lunedì 28 marzo 2022

I prestiti forse decisivi per il mercato della Roma

Mentre per Roma - Bodo si prospetta un tutto esaurito, a Roma si parla di mercato.

 La Roma si dibatte tra i soliti problemi di bilancio, sperando che i Friedkin non vogliano imitare il peggior Pallotta che cedeva i migliori giovani come Marquinhos. Ora, Zaniolo deve costituire la speranza di riscatto e non una toppa di bilancio per via della grandissima plusvalenza.

Esistono tuttavia altre strade. Pensate: la Roma ha preso in prestito Sergio Oliveira (costo riscatto: 13 mln) e Maitland Niles (costo del riscatto: 12 milioni).

Invece, ha inviato in prestito ben 16 elementi. I più noti sono Florenzi (al Milan), Under (al Marsiglia), Kluyvert (al Nizza), Mayoral e Villar (al Getafe), Calafiori (al Genoa), Olsen (Aston Villa), Milanese (Alessandria), Pezzella (al Siena) e Bianda (Nancy). 

Complessivamente si tratta di un valore di mercato per circa 70 milioni. Chiaramente, si tratta di cedere giocatori he in qualche caso conservano ingaggi importanti ma appare equilibrato un progetto per ottenere almeno la metà di questa cifra da poter reinvestire sul mercato; oppure utilizzare le prestazioni di qualche giocatore tipo Calafiori. 

Vediamo il rendimento stagionale di qualcuno di questo giocatori finora. Lo stesso Calafiori ha collezionato 252 minuti di gioco. Attualmente è fermo per un problema fisico. 

Under ha giocato in Ligue 1 24 incontri, segnando 8 reti e collezionando 2 assist.

Kluyvert ha giocato 18 partite con il Nizza ,segnando 3 reti e facendo 4 assist. 

Florenzi ,ancora nazionale, nel Milan ha giocato 20 partite, segnando un gol.

Possibile che questi nomi non possano portare benefici fondi da utilizzare per giocatori graditi a Mourinho?

La Roma in attesa di un aprile decisivo

 Dopo la disastrosa prova della Nazionale, la Roma torna al lavoro sul campo in vista di partite decisive in aprile. Infatti, la prossima è già domenica, in campionato contro la Sampdoria.

 Ricorderete, all'andata, l'insipido pareggio rimediato. Ma il 7 e il 14 aprile toccherà poi al Bodo che sbarra la strada ai giallorossi nella coppa europea più piccola, dopo la vittoria e il pareggio già ottenuti contro la Roma nel girone di Conference. 

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Tra le due partite, resterà da giocare l'incontro con la Salernitana. 

La squadra di Mourinho, rinfrancata dal derby stravinto, pensa anche al mercato dove si fanno nomi in entrata e in uscita probabilmente non reali. Intanto ci sarebbe da difendere con le unghie e con i denti Zaniolo. Si dice che Oliveira sarà riscattato e invece Maitland Niles, no. Si dice anche che uno tra Cristante e Veretout partirà, così come uno tra Kumbulla e Ibanez. 

Il tutto fa pensare che la Roma dovrà fare mercato con quanto il mercato stesso offrirà. Nel post che segue, ho inserito qualche idea sui vari prestiti che la Roma ha in giro. Per ora è stato preso un portiere dal Benfica, Svilar. Ha 22 anni, alto 1,89 e ha giocato nel Benfica B. La sua nazionalità è Belgio-Serbia.

domenica 27 marzo 2022

Non vogliono cambiare il calcio, la prima vittima sarà la Nazionale

 Saremo grati comunque a Mancini e ai ragazzi dell'ultimo Europeo, vinto, per averci regalato un'ultima emozione. Rischia di diventare il canto del cigno della nostra Nazionale dato che pare proprio che a nessuno interessi salvarla. 

Vittima dell'egoismo delle squadre di club, ossia della Lega di A, la Nazionale sconta un debolissimo settore federale che sembra essere completamente succube dei club maggiori, neppure di tutti questi ultimi. C'è innazitutto da dire che tra poco, la maggioranza delle proprietà dei singoli club di A passerà nelle mani degli stranieri, Stati Uniti in testa. Per esempio, la Roma. 

La Juventus, comunque, fa ancora asso pigliatutto, con Lotito che si illude di essere il vero gestore, come De Laurentis. Tra poco i club stranieri saranno la maggioranza: Inter, Milan, Roma, Fiorentina e tutti gli altri e comanderanno loro. 

A questi ultimi, la Nazionale interessa soltanto come valorizzatore dei propri giovani, mettiamocelo in testa e detteranno alla Federazione regole chiare. Il CT, chiunque sarà, si vedrà costretto a pescare all'estero oppure in B o in C. e allora questi ragazzi saranno forse acquisiti dai club maggiori. 

I settori giovanili costano troppo ai maggiori club e una squadra under 21 ce l'ha solo la Juventus. il quadro è quindi chiarissimo: vedremo una Nazionale sempre più modesta che dovrà affidarsi al gioco ma senza avere i ritiri necessari a disposizione. Ecco il problema maggiore: un De Zerbi, senza avere i tempi di una squadra di club, si troverebbe in grande difficoltà. 

Quindi, un allenatore giochista non ce lo possiamo permettere in una situazione come quella che si delinerà prestissimo; e allora, la grande esperienza di un Renieri, potrebbe essere molto pià utile dato che si tratterà di dare un gioco semplice e produttivo a ragazzi che al massimo faranno la trafila delle varie Under nazionali. Buona fortuna, Mister, chiunque tu sarai!

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sabato 26 marzo 2022

Crisi annunciata per il calcio italiano

 Siamo in un Paese che sta declinando da parecchi anni, stante una crisi economica sistemica. Significa, in parola povere, che la nostra capacità di produzione e di esportazione è fiaccata da una monenta troppo forte. 

Detto questo, il nostro calcio non sfugge alla regola generale. Esiste quindi un problema economico che tuttavia va a sconfinare in un problema sociale. Il calcio non attira come un tempo soprattutto i giovani. Economicamente, poi, si fa il terribile errore di imporre regole fiscali pesantisisme sugli introiti delle società e persino sugli ingaggi erogati. 

Per i ragazzi, diventare calciatori significa iniziare una trafila pesantissima sui campi di periferia, tra agenti che ti inchiodano con i cartellini e le famiglie che magari sognano un figlio medico piuttosto che ingegnere. La fame che, inutile fare ipocrisie, sceglieva tra i migliori in Brasile, Argentina e altri paesi sudamericani, qui da noi non si vede. 

Per anni, i vari Maradona sono nati in condizioni di disagio estremo dove il pallone era fatto di stracci e i sogni erano gli unici che potevano costituire una speranza di vita molto più solida del PIL nazionale. 

Da noi sussiste una strana situazione dove la povertà di base aumenta ma il livello di vita, calmierato dal reddito di cittadinanza e dalle pensioni dei più anziani, non scende di tanto. Un'economia drogata da un falso welfare e che tuttavia sterilizza la forza che nasce dalla disperazione. 

