domenica 27 febbraio 2022

Spezia - Roma 0-1

 Ennesimo modulo schierato da Mourinho: Roma con una specie di 3-5-1-1: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Kumbulla; Karsdorp, Veretout, Cristante, Zalewski; Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham.

Lo Spezia in formazione-tipo.

La Roma parte a spron battuto e centra con Pellegrini un palo su tiro che Provedel ribatte sul legno con una bella parata al 17^ e sfiorando anche il gol più volte, anche finendo in fuorigioco quasi sempre. 

Lo Spezia, si rende pericoloso quasi soltanto con Verde che si trova spesso uno spaesato Zalewski in fase difensiva.

Mkhitaryan che dovrebbe essere l'uomo d'ordine di giornata, non brilla certo per precisione. 

Espulsione per un fallo su Pellegrini di Amian nel recupero (secondo giallo).

Il primo tempo finisce senza altre emozioni. La Roma avrebbe dovuto divorarsi una formazione modesta come quella di casa ma non ha trovato la via della rete.

Con la Roma in vantaggio di un uomo e l'ingresso di Zaniolo al posto di Mancini, ammonito, quindi ora di nuovo con il 3-4-2-1 e lo Spezia furioso per l'espulsione del suo difensore, la ripresa mostra l'assedio romanista con tiri in successione di Abraham, Zaniolo e Cristante, con Pellegrini che non riesce a ribadire in rete e tutto questo soltanto al quarto minuto.

Maggiore, per lo Spezia, prova a impensierire Rui Patricio con un tiro che finisce ampiamente fuori dallo specchio della porta. Segno che la squadra di casa prova comunque a rompere l'assedio e proporsi in avanti.

Pellegrini al 10^ si mangia un gol dal centro dell'area imitato subito dopo da Veretout. 

Motta fa entrare Gyasi al posto di Bastoni per cercare la ripartenza vincente al 17^.

Fabbri grazia Agudelo al 19^ non mostrando un secondo giallo sacrosanto allo spezzino per un fallo su Zalewski.

Entra anche El Shaarawy al posto di Veretout dato che la Roma continua a non riuscire a segnare al 22^ della ripresa. Lo Spezia cerca di tenere il pallone e imbrigliare le manovre non certo irresistibili della Roma.

Zaniolo prova a scaldare i guantoni di Provedel dopo un errore clamoroso di Abraham ma il portiere spezzino fa il miracolo al 29^. I tiri verso la porta della squadra di casa non si contano più. L'imprecisione al tiro non è certo una scusante per gli uomini di Mourinho. 

A 11 minuti dalla fine entra anche Shomurodov al posto di Zalewski. Entra anche Bove.

Allo scadere, Shomurodov riesce a farsi ribattere un tiro praticamente sulla linea, tirando addosso a un difensore.

Nel recupero, clamorosa doppia traversa su angolo. Fabbri va al VAR per un contrasto su Zaniolo, in pratica un calcio in fronte e fischia il rigore. Abraham segna.

Provedel e Bastoni i migliori dello Spezia; per la Roma, discreta prova del giovane Zalewski e Cristante. Con Abraham troppo discontinuo, Pellegrini ha sbagliato tutto quel che poteva sbagliare al tiro. Abraham, ha almeno il merito disegnare il gol decisivo allo scadere.

Sono entrati anche El Shaarawy, Zaniolo,  Bove, Shomurodov, 

RUI PATRIZIO - 6 Ordinaria amministrazione.

KARSDORP - 5 Spinge quel  tanto che basta a non fare un cross decente.

ZALEWSKI - 6 Coraggio e dinamismo ma troppo indeciso in avanti

SMALLING - 6 Annulla chiunque entri nella sua zona.

MANCINI - 5 Buono sull'anticipo ma non riesce proprio a non farsi ammonire ed esce.

KUMBULLA - 6 Idem, preciso di testa.

CRISTANTE - 6 Usa il fisico e tiene la posizione.

VERETOUT - 5 Inconcludente

MKHITARYAN - 5 Dovrebbe impostare e lo fa solo a momenti. Peccato perché è l'unico ad avere lancio e passaggio in questa squadra.

PELLEGRINI - 5 Tira dieci volte e le sbaglia tutte, una volta aiutato dall'ottimo protere spezzino. 

ABRAHASM - 6 Un voto in più per il merito di aver segnato un rigore pesantissimo.

MOURINHO - 6 Se la Roma crea tanto, addirittura 30 tiri in porta, pur sbagliando quasi tutto, non è certo colpa sua. La crisi della Roma nemmeno è colpa sua e comunque non era in panchina per colpa della squalifica anche se dalla tribuna si vede meglio. 

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Roma decimata a La Spezia

 Per la pessima stagione romanista anche la trasferta di La Spezia implica un insieme di difficoltà che altre volte abbiamo dovuto vedere in questo campionato. 

Mourinho deve fare a meno di Oliveira, Carles Perez e Felix per problemi muscolari, e Zaniolo probabilmente finirà in panchina con Ibanez. Quindi, non so se sarà confermata la difesa a 3 oppure una difesa a 4 con un centrocampo meno folto. Vediamo di abbozzare quale potrebbe essere la formazione della Roma oggi.


 

In porta, Rui Patricio. difesa a 3 con Mancini, Smalling e Kumbulla, oppure a 4 con Mancini e Smalling e Vina con Karsdorp a presidiare le corsie esterne. A centrocampo certi Cristante, Veretout, Mkhitaryan e Pellegrini con Abraham davanti se in difesa si giocherà a 3. Oppure, Pellegrini trequartista se la difesa sarà a 4. 

Lo Spezia, con Manaj ancora assente, non ha troppi problemi di formazione e Motta dovrebbe schierarlo con il 4-3-3 o con il 4-2-3-1:

 Provedel; Ferrer, Erlic, Nikolaou, Reca; Kiwior, Sala; Gyasi, Maggiore, Verde; Nzola.

Ore 18, visibile su DAZN.

sabato 26 febbraio 2022

Quale Roma contro lo Spezia?

 Il campionato continua la sua corsa con le partite di oggi: Salernitana - Bologna; Empoli - Juventus e Sassuolo - Fiorentina. Per la Roma, soprattutto il risultato di quest'ultimo incontro potrebbe voler significare l'eventuale abbandono della speranza di qualificarsi per un torneo europeo. La Fiorentina è attualmente un punto sopra la Roma in classifica di Serie A e quindi il settimo posto può essere raggiunto se la Fiorentina non vince e la Roma dovesse battere lo Spezia (domani, ore 18).  

Finora, Mourinho, squalificato per due turni, ha fallito la chance che il calendario gli offriva: soprattutto i due pareggi, con il Sassuolo e il Verona all'Olimpico, hanno tranciato di netto le possibilità di qualificarsi per la Champions  e messo fortemente in dubbio ogni possibilità di andare comunque in Europa. Un destino segnato forse per una squadra mediocre e senza grinta.

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I liguri sono ovviamente invischiati nella lotta per la salvezza e non intendono regalare ai giallorossi un pomeriggio tranquillo.

La formazione romanista dipende dalla presenza di Pellegrini, uno dei titolari certi quando è in forma e ora entrato in zona-diffida. Rientreranno Zaniolo, Mikhitaryan e El Shaarawy. Torna anche dal turno di squalifica Mancini che possiamo criticarlo quanto vogliamo ma che nel momento in cui manca a questa squadra si apre un vuoto enorme.  

La difesa della Roma soffre contro chiunque soprattutto per colpa di un centrocampo che difetta non solo di un regista di ruolo ma anche di un incontrista o del famoso centromediano metodista, ricordo dei tempi tattici andati. Se Mounrinho confermerà la difesa a tre o utilizzerà la difesa a quattro, dato che Ibanez è assente per infortunio, Kumbullah potrebbe giocare o andare in panchina. Certi soltanto i giocatori citati. In avanti, a parte Mkhitaryan e Pellegrini, certi soltanto Zaniolo e Abraham.

