domenica 9 agosto 2020

Con Friedkin, annata di transizione inevitabile

Il più è fatto. Il cambio di proprietà si realizzerà in pieno nei prossimi giorni ma nulla ormai può separare Friedkin senior e junior dalla Roma. Era la condizione indispensabile per ripartire davvero. Ma per essere onesti, quest'anno non potrà che dimostrarsi un anno di transizione, purtroppo. La roma è davvero lontana dal potersi considerare una squadra ambiziosa perché è totalmente da rifondare. 

A partire dal direttore sportivo. ancora si deve ripartire e già arriva il no di Sabatini, a quanto dicono i giornali. Ci auguriamo che, chiunque sia il nuovo DS, si tratti di persona esperta e ben inserita in un mondo difficilissimo. Ovviamente, prima del DS si dovrebbe capire, oltre Fienga, confermatissimo, quali saranno gli altri dirigenti. Difficile, comunque, un ritorno di Petrachi che ha fatto causa alla società e questo è un peccato mortale. 

L'allenatore, invece, sarà confermato all'80% dato che non c'è il tempo materiale per sondare il terreno per un altro nome; e qualcuno dovrà pure guidare le prime operazioni di mercato. Soprattutto le cessioni: Juan Jesus, Fazio, Bruno Peres, Florenzi, Pastore, Perotti, Under, Kluyvert e Schick sono i sicuri partenti. Solo di ingaggi, ballano più di 25 milioni.  Incerti, Pau lopez, Diawara, Cristante, Veretout. Gli unici certi di restare, ad oggi, sono Mirante, Mancini, Kolarov, Pellegrini, Zaniolo, Mkhytarian, Djeko. Smalling tornerà al 70%. 

Voi capite come la Roma sia un cantiere aperto. Come si fa a non parlare di anno di transizione? Una squadra da rifondare, con il solo innesto veramente nuovo di Pedro, fa solo pensare che non siamo nemmeno a metà dell'opera. E dato che il mercato si fa ora, soprattutto per le cessioni, è veramente fondamentale che il nuovo DS inizi a lavorare. Ma siamo ancora al progetto. 
Dan Friedkin, il texano atipico che ha liberato la Roma - Il Foglio

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