lunedì 31 gennaio 2022

Sabato, 5 febbraio si decide il campionato della Roma

 

 Infatti, il 5 di febbraio, alle 15, la Roma incontra il Genoa. In passato eravamo abituati a calcolare l'eventuale successo o sconfitta della squadra in occasione di grandi scontri, ma la Roma dei Friedkin, esattamente come quella di Pallotta, è una squadra di secondo livello, ormai, in modo dichiarato.

Pertanto, quello con il Genoa, è il primo di una serie di incontri da vincere a ogni costo se si vuole almeno tentare il cammino europeo con la Champions o l'Europa League. Precedono la Roma: Inter, Milan, Napoli, Atalanta e Juventus. 

Considerato che si svolgerà il derby di Milano, si incontreranno Fiorentina e Lazio alle spalle della Roma, e la Juventus riceverà il Verona, squadra molto scomoda da affrontare, soltanto il Napoli sembra avere un turno corrispondente ai romanisti andando a Venezia. L'Atalanta, invece, riceverà il disperato Cagliari. 

 

La Roma deve assolutamente tornare nel calcio europeo che conta e intanto provare a vincere una qualunque manifestazione interna o la coppa a cui partecipa attualmente, la Conference Cup, operazione non facilissima ma possibile. Dopo il 24 febbraio, consoceremo chi dovrà affrontare la Roma, a marzo, i nConference. Vedete come il cammino è ancora lungo, in campionato.

Ci sono quindi 4 partite in rapida successione: dopo il Genoa, Sassuolo in esterna, in casa il Verona e viaggio a La Spezia.  Partite che la Roma deve risolvere al meglio e portare l'intera posta in classifica se vuole sperare di andare nell'Europa che conta economicamente e nella credibilità che i calciatori hanno verso il club ormai compromessa.

Ormai, la Roma che vinceva e trascinava le folle è molto lontana. Io non so dirvi le reali intenzioni dell'attuale proprietà ma se i Friedkin hanno investito in Mourinho è ovvio che intendano riportare la Roma in alto. 

L'attuale organico mostra solo tre calciatori sicuri di poter raggiungere questo traguardo: Pellegrini, Zaniolo e Abraham hanno le potenzialità anagrafiche atletiche, tecniche e tattiche per giocare in una Roma vincente. 

Poi esiste una schiera di giovani validi, come Felix e Zalewski e alcuni giocatori molto utili,come Smalling e Oliveira che però per ragioni anagrafiche offriranno un contributo modesto nel tempo. La Roma deve poter contare su una base allargata di promesse almeno in grado di esplodere in 1-2 anni. Elementi del calibro di Pellegrini, Zaniolo e Abraham appunto. 

Provo a motivare in questo modo lo scarsissimo investimento espresso nel mercato invernale.

Attendo di vedere la rete di scout indispensabile per ottenere questo traguardo nel periodo di contratto di Mourinho. Senza poter scoprire talenti in giro per il mondo e nel contempo senza lìintenzione di svenarsi con il mercato, la Roma non crescerà, statene certi.

Come potete stare certi che sia molto difficile che sceichi o magnati cinesi vengano a investire i loro surplus di denaro a Roma.

Potete vedere come e per quali motivi e da chi le uniche due squadre della Capitale siano amministrate.

Niente di male, intendiamoci, ma se non vedrete grandi investitori nella Capitale non potrete dire che la faccenda possa meravigliarvi.

I soldi, nel calcio, si spendono unicamente nel triangolo industriale del Lombardo-Piemonte. a Milano e a Torino, con Napoli che si accontenta di guardare da lontano grazie a De Laurentiis che non credo possa fare di molto meglio a breve.

Certi commenti provenienti soprattutto dalle radio capitoline mi fanno sorridere amaramente. Calcio, economia e politica sono sempre più uniti dato che il calcio è l'unica disciplina simil-sportiva che può mobilitare le folle. Pensate se un personaggio molto in voga politicamente assumesse oggi la presidenza di Roma, Lazio o Napoli. Questioni attinenti alla politica le abbiamo piuttosto viste a Milano, e a Torino le questioni più vicine alle potenze industriali.

Non vedere queste connessioni è puerile, tutto qui.  

Si può far calcio ugualmente, certo, poi vincere è altra questione, a meno che non si abbia molta disponibilità di quella materia cerebrale che latita spesso tra i creduloni e i fanfaroni.

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Un mercato da piccola squadra, la Roma non cresce

 

 Maitland -Niles e Oliveira non possono bastare per una suadra che deve crescere molto al fine di tornare a lottare per il titolo italiano. 

Questa consapevolezza sarà commentata domani, alle 15, da Tiago Pinto e sono curioso di ascoltare il dirigente romanista. Delusione massima per un mercato che poteva e doveva essere condotto diversamente anche se era difficile acquistare con la penuria di mezzi esistente. 

Forse è mancata un po' di fantasia, forse non si può contare su direttori sportivi all'altezza della situazione. Oppure, Mourinho non vuole altro che grandi nomi che, ovviamente, solo squadre come la Juventus possono prendere a gennaio, come l'affare Vlahovic testimonia palesemente. 

La Roma, no. Non è all'altezza di questi mercati e infatti alla Juventus ha già lasciato 4 punti quest'anno, quindi perché meravigliarsene? 

Io non so per quale motivo gli attuali proprietari abbiano acquistato la Roma; forse, un giorno parleranno e ce lo diranno loro. Devo dire che finora il loro operato non è completamente logico e nemmeno tanto oneroso quanto esigerebbe una squadra che Pallotta ha lasciato quasi sul fondo del nostro campionato maggiore. 

