lunedì 14 febbraio 2022

I grandi amici nella Roma

 Dopo l'ennesima figuraccia con il Sassuolo, la Roma torna a dichiararci la grande unità interna e la massima concordia. Le parole pre e post gara di Mourinho e Tiago Pinto ci confortano: massima concordia nello spogliatoio e grandi figuracce in campo. Si può continuare così?

Questa stagione si riunisce, oggi, in due desideri: si spera di vincere la coppa europea che ci resta, la Conference, e nonostante tutto, di acciuffare il quarto posto, oggi a punti 6, dove si vede in classifica il nome della Juventus, con l'Atalanta subito dopo. Squadre vere, che giocano e mostrano atleti convincenti a dir poco.

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La Roma è altro.

Mourinho o no, abbiamo una difesa da operetta, un centrocampo in difficoltà perenne e un attacco che senza Abraham non segna. Questa è la Roma di oggi e non è degna del quarto posto, esattamente come la Roma di Fonseca.

L'ho scritto già da tempo: a parte Smalling, Pellegrini, Zaniolo e Abraham, non salverei nessuno. Quanto costa cambiare almeno sette titolari ammesso che gente come Cristante e Karsdorp potrebbero essere buoni panchinari? 

Se il gruppo Friedkin non può spendere cifre adatte a tale rivoluzione, esiste un allenatore che potrebbe far rendere meglio questo gruppo di atleti? Tudor, per esempio? Italiano? Ovvero: esistono allenatori più adatti alla Roma al posto di Mourinho?

Se il mercato di gennaio che ha portato gente come Maitland Niles e Sergio Oliveira è il mercato tipo che possono garantire i Friedkin, dove arriveremo?

La Roma è destinata quindi a continuare la tradizione antica della Rometta?

Serve davvero Mourinho se la gente che vedremo a Roma è questa?

Ormai non possiamo che far discorsi del genere visto che il presidente non parla, non chiarisce ma dobbiamo quindi interpretare i suoi atti al posto dei suoi silenzi. Con quella faccina allegra di Tiago Pinto a tradurli per noi

La Roma sta affondando. Questi signori ne sono i testimoni viventi. 

Mourinho è la nostra ultima speranza ma se recita la sua parte. Un Mourinho dei poveri non serve nemmeno ai poveri. Ecco per quale motivo la Roma oggi è settima a ben 15 punti dalla capolista Milan.  

Ho sempre difeso il tecnico ma oggi mi chiedo quale sia il suo ruolo dato che la Roma continua a mostrare un gioco deludente né più né meno dello scorso anno. Nel mercato invernale, la Juventus ha potuto e saputo scavare un solco ancor più netto tra il nostro organico e il suo, portandosi a casa uno dei migliori centravanti d'Europa e si è visto. 

Se tramite il mercato non possiamo ottenere grandi colpi, se il settore giovanile meglio di Felix non produce, non resta che cercare un gioco che possa migliorare lo scarso rendimento dei nostri improbabili atleti.

Oltre a fare il tagliatore di teste quando serve, Mourinho è ora che trovi e mostri questo gioco dato che il più importante dei suoi compiti è questo.

Se la società parla solo con gli atti, e il settore tecnico si limita a Tiago Pinto, spetta a lui trovare il bandolo della matassa, come ogni buon general manager all'inglese. A fine anno, si tireranno somme già adesso in larga perdita.

 

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