Spezia con lo squalificato  Manaj e indisponibili Sena e Sher. Thiago Motta dovrebbe puntare sul 4-2-3-1 che ha dato alcune garanzie al nuovo tecnico.

 

venerdì 25 febbraio 2022

Sorteggio di Conference: ci tocca il Vitesse

 Si è effettuato da pochi secondi il temuto sorteggio di Conference League: la Roma deve affrontare il Vitesse.

martedì 22 febbraio 2022

Calcio che sogno... e forse si realizzerà.

 Come ogni tifoso, sogno una squadra vincente e da tempo mi sto immaginando un modulo che ho visto applicare da poche squadre finora. Tra le ultime, il Porto nel 2016 e il Cagliari di Maran: il 4-1-3-2.

Un modulo difficilissimo che fonda il suo credo tattico nel gioco d'attacco e nella ripartenza sfruttando i lanci lunghi, mentre le tre mezze ali offensive ripiegano per difendere nel possesso-palla avversario. 


 

Perdonatemi, ma talmente mediocre e involuta la Roma odierna che un po' di progettualità antidepressiva da semplice tifoso voglio concedermela. Funzionerebbe più o meno come vedete nello schema.

Servono difensori d'acciaio, come non vediamo da tempo, e un regista da sogno. Il resto potremmo già averlo in formazione oppure si reperirebbe tra la Primavera da integrare con quattro campioni quattro. Senza di loro, i giovani si perdono nell'incertezza e nellla inadeguatezza fisica. 

Nno vedete centrocampisti di ruolo, e questo si traduce nell'idea di non gestire il pallone ma di lanciarlo verso l'attacco come un fulmine che si abbatte sul terreno.

Solo un sogno, un progetto, una fantasia da tifoso depresso? Fate voi.

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lunedì 21 febbraio 2022

La classifica di Serie A ci fa capire chi sono e cosa potrebbero fare i Friedkin.

 Ecco l'attuale posizione della Roma in classifica: Milan, 56 - Inter, 54, - Napoli, 54 - Juventus, 47 - Atalanta, 44 - Lazio, 43 - Fiorentina, 42, ROMA, 41. 

12 sono le partite vinte, 5 pareggiate, 9 le sconfitte. 

Un ottavo posto che ci pone fuori dal calcio europeo e dalla stima di opinionisti e tifosi. Signori, la rometta è ufficialmente tornata.

Dobbiamo ringraziare gli attuali proprietari, i signori Friedkin, che hanno avuto il merito di sostituire Pallotta ma soltanto per imitarne il rendimento e anzi, per ora, peggiorandolo.

Abbiamo evidentemente un cattivo rapporto con i presidenti che provengono dagli  States. Non è bastato neppure prendere uno dei migliori allenatori esistenti che ha più volte definito due elementi principali del suo lavoro: l'estrema mediocrità della squadra nel suo insieme, e il cattivo rapporto con gli arbitri e con il VAR. 

Detto questo, andiamo sempre peggio. 

 

Da questo blog avete sempre ricavato un'altra, amara, verità: qui non si sa fare mercato. Si cambia spesso per peggiorare. Solo pochi giorni fa, mi auguravo il ritorno di Nainggolan perché ceduto lui, abbiamo visto giocatori di molto peggiori ed è solo un esempio. Chi ricorda il buon Manolas? Forse i difensori attuali hanno qualcosa da spartire con lui? Chi ricorda David Pizarro? Chi potrebbe imitarne le gesta? Nessuno.

L'ho già scritto più volte. per tornare a far grande la Roma serve competenza calcistica e fede giallorossa provata. Totti e De Rossi, ma anche Nela e Boniek tra gli altri. Serve conoscenza, competenza e orgoglio.

Prendete i giovani che sono il fiore all'occhiello di questa squadra adesso: Volpato, Bove, Felix, Zalewski provengono da quella Primavera di De Rossi che continua a primeggiare nel suo campionato. In pochi minuti hanno segnato due gol al Verona e salvato la Roma da un'altra figuraccia.

Mourinho ha capito che la romanità, il settore giovanile, sono le basi su cui edificare la Roma che dovrà rinascere.

Tra gli attuali calciatori titolari, soltanto Pellegrini, Zaniolo e Abraham hanno il rapporto tra età anagrafica e mezzi tecnici e atletici per restare e su di loro dovrebbe essere ricostruita la squadra. 

Lo fece il Manchester United, attingendo dalle giovanili e affidando a Ferguson la guida. Era il 1986. Lo United era in pezzi, non vinceva più e aveva persino conosciuto una retrocessione. Lo scozzese Ferguson seppe trovare la formula per portarlo a dominare l'Europa.Unico suo fiore all'occhiello: aver vinto in Scozia con Aberdeen, battendo i colossi di sempre.  Un biglietto da visita, quindi, importante. 

Ferguson tolse i vecchi da una squadra mediocre e in due mercati, nel 1990, riescì ad  alzare il tasso tecnico della formazione. Vinse la FA Cup e entrò in Coppa delle Coppe. L'anno successivo, innalzò ulteriormente il rendimento interno della formazione con la celebre nidiata che ha reso famoso lo United nel mondo: entrano Giggs, Beckam, Scholes, i fratelli Neville e Butt.

Mourinho può fare lo stesso lavoro, non gli mancano certo gli attributi. La Roma ha un settore giovanile adatto all'esperimento. Servono poi non giocatori-toppa per le mancaznze di un organico comunque da rifare. Necessitiamo di campioni per alzare il tasso tecnico della formazione. Direttori d'orchesta per un organico di gente giovane e talentuosa che corre e lotta. Lo avete visto con il Verona, cosa devo dirvi di più?

I giovani, da soli, subiscono lunghe pause e rischiano di perdersi a partire da un fisico agile ma non ancora perfettamente formato. Un giocatore -simbolo per reparto, si deve acuistare. Se ora abbiamo Zaniolo e Abraham in attacco e Pellegrini a centrocampo, serve un forte portiere e un titanico difensore centrale oltre a un regista esperto. Nel vecchio mercato valgono centoventi milioni; con gli scout giusti è possibile abbassare la cifra di molto.

Tifo Roma da 60 anni. Credo di poter dire che soltanto su queste basi sia possibile tornare ai fasti di Viola e Sensi che da Pallotta in poi sono miseramente naufragati in una mediocrità impressionante.

Nel momento di massima sofferenza, isseremo le nostre bandiere sportive per poter risalire, con grande umiltà e grande forza morale. Il calcio è pur sempre correre dietro a un pallone, non è ancora cambiato.

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sabato 19 febbraio 2022

Roma - Verona come occasione per riflettere

In tribuna, ieri sera, c'era il presente e il passato della Roma: i Friedkin, tornati allo stadio dopo quasi un mese di assenza e Totti e De Rossi, seduti vicini, a guardare una Roma che hanno ancora nel sangue e nel cuore. 

Poi, in campo, ci sono state due magie contrapposte: quella di Tudor, in panca rossoblu, che dal suo arrivo ha saputo trasformare una squadra inespressa in un gruppo che sa gioare e lottare, tipico di certi, ottimi, allenatori giovani. 

Dall'altra panchina,  abbiamo potuto vedere una vecchia gloria, piena di successi, che ha pensato di doversi affidare ai giovani prinpici perché gli altri si sono trasformati in ranocchi. Lo spettacolo mostrato dai titolari è stato deprimente come al solito. Ma è bastato meno di un tempo, a Zalewski, Volpato e Bove per riportare la Roma al pareggio segnando due gol in tre. 

Questo fa pensare che laRroma di oggi abbia molte anomalie a cui far fronte.

La prima è un grande tecnico che non riesce a riprendere contatto con un campionato difficile dal quale manca da troppo tempo. Burrascosi rapporti con gli arbitri e risultati che non arrivano: la Roma va peggio dello scorso anno.

Eppure, non può essere certo responsabilità di Mourinho se a livello di organico sembra addirittura meno forte. Partiti il portiere titolare, Pau Lopez, e Djeko e mancando per infortunio Spinazzola, così importante anche per la Nazionale, abbiamo visto l'innesto finora postivo di Abraham e il ritorno di Zaniolo oltre all'acquisto di Vina.