La Roma, quindi, deve attendere ancora per crescere. Non chiedete a me un pronostico: posso solo dirvi che siamo sempre più lontani dal vertice d'Italia ed Europa. Non so se tale situazione vada bene per i signori Friedkin. A me, da vecchio tifoso, fa solo un po' scandalo. 

Forza Roma, ma resti tra noi. Perché credo proprio che soltanto a noi tifosi romanisti interessi.


 

sabato 29 gennaio 2022

La Rometta è tornata

 Devo ammettere una triste verità. La gestione pallottiana di questa squadra ha riportato in auge l'antica Rometta, la squadra che non aveva conosciuto ancora Viola e tanto meno Sensi, gli unici presidenti a renderla grande, e ancora con Anzalone, che la rilevò da Marchini, la Rometta era tutta intera nella sua mediocrità. 

 

Una formazione che aveva appena perso Spinosi, Landini e Capello, ceduti alla grande rivale bianconera. Da allora, i tifosi della mia età hanno negli occhi la grande rivale di Viola e la perfetta testardaggine del mitico presidente Sensi, un uomo che seppe portare la Roma dove l'orgoglio dei tifosi voleva e perque lche il suo ruolo meritava. 

La figlia del presidente, Signora Rosella, ha fatto quel che ha potuto, con eguale dignità e amore del padre. 

 

Poi la gestione passata alle banche che hanno trovato prima Pallotta, o meglio, il gruppo che esisteva dietro di lui; oggi la famiglia Freidkin, che più che altro garantiscono una presenza continua allo stadio a differenza del predecessore, nessun commento e qualche operazione degna di questo nome. 

La gestione pallottiana qualche ottimo giocatore fu un in grado di portarlo, per poi, puntualmente rivenderlo accusando esigenze di bilancio. Queste operazioni possono farle molte piccole squadre con eguali motivazioni.

 Le grandi squadre non cedono mai giovani promettenti ma al limite sfoltiscono le rose troppo costose iniziando dai profili meno utili o più anziani. La Roma di Pallotta ha perso giocatori giovani e in grado far vincere il Liverpool, come Salah e Alisson. 

La Roma dei Friedkin, per ora, è molto più accorta, avendo scelto una sorta di general manager come Mourinho che sta facendo il mercato oltre a svolgere il ruolo tecnico. Questa è la verità che non tutti riescono a cogliere. 

Nel mio caso è abbastanza evidente che, pur nella non inesauribilità dei mezzi finanziari a disposizione, l'atteggiamento dei nuovi proprierari differisce in questo rispetto alla gestione pallottiana. Il problema è il rendimento della squadra. Nel momento in cui scrivo questo pezzo, la Roma è al sesto posto della classifica di Serie A, fuori dalla Coppa Champions, a 15 punti dalla capolista Inter. Ha collezionato in campionato, finora, ben 9 sconfitte. Qualche riscontro con il passato potrebbe essere utile.

 

Nel 1954-1955, la Roma si prese il lusso di arrivare terza. Finì seconda dopo un provvedimento di penalizzazione dell'Udinese.  Il presidente era Sacerdoti.

Oltre tredici anni più tardi, nella Stagione 1968-1969, la Roma finisce all'8^ posto in classifica. Eppure riesce a vincere una Coppa Italia. Presidenti Ranucci-Marchini. 

 

Nel 1977-1978, la Roma si classifica ottava, con allenatore Giagnoni e presidente Gaetano Anzalone.  Poco prima dell'Era Viola in cui la Roma è rinata.

Questo brevissimo excursus nella storia nemmeno troppo antica del club giallorosso per farvi capire che la situazione attuale non è affatto dissimile dal passato. La presunta importanza di questi proprietari americani non collima con una maggior organizzazione interna e tanto meno con le vittorie che latitano anche rispetto al passato in cui la Roma era molto piccola, insignificante nei confronti di Juventus, Milan e Inter e talvolta anche del Napoli. Si chiamava appunto Rometta, in termini dispregiativi che identificavano la sua minore importanza soprattutto nei confronti del ruolo di capitale italiana. Pensate se questo titolo potesse adattarsi alla capitale spagnola piuttosto che francese o inglese o tedesca. Accade solo da noi, in Italia.

Se la Roma tradisce il suo ruolo di leader interna al paese che la ospita un motivo ci deve pur essere. Gestioni poco accorte o addsirittura scriteriate, l'assenza di una dirigenza capace e talvotla di tecnici confusionari.

Oggi sperare che Mopurinho dia il meglio di sé come manager, è l'unica speranza su cui fare leva per riportare la Roma in alto, a lottare da protagonista e con una buona reputazione europea.

La grande Roma non esiste più e quindi dobbiamo farla rinascere. Al tempo furono due grandi tecnici come Liedholm e Capello a procurarle le migliori soddisfazioni. Ripartiamo da Mourinho e speriamo per il meglio.  Senza tecnici che sappiano sfruttare adeguatamente il settore giovanile e il mercato, non si farà giorno. 

Se Scamacca, uno dei nostri giovani ceduti per pochi spiccioli, è il re del mercato di gennaio, dovremmo fare mea-culpa. Se arrivano giocatori di secondo piano, seppur utilissimi alla causa, come Sergio Oliveira, dovremmo cercare di capire come mai una delle riserve del Porto diventa titolare indiscusso da noi. Tutto qui. Non si tratta soltanto di soldi. 

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domenica 23 gennaio 2022

Empoli - Roma 2-4 giocando solo un tempo

 Un tempo per uno con la Roma, a Empoli, che brucia un avversario stanco nel primo tempo segnando 4 reti.

Inizia Abraham che ribatte in porta un buon tiro di Oliveira al 24^. La Roma non si ferma e lo stesso inglese raddoppia al 33^ su sviluppo da corner.

