di tecnica e atletismo. I volenterosi ragazzi del Bodo hanno dimostrano palesemente quel che, in Italia, l'Atalanta rappresenta con continuità: oggi devi correre.

 Forse, in qualche ruolo, dal portiere al regista puro, ci si può permettere di non essere fulmini di guerra, ma negli altri, generalmente, si corre. 

Ora, la Roma, da anni piena d'infortuni, mostra un gioco molto lento. Lo scrivevo qualche giorno fa, analizzando la sconfitta terribile in Norvegia. 

Grave che un tecnico esperto come Mourinho non si sia reso conto di questa evidenza. I soli giocatori di corsa romanisti sono Karsdorp, Zaniolo, Veretout e Pellegrini. Troppo poco. Troppo poco soprattutto per un modulo come il 4-2-3-1 che vuole, a parte il regista, una squadra da corsa. 

Finita l'ullusione che possa bastare un allenatore vincente per vincere, ora i nodi vengono al pettine. Tra infortuni di giornata e di ritorno, tra gente che non corre e un tecnico che non riescea compredere quel che deve fare (purtroppo tocca constatarlo dopo la disfatta in Norvegia), siamo capo e dodici.  Neppure in Conference si riesce a mantenere un ruolino di marcia stabile. Cosa fare?

Serve un tecnico, famoso o no, vincente o no che capisca quale sia il modulo adatto a questa squadra che, evedentemente , non si può cambiare a gennaio, anche se la proprietà avesse l'intenzione di svenarsi ulteriormente. Serve anche varia la preparazione e cercare la velocità.

Da squadra statica com'è, la Roma deve scegliere il 4-4-2 o comunque un rombo a centrocampo cercando di lasciare spazio e campo alle punte, come Abraham e Zaniolo o Shomurodov. Palla lunga o filtrante. Non si può attaccare in massa perché non si recupera e quindi si  pone i difensori sempre nell'uno contro uno, ovvero in balìa di gente veloce come si sono dimostrati i ragazzi norvegesi.

Quella sconfitta, tanto umiliante, deve risultare salutare. Nel calcio si impara anche cadendo. Ma se non impari, continui a cadere. Le lamentele stanno a zero. O Mourinho torna sulla terra o è meglio che vada altrove.  


 

venerdì 22 ottobre 2021

I 6 motivi dell'eterna crisi giallorossa

 Eterna o piuttosto incombente e relativa alle gestioni oltreoceaniche. Con Pallotta non abbiamo visto l'ombra di un trofeo, neppure di quei portaombrelli cari al Presidente Sensi, l'ultimo capace di farci sorridere. 

E, con quanto abbiamo visto ieri, la crisi della Roma non accenna a finire. Una crisi fatta da motivi economici, tattici e persino atletici.

 Ora ne espongo, sulle pagine di questo blog, sei per fare il paio con il disastro sportivo visto ieri sera e non in Champions, come avevamo dovuto vedere con Bayern e United, ma con il terribile Bodo Glimt, capolista del campionato norvegese...

1 - I Friedkin hanno fatto un mercato del tutto insufficiente. La Roma ha perso uno dei giocatori simboli del passato, tal Edin Djeko. Ha acquisito un portiere di buona levatura ma assolutamente normale, una specie di Mirante.  Ha preso un giovane centravanti di buone speranze e un altro più esperto oltre a un terzino appena decente. Stop. La squadra dell'anno scorso non ha più uno dei protagonisti della passata stagione dato che Mkhitaryan sembra il cugino sfigato. Gli altri erano e restano dei discreti giocatori e niente più, a parte Veretout, Zaniolo e Pellegrini, dotati di qualche abilità supplementare. Quando mancano questi tre, la Roma perde in atletismo, corsa, tecnica e ovviamente capacità realizzativa. Come dice il povero Mourinho (un povero ricco perché non bisogna essere Mourinho per venire a Roma e prenderne sei dalla capolista della Norvegia), non possono giocare sempre gli stessi. E questo testimonia che da oggi, e in realtà non solo da oggi, mezzo organico romanista sa di essere sul mercato.

