sabato 19 marzo 2022

Derby

 La Roma è all'ennesimo bivio di questa stagione travagliata. Ci attendono il Bodo in Conference e la Lazio in campionato. Ci metto prima il Bodo perché è una squadra che sa stare in campo e l'ha dimostrato. La Lazio è altra cosa. 

Sono un vecchio tifoso, capitemi. Rispetto tutti perché stiamo giocando, con il calcio, e con le varie attribuzioni calcistiche, come questo piccolo blog da tifoso pensieroso. 

La Lazio è, per un romanista, una specie di appuntamento con il calcio cittadino. Vero che vengono da Formello e che con la capitale hanno poco da spartire, ma raccontano in giro di essere la prima squadra di Roma, come nascita. Peccato che erano vogatori e non calciatori. O come dice un loro celebre tifoso, sono nati prima ma hanno sbagliato nome. 

Domani, la squadra che ha il nome della capitale italiana oltre che quello di una Città Eterna, affronta la squadra che prende il nome della regione amministrativa del Lazio. Questo dovrebbe dire tutto in merito alla vera sfida che vedremo.

Domani, che la Roma non abbia un gioco definito, non è un problema. Scordatevi che il derby sia deciso dal bel gioco. Non si è mai visto in nessuna parte del mondo e neppure qui.

Il derby si vince con la forza fisica, la voglia di sbranare l'avversario, e incarnando la tradizione dei tuoi colori. Tutto qui.

Mourinho può servire per fornire polvere da sparo da sfruttare in campo. Devono tuonare bordate. Non si gioca, si combatte.  I bravi, i belli, i ballerini, i tattici, il derby se lo vedono dalla tribuna. Già il calcio non è un gioco da signorine, perché trattasi di gioco di contatto, che dovrebbe essere corretto ma certamente non tenero. Non si deve mai far male agli avversari volendolo, ma si deve imporre il proprio gioco e stop, a tutti i costi. 

Una bella battaglia sportiva dove si urla e non si applaude. Una faccenda alquanto unica, nel panorama sportivo mondiale e che conta tante altre leggende. Dentro una città, il derby è il sudore e la forza di una città.

Credo di essermi spiegato.

Non si sa bene chi giocherà, domani sera, alle 18. C'è qualcuno che ha un po' di febbre. Se la faccia passare. Tiri fuori la forza e la grinta e la febbre diventerà carburante.

Può un milionario tirare fuori gli attributi come un ergastolano, un pompiere davanti a un incendio o un minatore che deve affrontare il gas naturale che fa esplodere il mondo nelle miniere?  Se lo può fare, il momento è il derby cittadino, da che calcio è calcio. Non è solo una partita, è una specie di nemesi sportiva e insieme una scalata verso la cima del Monte Carmelo.

Ricordatevi che siete questa maglia. 


 

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