Roma che spinge triplica con l'ottimo Oliveira che sfrutta un tocco di Zaniolo.

Il 3-4-2-1 di Mourinho sta facendo a fette un Empoli forse stanco, di certo distratto. Infatti il quarto gol arriva al 37^ con Mkhitaryan che imbecca Zaniolo. Tutto facile, finora, per gli uomini di Mourinho.

Solito calo romanista nella ripresa con l'Empoli che parte a testa bassa e segna due gol con Pinamonti e Bajrami. La Roma sostituisce qualche giocatore un po' deconcentrato e Zaniolo che accusa i crampi. Finisce con questo risultato una partita che la Roma ha interpretato ottimamente per un tempo, per poi tirare i remi in barca e permettere all'avversario, ormai al tappeto, di segnare due gol. 

Buona prova di Abraham e Zaniolo, con Mikhitaryan e Mancini comunque sul podio. Nell'Empoli, un buon Bajrami non basta a evitare la sconfitta casalinga.

Sono entrati anche Vina, Veretout, Felix

RUI PATRICIO - 6 Ordinaria amminsitrazione ma prende due gol anche da un Empoli al tappeto.

KARSDORP - 6 Solito dinamismo, tiene il campo anche mentre il resto della squadra cala in casa.

MAITLAND NILES - 5 Dalla parte opposta a quella che preferisce, inizia bene poi si perde durante la ripresa. Sostituito da Vina. 

IBANEZ - 6 Buona prova ,spi9ngendosi in avanti spesose volentieri.

MANCINI - 6 Tiene Pinamonti almeno fino al gol poi Cutrone. Di testa importante, meno sull'anticipo.  

SMALLING 7 - Una sicurezza quando sta bene, specie di testa e nell'anticipo.

CRISTANTE 7 Punto fermo a centrocampo sia dal punto di vista tattico che per la presenza fisica importante, forse troppo statico in certi momenti. 

OLIVEIRA -8 Bella prova di un giocatore tecnicamentee tatticamente importantissimo e rete che taglia le gambe all'Empoli.

MIKHITARYAN - 7 Il centrocampista che la Roma sogna da tempo, se riesce a correre come oggi. 

ZANIOLO - 7 Dinamismo, corsa, tiro e gol. Il ragazzo, quando è calmo, è determinante. Deve imparare a dosare le forze.

ABRAHAM - 8 Due gol che zittiscono le, poche, critiche. Un centravanti con i fiocchi e ampio margine di miglioralmento. 

MOURINHO - 7 Ottima la formazione iniziale anche se stupisce Maitland Niles a sinistra. Bene i cambi.

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giovedì 20 gennaio 2022

Roma - Lecce 3-1 con fatica.

 Sconcertante primo tempo della Roma che all'Olimpico affronta il Lecce, squadra di B,  tra l'altro priva di alcuni titolari

Mourinho fa un turn -over a metà dato che dei titolari c'è Rui Patricio, Ibanez, Karsdorp, Cristante, Veretout, Abraham e il nuovo arrivo Sergio Oliveira. L'altro prestito, Maitland Niles è schierato a sinistra.

La Roma cerca confusamente di portarsi in avanti ma è il Lecce a sbloccare il risultato con un gran colpo di testa, da calcio d'angolo  dell'ex Calabresi al 15^.

Il Lecce deve cambiare il portiere, facendo entrare il titolare in campionato, Gabriel.

La reazione dei giallorossi è ancora più confusa e il pubblico comincia a rumoreggiare. Sugli esiti di un altro angolo, Kumbulla incorna a pochi passi dal portiere, al 40^-

La Roma non ha nemmeno sofferto troppo un buon Lecce ma è apparsa in grande difficoltà, come spesso abbiamo visto, con il 4-2-3-1, mal applicato e certamente ostico alle qualità, si fa per dire, di molti interpreti. Tra i peggiori Karsdorp, Ibanez e Carles Perez nonostante il grande impegno.

Nella ripresa vediamo in campo Vina, Mkhitaryan e Zaniolo al posto di Maitland Niles, Veretout e Carles Perez. La Roma prende subito un palo su tiro di Zaniolo e reclama un rigore sul  tocco successivo di un difensore leccese  che devia la palla da terra con la mano. L'arbitro non concede altro che un angolo. 

Al 54^, una perfetta girata di Abrahan permette alla Roma di ribaltare il risultato: 2-1 Al 62' Gargiulo si fa cacciare per un intervento da dietro su Zaniolo e il Lecce resta in 10 uomini e in svantaggio di un gol.

Partita finita, determinata dal terzo gol romanista: all'81^ segnato da Shomurodov, subentrato a Felix.

Nel complesso la Roma ha saputo ribaltare un risultato davvero sorprendente con una ripresa perfetta e cambi doverosi come riportare un terzino di fascia a sinistra e la verve di Mkhitaryan oltre agli strappi di Zaniolo che ha confermato ancora una volta di essere irresistibile al centro della trequarti.

Il Lecce ha fatto il suo, e ora la Roma ritroverà l'Inter nella prossima partita di Coppa.

RUI PATRICIO - 6 Ordinaria amminsitrazione. Incolpevole sul gol del Lecce.

KARSDORP - 6 Un po' distratto all'inizio, si riprende nel corso della partita.

MAITLAND NILES - 5 Malissimo a sinistra ma non è il suo posto.

IBANEZ - 5 Troppa fatica contro le riserve del Lecce. 

KUMBULLA - 6 Idem ma ha il merito del gol del pareggio.

CRISTANTE - 5 Cerca di tenere la barra dritta nel primo tempo disastroso, ma gli riesce male.

VERETOUT - 5 Continua a correre a vuoto. Inconcludente. Sembra avere la testa altrove.