2- Il tecnico. Esonerato dal Tottenham dopo evidentemente un campionato deludente, Mourinho ci ha promesso di dimenticare Fonseca, senza riuscirci finora.  Per due anni, noi abbiamo pensato che la colpa dei disastri visti in campo fosse dovuta all'organico depauperato dalle politiche pallottiane. Uno capace di vendere Alisson, Ruediger, Manquinho e Salah, qualche dubbio in merito te lo fa venire. Fonseca, da parte sua, ha fatto di tutto per non apportare correzioni a una situazione già carente.

Certamente, il buon portoghese attuale non è un tecnico che insegna calcio; è piuttosto un assemblatore di buoni calciatori. Lo sapevamo noi, oltre che lui stesso. Se accetta di venire a Roma ad allenare una squadra di media levatura, ovviamente non può pensare, con la crisi che c'è, di poter acquistare Neymar, Ronaldo e Messi. E, come dimostrano i fatti, non poter acquistare neppure Xhaca, praticamente svincolato. Ora,  le cose sono due; o i Friedkin hanno esaurito il budget disponibile o Mourinho non ha ben valutato dove andava ad accasarsi. 

La Roma ha bisogno di un tecnico che insegni a stare in campo a gente come Calafiori, Villar, Mayoral e altri dato che li ha in rosa. Un insegnante di calcio. La via opposta, quella praticata da Madama Juventus con Ronaldo che doveva essere la ciliegina sulla torta di una squadra imbattibile in Italia che voleva vincere la Champions, Mourinho non la vedrà mai. Ammesso che i Friedkin vogliano svenarsi per dargli i giocatori necessari, nel frattempo, cosa facciamo? A gennaio, come noto, non si fa altro che mettere riparo agli errori estivi, ma la Roma conta almeno sei ruoli da ripensare completamente. Non si capisce cosa e come voglia operare il tecnico a parte il fatto che lui stesso ci conferma che almeno metà dell'organico non lo vede proprio. E allora? Forse, pensare a Mourinho come general manager all'inglese, con una serie di tecnici che lavorino sul campo veramente potrebbe salvare capra e cavoli. L'unica soluzione praticabile.

3 - La rosa. Li vogliamo contare i giocatori di livello che ha la Roma, quelli appetibili sul mercato? Mancini, Veretout, Zaniolo e Pellegrini. Forse Abraham. Cinque su undici, come scrivevo prima. Karsdorp, Vina, Ibanez, Smalling, Diawara e tutti gli altri sono discreti calciatori e niente più. la Roma non ha in organico, attualmente, un giocatore che possa arrivare a un livello europeo e meno ancora mondiale. Non è un caso che l'unico romanista che abbia collaborato alla vittoria europea sia stato Spinazzola, attualmente infortunato. Gli altri, buoni, giocatori che abbiamo in rosa, non possono giocare sempre. Risultato? Una squadra mediocre che va a corrente alternata.

4 - Il gioco di squadra. Con Fonseca, la Roma cercava di tenere il possesso della palla e farla girare in attesa di trovare lo sbocco offensivo. Con Mourinho si prova a tantare veloci ripartenze. Il problema principale è che questo tipo di applicazione trova molto poco la profondità, ovvero la squadra tende ad attaccare in massa, lasciando uno-due giocatori sulla linea di difesa e quindi riducendo gli spazi disponibili dato che gli avversari chiudono i varchi più facilmente in tal modo.  Si è visto in maniera plastica contro la Juventus: abbiamo sbattuto contro il loro muro fino a romperci la testa.  Gioco come quello romanista si perfeziona con gli strappi potenti di Zaniolo, che, tra l'altro, sarebbe meglio impiegato in posizione centrale. Altre ali di ruolo, la Roma non ne ha dato che Mkhitaryan ha definitivamente perso il dinamismo necessario e anche El Shaarawy tutto sembra fuorché un giocatore veloce.

