mercoledì 20 ottobre 2021

Mourinho è l'allenatore giusto per la Roma dei Friedkin?

 Al di là delle polemiche e dei vari sospetti e giustificazioni, sappiamo che solo una variante non sbaglia mai: i numeri del campionato.

La Roma, dopo  8 partite ha collezionato 15 punti, con 5 vittorie, 3 sconfitte e nessun pareggio. Ha segnato 16 reti subendone 9 con una differenza reti di +7.

Ci superano: il Napoli con ben 9 punti di vantaggio e una differenza reti di +9- Il Milan con 7 punti e una differenza reti di +7. - L'Inter con 2 punti e una differenza reti di +5. La Roma, se il  campionato finisse oggi, entrerebbe per un solo punto di differenza con la Lazio in Champions.

Io penso che su questi dati dobbiamo ragionare se giudichiamo l'allenatore. 

Se si vuole, da parte della società, arrivare quarti e assicurarsi di disputare la Champions del prossimo anno, ci siamo quasi. 

Sempre che la Lazio si tenga ben più distante di un solo, miserevole, punto. Un bel rischio.

Se invece si pensa che la squadra che rappresenta la Città Eterna e quindi la capitale d'Italia abbia il dovere di provare a vincere qualche trofeo, magari lo scudetto, non ci siamo: 9 punti dal Napoli e 7 dal Milan (nette le figuracce in Champions nel gironcino di qualificazione) sono un'enormità in otto turni di campionato dove la Roma ha incontrato, tra le grandi, solo Lazio e Juventus rimendiando due sconfitte.

Ora, dobbiamo intendersi sulla  partita persa a Torino. La Roma non ha mai incontrato, a casa sua, una Juventus più dimessa e addirittura timida. Due soli, veri, tiri verso Rui Patricio, con un gol rimediato perché la posizione di Ibanez è nettamente sbagliata sugli juventini che saltano e addirittura in due colpiscono il pallone che poi si rivelerà decisivo per il gol di Kean.

Se Orsato ha sbagliato a non convalidare il gol di Abraham ha poi concesso nella stessa azione il rigore: si può invocare un difetto d' interpretazione. Sinceramente ben altro rispetto il comportamento veramente irritante di tanti, altri, arbitri riscontrato nei passati viaggi nella Torino bianconera.  Di fatto, la Roma ha perso l'occasione di non battere la Juventus più debole vista in 12 anni addirittura lasciandole tre punti.

L'altra sconfitta rimediata dai nostri è stato contro la Lazio che di certo non meritava di perdere. Il vero, iniziale, torto che potremmo addebitare al tecnico portoghese è che per perdere contro le uniche due, grandi del campionato che abbiamo affrontato, non ci serviva lui.

L'altro, riguarda l'aver accantonato alcuni giocatori che probabilmente non lo meritano: Mayoral, Villar e Diawara, seppur non certo fulmini di guerra, sono un patrimonio societario oltre che giocatori che di certo non hanno scandalizzato la scorsa stagione.

Domenica riceveremo il Napoli capolista e imbattuto. Cosa s'inventerà  colui che ancora viene considerato uno dei migliori allenatori del nostro tempo?

Riuscirà a partorire un modulo che metta in campo due punte e magari offra più spazio alle ripartenze dato che su Abraham, lento di su, si piazzano sempre due marcatori?

Riuscirà a dare un senso all'acquisto di Shomurodov costato ben 20 milioni?

Riuscirà a schierare un centrocampo che non sia in perenne affanno pur senza proteggere una difesa nient'affatto imperforabile dato che contro la Roma, segnare è veramente troppo facile?

Questi sono gli interrogativi che dovranno torvare una risposta, domenica contro il Napoli che sa interpretare al meglio il 4-2-3-1 e sta dominando il campionato.

Mourinho deve fornire queste risposte e non innervosirsi in panchina. Da lui non vogliamo show, ma vittorie.   

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