SERGIO OLIVEIRA - 6 Ordine e disciplina ma si sta ambientando.

CARLES PEREZ - 5 Si imepgna molto e conclude poco o nulla.

FELIX - 6 Corre, combatte, fa pue troppi falli. Un prospetto vero di ala.

ABRAHAM - 7 Brutto primo tempo ma ripresa gagliarda e buon gol.

MOURINHO - 6 Sbaglia la prima formazione, cambi giusti. Certe volte sembra che la squadra giochi contro ma in realtà si impegna pure. Questo è il guaio principale. 

Sono entrati anche Vina, Mkhitaryan, Zalewski, Shomurodov.

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mercoledì 19 gennaio 2022

In Coppa Italia contro il Lecce

 Giovedì la Roma gioca all'Olimpico contro il Lecce, ore 21.

 I Friedkin fanno sapere di puntare molto sulla Coppa per cercare di mettere in bacheca un trofeo, il primo della loro gestione. Mourinho, però, sta pensando a un turn-over per non inficiale le residue speranze di un piazzamento europeo in campionato. 

I giornali sportivi parlano della possibilità per  Kumbulla, Carles Perez e Shomurodov di giocare tra i titolari.

 

Nel mercato, varie voci interesserebbero la Roma ma non si tratta di nomi altisonanti a parte uno ma evito di entrarci perché senza cessioni, si sa che la Roma non ingaggerà altri nemmeno come prestiti. 

La Roma, organico complessivamente mediocre, si rinforzerebbe persino con ex Primavera come Scamacca, quindi, nella ricostruzione si deve stare attenti a non peggiorare le condizioni di base sia dal punto di vista economico che tecnico, ingaggio dei singoli calciatori compreso.

Detto questo, incontreremo un Lecce al quinto posto in Serie B, allenato da Baroni, Schierando anche Calabresi, altro ex Primavera oltre a calciatori di discreto livello come Gabriel, Barreca e Di Mariano. 

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domenica 16 gennaio 2022

Roma - Cagliari 1 -0

 Mourinho torna al 4-2-3-1 con l'innesto contemporaneo di Maitland Niles nei 4 di difesa e di Sergio Oliveira in qualità di regista.  L'assenza di Pellegrini obbliga Mkhitarian a fare il trequartista con Zaniolo e Felix sulle ali per sostenere Abraham. 

La Roma parte all'attacco di un Cagliari che affida le ripartenze alla coppia Pavoletti-Joao Pedro controllati da Mancini-Kumbulla. Dopo un rigore prima dato poi revocato dall'arbitro per un sospetto fallo su Zaniolo, la Roma ne ottiene un altro per evidente tocco di mano (in realtà il braccio vicino al gomito) di Dalbert. 

Sergio Oliveira realizza con freddezza, al 33^. A parte questo, non succede altro in un brutto primo tempo giocato con la paura da parte del pericolante Cagliari e con molta imprecisione dalla Roma che cerca di applicare in modo quasi scolastico un modulo, il 4-2-3-1 che non ha ancora assorbito nelle idee e negli istinti del campo.

 Buona prova del nuovo venuto dal Porto, Sergio Oliveira, di Zaniolo e di Abraham.

Nella prima parte del secondo tempo, Roma e Cagliari hanno provato a pungersi con i limiti di due formazioni tecnicamente molto carenti. Sergio Oliveira ha progressivamente perso di lucidità e di forma fisica, restando in campo solo per carità di patria nel finale quando per la Roma sono entrati i bimbi della Primavera.

 Prima di loro, era stato sostituito uno stanchissimo Zaniolo da Shomurodov. Il problema l'ha provocato Mazzarri che intuendo che la Roma gioca più meno fino all'80^, mette in campo Nandez che semina il panico nella retroguardia romanista e serve a Joao Pedro una palla magica che l'ottimo centravanti però scaglia sulla traversa al minuto 84^ letteralmente graziando la Roma che ormai è alle corde. 

Solo la buona predisposizione al tackling di Abraham e le ultime energie di Mkhitaryan e Oliveira la salvano dalle residue sfuriate  del cagliari e finisce con la vittoria, stentata, dei giallorossi. 

Una brutta Roma riesce a vincere grazie a un rigore gentilmente concesso per un fallo di mano di Dalbert e fa pochissimo d'altro, gareggiando negli orrori di giornata con un Cagliari che conferma la pochissima quota tecnica dei suoi uomini a parte il buon Joao Pedro e soprattutto la tigna di Deiola.

 Nella Roma, fin c'é fiato c'è stato, bene Mancini, Maitland-Niles, Oliveira e Abraham.

Nel cagliari ha giocato bene Joao Pedro, ha combattuto Pavoletti e ha lottato Deiola. Bene Nandez che però non era ingado di fare se non 10 minuti.

RUI PATRICIO - 6 Attento ma viene salvato dallatraversa su ltiro di Joao Pedro.

MAITLAND-NILES - 7 Ottimo senso di posizione e buon predisposizioen apresidiare la fascia. Nel finale, viene i navanti datoche Mpurinho fa entrare Karsdorp. 

VINA -6 Molta buona volontà e dinamismo, poca tecnica. Quando entra Nandez  dalla sua parte va in crisi.

MANCINI - 7 Lotta con la solita grinta dato che deve anche difendersi dalle critiche di qualche opinionista che lo odia. Si sposta da Joao Pedro a Pavoletti, marcando la zona.

KUMBULLA - 5 Troppo incerto anche se porta un minim odi velocità. Nel finale vacilla paurosamente.

SERGIO OLIVEIRA- 7 Regista di giornata, segna il rigore decisivo con freddezza e mostra controllo e personalità.