Il calcio è nato dal popolo, era uno sport povero. Oggi, i livelli retributivi garantiti da ricchi sponsor e televisioni per i Romando di turno non bastano più a favorire dovuti ricambi generazionali. I ricchi restano ricchi e i poveri pensano che sia impossibile raggiungerli a pallonate.

Detto questo, restano gli errori di un selezionatore (si chiamano così i tecnici della Nazionale) che non ha saputo rinnovare la squadra che vinse l'Europeo, condannandosi da solo. Le nuove leve, come Scamacca e Zaniolo erano in tribuna, l'altra sera. 

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Qualcuno ride a queste considerazioni, sostenendo che bastava l'Italia vista in campo per battere la Macedonia. Eppure, la realtà ha detto il contrario. Noi non sappiamo se in futuro squadre oggi considerate outsiders saranno invece ai vertici del calcio che sarà. Di certo, serve un selezionatore che capisca che il calcio moderno è in velocissima evoluzione e si deve tornare a vedere i migliori giovani anche nelle serie inferiori, dove la legge la fanno i procuratori e gli agenti senza scrupoli.

 Si può pensare a un club Italia dove far crescere, tramite le strutture federali, i migliori calciatori mediante incontri e allenamenti imposti alle società magari con la pausa invernale che funziona già in altri paesi per motivi climatici. Le idee a noi Italiani non sono mai mancate,  spesso però non vogliamo far funzionare il cervello. Questo è l'ulteriore ostacolo e non solo per il calcio.

giovedì 24 marzo 2022

Un'Italia piccola piccola

 Povera Italia, nettamente campione d'Europa, poi il nulla, con un gruppo che si è sciolto come neve al sole e un CT che non ne ha presa più una che è una. 

La modesta Macedonia erige un muro davanti al suo ottimo portiere e con un solo tiro in porta a tre minuti dalla fine elimina dagli spareggi mondiali la Nazionale.

Mancini si è illuso che con uomini nettamente in calo, come Barella, Insigne e Immobile poteva comunque mangiarsi una Macedonia che è invece risultata molto indigesta. Ci manca uno stoccatore dato che abbiamo girato per tutta la partita intorno l'area avversaria come ballerini isterici.

Non è bastata la grande vena di Verratti dato che il solo Berardi ha provato inutilmente qualche stoccata da lontano.

Questa eliminazione si chiama Mancini, e mi riferico all'allenatore, che veramente dovrebbe pensare ad andarsene ora che se non altro può vantare il ricordo di un trionfo europeo lontanissimo nella mente e nel cuore.

Italia fuori dal Mondiale è veramente una vergogna che non meritavamo e ora la squadra è da ricostruire fin dalle fondamenta e chiaramente a partire dal settore tecnico.

Liberiamoci dal ricordo di una competizione europea che ha segnato la fine di un ciclo e non il suo inizio. La Federazione si muova: l'Italia fuori dal Mondiale merita provvedimenti immediati, non lacrime inutili.

Mercato Roma con pochi spiccioli?

 In questa sosta forzata, si moltiplicano le indiscrezioni per il mercato di giugno che dovrebbe, nei sogni dei tifosi, riportare la Roma almeno tra le prime quattro; negli obiettivi della società, cercare di aggredire il debito terribile che pesa sulla società giallorossa pur rinforzare almeno l'organico titolare.

C'è da capire che questo non è il tempo dei ricchi scemi. I Friedkin mostrano presenza e assiduità allo stadio ma non parlano e non pensano minimamente di gettare soldi dalla finestra.

In questo discorso si innesta la polemica Zaniolo. Ovvio che un giovane promettente non vada ceduto. Dall'altra parte, però, si valutano come eccessive le richieste dell'aumento dell'ingaggio (si parla di circa 4 milioni l'anno) e se un contratto del genere fosse avallato dalle scelte societarie, la media del monte ingaggi romanista tornerebbe a crescere. Questa situazione, nel quadro di una società che non giocherà la Champions può pesare.

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Ora, una società che vuole crescere e tornare nell'olimpo italiano dei primi 4 posti per poi aggredire il calcio che conta in Europa, può pensare a cedere i migliori prospetti per finanziare i buchi nella formazione attuale?

Si sa che la Roma ha una difesa non inossidabile, ma si considera Kumbulla una buona speranza e Mancini una certezza, oltre a Smalling. su Ibanez i pareri divergono ma certamente la Roma non sene libererà. 



L'attacco è invece in discussione: il solo Abraham segna e convince. La media realizzativa stagionale di Shomurodov, Felix e lo stesso Zaniolo non convince.

Si sa che Carles Perez, forse Felix e Shomurodov potrebbero partire, in prestito o per cessione definitiva, e Pinto pensa ad alcune soluzioni non costosissime in sostituzione: Guedes del Valencia, ala tecnica e nazionale portoghese; Kostic, di cui si parlava da da un anno; e soprattutto Barak, un profilo da 20 milioni di euro che convince un po' tutti.

Il problema è se questi rinforzi debbano passare per una cessione dolorosissima di Zaniolo e io propendo per il no. Una squadra che vuole risorgere non può privarsi dei migliori giovani, tutto qui.



mercoledì 23 marzo 2022

L'affare Zaniolo

 la Roma si dibatte sul quesito del secolo: i giocatori giovani salva-bilancio si devono cedere o no?

Stampa, commentatori e tifosi si stanno interrogando sul rinnovo o meno del ragazzo. il giovin Zaniolo, che ha guardato il derby stravinto dalla panca. Pare perché i nallenamento non abbia straffatto e Mou non l'ha presa bene. Pare. 

La Roma non parla, Mourinho parla forse troppo e Pinto parla forse male.

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Insomma, poco o niente si sa ma intanto ne parlano tutti. C'è il pericolo, tra l'altro, che Zaniolo vada a trasferirsi nella nemica di sempre, la Juventus che investirebbe su di lui, liquidando Dybala. Forse a Torino non sanno che quest'anno il ragazzone biondo ha segnato con il contagocce.

Il mercato della Roma rischia di arenarsi per la mancanza di liquidi e per il grosso debito che si porta appresso. Eppure il ragazzo, venuto per una cifra segnata di circa 4 milioni, se ceduto garantirebbe una plusvalenza da record. Ma il discorso non regge.

Una grande squadra, i giovani migliori e più promettenti, si svena ma non li cede. Oppure fa come le piccole squadre che a Roma chiamiamo provinciali.

Se la Roma non vuole più essere chiamata rometta, Zaniolo deve rinnovare e non partire.

Hai capito Friedkin? O vuoi che ti consideriamo come il nuovo Pallotta? 

 

lunedì 21 marzo 2022

ciao ciao: la Serie A torna ad aprile

 

Ampia sosta per la A e quindi per il campionato della Roma. la Serie A riprenderà il 3 aprile 2022 con la trentunesima giornata.

Un turno molto interessante. La Roma giocherà a Genova ,contro la Sampdoria alle ore 18 del 3 aprile. Diretta su DAZN.