5- Le condizioni fisiche. Ancora troppi gli infortuni nella Roma. Smalling fa avanti e indietro giocando poco e male; Zaniolo sta più fuori che dentro e tutti gli altri non corrono a sufficienza, tranne Karsdorp, Veretout e Pellegrini. Ieri è stato patetico vedere con quale facilità i norvegesi superavano i nostri in ogni zona del campo. La Roma corre pochissimo, corre a corrente alternata e ha una resistenza di molto inferiore a molte squadre incontrate. Andata in crisi anche contro la Fiorentina, se ben ricordate la partita vinta all'Olimpico, ha dimostrato condizioni precarie un po' con tutti gli avversari di livello. Non avendo molti giocatori di classe cristallina, è ovvio che mancando le migliori condizioni fisiche si debba soffrire contro elementi molto veloci e resistenti come i Norvegesi ieri sera. Ovviamente, un allenatore attento e giocatori in campo esperti sanno leggere la partita, eviterebbero di andare allo sbaraglio ma serrerebbero le fila e cercherebbero di ridurre gli spazi, cosa che ieri non abbiamo visto. 

6 - Il modulo. Essendo il calcio un gioco collettivo, il modulo serve ad armonizzare le capacità di ognuno per esaltarle e non a togliere efficienza come invece accade quando un tecnico non capisce questo elemento fondamentale, volendo adattare i calciatori a un modulo piuttosto che cercare il modulo adatto ai calciatori a disposizione. 

La Roma è una squadra lenta, questo è innegabile. I giocatori più dinamici sono Karsdorp, Pellegrini, Veretout e Zaniolo. Se un tecnico dispone di una squadra lenta, ne soffrono le ripartenze. La difesa va protetta perché i centrocampisti rincorrono con difficoltà gli avversari che si presentano nella loro zona, quindi, se marchi a zona non ti rimane che ridurre gli spazi, ovvero quel che ieri sera la Roma non ha saputo fare. Riducendo gli spazi, cioè tenendo la squadra dietro la linea della palla, devi avere una punta veloce che possa scattare nelle praterie che ha davanti, come ieri facevano i Norvegesi. Praticamente Shomurodov più che Abraham. 

Ergo, la Roma non può permettersi il 4-2-3-1 che pretende giocatori veloci in ogni zona del campo. Molte meglio una specie di albero di Natale, ovvero un 4-3-2-1 oppure un rombo a centrocampo con le due punte in grado di occupare trequarti e area avversaria uno dietro l'altro o in linea. Se Mourinho continua a voler praticare un modulo per cui non ha gli uomini adatti o migliori in determinate zone del campo, il risultato dipende essenzialmente da quel che gli avversari comprendono della tua mancanza. Ieri, abbiamo visto la peggiore di queste eventualità. 

In conclusione, ormai il re è nudo. La Roma resta a galla, ovvero vicina al quarto posto e non credo che la situazione cambierà di molto da qui a dopo il mercato di riparazione. Chi pensava, me compreso, che la Roma potesse tornare in auge, cioè a primeggiare in Italia, sa già che, perso contro Lazio e Juventus,  non vincendo contro il Napoli, ce lo possiamo scordare. I

n Europa, va anche peggio e stiamo parlando di Conference non certo di Champions League. Siamo due-tre livelli sotto la Champions, penso che ormai possiamo essere sicuri di questo, deprimente, dato. La proprietà, cioè chi paga, dovrebbe capire le semplici, tranquille tesi esposte in questo piccolo post. Dubito che Pinto sia in grado di farlo e forse Mourinho non vuole farlo per motivi suoi.


 

giovedì 21 ottobre 2021

Crollo nel gelo di Norvegia, la Roma ne prende 6

 Sbagliato pensare che le finte, grandi squadre possano passeggiare nella modesta Conference League. Il celebrato Mourinho ,che sa mettere  in campo le riserve migliori che ha, nel primo tempo perdeva 2-1. Primi venti minuti da incubo, quando i ragazzi di casa, veloci come treni, segnano in scioltezza due gol e solo il piccolo e coraggioso Carles Perez riesce a dimezzare lo svantaggio. 