VERETOUT - 5 Corre molto, s'impegna, ma poca sostanza. 

FELIX -7 Schierato sull'ala, corre come una freccia e mette il cuore oltre l'ostacolo. Ancora leggerino ma è uno dei suoi punti di forza.

MKHITARYAN - 5 Gioca più con il carattere che con la mente. comunque uno di quelli che regge fino all'ultimo.

ZANIOLO - 5 La grande voglia di imporsi e di correre spesso confina con l'inadeguatezza nei passaggi e nel tiro. Crescerà, ha l'età dalla sua.

ABRAHAM - 6 Nel tiro, insufficiente ma si fa perdonare per la grande combattività e l'abilità nel tackling. Alla fine la diga è lui, l'ha dove il Cagliari non ha la forza per ripartire. 

MOURINHO -6 Mette in campo gli uomini migliori e Sergio Oliveira due giorni dopo che tocca terra a Fiumicino. La Roma è questa è uno dei migliori allenatori del mondo è costretto a mettere in campo, con la squadra ormai seduta, due ragazzini per fare numero. Non è colpa sua.

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Roma Cagliari da dentro o fuori

 La partita contro il Cagliari chiede a Mourinho di farci capire come reagirà la Roma dopo l'ennesima sconfitta e l'addio al quarto posto. 

Ormai è certo che la Roma è in costruzione e quindi anche quest'anno passerà senza troppe soddisfazioni. Ma l'Europa serve per migliorare la situazione economica che attualmente, parole del nostro tecnico, non permette neppure di fare il mercato della Fiorentina, con tutto il rispetto dovuto alla Viola. 

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Oggi battere il Cagliari sarà obbligatorio proprio per la classifica. Vedremo il debutto di Oliveira, probabilmente uno dei pilastri per il prossimo anno almeno nelle intenzioni del tecnico, oltre a Zaniolo che torna in campo. 

La Roma avrà finalmente alcune soluzioni che potrebbero permettere la conferma del 3-4-1-2 ma vedremo se invece Mourinho non cercherà di nuovo il 4-2-3-1 che aveva contraddistinto l'inizio stagione.

Il Cagliari è in crisi nera. Se la Roma, alle 18, deve vincere per agganciare la Lazio, a 35 punti, al sesto posto e quindi a ben 6 punti dalla Juventus in grande rimonta; il Cagliari è impegolato nella lotta-salvezza:  essendo terzultimo con 16 punti. 

Mazzarri deve fare i conti con le assenze di Keita e Ceppitelli e probabilmente proverà a puntare sull'attacco con la coppia Pavoletti-Joao Pedro.

 

mercoledì 12 gennaio 2022

Oliveira è qui, Calafiori va al Genoa

 

La Roma che si prepara ad affrontare il pericolante Cagliari perde Calafiori che va in prestito al Genoa. Intanto è arrivato Sergio Oliveira, in prestito anche lui ma con diritto di riscatto per circa 15 milioni, un buon colpo.

 Il centrocampista portoghese, 29 anni, viene dal Porto e ha giocato in questa stagione 24 incontri tra le varie competizioni, inclusa la Champions League, proponendo un solo assist e 5 reti. Nella passata stagione è andato molto meglio: tanto che 6 mesi fa il Porto chiese 20 milioni alla Fiorentina. Ma è qui anche grazie a Mendes, procuratore di Mourinho, e Sergio, molto forte sui calci piazzati e dalla grande personalità, appare come la pietra angolare della ricostruzione giallorossa pur non essendo un campionisismo come intendiamo noi. 

Noi sappiamo anche che Mourinho sarà indispensabile per ricostruire la Roma ed è da giocatori come il portoghese che tale operazione inizia e non finisce certo ora.

Vedremo partire molti atleti ed arrivarne altri. Un'operazione che deve cambiare il volto del club, ormai sceso a livelli compatibili con le romette che vedevano tifosi come me, ai tempi di Anzalone, prima di Viola e Sensi. 

Per ora, perdiamo un altro titolare alle prese con la dannata positività al Covid. I biglietti validi per le gare contro Cagliari e Lecce sono stati annullati dalla società a causa dei provvedimenti governativi e saranno rimborsati. Per saperne di più vi conviene contattare la società.

Zaniolo torna in gruppo per la partita di domenica, e vedremo chi è l'assente di giornata anche se è facile immaginarne il nome... Ora per giocarr servirà il super Green Pass e se pure si considerano le follie governative, il calcio ne subisce automaticamente le conseguenze.

Domani la conferenza-stampa di presentazione di Maitland Niles.

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martedì 11 gennaio 2022

Come migliorare una squadra che ha 400 milioni di debiti e vivere felici

 La situazione la conosciamo tutti e abbiamo visto chi è venuto nei vari mercati e chi sta partendo, al netto di chi non riesci neppure a cedere.

Sappiamo che la Roma ha ingaggiato uno dei migliori allenatori in circolazione ma ha una squadra mediocre. L'aveva con Fonseca, l'ha mantenuta con Mourinho. Così si spiegano gli 8 punti di differenza tra oggi e lo stesso momento della scorsa stagione. Si può giocare meglio? Senza dubbio ma non si vincerebbe ugualmente, Atalanta docet.

Pinto ha fatto malissimo nei vari mercati. Per esempio, non si contesta l'acquisto necessario di chi ha sostituito Djeko e di chi ha dovuto sostituire Spinazzola che non sappiamo come e quando tornerà.

Non si spiega facilmente l'acquisto di Shomurodov se non che sia stato preso con la promessa di fare il centravanti titolare ma poi, su consiglio di Mourinho, sia stato scalzato da Abraham. 