Altri scontri importanti per noi:  l'Atalanta affronterà il Napoli, a Bergamo, alle ore 15 del 3 aprile. Lo stesso giorno, ma alle 12,30, a Firenze si affronteranno Fiorentina ed Empoli. La Lazio giocherà il 2 aprile contro il Sassuolo.

La Roma è attualmente al sesto posto in classifica, con 2 punti di vantaggio sulla Lazio e 4 sulla Fiorentina. Davanti ha l'Atalanta con gli stessi piunti: 51 ma un grande vantaggio considerando gli scontri diretti. La quinta posizione garantisce alla Roma l'Europa League che altrimenti potrebbe soltanto conquistare tramite la vittoria nella Conference League.

 In Europa League vanno infatti le formazioni che in Italia si classificano al quinto posto oppure vincono la Coppa Italia. Per il campionato valgono: scontri diretti - differenza reti scontri diretti - differenza reti generale - reti totali realizzate in generale.

I veri avversari per la Roma in campionato, quindi, sono attualmente l'Atalanta, la Lazio e la Fiorentina.

Il 10 aprile è invece previsto il turno casalingo, per la Roma, contro la Salernitana, ore 18. Sei punti che potrebbero rivelarsi fondamentali per le coppe del prossimo anno. 

E a proposito di coppe, il 7 aprile, alle 21, si giocherà Bodo Glimt -Roma.

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domenica 20 marzo 2022

Roma - Lazio 3 - 0

 Per un derby fondamentale, Mou rinforza il centrocampo mandando in campo Zalewski a sinistra e la coppia Pellegrini-Mkhitaryan a sostenere Abraham, con Zaniolo in panca. La Lazio gioca con la formzazione annunciata.

Da angolo, la Roma segna al primo minuto con una deviazione di Abraham di coscia davanti alla linea di porta.

La Lazio cerca di attaccare soprattutto dalla parte della giovane ala romanista con Marusic, ma la Roma colleziona azioni pericolosissime e raddoppia quando, al 20^. Kardorsp brucia l'erba dalla sua parte e sforna un cross perfetto verso l'altra parte per Abraham che in mezza rovesciata raddoppia.

La Lazio è stordita e una punizione magica di Pellegrini, al 40^ non viene deviata da Strakosha che pure ci arriva solo con la punta delle dita: è il 3-0 per i giallorossi.

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La Roma ha letteralmente dominato la prima frazione di gioco e ora deve badare sol oa non deconcentrarsi. Sarri si agita in panchina e i laziali sembrano storditi come dal primo gol subito in giornata. 

Sarri manda in campo Lazzari ma è Abraham a sfiorare ancora una volta il gol su un'uscita maldestra di Strakosha. Al 72^ Vina rileva Zalewski. Otto minuti dopo entra al posto di Sergio Oliveira. all'85^ Bove sostituisce il capitano Pellegrini.

Non succede molto altro se non l'ovvio trionfo finale della Roma che ha dominato il secondo derby della stagione vendicando la sconfitta nel primo. Sugli scudi Ibanez, Karsdorp, Pellegrini e Abraham, marcatore di due reti. Per la Lazio, Acerbi e Immobile hanno fatto il possibile, oltre a Pedro comunque un po' troppo fumoso.

RUI PATRICIO - 7 domina la sua area e concentratissimo non concede nemmeno un rinvio errato

KARSDORP - 7 Tiene la corsia destra come un ossesso e diventa spesso una vera ala aggiunta.

ZALEWSKI 6 Lotta come un veterano anche quando nei primi quindici minuti lo puntano spesso.

IBANEZ - 7 Presente in ogni zona della difesa dove c'è da pressare e scalciare.

SMALLING - 7 Inappuntabile di testa, ci mette l'esperienza indispensabile in una partita come questa. 

MANCINI - 7 ringhia su Immobile e lo annulla. 

SERGIO OLIVEIRA - 7 Inappuntabile tatticamente, ci mette anche la sapienza difensiva in un paio di recuperi notevoli. 

CRISTANTE - 7 Grinta, roccioso come un difensore e un paio di suggerimenti da urlo.

MKHITARYAN - 6 Un po' in ombra in alcuni momenti  ma regge il centro del campo fino alla fine. 

PELLEGRINI - 8 Punizione magistrale per il terzo gol che spezza le gambe alla Lazio e suggerimneti come si deve per i giocatori in avanti.

ABRAHAM - 9 Due gol alla Lazio, cosa dire di più? Questo tipo è un grande numero 9. 

MOURINHO - 8 Doveva vincere questo derby e lo fa alla grande

Vi siete ricordati di chi siete e questa maglia è onorata.

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sabato 19 marzo 2022

Derby

 La Roma è all'ennesimo bivio di questa stagione travagliata. Ci attendono il Bodo in Conference e la Lazio in campionato. Ci metto prima il Bodo perché è una squadra che sa stare in campo e l'ha dimostrato. La Lazio è altra cosa. 

Sono un vecchio tifoso, capitemi. Rispetto tutti perché stiamo giocando, con il calcio, e con le varie attribuzioni calcistiche, come questo piccolo blog da tifoso pensieroso. 

La Lazio è, per un romanista, una specie di appuntamento con il calcio cittadino. Vero che vengono da Formello e che con la capitale hanno poco da spartire, ma raccontano in giro di essere la prima squadra di Roma, come nascita. Peccato che erano vogatori e non calciatori. O come dice un loro celebre tifoso, sono nati prima ma hanno sbagliato nome. 

Domani, la squadra che ha il nome della capitale italiana oltre che quello di una Città Eterna, affronta la squadra che prende il nome della regione amministrativa del Lazio. Questo dovrebbe dire tutto in merito alla vera sfida che vedremo.

Domani, che la Roma non abbia un gioco definito, non è un problema. Scordatevi che il derby sia deciso dal bel gioco. Non si è mai visto in nessuna parte del mondo e neppure qui.

Il derby si vince con la forza fisica, la voglia di sbranare l'avversario, e incarnando la tradizione dei tuoi colori. Tutto qui.

Mourinho può servire per fornire polvere da sparo da sfruttare in campo. Devono tuonare bordate. Non si gioca, si combatte.  I bravi, i belli, i ballerini, i tattici, il derby se lo vedono dalla tribuna. Già il calcio non è un gioco da signorine, perché trattasi di gioco di contatto, che dovrebbe essere corretto ma certamente non tenero. Non si deve mai far male agli avversari volendolo, ma si deve imporre il proprio gioco e stop, a tutti i costi. 

Una bella battaglia sportiva dove si urla e non si applaude. Una faccenda alquanto unica, nel panorama sportivo mondiale e che conta tante altre leggende. Dentro una città, il derby è il sudore e la forza di una città.

Credo di essermi spiegato.

Non si sa bene chi giocherà, domani sera, alle 18. C'è qualcuno che ha un po' di febbre. Se la faccia passare. Tiri fuori la forza e la grinta e la febbre diventerà carburante.