Abbiamo anche visto il progressivo peggioramento degli altri titolari. Viene da pensare, a questo proposito, che evidentemente gli ultimi due tecnici, Fonseca e Mourinho, non insegnassero calcio a partire dai fondamentali. 

Abbiamo anche visto sessioni di mercato imbarazzanti. 

Il problema della Roma si inizia a risolvere partendo dalla dirigenza che oggi manca. Segue il settore tecnico, prima dell'organico.

Il calcio è una disciplina troppo antica per sorprenderci con i suoi misteri. Ne conosciamo dinamiche e riti, pertanto possiamo tracciare una linea che possa sintetizzare quel che non funziona e quel che invece è un punto di forza. 

Tornando alle tribune di ieri sera, è stata fin troppo evidente la sensazione che un certo passato sia comunque da rimpiangere e reintegrare al più presto e parlo di Totti e De Rossi ma non solo loro due. Sono stati anima e gambe della Roma in campo e sinceramente non si vede perché ne debbano restare esclusi oggi.

Rispetto al settore tecnico attuale, resta da vedere quanto e se Mourinho voglia restare e con quali motivazioni. Al di là della mancanza di dichiarazioni dell'attuale proprietà, appare evidente che i Friedkin non vogliano discostarsi dal bilancio attuale per operare sul mercato. 

Le ottime evidenze del settore giovanile, dove Alberto De Rossi continua a fare miracoli, spingono a ipotizzare una Roma che riparta da lì, con elementi da far crescere, in un gruppo dei titolari che conservi i migliori. Sinceramente, a parte Smalling, Pellegrini, Zaniolo e Abraham, faccio fatica a salvare qualcuno degli attuali titolari.

La Roma ha perso un'identità di squadra che va al pari con il deperire tecnico e atletico dei vari Karsdorp, Vina, Ibanez, Cristante, Veretout, El Shaarawy, Shomurodov. Non manca l'impegno, e tuttavia costoro detengono ingaggi da grande squadra.

Sento talvolta affermare che i tifosi non sono ragionieri. Purtroppo, i bilanci nel calcio che conta sono il dodicesimo uomo in campo e determinano la composizione delle squadre.

Si può fare un'ipotesi su quel che avverrà prossimamente. Una seconda rivoluzione nel mercqato operata da Mourinho farà in modo da limare ulteriormente ingaggi e presenze ormai non più efficienti. 

I nuovi proverranno da una compravendita si spera migliore di quelle che abbiamo visto negli ultimi e integrando i giovani più promettenti. Il graditissimo ritorno di figure storiche come Totti e De Rossi riporterebbero conoscenza e professionalità nel settore tecnico e nella dirigenza.

La nuova Roma non deve preoccuparsi di trofei o qualificazioni nell'Europa che conta, ma tornare a fare calcio con coerenza e lucidità utilizzando al meglio il settore giovanile che ieri sera ha dato un'altra, illuminante, dimostrazione a cosa serva. Troppa ignoranza calcistica, fretta, semplificazioni e dabbenaggine nel mercato abbiamo visto negli ultimi anni.

Tocca fare quel che fece con Dino Viola, quando la Rometta consegnatagli da Anzalone, un costruttore romano che dal 1971 al 1979 fece il possibile dopo un disastroso mercato del presidente precedente Marchini, con le cessioni finali di Spinosi, Landini e Capello alla Juventus. All'epoca c'era un altro mago in panchina: Helenio Herrera che entrò in rotta di collisione con il presidente per la cessione dei tre gioielli. Quella Roma tra l'arrivo di Del Sol e Amarildo, brasiliano eccezionale, arrivò al sesto posto finale. Era un calcio quasi marziano rispetto a oggi dove la classifica finale è fatta anche dai rapporti che i direttori sportivi hanno con i procuratori dei calciatori.

La Roma deve trovare un suo equilibrio relativo alla ricostruzione ormai necessari,a riportando i valori della romansità a Trigoria e la consocenza pura del pallone. mourinho ne potrà essere una colonna se dciderà in tal senso. Deve soltanto onorare il contratto che lo lega a Roma per due anni ancora che possono tramutarsi negli anni della ricostruzione. 

Ho già scritto che i primi acquisti sono necessari nella dirigenza e nel settore tecnico. Spero proprio che qualcuno in grado di ragionare, a Trigoria ci sia ancora.

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Roma - Verona 2 -2

 La pessima stagione romanista vede un altro assurdo, e allora via con il 3-4-1-2 ridicolo di Mourinho con uno spaesato Karsdorp centrale di difesa insieme a Smalling e Kombulla, con Maitland Niles e Vina sui lati. 

Pellegrini al centro con Cristante e Sergio Oliveira fanno più confusione che altro e i due attaccanti, che non arrivano mai al tiro, Abraham -Felix corrono molto sorpattutto a vuoto. 

Il Verona, che sa palleggiare e triangolare come la Roma non mostra mai neppure per caso, segna subito con Barak, al 5^su angolo. La Roma subisce il colpo e anche il secondo gol di Yameze, al 20^. Un gol di Simeone viene annullato per fuorigioco.

La Roma non c'è proprio e il Verona subisce falli ma sfiora il raddoppio più volte. Non si vede uno straccio di gioco da parte nostra e il Verona sta letteralmente passeggiando all'Olimpico, a parte un tiro da lontano di Pellegrini ribattuto da Montipò.

Si sta delineando un deserto nel gioco romanista, dove non si vedono oasi ma solo nomadi boccheggianti. Senza idee, senza ordine e senza tattica.

Ripresa con la Roma che cerca di portarsi avanti dopo che Mou cerca di ridarle un'anima con l'ingresso di Zalewski e Veretout al posto di Oliveira e Vina.  Riporta la difesa a 4.

La Roma si porta in avanti con poca lucidità. Al 62^ entra Volpato, un giovane trequartista al posto di Felix. Il ragazzo segna poco dopo, sugli esiti di un angolo con un tiro basso al volo, al 65^.

 Mounrinho manda anche Bove al posto di Maitland Niles. Pellegrini è ormai l'attaccante aggiunto accanto ad Abraham.

Proprio Bove agguanta il pareggio con un tiro furbo dalla destra che passa dietro la schiena di Montipò, al 84^ ancora dagli esiti di un angolo.

Non succede nulla di particolarmente importante con il Verona ormai sulle gambe che fa muro e riesce a portarsi un punto, meritato, a casa.

La Roma conferma la grande confusione di gioco, il momento pessimo di alcuni uomini e la mancanza di brio e di corsa che hanno nella ripressa messo i giovanissimi Zalewski, Volpato e Bove. 

Il Verona ha messo in mostra una grande organizzazione di gioco e la tranquillità di una formazione benedetta da Tudor. 

Alla fine, bene Smalling, Pellegrini e i giovanissimigià citati.  Nel Verona, ottimi Gunter, Yamaze e Caprari.

RUI PATRICIO - 5 Subisce altri due gol su tiri non imparabili.

KARSDORP - 6 Corre a perdifiato ma come marcatore fa acqua.

VINA - 5 Mai in partita. 

KUMBULLA - 5 Non sa marcare ,un po' meglio di testa.

SMALLING - 6 Di testa, il migliore, quando gioca sull'anticipo è prezioso. 

CRISTANTE - 5 ci mette il fisico ma solo quello. 

OLIVEIRA  4 - Troppo lento e  alla fine la sua classe svanisce come nebbia la mattina

PELLEGRINI 6 Cerca di trascinare la squadra dopo il doppio svantaggio e come seconda punta non delude. 

MAITLAND NILES - 5 molto mobile ma non trova mai la posizione.

FELIX - 4 La velocità non basta più. Passaggi da imparare.

Abraham - 4 Una delle peggiori serate, non trova mai il tiro. 

Sono entrati anche Zalewski, Veretout, Volpato, Bove.

Verona ostacolo per l'Europa

 Mourinho affronta la delicatissima partita interna contro il Verona con troppe assenze. Mancheranno infatti Ibanez, Mancini El Shaarawy, Mkhitaryan, Perez, Shomurodov e Boer. Zaniolo non è al massimo ma ci sarà. 

