venerdì 14 agosto 2020

Roma senza tempo e senza certezze

Il 17 agosto si farà il closing, per ora la Roma attende. Neppure gli attuali dirigenti sanno se e per quanto resteranno. 

Fonseca, come scrivono giustamente molti giornali e altrettanti siti, resta soprattutto in virtù del contratto che lo lega alla Roma. Si parte con un allenatore persino sfiduciato dalle parole del giocatore più rappresentativo, Edin Djeko (dopo l 'umiliante sconfitta contro il Siviglia) e con mezza squadra in bilico: Olsen, Pau Lopez, Florenzi, Karsdorp, Santon, Bruno Peres, Fazio, Juan Jesus, (probabilmente al Cagliari), Cristante, Diawara, Veretout, Pastore, Under,  Perotti, Kluyvert, Kalinic, oltre a tutti i ritorni dai vari prestiti, come Schick. 

Se fosse per me, dei già citati, salverei il ragazzo tornato dal Lipsia per l'età, i ruolo e i soldi investiti. Per esempio, in un 3-5-2, accanto alla punta centrale potrebbe benissimo fare il suo lavoro come punta d'appoggio o trequartista nel 3-5-1-1. 

Per ora, non conoscendo il futuro di Smalling (interessate anche Inter, Juve e Napoli) gli unici certi sono Mirante,  Mancini, Kolarov, Ibanez, Spinazzola, Pellegrini, Villar, Pellegrini, Mkhitaryan, Carles Perez, Zaniolo, Djeko. Oltre a Pedro, che ovviamente arriva infortunato a causa del problema alla spalla conseguito durante la partita di FA Cup. 

Una situazione esplosiva, tra incertezze, dubbi e neppure la presenza di chi dovrebbe scegliere e discernere. Infatti, si tarda persino ad assumere il direttore sportivo. Forse, dovevamo aspettarci una lentezza simile perché la trattativa tra Pallotta e Friedkin è stata molto laboriosa. Certamente, sarà la Roma a dover, necessariamente, come ho già scritto, passare un altro anno di transizione. E, alla fine, considerati i nove anni precedenti, gli anni di transizione saranno dieci. Dieci anni persi nella nostra storia. 

Siviglia-Roma, Fonseca: "Sconfitta meritata, niente scuse"

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