Può un milionario tirare fuori gli attributi come un ergastolano, un pompiere davanti a un incendio o un minatore che deve affrontare il gas naturale che fa esplodere il mondo nelle miniere?  Se lo può fare, il momento è il derby cittadino, da che calcio è calcio. Non è solo una partita, è una specie di nemesi sportiva e insieme una scalata verso la cima del Monte Carmelo.

Ricordatevi che siete questa maglia. 


 

giovedì 17 marzo 2022

Roma - Vitesse 1-1 con fatica

 Mourinho manda in campo il suo 3-5-2 peferito per questo finale di stagione, con Maitland-Niles e Vina sulle corsie esterne, Smalling, Ibanez e Kumbulla trio difensivo, Mkhitaryan a fare il centrocampista di regia e Veretout e Pellegrini che cercano di rifornire Zaniolo-Abraham con alterne fortune. 

La Roma cerca di controllare la partita ma il Vitesse prende una clamorosa traversa su punizione con Gbric al secondo minuto. 

I giallorossi cercano di tenere palla e di proporla per le due punte che non trovando mai la profondità, non riescono a pungere. A parte la precisa regia di Mkhitaryan e qualche proiezione di Veretout, non succede altro. 

Primo tempo sufficientemente noioso e stop. La Roma ha scelto finora  di aspettare un Vitesse comunque corto e ben messo in campo  che non vuole scoprirsi affatto.

Nella ripresa, la Roma abbassa notevolmente il baricentro della sua azione e il Vitesse va avanti quasi per forza d'inerzia finché al 60^ Wittek, il migliore dei suoi, trova un ottimo tiro da trenta metri che trafigge Rui Patricio.

 Vitesse in vantaggio in una ripresa dove nessuna delle due squadre ha mai trovato il minimo spunto offensivo ma è la Squadra di Mourinho che è scomparsa progressivamente dal campo. 

Il tecnico romanista manda in campo due nuovi laterali: El Shaarawy e Karsdorp al posto di Vina e Maitland Niles e Cristante al posto di Veretout. 

La Roma non riesce a imbastire una sola azione offensiva degna di nota e allora Mourinho manda in campo Felix al posto di Zaniolo. 

Si deve aspettare il novantesimo per vedere un'azione insistita di El Shaarawy che dalla sua parte passa a Kardorp che incrocia per la testa di Abraham ed è il pareggio della Roma. 

Entra anche Bove al posto di Pellegrini. 

La Roma ottiene dunque con qualche affanno di troppo la qualificazione. Essere scomparsa alla fine del primo tempo, sia come dinamismo che in quanto a idea di gioco contro una formazione modesta ma ben messa in campo, ha comportato i rischi che in una situazione del genere, in casa, non si dovrebbero correre. Se non altro, i cambi decisi dal tecnico hanno riportato in binario un treno che rischiava di uscire dal percorso.

Soprattutto El Shaarawy ma anche Karsdorp hanno apportato corsa e tecnica in grado di scardinare la difesa avversaria permettendo ad Abraham di indirizzare per la prima volta un tiro verso la porta. Bene solo la qualificazione per la Roma. Nel Vitesse, bene Wittek e Openda. Ha fatto, la formazione olandese, oltre quel che le proprie condizioni tecnico-tattiche gli permettevano.

La Roma continua a non mostrare un gioco degno di questo nome e quindi, se non altro, può affrontare serenamente il derby contro una squadra più forte e quindi favorita.

RUI PATRICIO - 6 Concentrato quanto basta per non prendere gol balordi. il tiro di Wittek, imparabile.

MAITLAND NILES - 5 Dinamico ma senza la lucidità minima sufficiente.

VINA - 5 Bene in marcatura, meno lucido nel proiezioni offensive ma almeno ci mette la voglia.

KUMBULLA -6  Interviene spesso di forza per sbrogliare situazioni potenzialmente delicate.

SMALLING - 7 Soprattutto alla fine mette in campo esperienza e qualche proiezione offensiva importante.

IBANEZ - 6 Vigoroso e attento, un giallo stupoido gli tarpa le ali per i lresto della partita.

VERETOUT - 5 Cerca di muoversi come vuole l'allenatore ma non la prende proprio. Batte quasi sempre male i calci piazzati.

MKHITARYAN - 5 Un buon primo tempo in regia e la completa assenza nella ripresa.

PELLEGRINI- 4 Sbaglia tutto quel che fa, è in calo forse più psicologico che fisico. Un capitano da poco come sancisce il pubblico quando esce.

ZANIOLO - 4 Mai la profondità, mai la velocità, mai un tiro e troppe proteste. Fischiato all'uscita.

ABRAHAM - 6 Idem come Zaniolo ma ha il merito di metterla dentro al novantesimo.

Sono entrati anche Karsdorp, El Shaarawy, Cristante, Felix e Bove. 

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Roma - Vitesse fondamentale per una stagione sbagliata

 Come un tempo la Coppa italia, anche la più piccola tra le competizioni europee può salvare una stagione. La Roma ha oggi, ore 21, Stadio Olimpico, l'occasione giusta per salvare la sua stagione. Deve non perdere contro il Vitesse. 

Mourinho dovrà fare a meno di Oliveira e Mancini, squalificati ma potrà contare sul rientro di Mkhitaryan. Il Vitesse dovrebbe contare sul rientro di Vroegh e Cornelisse anche se cercherà ovviamente di ribaltare il risultato che la vede per ora sotto di una rete. 

la Roma dovrebbe schierare davanti a Rui Patricio, il terzetto formato da Ibanez, Smalling e Kumbulla. A centrocampo, Veretout o Cristante con Mkhitaryan e ai lati Karsdorp-Zelewski. Pellegrini giostrerà dietro Zaniolo-Abraham. 

Le altre notizie riguardano il probabile rinnovo di Mkhitaryan dato che nel nuovo ruolo di centrocampista ha convinto tutti.

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martedì 15 marzo 2022

La Roma tra Vitesse e derby

 La situazione della Roma forse non è seria ma di certo non è allegra. La maggior parte dei commentatori vede ormai Mourinho come la classica pezza usata per non buttare via un vecchio abito ancora prima d'utilizzarlo. 

Il vecchio abito è la Roma di Fonseca che doveva iniziare una stagione difficilissima e allora è stato ingaggiato un grande tecnico, licenziato in Premier, per mascherare una situazione triste. 

Due acquisti di buon livello, come Rui Patricio e Abraham, poi il deserto. Questa è la stagione della Roma, arrivata settima lo scorso anno, scivolata ancora una volta al sesto posto stavolta e dietro la Lazio che dovrà affrontare dopo il Vitesse. 

La Conference, come la Europa League, è fastidiosa per questo. Abbiamo dovuto sentire che i nostri non hanno reso contro l'Udinese perché reduci del viaggio in Olanda. Ridicolo. Resta il fatto che la condizione tecnica della formazione è scadente, quella fisica un po' migliore e tatticamente facciamo acqua da tutte le parti. 

Anche il rendimento del tecnico va messo sotto accusa, da questo punto di vista. Mourinho, oltre a criticare i suoi ragazzi pubblicamente dovrebbe farli rendere al meglio sul campo. Ma non sempre abbiamo visto un'operazione del genere. Meglio con i giovani che risentono maggiormente del prestigio del tecnico che pare invecchiato e anche intristito.