Se proviamo a ipotizzare la formazione, si deve pensare a una difesa a 4 con Kumbulla e Smalling al centro; il centrocampo, con Veretout, Cristante e Oliveira. Pellegrini dietro Abraham e Felix.

Molti Primavera affolleranno la panchina ed è quello che vedremo il prossimo anno, accettasi volentieri smentite.  

Il Verona non ha problemi. Indisponibile Veloso, Tudor potrebbe schierare un 3-4-2-1 con Montipò e i tre difensori Gunter,  Casale e Ceccherini. Con Barak, Casale e Simeone a formare il terzetto d'attacco.

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Si tratterà di una partita difficile e ricordo la sconfitta all'andata con Caprari che sembrava immarcabile stante una difesa ridicola della Roma.

Il reparto difensivo potrebbe costituire la prima delle emergenze per il mercato estivo ma ora si tratta di lanciare la Roma in Europa, traguardo che consentirà una miglior gestione del bilancio. 

A questo proposito, le notizie non sono buone e le prospettive nemmeno. La Roma è una barca che fa acqua da tutte le parti ma soltanto cedendo i migliori non faremo meglio dell'era Pallotta, questo è chiaro e proviene da esperienza diretta. Allora, non c'era Mourinho, questa la grande differenza.

Roma - Verona, ore 18, visibile su DAZN.  

 

giovedì 17 febbraio 2022

Vogliono la Roma come Sassuolo o Atalanta?


 Mentre Mourinho peepara la squadra per la partita casalinga contro il Verona, che vedremo domani alle 18,  ormai tiene banco il dibattito tra costi e rendimento della squadra. Capitolo dolente dato che si calcola che la Roma abbia speso 2,40 milioni a punto rispetto alla classifica attuale di A. 

La colpa è degli ingaggi troppo alti, attualmente il quarto monte ingaggi in campionato dopo Juve, Inter e Milan. Il più pagato è l'inglese Abraham, con cinque milioni. Pellegrini ha rinnovato a poco meno di 4 milioni. La riserva di lusso Shomurodov ne guadagna 2,5. 

Il problema è sempre lo stesso: il calcio intero vive sopra le sue possibilità e infatti la Super League riusciva a risolvere questo dilemma elevando i guadagni.

Non si è voluto fare perché il resto del calcio protestava vibratamente e quindi è necessaria una decrescita felice nel calcio ma come attuarla?

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Da questo blog proviene l''appello per un settore di scouting vero ed efficiente, tanto per cominciare.  

Se si vuole limitare il monte ingaggi in maniera drastica e non abbassare la qualità media dell'organico, che per la verità a Roma è mediocre già ora, si deve vendere chi guadagna troppo, e non rende, e acquisire le prestazioni di giocatori promettenti. Il settore giovanile sarebbe di principale importanza intraprendendo un progetto come questo ma come sappiamo sforna campioncini raramente.

Lontanissimi i tempi di Totti,  Aquilani, Conti, De Rossi. Anche lì, questione di scouting. 

Se la capitale d'Italia deve rassegnarsi a fare un mercato come Atalanta e Sassuolo, per citare le squadre di maggior successo rispetto ai costi contenuti, si deve necessariamente implementare lo scouting e avere un general manager come Mourinho che un giocatore promettente lo sa valutare al volo, o almeno questo è lecito supporre. 

In questo caso, i tifosi dovrebbero prepararsi a cessioni dolorose dopo aver perso i rincalzi di poco valore o considerati tali.

Questa strada è ardua e molto ripida ma lo è anche quella di continuare in questo modo con ingaggi come quelli che sta sopportando la Roma e che impediscono nella pratica un mercato dinamico.

Chi si illudeva che Mourinho avrebbe portato Messi, è servito.

E forse, i Friedkin non parlano per non dover dire verità scomode.

Ma cosa potremmo temere, noi che abbiamo già visto partire gente come Alisson, Ruediger e Salah? Peraltro, arrivan oallaConference League, un risultato a dir poco deprimente.

Qui a Roma non ci sono sceicchi che vogliono regalarsi un giocattolino costoso, ormai è chiaro a tutti. La strada che penso si voglia percorrere è rendere l'indebitamento sostenibile ed elevare il rendimento della formazione titolare limando ulteriormente i costi.

Una delle operazioni più difficili in assoluto. Ne sarà capace Tiago Pinto? Possiamo dubitarne?

La Roma non è Reggio Emilia, Ferrara, Como o Bergamo, con tutto il rispetto per queste splendide città. Anche una decrescita calcistica felice va compiuta in grande e con maestria. Vorrei sapere per merito di chi, tanto per cominciare.

Spero che Mourinho dia veramente il meglio di sé.

mercoledì 16 febbraio 2022

Il senso di Mou nella Roma

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Leggendo i commenti sul Mourinho di giornali e sentendo opinionisti per radio, riguardo Mourinho, mi viene il dubbio di essere nel Paese delle Meraviglie, dove i moderni maghi si dividono tra Maghi del Pallone e Maghi dalla Panchina. 

Insomma che un ottimo tecnico disponga di bacchetta magica per trasformare i rospi in campo in principi azzurri del pallone. Mourinho potrebbe dare alla Roma un gioco migliore? Certamente, ma quel gioco devono poterlo fare atleti che tutti definiamo di mediocre qualità collettiva. 

Non sapendo per quale motivo reale i Friedkin l'abbiano preso, dobbiamo ragionare sul seguente tema: a cosa serve, in virtù di un organico mediocre, un grande tecnico? Prendere il meglio da tale organico e fissare i tagliamenti di capocce necessari. Non c'è altra spiegazione logica. 

Al calcio si può giocare in molti modi e vincere se si superano i modi e i moduli altrui. Se la Roma non alza un trofeo da 14 anni, pur cambiando vari tecnici, evidentemente il problema non è nelle panchine ma in campo e negli spogliatoi.

Non saranno sfuggite due notizie: pare che sia stata aperta un'inchiesta federale sulla presenza negli spogliatoi di Calvarese, dipendente della Roma, suscitata da un referto dell'arbitro Abisso. Evidentemente, mi va di commentare, la Roma sa bene che esiste un problema arbitrale. 

L'altra notizia deriva dai commenti accomodanti sugli arbitri di Pellegrini, attuale capitano romanista. Eppure il suo tecnico ha detto ben altro.

La Roma non è dunque così unita come vogliono farci credere, fuori e dentro gli spogliatoi. O forse pesano oltre misura i finora mancati rinnovi di contratti di alcuni giocatori?

Cerchiamo di capire se è il caso di continuare a blandire un gruppo di calciatori che non ha saputo evitare figuracce di ogni tipo alla propria maglia oppure se bisogna dare carta bianca al general manager che incarna Mourinho, per prima cosa e qualunque decisione prenda. 

Che uno come lui prima o poi entri in rotta di collisione con i suoi atleti, se costoro mostrano spettacoli indecenti come quelli che abbiamo negli occhi, si può capire e allora dovremo presto dare una risposta al quesito nell'altro paragrafo.

Ormai la mancanza di comunicazione da parte dei proprietari della Roma fa sorgere più interrogativi che altro e non solo a me, piccolo ma vecchio tifoso che scrive su un minuscolo blog.  Vorremmo, tutti noi, qualche risposta in più e magari la definizione ordinata di un progetto calcistico. Chiediamo troppo?

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lunedì 14 febbraio 2022

Il Ninja tornerebbe a Roma? Magari...

 

Un uomo giusto per il 4-3-3 che risolleverebbe le sorti della nostra Roma: Nainggolan, ora all'Anversa, ha manifestato il desiderio di tornare nella Capitale e sarebbe l'uomo davanti alla difesa che ci manca dai tempi di De Rossi.

Non un regista ma un centromediano capace di prendere palloni e rilanciare il gioco. Due mezze ali come Cristante e Sergio Oliveira per completare il centrocampo a 3 e suggerire a Zaniolo, Mkhitaryan e Abraham schierati come tridente in attacco. 