Cosa pensa di fare, nell'intervallo, il genio strapagato che abbiamo strappato alla Premier? Mandare i suoi allo sbaraglio, sempre con il solito modulo da deficienti mentali e inserire via via titolari che neppure capiscono dove e contro chi stanno giocando. 

Quindi, la Roma prende altri 4 gol mentre entrano anche Pellegrini, Abraham, Cristante, Shomurodov.

 La Roma corre la metà degli avversari, non sa ragionare in campo e ovviamente prende gol da chiunque. Il tecnico si chiama Fonseca? Ma no: è il celebrato Mourinho, il peggiore, di certo, che abbiamo visto oggi in campo. 

Roma, quante umiliazioni deve ancora subire, ora anche con i nuovi proprietari americani? Mourinho ha la contezza di dove si trova e quel che deve fare? Intanto, spiegategli che giochiamo a calcio e non a tennis.

RUI PATRICIO - 3 Comprensibile che gli arrivan oda tutte le parti ma uno come lui, potrebbe dover fare qualche miracolo e invece non ne fa mai. 

REYNOLDS - 4 Corre e bastacomunque meno degli avversari.

CALAFIORI - 3 Dalla sua parte arrivano come treni e lui non è un  capostazione.

IBANEZ - 2 Sembra un marziano su Venere. O un venusiano su Marte, fate voi.

KUMBULLA - 2 gli scappano davanti in ogni modo, lo superano in ogni momento. Maè ancora u ngiocatoredi calcio?

DARBOE - 4 Cerca di inmbastire qualche azione ma gli corrono davanti e intorno e lui perde la bussola.  

DIAWARA - 5 Uno dei meno peggio, serve il gol a Carles Perez.

CARLES PEREZ - 5 Segna il gol e nel primo tempo è l'unico a impgnarsi e a mettere in difficoltà i difensori avversari.

VILLAR 4 - Deve retrocedere in continuazione perché a centrocampo gli avversari fanno quel che vogliono. Non è un trequartista. 

EL SHAARAWY - 3 Forse non ha capito che doveva giocare una partita.

MAYORAL - 4 Il centravanti è come il portiere, il terminale di un gioco che la Roma non ha. Non vede una palla e quindi non tira. Dovrebbe fare come Djeko e andarsele a prendere, ma capite la differenza di tecnica e di fisico. 

MOURINHO - 2 Sbaglia tutto quel che puà sbagliare. Ancora non ha capito che NON HA GLI UOMINI PER IL 4-2-3-1.  E non ha capito che la Roma certe figuracce NON SE LE PUO' PERMETTERE. Scrivo maiuscolo perché forse non legge neanche bene. Ripeto: per vedere questi spettacoli, potevamo tenerci Fonseca.

Glimt - Roma: Mourinho ci ha ascoltato!

 Per la partita contro il Bodo Glimt, squadra norvegese. Mourinho rispolvera alcuni giocatori che pareva aver accantonato. Mayoral dovrebbe giocare centravanti e Villar a centrocampo o trequartista. Tra poco, cioè alle 18,45 la Roma è di scena in Norvegia, per il girone di Conference. Assenti Smalling, Spinazzola e Zaniolo, la Roma dovrebbe schierarsi con: 

 1 Rui Patricio; 19 Reynolds, 3 Ibanez, 24 Kumbulla, 13 Calafiori; 42 Diawara, 55 Darboe; 11 Perez, 8 Villar, 92 El Shaarawy; 21 Mayoral.
A disp.: 67 Fuzato, 63 Boer, 23 Mancini, 65 Tripi, 4 Cristante, 17 Veretout, 5 Vina, 7 Pellegrini, 9 Abraham, 77 Mkhitaryan, 14 Shomurodov.

Questi i calciatori del Bodo (attualmente al primo posto in classifica norvegese con 47 punti in 22 gare):

 
12 Haikin; 3 Sampsted, 18 Moe, 2 Lode, 5 Bjorkan; 19 Fet, 7 Berg, 16 Konradsen; 9 Solbaken, 20 Botheim, 11 Pellegrino.
A disp.: 30 Smiths, 4 Hoibraten, 26 Kvile, 23 Hagen, 10 Vetlesen, 32 Mugisha, 28 Pernambuco, 77 Koomson, 24 Nordas

Possiano seguire l'incontro tramite DAZN.  Al termine, il mio resoconto e i voti dei nostri atleti.



mercoledì 20 ottobre 2021

Mourinho è l'allenatore giusto per la Roma dei Friedkin?