 Virare sul modulo attuale, il 3-5-2, dopo essere passato al 3-4-2-1, può andare bene. Se la Roma riuscisse a trovare sempre la profondità per gli scalpitanti Abraham e Zaniolo, potrebbe migliorare non poco il suo rendimento. Cosa manca? Un mediano alla De Rossi che protegga la difesa. Un regista che imposti il gioco come facevano Pizarro o Giannini e che consenta ai laterali bassi di non salire sempre simultaneamente ma solo uno per volta, e ai mediani e le mezze punte di non scoprire troppo la zona nevralgica del campo.

il beneficio approtato da un giocatore del genere si vede soprattutto mancando in formazione Mkhitaryan, in scadenza, che consente una regia decente in mezzo al campo. 

Tenendo conto anche che la squadra non ha elementi veloci a parte Karsdorp e Zaniolo, sulla progressione. Il ragazzo, tra l'altro, sta cambiando il suo fisico: appare più pesante, quindi più potente ma meno veloce. No all'ala, quindi, meglio, sulla tre quarti.

La Roma, e lo scrivevo già da inizio stagione, aveva bisogno di questi due calciatori ma è arrivato solo Sergio Oliveira che è una mezza punta. Chi fa il mercato della Roma o non sente Mourinho, o non sente proprio nemmeno la logica di base. Oliveira lo puoi prendere come completamento, ma non come soluzione.  Non parliamo di Maitland Niles, la riserva sia di Vina che di Karsdorp. 

La Roma ha anche un problema di riserve. a parte i ragazzi di De Rossi, gli altri non rendono: El Shaarawy e Shomurodov rendono davvero al minimo anche entrati in corso di partita. 

La Roma è da rifare, non c'è nulla da scoprire ormai. Servono almeno sei titolari e per la panchina  o si promuovono i giovani o si sostituiscono con elementi di rendimento.

Per tornare all'attualità più stringente, Vitesse dev'essere superato perché la Conference sarebbe da vincere anche per ottenere un piazzamento europeo sicuro, ma non si può schierare troppe riserve, e comunque poi ci sarà bisogno di titolari in forma per il derby anche perché, essendo la Lazio davanti in classifica, dobbiamo vincere per questo motivo soprattutto. La vecchia idea della supremazia cittadina è ormai superata del tutto se non come confronto immediato tra le due realtà cittadine. Per gl isponsor e gl iabbonamenti conta solo l'Europa.

Ormai appare indispensabile un piazzamento finale che consenta gli introiti sicuri delle coppe europee o non vedremo nememno questa estate un mercato adatto. 

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lunedì 14 marzo 2022

La Roma zoppica ma deve andare avanti...

 La Roma di ieri pomeriggio, a Udine, era reduce dalla battaglia sul campo di patate vinta con il Vitesse, che dovrà affrontare giovedì. Per ora, l'Udinese sembrava il vero ostacolo settimanale, una squadra veloce, concreta, ben messa in campo ma con una difesa da rifare. 

Cioffi si è definito lo Special Two ma la difesa deve pure considerarla. Con una difesa normale, la Roma non avrebbe mai pareggiato. Due tiri in porta due e sono bastati per portare a casa un punto in modo davvero inguardabile. 

Meglio non pensare alla differenza di monte ingaggi tra le due squadre. Roba da manicomio se ci mettiamo a ragionare.

La Roma ha semplicemente collezionato l'ennesima figuraccia, non c'è altro da dire, poco meno di quella rimediata con il Bodo, andata e ritorno.

Questi nostri finti atleti soffrono la trasferta dall'Olanda, non hanno una minima idea di gioco se manca Mkhitaryan (tra l'altro in scadenza di contratto) e vanno in crisi con chiunque corra più di loro (non ci vuole tanto) e abbia un minimo di tattica.

Una Roma veramente triste da guardare e in questi casi è sempre colpa di tutti, a partire dal tecnico. Mourinho guadagna 7 milioni l'anno e non può farci vedere questi spettacoli, mi spiego? Gli stiamo perdonando quel che non perdonavamo a Fonseca e questo non va bene. La Roma ne soffre, non noi che scriviamo di questo pianto in campo.

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Della Roma di ieri chi salvare se non l'esperto Rui Patricio? Anche Mourinho ha dato il minimo, pensando di ravvivare una scena deprimente con rincalzi che quando subentrano, se non sono i magnifici ragazzi di De Rossi, steccano peggio dei titolari.

Questa è una formazione da rifare, non c'è niente da fare. A partire dal tecnico. Ormai è chiaro che se non arrivano i giocatori che uno come lui predilige, meglio cercare qualcuno che possa dare un gioco riconoscibile a questa banda di giocatori che non è mai stata una squadra da tre anni. 

Se la società non può dare sul mercato quel che deve, dovrà pensare anche al settore tecnico, dato che ogni allenatore di Serie A sta procurando pessime figure a Mourinho, l'ultimo Cioffi ieri sera che ha fornito un paio di lezioni tattiche niente male.  

Questa squadra non è degna di noi nemmeno per idea e l'allenatore, ormai, è allineato a questi finti atleti, non c'è altro da scrivere. Friedkin, dove siete?

C'è da provare a vincere la Conference, la coppa di serie c europea e piazzarsi almeno al quinto posto in campionato. Così difficile?

 

domenica 13 marzo 2022

Roma disastro a Udine ma pareggia nel recupero. 1-1

 Mounrinho manda in campo una formazione ferma sulle gambe e fragile anche mentalmente contro una formazione di casa veloce e ben messa sul terreno di gioco. L'Udinese domina la prima frazione dato che nella Roma giocano sì e no in 8-9 calciatori con i peggiori identificabili facilmente in Pellegrini, Zaniolo e Cristante. 

Lenti, senza idee e servendo gli avanti bianconeri nei ritagli di tempo, come nel caso del gol di Molina, al 15^, quando un rinvio da falegname di Pellegrini permette al giocatore bianconero di incrociare un tiro irresistibile per Rui Patricio. 

L'Udinese sfiora il gol un altro paio di volte, prendendo una clamorosa traversa con la collaborazione positiva di Rui Patricio che per due volte evita che la palla entri nella sua porta,  e la Roma resta a guardare letteralmente, con il povero Zalewski che viene superato dalla sua parte di continuo ma almeno quando attacca si rende minimamente pericoloso. La Roma più brutta dall'inizio dell'anno. L'Udinese fa il suo, con concretezza e velocità, ovvero una squadra normale. Appare sinceramente ridicolo che giocare di giovedì possa letteralmente annullare ogni positivà in una formazione e tutto ciò fa ricadere la colpa sull'organico e sul settore tecnico in egual misura. DAZN ci grazia la terribile visione eliminando dalla telecronaca l'ultimo minuto di recupero per mandare in onda la pubblicità. Roba da dilettanti allo sbaraglio.

