giovedì 24 marzo 2022

Mercato Roma con pochi spiccioli?

 In questa sosta forzata, si moltiplicano le indiscrezioni per il mercato di giugno che dovrebbe, nei sogni dei tifosi, riportare la Roma almeno tra le prime quattro; negli obiettivi della società, cercare di aggredire il debito terribile che pesa sulla società giallorossa pur rinforzare almeno l'organico titolare.

C'è da capire che questo non è il tempo dei ricchi scemi. I Friedkin mostrano presenza e assiduità allo stadio ma non parlano e non pensano minimamente di gettare soldi dalla finestra.

In questo discorso si innesta la polemica Zaniolo. Ovvio che un giovane promettente non vada ceduto. Dall'altra parte, però, si valutano come eccessive le richieste dell'aumento dell'ingaggio (si parla di circa 4 milioni l'anno) e se un contratto del genere fosse avallato dalle scelte societarie, la media del monte ingaggi romanista tornerebbe a crescere. Questa situazione, nel quadro di una società che non giocherà la Champions può pesare.

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Ora, una società che vuole crescere e tornare nell'olimpo italiano dei primi 4 posti per poi aggredire il calcio che conta in Europa, può pensare a cedere i migliori prospetti per finanziare i buchi nella formazione attuale?

Si sa che la Roma ha una difesa non inossidabile, ma si considera Kumbulla una buona speranza e Mancini una certezza, oltre a Smalling. su Ibanez i pareri divergono ma certamente la Roma non sene libererà. 



L'attacco è invece in discussione: il solo Abraham segna e convince. La media realizzativa stagionale di Shomurodov, Felix e lo stesso Zaniolo non convince.

Si sa che Carles Perez, forse Felix e Shomurodov potrebbero partire, in prestito o per cessione definitiva, e Pinto pensa ad alcune soluzioni non costosissime in sostituzione: Guedes del Valencia, ala tecnica e nazionale portoghese; Kostic, di cui si parlava da da un anno; e soprattutto Barak, un profilo da 20 milioni di euro che convince un po' tutti.

Il problema è se questi rinforzi debbano passare per una cessione dolorosissima di Zaniolo e io propendo per il no. Una squadra che vuole risorgere non può privarsi dei migliori giovani, tutto qui.



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