Rizzitelli post Udinese - Roma: la voce della verità.

Furto non riuscito a Udine

In un campionato furioso per l'uso della VAR (o il mancato uso, come ieri con Irradi, a Udine) ecco che la situazione della Roma assume connotati grotteschi. Dopo aver subito, in Coppa, un rigore per un fallo di... faccia, da parte di Smalling e del bizzarro arbitro scozzese (cercate la pagina su Wikipedia, che non lesina insulti), ecco Irradi che ieri si inventa letteralmente l'espulsione di Fazio per un incredibile (solo a pensarlo) fallo contro Okaka. 

Il calcio, come noto, è sport di contatto, non adatto a ballerine/i e signorine/i. Due giocatori possono entrare in collisione, per terra o aerea, senza commettere fallo e infatti l'arbitro deve decidere. Ieri sera, Irradi ha provato a modificare il corso di una partita che stava camminando nettamente verso la vittoria della Roma, già in vantaggio per 0-1 dopo il gol di Zaniolo. 

Era talmente chiara e netta la superiorità tattica e tecnica in campo che neanche l'espulsione di Fazio è riuscita a modificare il corso della partita, ed è finita 0-4. La classe arbitrale italiana rimane sotto accusa: neanche lo strumento VAR riesce a modificare abitudini e comportamenti nocivi. Per esempio, l'ineffabile Irradi, ieri il monitor non l'ha neanche visto, con il povero Djeko che si sgolava in tal senso. Come Collum. Due pezzi d'arbitri davvero. 

Partita - bivio contro il Milan

La Roma di Fonseca, deludente quanto deludente è il bilancio infortuni, si gioca contro il Milan una partita fondamentale per la stagione. L'allenatore portoghese non riesce a fornire un gioco convincente a una squadra che è in forte ritardo in campionato e rischia anche la qualificazione in Europa League. 

Gli infortuni sono certamente un comodo alibi per una formazione che in classifica, prima di questo incontro, sono al sesto posto, preceduti dal Cagliari e a pari punti con il Parma, che ieri ha impattato contro l'Inter a Milano.
Il Milan non può perdere ancora punti e posizioni in classifica e quindi non può certo venire all'Olimpico senza la pretesa dei tre punti. 

La Roma deve provare a vincere per il semplice fatto che arrendersi alla sequela degli infortuni che ha decimato il gruppo degli uomini a disposizione di Fonseca significa perdere contatto con la quarta posizione utile alla qualificazione. In attesa dei rinforzi che la società sta cercando di reperire tra i vari svincolati (si parla soprattutto di Rodwel) Mancini sarà nuovamente schierato a centrocampo mentre confermatissima è la coppia centrale difensiva con Smalling che Petrachi cercherà di tenere definitivamente a Roma dopo le ottime prove finora disputate. La crisi di punti e di posizione in classifica non è l'unico pensiero che agita la mente di Fonseca; la Roma stenta a segnare anche se la fase difensiva è ormai un punto fermo della strategia romanista. 

Per la partita di oggi, Perotti sarà schierato accanto a Zaniolo per supportare Djeko nel solito 4-2-3-1 insieme a Pastore ormai diventato utilissimo di colpo. E' vero che, di necessità virtù, il brutto anatroccolo Pastore si sta trasformando nel cigno che sa tessere ottime geometrie dal centrocampo alla trequarti romanista anche se difetta ancora il tiro per un giocatore che giostrando sulla trequarti potrebbe e dovrebbe tirare maggiormente.

Milan con il 4-3-3 e Paquetà in campo ma senza Piontek; preferita la centravanti l'elegante agilità di Leao. La nuova panchina sta cercando di restituire sobrietà a un ambiente in ebollizione e uscire dall'Olimpico con un risultato positivo. Sta alla Roma rovinare questi buoni propositi con un gioco che saprà saltare il centrocampo dei rossoneri e puntare Donnarumma.

Kalinic e Cristante KO: Roma deve andare sul mercato di gennaio

Brutte notizie per la Roma: la catena degli infortuni non ha fine: per colpa di un trauma (calci odi Murillo) Kalinic si frattura il perone e resterà fuori due o tre mesi; Cristante ha subito il distacco di un tendine e fuori probabilmente per tutta la rimanente stagione.

 la Roma ha ormai i giocatori contati e eve necessariamente andare sul mercato invernale e trovare gente all'altezza. Il gioco latita, i calciatori pure, possibile che a Trigoria non sappiano trovare una soluzione?

Si parla di attingere al bacino degli svincolati, altri pensano di coinvolgere la Primavera. di fatto, ormai la Roma fa fatica anche a segnare, mentre la difesa pare sistemata sulla coppia Smalling-Mancini. Serve urgentemente un centravanti di riserva che possa anche giostrare da seconda punta e un regista di centrocampo. Qui si rischia di compromettere un'intera stagione e non c'è da perdere tempo. 

Roma: che succede?

La Roma riesce nell'impresa di farsi fermare anche dall'ultima in classifica, una Sampdoria disperata che ha cambiato il tecnico da 4 giorni e che imbriglia la Roma in una partita incolore e insapore. La squadra di Fonseca giochicchia nel primo tempo, fornendo palle giocabili a Kalinic con il contagocce e costringendo Zaniolo a giostrare troppo lontano dalla porta avversaria. Cristante si fa male subito e subentra Pastore che se non altro è l'unico stasera a ragionare e spedire palloni dove vuole. 