Ecco l'idea luminosa per rilanciare una Roma intristita e depressa con la grinta e la tigna del Ninja trentatreenne.

Ora gioca in Belgio, Nella Jupiter League, dove ha collezionato 3 gol e 3 assist in una ventina di partite.

 Torna, Radja, sei uno di noi.


 

 

I grandi amici nella Roma

 Dopo l'ennesima figuraccia con il Sassuolo, la Roma torna a dichiararci la grande unità interna e la massima concordia. Le parole pre e post gara di Mourinho e Tiago Pinto ci confortano: massima concordia nello spogliatoio e grandi figuracce in campo. Si può continuare così?

Questa stagione si riunisce, oggi, in due desideri: si spera di vincere la coppa europea che ci resta, la Conference, e nonostante tutto, di acciuffare il quarto posto, oggi a punti 6, dove si vede in classifica il nome della Juventus, con l'Atalanta subito dopo. Squadre vere, che giocano e mostrano atleti convincenti a dir poco.

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La Roma è altro.

Mourinho o no, abbiamo una difesa da operetta, un centrocampo in difficoltà perenne e un attacco che senza Abraham non segna. Questa è la Roma di oggi e non è degna del quarto posto, esattamente come la Roma di Fonseca.

L'ho scritto già da tempo: a parte Smalling, Pellegrini, Zaniolo e Abraham, non salverei nessuno. Quanto costa cambiare almeno sette titolari ammesso che gente come Cristante e Karsdorp potrebbero essere buoni panchinari? 

Se il gruppo Friedkin non può spendere cifre adatte a tale rivoluzione, esiste un allenatore che potrebbe far rendere meglio questo gruppo di atleti? Tudor, per esempio? Italiano? Ovvero: esistono allenatori più adatti alla Roma al posto di Mourinho?

Se il mercato di gennaio che ha portato gente come Maitland Niles e Sergio Oliveira è il mercato tipo che possono garantire i Friedkin, dove arriveremo?

La Roma è destinata quindi a continuare la tradizione antica della Rometta?

Serve davvero Mourinho se la gente che vedremo a Roma è questa?

Ormai non possiamo che far discorsi del genere visto che il presidente non parla, non chiarisce ma dobbiamo quindi interpretare i suoi atti al posto dei suoi silenzi. Con quella faccina allegra di Tiago Pinto a tradurli per noi

La Roma sta affondando. Questi signori ne sono i testimoni viventi. 

Mourinho è la nostra ultima speranza ma se recita la sua parte. Un Mourinho dei poveri non serve nemmeno ai poveri. Ecco per quale motivo la Roma oggi è settima a ben 15 punti dalla capolista Milan.  

Ho sempre difeso il tecnico ma oggi mi chiedo quale sia il suo ruolo dato che la Roma continua a mostrare un gioco deludente né più né meno dello scorso anno. Nel mercato invernale, la Juventus ha potuto e saputo scavare un solco ancor più netto tra il nostro organico e il suo, portandosi a casa uno dei migliori centravanti d'Europa e si è visto. 

Se tramite il mercato non possiamo ottenere grandi colpi, se il settore giovanile meglio di Felix non produce, non resta che cercare un gioco che possa migliorare lo scarso rendimento dei nostri improbabili atleti.

Oltre a fare il tagliatore di teste quando serve, Mourinho è ora che trovi e mostri questo gioco dato che il più importante dei suoi compiti è questo.

Se la società parla solo con gli atti, e il settore tecnico si limita a Tiago Pinto, spetta a lui trovare il bandolo della matassa, come ogni buon general manager all'inglese. A fine anno, si tireranno somme già adesso in larga perdita.

 

domenica 13 febbraio 2022

Sassuolo - Roma 2-2

 Sassuolo confermatissimo e Mourinho che non rinuncia al 3-4-1-2, quindi con Karsdorp a destra, Vina a sinistra e Felix insieme ad Abraham a cercare d'impensierire Consigli. Partita veloce più che altro giocata a centrocampo dalle due formazioni che si esaltano in veloci rovesciamenti di fronte, badando soprattutto a non perdere il possesso della palla. 

Berardi si conferma il pericolo principale per Rui Patricio che già al 7^ deve respingere il suo tiro da venti metri. Un minuto dopo, un gol di Traorè viene annullato per mano. 

Al 30^ un'occasione persa per Vina che non arriva su ottimo suggerimento di Abraham. Gol annullato anche alla Roma per fuori gioco di Abraham al 33^. 

Il gol su rigore arriva al 45^ per fallo di mano del difensore nero-verde Chiriches tirato e segnato da Abraham che ringrazia Oliveira per avergli ceduto l'onore.

Nel complesso un primo tempo ben giocato con il Sassuolo che non sfigura affatto nei confronti della Roma a parte il fallo di mano di Chiriches che ha permesso ai giallorossi di segnare. 

Nella ripresa succede di tutto. Il Sassuolo riesce a ribaltare il risultato anche perché la Roma si siede letteralmente. 

Al secondo minuto Traorè anticipa Karsdorp e grazie alla complicità di Rui Patricio pareggia il conto. 

Al 69^ escono Oliveira e Felix per Cristante e Smomurodv. 

Quattro minuti dopo, Berardi colleziona l'ennesimo assist per Traorè che anticipa di nuovo Karsdorp e segna il raddoppio per la squadra di casa.

Vina e Mancini lasciano il campo per  Maitland Niles e Veretout.

Il Sassuolo resta in 10 per il secondo giallo a Ferrari che stende Abraham al limite dell'area. La successiva punizione di Pellegrini viene neutralizzata da Consigli.

Defrel viene sostituito quindi da Tresoldi.

Karsdorp lascia il campo per Carles Perez dato che la Roma si lancia in avanti anche perché il Sassuolo è ormai alle corde in 10 uomini.

Il pareggio arriva per un colpo di testa di Cristante su angolo di Veretout al quarto minuto di recupero.

Finisce così, con un pareggio sostanzialmente inutile per entrambe le squadre.

Roma disastrosa soprattutto nella prima parte del secondo tempo anche se nel primo tempo non ha fatto altro che mettersi alla pari con il Sassuolo. Al quale è basto tessere trame di gioco elementari e correre più della Roma come molte volte accade puntualmente ai giallorossi per portarsi a casa un pareggio contro una formazione che guadagna il doppio come ingaggi totali.

La Roma conferma di essere la squadra mediocre che tutti sappiamo e che in questo momento affronta co neguale pathos formazioni sulla carta molto più modeste e team molto più forti. Sabato, scontro nient'affatto facile da prevedere con il Verona.

RUI PATRICIO - 5 Non para nemmeno più quel che è facile parare. 

KARSDORP - 4 Una delle peggiori partite giocate finora forse anche per colpa della stanchezza. Traorè lo fa impazzire.

VINA- 6 Corre fintanto che non viene sostituito e cerca di tenere la sua corsia con alterne fortune. 

KUMBULLA - 5 Primo tempo decente, poi scompare nella ripresa.

MANCINI 5 - Ennesima ammonizione, meglio quando va in avanti.

SMALLING - 5 Sta lentamente scivolando nella mediocrità generale.

OLIVEIRA - 5 Cerca di imbastire qualche geometria ma ce lo ricordavamo più concreto e tatticamente impostato. Sembra stanco.  

MKHITARYAN - 6 Lucido nei passaggi e presente ovunque finché il fiato regge. 

PELLEGRINI - 4 Una delle peggiori partite  in giallorosso, distratto forse dal contratto che non arriva. Sbaglia qualunque cosa.

FELIX 4 - Stavolta cicca di brutto e non incide minimamente. 

ABRAHAM 5- Segna il rigore e non fa molto altro. Gli arrivano pochissimi palloni giocabili. 

MOURINHO - 5 Pare esausto anche lui. Fa qualche errore in fase di impostazione iniziale ma non gli si può dare la colpa se qualcuno dei nostri sbaglia anche i passaggi in orizzontale. 

Sono entrati anche Maitland Niles, Cristante, Veretout, Shomurodov.