 Al di là delle polemiche e dei vari sospetti e giustificazioni, sappiamo che solo una variante non sbaglia mai: i numeri del campionato.

La Roma, dopo  8 partite ha collezionato 15 punti, con 5 vittorie, 3 sconfitte e nessun pareggio. Ha segnato 16 reti subendone 9 con una differenza reti di +7.

Ci superano: il Napoli con ben 9 punti di vantaggio e una differenza reti di +9- Il Milan con 7 punti e una differenza reti di +7. - L'Inter con 2 punti e una differenza reti di +5. La Roma, se il  campionato finisse oggi, entrerebbe per un solo punto di differenza con la Lazio in Champions.

Io penso che su questi dati dobbiamo ragionare se giudichiamo l'allenatore. 

Se si vuole, da parte della società, arrivare quarti e assicurarsi di disputare la Champions del prossimo anno, ci siamo quasi. 

Sempre che la Lazio si tenga ben più distante di un solo, miserevole, punto. Un bel rischio.

Se invece si pensa che la squadra che rappresenta la Città Eterna e quindi la capitale d'Italia abbia il dovere di provare a vincere qualche trofeo, magari lo scudetto, non ci siamo: 9 punti dal Napoli e 7 dal Milan (nette le figuracce in Champions nel gironcino di qualificazione) sono un'enormità in otto turni di campionato dove la Roma ha incontrato, tra le grandi, solo Lazio e Juventus rimendiando due sconfitte.

Ora, dobbiamo intendersi sulla  partita persa a Torino. La Roma non ha mai incontrato, a casa sua, una Juventus più dimessa e addirittura timida. Due soli, veri, tiri verso Rui Patricio, con un gol rimediato perché la posizione di Ibanez è nettamente sbagliata sugli juventini che saltano e addirittura in due colpiscono il pallone che poi si rivelerà decisivo per il gol di Kean.

Se Orsato ha sbagliato a non convalidare il gol di Abraham ha poi concesso nella stessa azione il rigore: si può invocare un difetto d' interpretazione. Sinceramente ben altro rispetto il comportamento veramente irritante di tanti, altri, arbitri riscontrato nei passati viaggi nella Torino bianconera.  Di fatto, la Roma ha perso l'occasione di non battere la Juventus più debole vista in 12 anni addirittura lasciandole tre punti.

L'altra sconfitta rimediata dai nostri è stato contro la Lazio che di certo non meritava di perdere. Il vero, iniziale, torto che potremmo addebitare al tecnico portoghese è che per perdere contro le uniche due, grandi del campionato che abbiamo affrontato, non ci serviva lui.

L'altro, riguarda l'aver accantonato alcuni giocatori che probabilmente non lo meritano: Mayoral, Villar e Diawara, seppur non certo fulmini di guerra, sono un patrimonio societario oltre che giocatori che di certo non hanno scandalizzato la scorsa stagione.

Domenica riceveremo il Napoli capolista e imbattuto. Cosa s'inventerà  colui che ancora viene considerato uno dei migliori allenatori del nostro tempo?

Riuscirà a partorire un modulo che metta in campo due punte e magari offra più spazio alle ripartenze dato che su Abraham, lento di su, si piazzano sempre due marcatori?

Riuscirà a dare un senso all'acquisto di Shomurodov costato ben 20 milioni?

Riuscirà a schierare un centrocampo che non sia in perenne affanno pur senza proteggere una difesa nient'affatto imperforabile dato che contro la Roma, segnare è veramente troppo facile?

Questi sono gli interrogativi che dovranno torvare una risposta, domenica contro il Napoli che sa interpretare al meglio il 4-2-3-1 e sta dominando il campionato.