 In attacco: per ora la certezza si chiama Shomurodov

La Roma potrebbe giocare meglio? Certamente, ma Mourinho dice spesso di non poterci contare.  

I Friedkin non parlano? Forse non sanno cosa dire. Viene da pensarlo.

Ora, nella certezza che il gap economico nella Roma dev'essere coperto, in qualche modo, il buon amministratore deve ridurre il monte ingaggi ma non può ridurre ulteriormente la quota tecnica di una squadra già carente.

Mi slogherò le dita nello scrivere che devono tornare nella Roma uomini di calcio, preferibilmente romanisti, in qualità di dirigenti. Deve tornare un direttore sportivo che, di concerto con Mourinho, possa portare giocatori molto promettenti ma dal costo limitato e ripartite da loro, da Smalling, da Pellegrini, Zaniolo e Abraham. Servono buoni scout e ottimi rapporti con i sempre più importanti procuratori.

Non ci sono soldi da investire? A maggior ragione. 

Le capacità servono non solo per vincere ma anche per sopravvivere oggi in attesa di vincere domani. Abbiamo altra scelta? Sì, che la Roma venga venduta da Friedkin a un Paperone che la prenda per divertirsi a vincere spendendo cifre folli per il calcio di oggi.  

Oggi andiamo avanti con discreti prestiti, domani dovremo acquistare giocatori migliori. Non c'è altra scelta e nel frattempo, da questo blog, commenteremo questa Roma che continua la sua traversata nel deserto seppur con un diverso capo-carovana. Avete compreso o no?

 Corriere dello Sport: "Roma, per Sergio Oliveira l'ultimo step è la  formula" - TUTTOmercatoWEB.com

E perdonate il tono da saccente, ma se non si considera che serve una dirigenza capace prima che buoni giocatori, siamo davvero senza speranza di migliorare.

Il calcio è in crisi anche per le scelte folli delle alte amminsitrazioni del settore oltre che di questo governo di folli che stanno ordinando anche di rinunciare a gran parte dell'incasso di biglietti: solo 5000 spettatori? 

 Oggi, qualunque persona di senso comune cercherebbe di fare il minestrone con ortaggi freschi ma non di serra per limitare la spesa e saziare lo stomaco ugualmente. Non so come dirvelo in altro modo. Forse dovrebbe spiegarvelo Friedkin, magari appena dopo che il buon Mourinho ci abbia ricordato che questa squadra meglio di così non può proprio fare.

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lunedì 10 gennaio 2022

Roma down


Sono venuti a Roma liberandoci da una delle peggiori gestioni che ricordiamo ma stanno facendo di peggio. Parlo dei signori Friedkin. Quel che vediamo della Roma è assolutamente scandaloso dato che stiamo andando peggio dello scorso anno. 

Due partite del girone d'andata e ormai siamo fuori persino dal quarto posto. Come si vede chiaramente, aver preso Mourinho e non avergli offerto una squadra decente, non sta funzionando. E il fatto che il tecnico non possa far altro di ammettere la mediocrità dei suoi ragazzi non aiuta né lui e tantomeno loro. 

Essere definito scarso da un grande allenatore, taglia le gambe a qualsiasi giocatore. Mourinho questo lo sa eppure non lesina critiche. Tutto ciò è semplicemente eversivo. 

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Chiunque metta piede a Roma deve capire e sapere che la Roma viene prima di tutto. Non vediamo questa applicazione e dedizione in troppa parte degli attuali protagonisti del gioco che amiamo e un motivo è molto semplice: non hanno controllori e riferimenti. 

La Roma, come più volte scritto da questo blog, ha bisogno di una dirigenza capace e ragionante di pallone. La Roma ha anche bisogno di buoni scout.

 La partita di ieri dimostra, ancora una volta, che abbiamo un organico che anche quando ce la mette tutta, produce disastri. In sette minuti, prendere tre gol in casa farebbe accendere la spia rossa in qualunque team di calcio. A noi è successo con una Juventus che era a terra dopo la rete di Pellegrini su punizione. Eppure, semplicemente con due cambi, Allegri l'ha resuscitata. Due cambi che sarebbero però titolari fissi nella nostra squadra. 

Queste operazioni a noi non sono concesse perché i nostri cambi sono stati semplicemente impalpabili. Giocatori di cui la Roma deve liberarsi insieme a qualche titolare se non quasi tutti.

A calcio si può giocare anche senza grandi investimenti. Lo dimostra l'Empoli come l'Atalanta. Non vinceranno mai nulla? La Roma non vince nulla da 14 anni eppure non restituisce la stessa impressione perché siamo tutti scontenti. 

Mourinho non potrà mai cambiare se stesso e dubito che possa modificare la Roma che stiamo vedendo. Ci dice che gestisce un organico mediocre e non sarà lui a cambiare un organico basandosi su Felix e una riserva dall'Arsenal per quanto volenterosa. 

Si dovrebbe ripartire da 5-6 titolari e un pari numero di riserve tra i giovani. Non potendo o volendo disporre di grandi capitali sarà necessario avere una rete di ottimi scout. i cerotti dei prestiti di Maitland Niles e Oliveira non basteranno. 

Roma ha un nome ma non ne ha la sostanza né il comportamento. La squadretta che vediamo oggi dev'essere cambiata profondamente ma chi lo farà e con quali mezzi? E ancora: Mourinho può servire in questo modo e con questa gestione? I dubbi crescono se ammette di non poter gestire questo gruppo. La partita da vincere è la prossima e non il prossimo campionato. La maglia si deve difendere sempre e comunque.

 Josè Mourinho esonerato dal Tottenham: Special One umiliato, con chi lo  sostituiscono – Libero Quotidiano

domenica 9 gennaio 2022

Roma - Juventus 3-4 ed ennesima occasione persa...