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Formazioni Sassuolo - Roma

 La Roma affronta il Sassuolo al Mapei Stadium con il probabile inserimento di Maitland Niles sulla corsia destra e Pellegrini spostato tra i tre uomini di centrocampo, insieme a Cristante e Oliveira; con Mkhitaryan, Abrahaam e El Shaarawy nell'inedito 4-3-3, modulo obbligato per via dell'assenza di Zaniolo. 

Ancora una volta confermata la non affidabilità, almeno per il tecnico, per Shomurodov che evidentemente non ha soddisfatto Mourinho nelle precedenti apparizioni.

 

Il Sassuolo replica con identico modulo e Consigli in porta, dieto la difesa comandata da Chiriches e un attacco composto da Berardi, Defrel e Traorè.

Due formazioni in grande difficoltà a causa delle recenti apparizioni deludenti sia i ncampionato che nelle coppe.

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sabato 12 febbraio 2022

Sassuolo temuto come la Juve

 I romanisti temono la trasferta nel campo del Sassuolo come fosse un viaggio a Torino o a Milano, quest'anno mete assai sgradite vista la mediocrità cronica di un team che somiglia sempre più a un'Armata Brancaleone de noantri, meno quando si tratta di andare a bussare a milioni in caso di rinnovo contrattuale. Mi risulta che l'incontro per il contratto di Cristante sia andato a rane. Abbiamo a bilancio il terzo monte-ingaggi della Serie A per giocare in Conference?

E l'incontro con il procuratore di Mancini? Questi signori conoscono la parola meritocrazia o per loro è un fastidioso neologismo?

 

La Roma è già da ricostruire per merito loro, dei signori atleti in musa giallorossa, e stavolta è certo. La proprietà, ovvero gente che di calcio mastica poco, deve capirlo proprio ora che li illumina un certo Mourinho. Il quale, lo ripeto, fa benissimo a descriverli al capo, un po' meno quando lo fa in pubblico. Credo che quest'ultima operazione dipenda dal fatto che l'allenatore non abbia poi molte opportunità per parlare con i capi. 

Per valutare l'intero movimento calcistico a Roma basta osservare la classifica, sempre tenendo in conto che la Roma è molto antipatica ai signori arbitri. Non ci si può fare molto, visto che ci si è messo anche il VAR che pare un dio del calcio incombente e immanente su tutti noi. Quando invocavano la moviola, si presumeva che i signori arbitri non avessero bisogno di occhiali in campo; oggi mi risulta che abbiano bisogno di occhiali per guardare un televisore in campo.

Comunque, se la Roma dovrà ricominciare da un nucleo di papabili, si chiamano Spinazzola, Pellegrini, Zaniolo e Abraham. E intorno costruire una base di gente alla Nainggolan, così ci capiamo. Se è un compito impossibile, fatecelo sapere.

Il calcio non morirà qui. 

Serve una mano per cedere atleti poco adatti a vincere qualcosa? Serve qualche consiglio per far arrivare a Roma calciatori che arrivano a Udine o Verona con pochi spiccioli? Serve un consiglio per spedire altrove gente che qui prende oltre due milioni per mostrarci che il pallone per loro è un mistero?

Non scherziamo, per favore, perché a Roma vivono tifosi stanchi di farsi prendere per il naso anche quando si siedono davanti a uno spettacolo regolarmente pagato per rilassarsi e guardare un po' di calcio. Figuriamoci quelli che si scomodano per andare, al freddo, a guardare la partita allo stadio.

Mourinho sappia fare il miracolo di battere l'onestissimo Sassuolo poi ci faccia sapere, grazie. 

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giovedì 10 febbraio 2022

Domenica, Sassuolo - Roma

 Torna il campionato di Serie A, per la Roma domenica trasferta in casa del Sassuolo per una partita decisiva per molti versi. La classifica piange dato che i giallorossi sono al settimo posto, a pari punti con la Lazio che per ora è in Conference League e a 4 punti dall'Atalanta e 5 dalla Juventus. 

Si giocherà alle 18 e vedremo come la squadra reagirà alle sfuriate del suo tecnico, sempre più convinto della necessità di un profondo rinnovamento.

I giocatori a questo punto, almeno la maggioranza dei titolari e quasi tutti  i rincalzi, si giocano la permanenza a Roma e forse, stavolta, nessuno escluso.

 

La palese mediocrità in ogni reparto ha convinto i responsabili tecnici romanisti che se si vuole tentare di risalire la china dei risultati e di un gioco davvero deludente, si devono cambiare i volti di chi scende in campo.

Mi sento di dire che nessuno sia più sicuro del posto.

Per la trasferta, insidiosissima, di domenica pomeriggio, di sicuro non giocherà Ibanez che dovrà restare nei box per un mese. Zaniolo è squalificato. In campo, Pellegrini, Mikhitaryan e Abraham di sicuro. Come sicuri sono Rui Patricio, Smalling, Mancini, Karsdorp e probabilmente Vina. A centrocampo, Oliveira e Cristante sono certi di giocare.  

Al Sassuolo mancheranno Scamacca e Raspadori per squalifica. In avanti potrebbero giocare in modalità tridente i temuti Berardi, Defrel e Traore.  

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Lo sfogo di Mou è un toccasana

 

Alcuni giornali e soprattutto le radio stanno riportando un durissimo sfogo, fatto negli spogliatoi di Inter - Roma, che ha praticamente di nuovo addossato le responsabilità del crollo stagionale alla squadra. Lo aveva già fatto con la stampa e forse è questo uno dei suoi compiti.

Sbagliato? No, a parte la durezza delle parole. Evidentemente, c'è poca pazienza da parte sua. Del resto, i nostri eroi percepiscono il terzo monte-ingaggi della Serie A ma il rendimento è da piccola squadra. 

Sappiamo che qualcuno ha avanzato persino richieste di ricchi adeguamenti, recentemente, si parla di Mancini e Pellegrini. 

Poi c'è uno dei migliori tecnici al mondo che sbotta e prende a parolacce tutti. C'è una piccola contraddizione.

Ma in tale contraddizione ci sono 14 anni di mancate vittorie e di pessime figure.

Si sfoghi pure Mourinho e faccia pulizia. Meglio mandare a scadenza certi contratti oppure concordare cessioni convenienti oggi piuttosto che premiare gente scarsa e poco attaccata alla maglia.

La nuova Roma dovrebbe ripartire da Pellegrini, Zaniolo e Abraham ma sempre che lor signori capiscano che i soldi bisogna pur guadagnarseli. Se vogliono essere pagati meglio di un calciatore di Verona o Genova, devono dimostrare sul campo il valore e non con le richieste dei procuratori. Oppure, possono tranquillamente accomodarsi altrove. 

Ingaggi a rendimento non sarebbero male anche se non sempre è possibile firmarli. Comunque, un repulisti ci vuole in questa città e sarebbe opportuno in ogni sede non solo calcistica. Forza, Mou!

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mercoledì 9 febbraio 2022

La Roma è soltanto una squadra in costruzione?

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Il primo anno di Mourinho, a Roma, sarà ricordato come l'anno della grande delusione. Il suo arrivo lo abbiamo salutato come la pietra miliare sulla quale si doveva ricostruire la Roma. Ora, la situazione è cambiata di molto. Meno punti rispetto lo scorso anno, un impegno nelle coppe quantomeno discutibile (pur giocando nell'ultima delle competizioni europee) e una desolante mediocrità in campionato, dove la squadra scompare quando gioca con le squadre più forti del torneo,  facendo una gran fatica contro le squadre più deboli. Addirittura, c'è chi fa paragoni con la pessima Roma vista nell'ultimo anno di Fonseca che è anche stato l'ultimo anno di Pallotta. E ci sta, perché la Roma sta peggiorando. Quali sono le cause?