Seconda frazione con l'ingresso di El Shaarawy al posto di Sergio Oliveira, con la Roma che ricambia modulo, arretrando Pellegrini accanto a Cristante. Zalewski più basso sulla linea dei mediani con El Shaarawy davanti lui nel ruolo di ala. Zaniolo si muove dall'altro lato.

La Roma cerca di ripartire ma senza sveltire la manovra e fino al 50^ non si vede un tiro verso la porta anche perché i giocatori di Mourinho non trovano mai la profondità. L'Udinese controlla senza sforzo la partita. 

Mourinho manda in campo anche Felix e Shomurodov al posto di Abraham e Zalewski. Felix si prende un giallo e Foti, vice-allenatore, viene espulso da Lo Bello per proteste. Entra anche Veretout al posto di Karsdorp.

La Roma sfiora il gol ma Pereyra evita di capitolare alla sua porta al 75^ per due volte consecutive su tiri di Pellegrini e Veretout.

Entra anche Carles Perez all'84^ come ultimo cambio al posto di Mancini. Ora la Roma ha soli due difensori di ruolo. Rui Patricio salva la porta un paio di volte.

Ci salviamo per un fallo di mano nel recupero di Zeegelaar. Il rigore lo batte Pellegrini: 1-1 e pareggio al 94^. 

Si conclude così una partita disastrosa da parte di una Roma deconcentrata, stanca, distratta e quasi mai pericolosa. I cambi decisi da Mourinho non hanno apportato nulla a testimoniare l'estrema inconsistenza da parte dei cosiddetti rincalzi. Molto meglio i Primavera quando sono entrati.

I titolari della Roma sono talmente scarsi tecnicamente che quando la forma fisica manca, dato che hanno una grinta da scolaretti, la squadra non esiste. Tra l'altro, oggi mancava il giocatore più tecnico dei nostri. Mkhitaryan, e si è visto.

 Rianimata dal rigore di Pellegrini, rapina un punto a Udine e sinceramente c'è da vergognarsene. Nell'Udinese, bene Molina, Pereyra e l'allenatore Cioffi che ha fatto del suo meglio. Peccato che nel calcio le mani le possano usare solo i portieri.

RUI PATRICIO - 6 Evita un gol in occasione della traversa dell'Udinese ma con i piedi è il solito disastro. Nel finale compie un paio di miracoli per evitare il doppio svantaggio alla Roma.

KARSDORP - 5 Non riesce mai spingere eppure dalla sua parte l'Udinese non attacca mai.

ZALEWSKI - 6 Uno dei pochi a usare la testa e le gambe oggi anche se come difensore non esiste.

SMALLING - 5 Cancella Beto ma rimane incollato in difesa.

MANCINI - 6 Controlla la sua zona ma non si stacca mai.

IBANEZ - 5 Il peggiore della difesa soprattutto per quel che fa con la palla tra i piedi.

CRISTANTE - 6 Cerca di reggere l'urto dei centrocampsiti bianconeri con alterne fortune.

OLIVEIRA - 5 Poca personalità anche se scaglia l'unico tiro verso la porta bianconera in 70 minuti, nel primo tempo.

PELLEGRINI - 5 Non si sa se gli mancano le gambe o la testa. Il suo rinvio errato permette a Molina di segnare. Segna il rigore in pieno recupero.

ZANIOLO - 5 Svagato, lento, resta in campo perché Mourinho non sa come sostituirlo.

ABRAHAM  - 4 Non si è mai visto.

MOURINHO - 4 Purtroppo sbaglia completamente la formazione iniziale e i cambi sono illogici e quindi inutili.

Sono entrati anche El Shaarawy, Felix, Shomurodov, Veretout.

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La Roma a Udine con molte incertezze.

 Ore 18, c'è Udinese - Roma, e Mourinho manifesta più incertezze che altro per la trasferta di oggi. 

L'Udinese è in forma e la Roma forse schiererà entrambi i diffidati Pellegrini e Zaniolo, mentre i sicuri assenti saranno Kumbulla e Mkhitaryan, squalificati. 

Mourinho potrebbe quindi cambiare il modulo vista la sicura assenza del regista preferito: Mkhitaryan adattato a quel ruolo; oppure inserire Pellegrini nella stessa posizione. La previsione meno azzardata fa pensare a una Roma con Rui Patricio tra i pali, e i due esterni Karsdorp, Zalewki, con i centrali difensivi Smalling, Mancini e Ibanez. Cristante e Olìveira potrebbero formare il duo di centrocampo mentre Pellegrini agire da regista offensivo dietro a Zaniolo e Abraham.

L'Udinese, che viene da un'importante vittoria contro la Sampdoria,  descritta in conferenza pre-match dal suo allenatore Cioffi, conterà su Arslan o Jajalo in sostituzione dello squalificato Walace e forse Nuytink in campo magari a partita iniziata.

Pertanto,  davanti a Silvestri in porta, il trio Becao, Mari e Perez; centrocampo formato da Molina, Arslan, Makengo, Pereyra e Udogie dietro a Deulofeo e Beto.

Di Bello arbitrerà il match. La partita sarà visibile tramite DAZN.

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giovedì 10 marzo 2022

Roma vincente anche in Olanda: 0-1 al Vitesse

 Mourinho torna in panca in occasione dell'impegno di Conference a Arhnem, in uno stadio fatto a zolle che diventa il miglior alleato per il Vitesse, squadra veloce che gioca su palle lunghe. 

Qui la tecnica è un'opzione quasi inutile ma il 3-5-2 romanista si adegua subito tirando fuori una combattività che raramente abbiamo visto. 

Vediamo Maitland Niles e Vina sui lati, con la difesa a tre formata da Mancini, Kumbulla e Ibanez. Centrocampo costituito da Sergio Uliveira, Veretout e Mikhitaryan con le due punte Zaniolo e Abraham. 

Rui Patricio per poco non mette nei guai la sua stessa difesa, salvato da Mancini ma è Abraham a sfiorare il gol con una bella girata dal centro dell'area. Nel minuto di recupero, però, è Sergio Oliveria a scagliare la palla in reta dagli esiti di un angolo e un tiro interlocuitorio di Vina. Roma in vantaggio allo scadere. 

Ripresa con in  campo Karsdorp, Cristante e El Shaarawy.  

Le squadre si affrontano più che altro a centrocampo con la Roma pericolosa in un paio di occasioni. Al 60^ entra anche Pellegrini al posto di Zaniolo, dato che il Vitesse non fa paura ma Mou cerca di infoltire la zona nevralgica di quel campo a zolle che continua a peggiorare. 

Per un fallo inutile,  Sergio Oliveira si fa cacciare per doppio giallo al 77^.

Mourinho fa entrare anche Smalling mentre la squadra di casa tenta il forcing inserendo due attaccanti.  Non succede molto e alla fine la Roma si porta tre punti a casa con non molta fatica. Ottimi i tre difensori e Sergio Oliveira fintanto che è rimasto in campo. Nel Vitesse, bene la difesa e Openda anche se troppo impreciso al tiro.

Gara di ritorno, giovedì alle 21.