 Roma con la difesa a 4 e l'esordio di Maitland Niles. Felix è il secondo attaccante con Abraham nel 4-2-3-1 schierato da Mourinho.

 La Juventus schiera Chiesa e Dybala in avanti. 

Subito in gol la Roma su testona di Abraham da angolo all'11 minuto. La Roma potrebbe raddoppiare al 14^ ma l'arbitro di giornata, con la complicità del VAR, decide di ignorare un chiarissimo fallo di mano di De Ligt in piena area. 

 Puntuale arriva il pareggio di Dybala al 18^ minuto che lasciato colpevolmente solo a venticinque metri dalla porta, in posizione centrale, tira a fil di palo.

A parte l'infortunio di Chiesa che lascia per Kulusevski non succede altro. La Roma ha cercato di attaccare ma se Felix ha limitato Quadrado con la sua velocità, certamente Dybala è stato una specie di spauracchio per tutta la prima frazione di gioco. Rimane il rammarico per l'ennesima provocazione arbitrale che priva la Roma di un calcio dal dischetto. 

Nel secondo tempo succede letteralmente di tutto e per grande colpa della Roma. 

La squadra di Mourinho riesce ad andare sul 3-1 con uno splendido gol di Mkhitaryan al 48^ e triplica con Pellegrini con una magistrale punizione da trentacinque metri che si insacca sull'angolo alto a destra.

A quel punto tuytavia la Roma smette di giocare e non mostra nememno l'ombra di una naturale ferocia che almeno in casa dovrebbeavere, e la Juventus si catapulta in avanti quasi a forza di inerzia. 

E infatti, dopo l'entrata in campo di Artur e Morata, la partita cambia e la Juventus riesce a segnare tre gol in un tempo con Locatelli, Kulusevski e De Sciglio, il tutto in sette minuti, dal 70 al 77^.

Il vantaggio juventino per 3-4 fa reagire la Roma, finalmente, e Pellegrini ha l'occasione di tirare un rigore per ennesinmo fallo di mano di De Ligt ma lo osbaglia clamorosamente all'81^.

Ancora una volta la condotta scervellata della Roma riesce persino a far sparire le malefatte arbitrali. lo stesso Pellegrini esce per una capocciata di Chilwlini entrato dopo l'espulsione di De Light ma non viene nemmeno ammonito.  

Con la Juventus in 10 la Roma non riesce ad essere più pericolosa e viene incredibilmente sconfitta in casa da una Juventus che non si è mai arresa come deve fare una squadra di vaglia. 

la Roma deve rammaricarsi della sua cronica mancanza di carattere anche quando riesce a prevalere, non tiene il risultato e si siede e contro una grande squadra non te lo puoi permettere nemmeno in casa. I grandi giocatori sono cattivi, non angioletti volteggianti. E questo è il più grande difetto di una squadra anche limitata tecnicamente in troppi effettivi che non sarà mai grande in questo modo. Mpurinho colpevole a metà per non aver azzeccato i cambi e non averne inziato al momento giusto. Ora deve rispondere anche lui di una posizione di classifica intollerabile. E se non lui, i lcarattere a una squadra che non ne ha, chi deve darglielo? Chi deve insegnare a questi ragazzi a battere un dannato rigore?

Juventus spietata come sempre e facilitata, nel suo fraseggio, da una squadra implapabile nel secondo tempo. Ottimi Locatelli, Morata e De Sciglio. 

RUI PATRICIO - 4 - Prende 4 gol e come sempre parasolo il parabile.

NILES MATLAND - 5 inizia molto bene ma deve ambientarsi e alla fine sparisce anche lui.

VINA - 5 Sìimpegna come un leone ma ha mezzi tecnici limitatissimi.

IBANEZ - 3 Sbaglia tutto quel che può sbagliare.

SMALLING -6 Lotta contro tutto e tutti ma non basta data la grande limitatezza dei compagni di reparto. 

CRISTANTE - 5 Ci mette il fisico e la tigna ma solo questo.

VERETOUT - 5 Inizia molto bene ma sparisce alla distanza fino alla sosituzione.

MKHITARYAN - 6 Primo tempo sontuoso, gran gol, poi cede fisicamente.

FELIX - 5 Lotta come un veterano e limita Quadrado ma non ha 90 minuti a questi livelli nelle gambe.

PELLEGRINI -6 Meriterebbe un voto in più per la splendida punizione ma sbagliare un rigore con la Juventus in casa meriterebbe anche un voto in meno. 

ABRAHAM - 5 Ottimo primo tempo e rete che sblocca la partita poi non riesce a dare profondità alla squadra. Con il fisico che ha dovrebbee essere più cattivo, molto di più e lottare per 90 minuti e recupero.

MOURINHO - 4. Sbaglia i cambi e i tempi dei cambi e comunque vale il commento precedente.

Sono entrati anche Carles Perez. Shomurodov, Mayoral. 

sabato 8 gennaio 2022

Vigilia di Roma - Juventus

 La Roma dimentica la polemica contro il mondo arbitrale e si concentra sullo scontro di domenica sera contro la Juventus. Le assenze da ambo le parti rischiano di rovinare un match importantissimo per le due squadre. La Roma deve risollevarsi da una posizione di classifica terribile che la esclude dalle coppe; la Juventus può provare a rilanciarsi per una posizione di prestigio.

 Allegri farà a meno di molti giocatori ma Mourinho sa già di dover rimediare alle importantissime assenze di Karsdorp e Mancini, squalificati, oltre a dover far fronte allo stato di forma non eccezionale di molti titolari.

Nelle ultime ore si sta parlando della probabile positivà di uno dei titolari al virus, quindi potrebbe verificarsi un'altra assenza forzosa.