Mourinho deve fornire queste risposte e non innervosirsi in panchina. Da lui non vogliamo show, ma vittorie.   

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domenica 17 ottobre 2021

Juventus - Roma senza storia: 1-0

 La Roma presenta la formazione iniziale con Abraham centravanti che recupera dall'infortunio alla caviglia rimediato in Nazionale. La Juventus domina la prima parte del primo tempo e segna su cross tagliato per merito di Kean al 16^. 

La Roma tarda a reagire e subisce l'ennesimo infortunio di Zaniolo che lascia per El Shaarawy. Abraham si procura un rigore, che Veretout calcia malissimo. 

La partita resta sul vantaggio semplice per i bianconeri con la Roma che quasi mai è riuscita a bucare la difesa della squadra di casa. Pellegrini non è mai riuscito a inserirsi in avanti, lasciando il centravanti praticamente da solo contro Bonucci e Chiellini e Mkhitaryan sembra il cugino negato del giocatore visto lo scorso anno.  

La Juventus ha semplicemente ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo e questo è un indubbio merito.  

Ripresa con la Roma all'assalto e la Juve che arretra pericolosamente ma la squadra di Mourinho, vittima di uno schema mal interpretato e di uomini che inseguono la palla invece  di cercare la profondità, stavolta non comprende che dovrebbe giocare costantemente sulle fasce per liberare la pressione su l'unica punta di ruolo che schiera. 

Girandola di cambi solo juventina con la Roma che continua a pressare e a sbattere scioccamente contro il muro bianconero.

La formazione di casa vince con il minimo sfrozo una gara ben combattuta, con la difesa d'acciaio che capitalizza l'unico tiro veramente pericoloso scagliato contro la porta di Rui Patricio. 

La Roma perde contro una grande che la inseguiva in classifica confermando di non essere una grande squadra ma solo una buona formazione che ancora una volta sconta un modulo assurdo.

Mourinho è uno dei peggiori in campo con Allegri che lo irride perfettamente.

RUI PATRICIO - 5 L'unico tiro veramente pericoloso della Juventus va in gol, poi riesce a parare a stento una rovesciata di Bernardeschi.

KARSDORP - 6 Riesce a teenre la fascia con fiato pressocché infinito.

VINA - 6 Stavolta limita alla grande un avversario pericoloso come Quadrado e cerca anche d'inserirsi in avanti.

MANCINI - 6 Un leone che non trova la preda da sbranare da to che la Juventus del primo tempo gioca senza un centravanti vero.  

IBANEZ - 5 Sta migliorando costantemente e fisicamente è un uomo su cui la Roma conta anche sui corner in area avversaria. Ma si fa bruciare di testa da Kean sul gol.

CRISTANTE - 5 Combatte e scaglia uno dei tiri più pericolosi contro la porta juventina ma nno basta.

VERETOUT - 4 Sbaglia il rigore decisivo e corre spesso a vuoto. Forse stanco, dovrebbe riposare.

MKHITARYAN - 4 Il giocator ombradelal Roma non somiglia all'uomo migliore che fu lo scorso anno siacome assist che comerealizzazioni. Praticamente inutile.

PELLEGRINI - 5 Non riesce a districarsi nel muro juventino e non trova mai la profondità, no ntenta neppure il tiro.

ZANIOLO - 4  Deve capire comeinserirsi nello schema mouriniano, dato che la forza fisica e la velocità dasole non bastano. Si fa male ancora una volta. 

ABRAHAM - 5 Si procura i lrigore e avrebbe anche segnato nella stessa azioen se Orsato fossestato un po' più sveglio e attento. Ma fa quasi sol oquesto e purtroppo lo schema attuale non lo aiuta per niente. 

MOURINHO - 4 La Roma potrebbe perdere contro Lazio e Juventus anche senza di lui. L'unico uomo che doveva uscire di corsa dal campo, Mkhitaryan, resta a far danno fino alla fine. Nervoso per nulla. Dovremmo essere nervosi noi. 