RUI PATRICIO - 6 Ordinaria ammministrazione. Bravo su due colpi di testa non proprio impegnativi

 MAITLAND NILES 6 Regge bene la fascia ma sembra più in difficoltà degli altri sulle zolle rivoltate.

VINA - 7 Molto veloce e combattivo.

MANCINI- 7 Il migliore della difesa, con buona grinta e fisico quanto basta.

KUMBULLA- 6 Buona prova soprattutto negli anticipi.

IBANEZ - 6 Anche lui ci mette il fisico e non sfigura.

MKHITARYAN - 6 Su quel campo si trova male ma cerca di ragionare come pochi altri.

OLIVEIRA- 6 Un voto in meno per l'espulsione ma segna il gol decisivo.

VERETOUT - 5 Corre ma rende sempre meno.

ZANIOLO - 5 Cerca di pungere ma non trova gli spazi sufficienti e infine si perde.

ABRAHAM - 6 combattivo e presente ovunque, stavolta non segna

MOURINHO - 7 Bene sia la formazione iniziale che i cambi. Rendono bene gli uomini entrati dalla panchina.

Sono entrati anche Karsdorp, Cristante, Pellegrini, El Shaaharawy. 

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mercoledì 9 marzo 2022

Conference importantissima per la Roma e Vitesse ostico da affrontare

 Domani, ore 18,45 (visibile su DAZN e Sky) la Roma affronta il Vitesse in quel di Arhem, uno stadio di circa 25000 persone ma solo nelle partite internazionali della squadra di casa che conta un pubblico alquanto caldo.

Praticamente esaurito per la partita di domani. Per i tifosi olandesi, la Roma è una grande squadra che vorrebbero buttare fuori dalla coppa più piccola che l'Europa calcistica si è inventata dopo il miracoloso dell'eliminazionedel Tottenham. 

Continuare nella Conference, e magari vincerla sarebbe un vero toccasana per le finanze giallorosse, inutile negarlo. La roma non è disposta a uscire dallacoppa europea meno importante, comunque un trofeo da vincere per una squadra che non ha praticamente competizioni internazionali in bacheca, a parte il lontanissimo Coppa delle Fiere.

Mourinho vorrebbe confermare l'impianto di gioco che ha brillantemente battuto l'Atalanta, ma ci sono alcuni dubbi legati alla data, giovedì, troppo vicina al campionato. Tra l'altro, uno dei protagonisti, Zalewski, è in dubbio. Come è in dubbio l'intera formazione in quanto la squadra subirà un leggere turn over e bisogna vedere in quali ruoli.

Provo a delineare i sicuri presenti: per esempio il portiere Rui Patricio. Anche Karsdorp. Vina potrebbe giocare al posto del giovane laterale se non recuperasse, e quasi certamente vedremo in campo anche El Shaarawy e Felix. Oliveira sarà inserito nel centrocampo, accanto a Veretout.

 Felix racconta il rapporto speciale con Mou: “Do tutto in ...

 Il Vitesse è attualmente al sesto posto in Eredivisie, la Serie A olandese e nelle ultime cinque partite ha perso per tre volte, pareggiando un incontro e vincendone un altro. Non sembra una formazione irresistibile. L'attacco risulta composto di prestiti, da Openda, proveniente dal Bruges, a Grbic, proveniente dal Lorient.  In attacco talvolta gioca Fredericksen in un 3-5-2 abbastanza ostico. Con il Tottenham ha vinto per 1-0 schierando un aggressivo 3-4-3 (gol di Wittek).

In conclusione, per quanto giovane e senza calciatori di grido, è team da non sottovalutare o affrontare con titolari fuori di forma o poco concentrati o si rischia un'altra capitolazione come contro il Bodoe.  

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sabato 5 marzo 2022

Roma - Atalanta 1 -0

 Roma che parte molto bene, con il 3-4-1-2 e quindi una difesa a tre con Kumbulla, Smalling e Mancini che proteggono nei confronti di un centrocampo molto elastico e in palla: Mkhitaryan nel ruolo di centrocampista-regista, Cristante più indietro e ai lati un ottimo Karsdorp a destra, Zalewski a sinistra. Davanti, le mezze ali Pellegrini -Zaniolo a servire Abraham.

La Roma parte a spron battuto ma a parte un debole tiro di Zaniolo, deve anche cpntrobattere le ripartenze dell'Atalanta molto tonica e che con il fisico si oppone benino magari con qualche fallo di troppo anche se gli ammoniti, nel primo tempo, saranno i romanisti.

Su angolo, Mancini al terzo minuto costringe di testa Musso a una parata eccezionale.

Al 32^, Karsdorp ruba palla e dalla destra sforna una palla magica per Zaniolo che serve Abraham che in mezza scivolata batte Musso, segnando un gol pesantissimo.

L'Atalanta non riesce a tirare mai e non impensierisce Rui Patricio.

la Roma è messa molto bene e contraccambia pressione e corsa ma comunque il primo tempo, ben giocato, finisce con il vantaggio semplice: 1-0 meritatissimo. 

Ripresa che parte con u n cambio per l'Atalanta: Muriel in campo al posto dello spaesato Pasalic. 

Al 50^ è Rui Patricio a dover salvare su una proiezione molto pericolosa di Freuler. 

L'Atalanta si porta in avanti ma le sue proiezioni si infrangono su una difesa molto concentrata e mobile. 

Entrano in campo anche Boga e Malinovski, segno che Gasperini cerca il tutto per tutto.

La Roma prova a ripartire con pericolosità ma deve uscire anche Zalewski a causa di una contrattura ed entra Vina al suo posto al 60^.

Gara intensa comunque ben giocata da entrambe le squadre anche se si tira poco in porta. 

L'Atalanta deve comunque fermare altri assalti della squadra di casa. Mkhitaryan, migliore in campo, serve palloni che Zaniolo, Pellegrini e Abraham (che comunque si rende prezioso anche retrocedendo verso la difesa) possano sfruttarli al meglio.

 Al 76^esce Zaniolo ed entra Veretout, segno certo che la squadra ora cerca le ripartenze dal basso. Per ora, con due soli cambi effettuati, dimostra comunque l'impressione di grande compattezza.

Al 78^ prima ammonizione per l'Atalanta per un fallo su Kumbulla.

Esce Abraham per Felix che eredita il compito di sfruttare le ripartenze. La Roma fallisce subito dopo due occasioni con Veretout e Abraham per raddoppiare.

 Nel secondo tempo, quindi, Roma molto più pericolosa che nella prima frazione di gioco quando comunque ha segnato. Nella Roma entrano Felix, Ibanez e Oliveira al posto di Abraham, Karsdorp, e Pellegrini.

La Roma ora ha 5 difensori puri con tre centrocampisti davanti alla difesa.

All'85^ Muriel spreca una punizione pericolosa dal limite dell'area. 

 Smalling continua a giganteggiare in difesa, annullando la furia dei bergamaschi. In avanti l'attuale manovra romanista cala di conseguenza dell'uscita dei migliori. Nei cinque minuti di recupero assegnati dall'arbitro Massa viene espulso Veron per proteste. Segue l'espulsione per secondo giallo di Mkhitaryan applauditissimo dal pubblico.