L'attacco diventa inesistente quando Dkeko con la mascherina subentra a Kalinic martirizzato da Murillo. Kluyvert non vede la porta nemmeno con il canocchiale e Kolarov fa a gara con Florenzi per non azzeccare un cross fatto bene per tutta la partita. alla Samp non pare vero e infatti è poi Pau Lopez a salvare su Bonazzoli, nel finale. 

Una Roma inguardabile, in chiara difficoltà, lenta come sempre e senza centrocampisti di valore. Il pieno di infortuni non basta a giustificare prestazioni tanto insufficienti e Fonseca dovrà darsi da fare per trovar rimedi in vista della partita di Coppa contro il Borussia (18,55). 

Massa scandaloso, Roma fermata in casa.

Il solito arbitro alla moda, che tratta la Roma come l'ultima delle squadre, il ligure Massa fa molto più del Cagliari in campo e toglie alla Roma due punti strameritati anche se in condizioni precarie per via dei molti infortuni. Alla fine, lo sdegno di Fonseca e Petrachi va a scontrarsi con le solite giaculatorie dei commentatori da salotto che nelle maggiori televisioni straparlano di bon ton calcistico e altre menate. 

Ormai neanche l'iperprofessionismo del calcio moderno serve a convincere che un arbitro non deve e non può indirizzare le partite, come purtroppo ha fatto il fischietto di Imperia. 

Ma non bastano le proteste: se la Roma non farà in modo di farsi sentire veramente, stavolta giustificherà le nequizie future. Per il resto, solo una grande parata di Olsen su Zaniolo e poco altro. Di gioco convincente alla Roma ancora non se ne vede, e tuttavia non è certo un buon motivo per stroncarla con arbitraggi indecenti. 

Ci sono anche gli uomini contati: lo zigomo di Djeko e il menisco interno di Diawara ci privano di altri due giocatori. Fonseca, ora, deve fare i conti anche con questo problema.

Con il Wolfsberger si spara a salve???

Seconda partita di Europa League per la roma, a Graz, contro gli austriaci del Wolfsberger (vincitori come i nostri per 4-0 all'esordio e per giunta contro in trasferta contro il Borussia Monchengladbach.). 

 Fonseca ha schierato il solito 4-2-3-1 ma con interpreti molto diversi: Mirante, Santon, Mancini, Fazio, Spinazzola; Diawara, Cristante; Zaniolo, Pastore, Kluivert; Kalinic. per un turn-over costretto anche dagli infortuni di Pellegrini e Pau Lopez. Male i cambi del secondo tempo. 

In questi casi c'è da considerare che questa competizione si gioca di giovedì e quindi di tempo per recuperare in vista del campionato ce n'è davvero poco. 

Magari, la buona forma degli avversari (terzi nel loro campionato dopo 4 vittorie consecutive) avrebbe consigliato maggior prudenza anche considerando il modulo abituale della Roma un po' troppo offensivo. Ma quel che manca, alla Roma continuano a essere il gioco e la velocità. Titolari o riserve, poco cambia. E allora, il pareggiotto per 1-1 risultato da prendere o disprezzare?

Non si riesce a capire come sia possibile che i nostri sembrano perennemente in affanno contro chiunque. A parte Zaniolo, non c'è nessuno che riesca a mostrare progressioni eccellenti, o a superare agevolmente l'uomo.  Anche la pessima partita di Kluyvert, in netto regresso rispetto la sua venuta a Roma dall'Olanda, non ce la spieghiamo. Nella Roma, oggi, a parte Zaniolo e Djeko, rendono tutti al di sotto di quel che potrebbero rendere. 

E per quanto riguarda il gioco, lo ripetiamo: senza un regista vero, il 4-2-3-1 è solo un rischio. Per quanto riguarda noi, la Roma non se lo può permettere, anche considerando che la difesa è uno dei reparti più lenti che abbiamo, a parte Smalling, e quando costui non c'è, come oggi, si soffre di brutto anche contro una squadra modesta ma velocissima come gli austriaci.
Roma che attendiamo a  una prova ben diversa contro il Cagliari, da battere assolutamente. 

La vittoria di Lecce non è un toccasana

La Roma vista a Lecce vince, per nostra fortuna, ma non convince affatto. La qualità del gioco mostrato è stata imbarazzante. E l'assedio finale dei leccesi addirittura umiliante. 

Il gioco non migliora affatto e la Roma continua a far leva solo sulla superiorità tecnica, almeno quando l'inferiorità tattica non la supera (come nel match perso in casa contro l'Atalanta). Fonseca non riesce a comprendere che in Italia, lasciare il centrocampo a 2 o a 3 non è certamente un toccasana. La Roma soffre troppo nella zona deputata a creare il gioco e il pressing. 

Tra l'altro, oggi la notizia della frattura al piede per Pellegrini, aggrava la situazione. Inoltre, urge chiarire una volta per tutte perché uno dei migliori, Zaniolo, gioca con il contagocce. La Roma non va ancora, inutile girarci intorno, e il tecnico deve cominciare a spiegare le carenze enormi di gioco emerse finora.

Tra le note liete, i progressi mostrati da Veretout e l'innesto felice di Smalling. Finalmente, con Petrachi, i furtti di un mercato logico si vedono...