LA DIRIGENZA. A mio modo di vedere, questo è il paragrafo più difficile perché si riassume in una persona sola: Tiago Pinto. Una figura che definire di secondo piano è forse eccessivo. Non si capisce a cosa debba servire, almeno nel ruolo apparente di direttore sportivo. Diciamo che parla al posto dei grandi silenzi dei Friedkin che incarnano a loro volta la persona di una proprietà che si vede ma non si esprime. Una scelta deliberata. Forse per non dire la verità. Infatti, per non mentire, se si vuole apparire, l'unico modo è tacere.  Se la Roma va male da ogni lato da cui si possa esaminare, probabilmente si deve alla mancanza cronica di dirigenti capaci.

IL SETTORE TECNICO - Mourinho doveva incarnare l'allenatore ideale. Venuto con un carico di fiducia perfetto, ha via via deluso anche lui le aspettative. La sua mostruosa personalità stona enormemente quando deve mettere mano alle riserve, tra l'altro di modesto valore, per sopperire ai molti buchi di una tela di prima squadra che fa veramente pensare. Sembra il fratello meno brillante di una famiglia di grandi tecnici. Nel vedere il gioco scadente della Roma non si riesce veramente a capire dove iniziano le mancanze della squadra e dove finiscono le carenze di un gioco fin troppo elementare che mostra. A qualcuno sta venendo il dubbio che i giocatori che vediamo potrebbero dare di più con un naltro tecnico. Egl istesos ha pacificamente dichiaratoche non vuole scendere al livello dei calciatori che allena ma piuttosto si aspetta che loroascendano ai suoi livelli di calcio. Chiaro ma anche molto comodo. Il problema l'ho già affrontato: se va male Mourinho, chi dovremmo prendere, l'angelo custode degli allenatori? Pensiamoci bene perché se va via lui, resta il problema di arrenderci definitivamente alla Rometta che è già tornata. 

LA SQUADRA. Povera, forse disunita, certamente depressa. Chi arriva fa molto in fretta ad adeguarsi alla scarsità tecnica che trova. Persino Oliveira sono un paio di partite che ha perso lucidità e Maitland Niles probabilmente non doveva neppure venire e infatti in una partita importante come quella di ieri, Mourinho gli ha preferito Vina, che oltre che volenteroso non è davvero altro. 

Se l'Inter è fisicamente, tatticamente e tecnicamente migliore e non avrebbe alcun bisogno di favori arbitrali come quello sul secondo gol preso dalla Roma dove Oliveira viene buttato a terra da Vidal, qualcosa vorrà pur dire. Ed è il significato che abbiamo pensato vedendo gli incontri con il Milan piuttosto che con la Juventus dove persino sul 3-1 casalingo la squadra ha ceduto di schianto. 

Si tratta di una formazione mal costruita, mal gestita e probabilmente mal pensata. Le riserve, a parte qualche buona apparizione del giovanissimo Felix, non sembrano nemmeno in grado di portare un po' di freschezza riguardo titolari stanchi e forse depressi. In realtà, con tutti i titolari in campo e in buone condizioni, qualcosa di decente si vede ma sono sprazzi. L'Inter di ieri era una corazzata e noi un peschereccio, questa è la verità.

Detto questo, la Roma del primo, vero, anno dei Friedkin è questa. Una formazione scadente con qualche buon giocatore su cui costruire: Pellegrini, Zaniolo e Abraham, tutto qui. Continueremo a vedere orrori in campo, la previsione è fin troppo facile.

Con la politica del debito che stanno affrontando i Fredkin, difficilmente vedremo ricostruire la formazione con 5 -6 titolari più forti. Non sappiamo come rientrerà Spinazzola, quindi meglio non pensarci proprio.  II ridicolo mercato invernale fatto da Pinto dev'essere un faro per noi almeno per comprendere come si muoverà questa proprietà a giugno e dato che il suo comportamento dipenderà dal piazzamento finale, possiamo già immaginarcelo.

 Proprio la presenza di Mourinho ci può mettere in grande risalto quel che la proprietà americana ricava da questi indecenti spettacoli sportivi: e quindi il Re è nudo e soffre il freddo. Voglio dire che più che discreti giocatori non vedremo mai, se non arriveranno dal settore giovanile oppure da un servizio di scouting efficiente che per ora non si vede proprio. 

Questa è la situazione. Ve lo dicevo che la Rometta era tornata, non potete lamentarvi. I rimedi? Uno sceicco che voglia sperperare i ricavi dei suoi pozzi petroliferi oppure un Gerolin vecchio stampo che imposti un servizio di reperimento di giovani talenti sconosciuti dal valore indiscutibile. 

Mourinho non fa il mago del deserto, statene certi.  E anche lui costa molto e se conseguirà gli stessi risultati dell'allenatore precedente, ci saluterà con grande affetto. Lo stesso affetto ricevuto ieri dai tifosi interisti che, per loro fortuna, ricordano un triplete entusiasmante. Roba che noi non vediamo nemmeno nei libri di fantascienza sportiva. 

Stiamo attraversando un deserto arido ma con un orizzonte che non può essere peggiore di quanto abbiamo già visto. Dobbiamo avere la pazienza di Giobbe oppure cambiare sport. E sperare che questo tecnico resti al suo posto ma che possa imporsi almeno ogni tanto o saranno guai veri. 

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martedì 8 febbraio 2022

Inter - Roma 2-0

 Roma con Vina che si riprende la corsia destra e affronta l'Inter in formazione tipo con il piglio giusto, tranne che per i primi 14 minuti dove non tocca palla e l'Inter domina alla grande, passando in vantaggio con il solito Djeko che al secondo minuto punisce la sua vecchia squadra. L'azione è fulminea sulla corsia destra dove Perisich fornisce al giocatore un assist per una ribattuta facile dopo l'intervento maledestro di Smalling. 

La Roma si porta in avanti e sfiora la rete con una ribattuta maldestra di D'Ambrosio che si alza di poco sulla traversa e Zaniolo che su suggerimento di Abraham non trova di meglio che calciare sui piedi di Handanovic.  Barella prende una clamorosa traversa.

L'Inter si spaventa e abbassa il baricentro, ma la Roma non riesce a trovare più la profondità per i suoi attaccanti. Prima della fine del tempo, Bastoni, infortunatosi alla caviglia lascia il campo per De Vraj.

Inter certamente migliore ma la Roma comunque è ancora viva. Nella seconda frazione, Kumbulla prende il posto di Ibanez.

La Roma parte bene nella ripresa e più volte sfiora i l gol con Oliveira e Zaniolo. Al 65^, con l'inter che ha abbassato fin troppo il suo baricentro, un fallo subito da Oliveira a centrocampo da Vidal innesta l'azione di ripartenza dell'Inter che raddoppia con un eurogol di Sanchez. Anche stavolta, il VAR non giudica affatto perché è la Roma a doversi lamentare. Ci siamo abituati.

Entrano Pellegrini e Cristante e la Roma cerca di tornare in avanti. Nell'Inter entra Lautaro Martinez. 

La Roma ormai ha le gambe molli e L'inter controlla senza problemi mentre entra anche Felix al posto di Abraham, che riporta un problema al flessore.

La Roma esce quindi dalla Coppa Italia dato che l'Inter conferma di essere una squadra superiore in ogni zona del campo ma anche che non avrebbe bisogno assolutamente dei regali di arbitro e VAR. 

La Roma, tra l'altro, oltre a soffrire di lentezza congenita, sbaglia quasi sempre il tiro davanti alla porta e questo la condanna definitivamente.

Nell'Inter, ottimi Dkeko, Barella, e Sanchez. Nella Roma bene Mkhitaryan e Zaniolo anche se deve reimparare a tirare in porta se vuole giocare da punta.

Mourinho, applauditissimo dagli interisti, non prende gli stessi appalusi da me dato che in due confronti con l'Inter, la Roma ha fatto la comparsa e stop. Prende un'ammonizione incomprensibile.

RUI PATRICIO - 5 Prende due gol forse imparabili ma un ottimo portiere qualche miracolo, ogni tanto lo fa.

KARSDORP - 5 A parte il cross fa tutto bene. Contro l'inter non può bastare.

VINA - 4. Impreparato a certi livelli, solo volenteroso.

MANCINI - 5 Si vede più in proiezione ma come marcatore fa poco.