Non accade altro e la Roma guadagna 3 punti pesantissimi dopo una partita ottima. L'aver battuto una gaglairda Atalanta accresce l'autostima e infatti la vittoria gli permette di agganciare poprio i bergamaschi in classifica battnedoli i ncasadopo 8 anni, dop oaverli battuti a Bergamo all'andata.

Nella Roma, ottimi Smalling, Mkhitaryan, Abraham e Zaniolo. Nell'Atalanta bene Haterboer, Palomino e Musso.

RUI  - 6 l'Atalanta tira poco ma quando si rende pericolosa, il portiere romansita non sbaglia una virgola.

MANCINI - 6 Concentrato e molto pratico, è i lprim oa tirare veros la porta atalantina con un colpo ditesta che Musso devia con un miracolo di riflessi.

KUMBULLA - 7 La miglior partita stagionael del difensore che si dimostra finalmente nel pieno della forza fisica e della concentrazione.

SMALLING - 7 Insuperabile di testa e negli anticipi difensivi. Tornato la colonna difensiva che era lo anno.

KARSDORP - 7 Fintanto che resta in campo è la vera ala aggiunta che consente ati romanisti di sfondare regolarmente dalla sua parte.

MKHITARYAN - 8 Regista  impeccabile, non gli tolgo un voto per l'espulsione nel recupero.

CRISTANTE - 7 Ci mette la grinta e i lfisico più di altri compagni.

ZALEWSKI - 7 Gioca con lo slancio di un ragazzo e la tigna di un professionista affermato. Se cresce un po' con il fisico, ci siamo quasi...

PELLEGRINI - 6 Cerca di far eordine ma manca leggermente forse più per i ltiro che per la posizione in campo.

ZANIOLO - 7 Lotta da par suo e gl iatalantini hanno veramente un osso duro da controllare e fermare talvolta con tre uomini in fila.

ABRAHAM - 8 questo ragazzo segna, lotta, è mobile come un fulmine a ciel sereno e ha un fisico da urlo. 

MOURINHO - 8 Mette in campo una specie di martello che picchia e diventa incudine quando serve. Una squadra corta ed elastica almeno fin quando sono rimasti in campo gli attaccanti titolari. 

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venerdì 4 marzo 2022

Sogno di inizio primavera: Totti e De Rossi alla Roma

 

Ne parlano in tanti e io mi limito a riportare le loro impressioni e il mio, personalissimo sogno: rivedere Totti e De Rossi alla Roma. Inizialmente, insieme a Mourinho comporrebbero un trio straodinario per riportare la grande competenza calcistica nella capitale. Totti nella dirigenza è come il sale per il pane e De Rossi prima come vice del Mou, poi in futuro allenatore, sarebbe il meglio del meglio del meglio per un romanista.

Si sta gradatamente realizzando il miglior progetto per riportare Roma in alto nel calcio, come ho scritto per tanti post precedenti. Io ci spero.

Intanto c'è da battere l'Atalanta che ha superato l'inverno gasperiniano e quindi fa paura, con la sua velocità, il suo gioco offensivo e la sua concretezza.

Difetterà di praticità con le assenze di Malinovskyi e Zapata, oltrre a Toloi squalificato, ma fa paura ugualmente. La Roma corre molto meno, per esempio, e allora dovrebbe far correre il pallone e piazzare gli uomini giusti per far male agli uomini del Gasp come ha fatto all'andata, trovando magicamente a perfezione la profondità per Zaniolo e Abraham. 

Si sa soltanto, per ora, che  Mou dovrebbe fare a meno forzosamente soltanto di Ibanez e che medita di lasciare fuori entrambi i nuovi acquisti di gennaio: anche perché sia Oliveira che Maitland-Niles hanno mostrato troppe pause nel loro rendimento.

Se vogliamo, potrebbero non essere riscattati e quindi considerarli i classici tappabuchi per l'assenza di Spinazzola e il sostituto di Karsdorp, nel caso del difensore inglese; di un regista valido, nel caso del portoghese che pure regista puro non è.

La nuova Roma, anche con De Rossi e Totti, dovrebbe fare molto mercato e servirà quindi anche un direttore sportivo esperto. Con un' intera formazione tra titolari e riserve da mandare via, immaginiamo il lavoro titanico che attende un direttore sportivo necessariamente esperto, non Tiago Pinto che sarebbe utilissimo, non ne dubito, in altri ruoli e per altre e differenti mansioni. 

Non ci sarà la conferenza stampa di presentazione della gara, perché Mourinho deve scontare il secondo turno di squalifica.  

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giovedì 3 marzo 2022

I pensieri di Mou per L'Atalanta

 Roma - Atalanta si gioca sabato alle 18. Non penso che sia l'unico pensiero di Mourinho ma dovremmo augurarci che sia così. La Roma deve giocare in Europa, una coppa, magari almeno la Europa League. Notizia di oggi è che Tiago Pinto si è occupato di ridurre le commissioni per i procuratori. 

Se riuscisse anche a prendere un direttore sportivo esperto che eviti di portare giocatori come Shomurodov a 18 milioni, sarei tranquillo anch'io. 

 

Se la Roma ha pochi soldi da impiegare sul mercato, deve scegliere molto bene e affidarsi a scout capaci.

Non ci sono alternative, oltre a valorizzare i migliori giovani, come Bove, Felix e Zalewski.  

L'Atalanta dimostra plasticamente come un mercato virtuoso e saggio può anche portarti in Champions League e giocartela con le grandi. La Roma deve reimparare ad acquisire giocatori eccellenti a prezzi ragionevoli, cosa che non fa da molte stagioni a parte le eccezioni di Mkhitaryan e Abraham e la casualità che portò Zaniolo a un prezzo praticamente inesistente nell'affare Nainggolan.

Se oggi possiamo pensare a ricostruire una formazione degna della Capitale dovremo passare per questi percorsi virtuosi e Mourinho è la pietra angolare sulla quale edificare una struttura vincente.

Per la formazione che giocherà contro i nerazzurri bergamaschi,  ormai l'attenzione di tutti si è spostata su Abraham, l'uomo-gol che alla Roma mancava e che certamente è il fiore all'occhiello del mercato della nuova società.

La quale continua a non parlare e probabilmente, alla lunga questa scelta la penalizzerà non poco, a meno che non inseriscano un presidente alla Boniperti dato che il general manager alla Mourinho fortunatamente c'è già c'è.

L'Atalanta fa i conti con la lunga assenza di Zapata ma la vittoria per 4 - 0 contro la Sampdoria ha rimpinguato il morale interno e Gasperini pur dovendo fare a meno dello squalificato Toloi, potrà contare sui rientri di Demiral e Djimsiti.

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Napoli - Roma 2-2

  4-3-3 di entrambe le formazioni a Napoli. DDR sceglie N'Dicka e Mancini coppia centrale difensiva e il rientro di Kristiansen a destra...