Dovrebbe essere il nuovo arrivato Maitland Niles a giostrare sulla corsia destra  oppure El Sharaawy spostato in una posizione certamente a lui non congeniale. Il giocatore inglese arriva in prestito e pare che il costo generale di un'eventuale cessione si aggiri sui 12 milioni. Nell'Arsenal ha collezionato 132 presenze, con 8 assist e 3 reti.

Al di là degli errori/orrori arbitrali e VAR, la Roma deve trovare un gioco convincente che finora non abbiamo quasi mai visto.

La fiducia nel nuovo tecnico sta scemando rapidamente almeno in qualche tifoso ma Mourinho è un punto fermo dal quale ripartire per una formazione da ricostruire. E a questo proposito c'è da sperare che arrivi Sergio Oliveira per rinforzare il reparto più in crisi della Roma dove Cristante appare in regresso, come Veretout e Mkhitaryan dopo qualche buona prova, sta tornando nell'anonimato.

In avanti confermatissimi Zaniolo e Abraham per una Juventus che mancherà di Chiellini e Bonucci oltre a Alex Sandro. 

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venerdì 7 gennaio 2022

Fine del girone d'Andata: Roma sempre più giù ma è in costruzione.

 La situazione della Roma al giorno d'oggi è di una semplicità disarmante. Sento e vedo opinionisti anche di un certo calibro annaspare senza troppe ragioni. La Roma è al tramondo e non all'alba di un percorso per me chiarissimo. 

Vediamo i numeri che come sappiamo non mentono mai.  

La Roma è settima in Seria A con  32 punti in 20 partite (media di 1,60 secca) con 10 vittorie, 2 pareggi e 8 sconfitte. Ha segnato finora 32 reti e ne ha subite 24.

Ha peggiorato di 8 punti il suo rendimento riguardo lo scorso anno. 

Questo significa che in quattro sessioni di mercato la strategia è stata sbagliata.

Abbiamo visto partite ben giocate in taluine occasioni, in altre la differenza atletica, tattica e tecnica con gli avversari è stata a dir poco deludente per noi.

Dal punto di vista della conduzione tecnica, la differenza tra Fonseca e Mourinho è attualmente impalpabile.

Come sappiamo in campo non vanno i tecnici ma i giocatori. Alla fine del girone d'andata e con il solo Milan incontrato due volte, il bilancio è nettamente deludente. Proprio il Milan è superiore  alla Roma in ogni zona del campo.

La Roma gioca male, è nervosa, non ha un rendimento continuativo in nessun giocatore. Sappiamo che i rinforzi prevenienti dal mercato invernale sono Maitland Niles, una riserva dell'Arsenal e forse Sergio Oliveira.

Non basteranno perché davanti alla Roma, in Italia, ci sono la Fiorentina, a pari punti. La Juventus, 3 punti sopra.  L'Atalanta,  +6 punti. Il Napoli, + 8 punti. Il Milan 13, + punti. L'Inter,  +14 punti. 

La Roma è quindi una squadra di media levatura in serie A con il nono attacco e la quinta difesa.

Al di là delle considerazioni confrontando la situazioen attuale con il passato, si capisce facilmente che le fasi di mercato fin qui svolte non hanno fornito le risposte necesssarie a far crescere la Roma almeno rispetto lo scorso anno.

Militando in Conference League, tra l'altro, la speranza di ottenere riscontri economici cospicui è nulla. Il momento economico attuale non induce a pensare che investire grandi somme nel mercato e quindi con l'aumento del monte-ingaggi, sia una strada percorribile. 

Non potendo esporre la società economicamente, l'unico modo per uscirne è continuare a diminuire il monte ingaggi e investire su giovani giocatori che possano crescere come necessita. E questo se i Friedkin non intendono investire somme che probabilmente non potrebbero mai recuperare.

 Spiace considerare che la maggior parte degli analisti non capisce che il ruolo di Mourinho sarà questo. Inutile scandalizzarsene.

Per risalire, quindi, la strada prescelta comprende l'utilizzo di giovani calciatori coadiuvati dalla presenza di elementi esperti. Per ora, Rui Patricio e Smalling garantiscono la difesa con questo ruolo. 

A centrocampo, il solo Pellegrini sembra offrire garanzie simili, non per l'età ma per il grande impegno e la cifra tecnica. In attacco, prospetti ottimi sono proprio il nuovo acquisto Abraham e Zaniolo. Se pensiamo al ritorno di Spinazzola e al possibile impiego per il futuro di Mancini , Ibanez e Karsdorp, è ovvio che la Roma necessita soprattutto di inserimenti di centrocampisti esperti e capaci. Il nome del 29enne Sergio Oliveira potrebbe fare al caso nostro.

 Passi in avanti nella trattativa con il Porto per Sergio Oliveira

Se consideriamo il periodo pallottiano come un disastro dal quale riprendersi, questa stagione sarà un successo se la Roma potrà piazzarsi al quarto posto in campionato. L'Atalanta è a 6 punti ma non saranno solo i bergamaschi a contenderle la quarta posizione.

Pertanto gli innesti del nuovo acquisto inglese e del probabilissimo nazionale portoghese, oltre al ritorno di Spinazzola, potrebbero rivelarsi determinanti.

Mourinho deve occuparsi di ottimizzare le dinamiche del nuovo modulo ma questo è un altro discorso. La Roma sta andando male ma è in costruzione e potremo tranciare un giudizio solo al piazzamento finale che determinerà anche la politica societaria per il prossimo anno.



 

 

Napoli - Roma 2-2

  4-3-3 di entrambe le formazioni a Napoli. DDR sceglie N'Dicka e Mancini coppia centrale difensiva e il rientro di Kristiansen a destra...