lunedì 28 ottobre 2024

L'insostenibile leggerezza di essere un incompetente calcistico

 La Roma affonda nelle sue contraddizioni, negli errori epocali, in una vera, insostenibile e innegabile incompetenza della sua proprietà. L'intuizione iniziale dei Friedkin fu geniale: prendere, come guida nel calcio italiano, del quale non conoscevano nulla, uno dei migliori tecnici possibili e hanno portato a Roma il grande Mourinho. Costui fu messo in condizione di agire solo relativamente: non riuscirono a prendergli neppure uno dei calciatori che voleva. 

Ma Mourinho portò a Roma una coppa internazionale dopo 60 dico 60 anni e fu trionfo. Poi mercati ridicoli e pochi soldi da spendere a causa dei diktat Uefa fecero in modo che Mourinho fosse cacciato via e si scelse di tacitare le indubbie proteste popolari con De Rossi, amato da tutti in quanto ex calciatore ma allenatore del tutti inesperto. Dopo le buone prestazioni inziali, il primo crollo. La Roma non sapeva più giocare al calcio. 

La società fece per la prima volta un mercato decente ma pieno di errori: portato un buon centravanti, un discreto centrocampista (sto parlando di Dovbyk e Konè) e una pletora di calciatori semplicemente inutili, da Dahl a Le Fee, passando per Soulè. A De Rossi viene imposto di andarsene, e fu una decisione motivata da risultati che non arrivavano ma si pensò a Ivan Juric, ruvido ma onesto facitore di gioco in stile Gasperini. Costui avrebbe bisogno di gente di grande gamba e buona predisposizione ma si ritrova un gruppo di veterani usurati e stanchi e pochi ragazzi con grande buona volontà. 

Oggi, la Roma è all'11° posto nella classifica di un movimento calcistico che non vede la fase finale dei Mondiali da due edizioni. Un calcio di seconda categoria dove la Roma non riesce minimamente a primeggiare bensì si ritrova in classifica dopo Empoli, Udinese, Lazio eccetera. Una squadra senza gioco, senza identità, tecnicamente carente e soprattutto atleticamente a terra. 

Non fatevi distrarre dal nome dei tecnici. Nella Roma mancano calciatori adatti e produttivi. Ne salverei solo quattro-cinque, compresi i vecchi elefanti presi in fretta e furia. Oggi solo Svilar, Konè, Pisilli, Dovbyk oltre a un paio di riserve, potrebbero costituire un minimo nucleo da poter plasmare in un gruppo più folto ma serve tempo e servono fondi. Oltre a tecnici ragionevoli e preparati in grado di evitare suggestioni importanti e finire la stagione in modo onorevole dato che, ormai, l'avranno capito finalmente tutti, questa squadra può soltanto aspirare a rimanere in Serie A. 

Serve come il pane, non il ritorno di un tecnico completamente inesperto come De Rossi, ma acquisire le prestazioni di un mago di esperienza come Claudio Ranieri o uno molto simile a lui. La Roma dev'essere disposta in campo nell'unico modo ragionevole che può tollerare questa banda di milionari stanchi, e ci vuole competenza per capirlo, esperienza e ragionevolezza: i punti di forza devono poter risaltare mentre gli altri fanno muro dato che non corrono. Non corrono, è inutile spingerli oltre i loro limiti perché si rompono. 

Sto parlando nella maniera più elementare possibile, nel caso che qualcuno della società legga questo blog, tra i milioni di siti così pompati da pubblicità e addentellati politici che io mi sogno. Per risollevare questo corpo malato e flaccido servono ricostituenti a gennaio ma un medico molto esperto adesso. Se non lo capite, la vedo talmente nera che preferisco fermarmi qui.


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