Sono entrati anche El Shaarawy, Shomurodov 



 

Juventus - Roma decisiva per le ambizioni giallorosse

 Mourinho deve considerare queste partite, così come i l derby, decisive per il nuovo corso romanista. Non si capiscee, altrimenti, a cosa dovrebbe servire un allenatore del suo carisma se la partita di stasera non dovesse essere considerata pienamente  nelle possibilità della Roma. E infatti solo un risultato pieno dovrebbe contraddistinguere l'incontro di stasera: la vittoria a Torino contro una Juventus nient'affatto imbattibile. 

La Roma presenterà Vina a sinistra al posto di Calafiori. Abraham è ancora in dubbio e se non dovesse risolvere il suo problema alla caviglia allora ci sarà al suo posto Shomurodov. 

La Roma più probabile sarà la seguente: 

  Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibañez, Viña; Cristante, Veretout; Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham.

La Juventus, invece, conta le assenze di Dybala e Morata che potrebbe andare in panchina. Alcuni titolari sono rientrati da poco dalle partite internazionali e quindi in attacco vedremo la coppia Chiesa - Kean, comunque di tutto rispetto. 

Questa partita dirà molto sulle potenzialità di entrambe le formazioni in questo campionato, forse conta più per la Roma, già possibile preda a una certa delusione, inutile nasconderlo, se il risultato non dovesse esserle favorevole. In questa chiave, e con la squadra di casa piena di infortunati, anche il pareggio potrebbe andare stretto a Mourinho.

Sa la Juventus ha dominato gli ultimi campionati, se l'Inter zoppica con Inzaghi e il ridimensionamento di organico, se il Milan appare di certo non imbattibile per quanto testardo e dotato tecnicamente e il Napoli diventa quindi la vera formazione da superare in classifica, non si capisce perché la Roma non dovrebbe provare a vincere questo campionato. E se ci prova non può permettersi di cedere punti contro le altre cosiddette grandi.  


 

giovedì 14 ottobre 2021

Chiuso per SCIOPERO

 In solidarietà ai lavoratori oppressi dal Green Pass

Questo blog chiude per 5 giorni


SCIOPERO GENERALE DAL 5 al 10 OTTOBRE

mercoledì 13 ottobre 2021

La lunga sosta per le nazionali regala l'infortunio di Abraham

 La Roma non è la sola a lamentare problemi dopo la sosta nazionale ma di certo il suo non è da poco: Tammy Abraham salterà la Juventus. 

Entrato al 76^ della partita inghilterra -Ungheria, il ragazzo ha lamentato un problema alla caviglia ed è sotto osservazione medica.  Le sue condizioni saranno certe solo tra qualche ora dato che la punta non è ancora rientrata a Roma.

Anche Pellegrini sta rientrando per gli allenamenti in modo controllato e leggero. A livello societario, Pinto sta preparando i rinnovi di Mancini e Zaniolo, giovani che la Roma vuole blindare e a ragione. Costuiscono, con Pellegrini quello zoccolo duro che conserverà il meglio del potenziale tecnico romanista nel tempo, anche dopo la gestione Mounrinho. 


 

Contro la Juventus, domenica, ore 20,45, la formazione sarà decisa tra qualche giorno, ma i giocatori per ora certi sono il portiere Rui Patricio, Cristante con Calafiori che sostituirà Vina anche perché quest'ultimo rientra dall'Uruguay solo sabato. Zaniolo appare recuperato e giocherà insiemea Pellegrini e Mkhitaryan.  Come scritto sopra, Abraham difficilmente sarà in campo, quindi spazio a Shomurodov. 

Anche la Juventus denuncia qualche problema. Infatti, Danilo e Alex Sandro saranno sostituito da De Sciglio e Luca Pellegrini; giocherà uno tra Artur e Locatelli.  Arbitrerà Orsato e per la Roma non è una buona notizia.

 

 Tammy Abraham si infortuna con l'Inghilterra, rischia di saltare  Juventus-Roma

Napoli - Roma 2-2

  4-3-3 di entrambe le formazioni a Napoli. DDR sceglie N'Dicka e Mancini coppia centrale difensiva e il rientro di Kristiansen a destra...