SMALLING - 3 Cicca la palla del primo gol di Djeko in modo quasi comico. Poi si confonde e prende solo qualche palla di testa.

IBANEZ  - 4 Molto ma molto limitato in tutto, esce e Kumbulla fa peggio di lui.

VERETOUT - 5 Corre e sostiene la squadra come può ma il passaggio non è il suo forte. 

OLIVEIRA - 6 Fa di tutto ma non è un regista,  tira anche in porta appena può. Subisce un fallo sul secondo gol interista ma a Lo Bello non interessa e il VAR non lo vede. 

MKHITARYAN - 6 Cerca di impostare e soprattutto nel suggerimento ci riesce ma sembra che il fisico non lo stenga per novanta minuti.

ZANIOLO - 6 Tira malissimo ma è l'unico a strappare e correre e quin di a creare pericoli a Handanovic.  La vera speranza di rinascita della Roma.

ABRAHYAM - 5 Combatte da par suo ma non segna. Esce per un problema al flessore.

MOURINHO - 5 Contro la sua ex squadra non riesce neppure a pareggiare. Non si capisce bene a cosa possa servire per una squadra mediocre come quella che allena attualmente. Comincia forse a cedere anche lui, sembra rassegnato.

sono entrati Kumbulla, Pellegrini, Cristante, Felix, El Sharaawy. 

La Roma sta continuando a deludere i suoi tifosi, è ormai una abitudine ricorrente. Ormai sul banco degli imputati ci sono società, dirigenti, tecnici e gran parte della squadra. Una stagione no clamorosamente ciccata da un po' tutti. Poi, il carico ce lo mettono gl iarbitri e soprattutto gli addetti al VAR e il bello, o brutto, decidete voi è che simili danni non sevirebbero neppure. Vero è che neppure un grande sarto riesce a cucire al meglio un po' di stracci. forse sarebbe ora di distribuire un po' di multe oppure giocare con la Primavera in gran parte mentre si progetta la nuova Roma che deve cambiare molto. Esattamente quel che scrivevo lo scorso anno.

Il giorno di Inter - Roma

 Abbiamo ancora negli occhi la partita dell'andata: almeno due categorie di differenza tra le squadre in campo con l'Inter superiore praticamente ovunque. Una delle partite in cui abbiamo avuto davanti agli occhi la reale dimensione altletica, tecnica e tattica della Roma di oggi. Viene da dire che, comunque, non è una buona scusa, per il mondo arbitrale, considerarla già morta. Dovrebbero come minimo rispettarne il nome. 

La Roma continua a essere formazione assolutamente modesta, illuminata da qualche sprazzo di gioco superiore come la sublime azione di Zaniolo, vanificata da quell'incompetente di Abisso. Una bravissima persona, degna di ogni rispetto ma che non conosce i canoni fondamentali di un gioco che però pretende di arbitrare. E non sto parlando di danza classica. Parlo di un gioco di contatto chiamato calcio.

Bene, di contrasti e di gioco maschio stasera ne avremo bisogno. L'Inter è superiore alla Roma, c'è poco da fare e allora non potendo né sapendo giocare come il Genoa contro di noi, dovremo fare di necessità virtù e immaginare una Roma da ripartenza assoluta e micidiale. Gente veloce che possa sfruttare al contrario la supremazia dei milanesi.

Il calcio si basa su un concetto semplicissimo: segnare un gol più di un avversario anche di molto superiore. Si deve sfruttare i suoi lati deboli, ammessoche ne abbia.

L'Inter è stata costruita molto bene, utilizzando persino un giocatore scartato da Roma: Djeko che lì può permettersi di fare l'attaccante puro perché i palloni gli arrivano comunque, cosa che qui a Roma di rado capitava.

L'assenza di un centrocampo che sappia impostare per noi è cronica. E infatti, stasera potrebbero giocare la solita Roma titolare, meno Pellegrini che si sta riprendendo. 

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L'Inter potrà proporre a sua volta l'intero organico e Inzaghi non ha alcun problema di scelta. Sarà una battaglia, per noi, per loro molto meno, tale è la differenza tra le due formazioni.

Cosa potremmo fare? Impostare la squadra sulle ripartenze e sulla velocità, e quest'ultima è una qualità che la Roma di Mourinho mette in risalto pochissime volte, pur avendo di punta Zaniolo e Abraham non del tutto immobili. Anzi, uno dei problemi denunciati è come vengono interpretati i tentativi di fermare il giovane ex nerazzurro. 

Alle 21, partita visibile su Mediaset. La RAI continua a latitare ma il canone lo dobbiamo pagare tutti. Altro mistero tutto italiota. 

lunedì 7 febbraio 2022

L'antidoto per un mondo pallonaro imperfetto.

 Stiamo parlando di una commedia. Si tratta di una commedia gestita come tale ma fatta di valori atletici, tecnici e tattici. Questa la differenza con un film o uno spettacolo teatrale.

La particolarità tipica del movimento è la performance come il gol annullato ingiustamente e stupidamente, quello di Zaniolo contro il Genoa, che contraddistingue un gioco di successo. Ma Abisso e i suoi sodali nel VAR non l'hanno compreso.

Abisso è il perfetto figlio di un sistema nord-centrico dove le squadre del Nord dominano quasi incontrastate da decenni con varie modalità. Le uniche eccezioni, collocate a Roma e Napoli, quando squadre molto forti hanno superato i tentacoli del sistema stesso, prima senza VAR, oggi con l'amica VAR. La VAR amica del sistema non di chi è ai margini del sistema.

Un sistema molto articolato e con aderenze politiche.

Un sistema che drena molti soldi alle casse pubbliche e quindi, rispettato. Tranne quando si tratta d'imporre sciocchezze dittatoriali come le ristrettezze a causa del regime sanitario corrente.

Detto questo, il sistema faticò molto a rubare due-tre scudetti alla Roma a favore comunque di quadre nordiste in passato. Questo è il gioco che devono fare i Friedkin, non hanno altre scelte. Non possono gestire la Roma come si gestirebbe una squadra di secondo livello. Si deve mettere in crisi il sistema e Mourinho è il primo passo.

Il secondo, però, si è inceppato nelle difficoltà economiche attuali. I calciatori appena arrivati non fanno la differenza, rendono la media statica. Maitland Niles e Oliveira non spostano la situazione. Giocatori utili a turare buchi, non a esaltare una situazione complessiva di gioco scadente e comunque reso a sprazzi.

Quel che voglio dire è che dovremo aumentare a dismisura le imprese di VAR e Abisso di turno con una formazione che conti parecchi uomini come Zaniolo e Abraham. Non come gli altri, giocatori di media levatura.

Mourinho deve servire a questo, altrimenti sarà solo il testimone di lusso di una situazione generale cronicizzata da decenni.

Oggi, Mourinho ha compreso il punto di vista che non poteva vedere da tecnico dell'inter vincente il famoso triplete: è passato all'altra parte della barricata. Sfruttare questo eccezionale testimone è fondamentale, come accadde con Capello ai tempi di Sensi o di Liedholm nell'era Viola. 


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Alla Roma serve un portiere imbattibile, un centrale difensivo titanico, un regista incredibile. Il resto già è in campo con Pellegrini, Zaniolo e Abraham.

I Friedkin sappiano che servono circa 120 milioni per elevare il tasso tecnico e atletico di una formazione che senza queste colonne rimane la Rometta attuale.  Oppure u nservizi odi scouting efficientissimo che potrà reperire alla metà del costo indicato i giocatori che servono in giro per il Sud america o i paesi slavi a occidente della Russia.

Una sfida niente male per un gruppo che comunque si è esposto economicamente per la Roma, non si deve pensare il contrario. Senza un cambio di passo, resterà una buona intenzione soltanto.  

 Stadio della Roma, a Ryan Friedkin la delega per l'impianto - Roma news

Napoli - Roma 2-2

  4-3-3 di entrambe le formazioni a Napoli. DDR sceglie N'Dicka e Mancini coppia centrale difensiva e il rientro di Kristiansen a destra...