Ranieri è il grande protagonista della Roma di oggi. La squadra lo apprezza, il pubblico lo adora e i risultati stanno arrivando. tutto perfetto se non fosse per l'età di questo condottiero. Sappiamo tutti e lo dice apertamente lui, che un altro anno sarebbe negativo per la Roma che deve crescere ancora. E ha ragione. Ma esistono problemi enormi nel decidere chi sarà o sarebbe il prossimo tecnico.
Il primo problema: la società. La gestione Friedkin non parla e non ha mai parlato. Cosa abbia in mente, lo sanno solo i signori Friedkin. Chi agisce o agirà in loro vece dovrebbe essere proprio Ranieri che prenderà il misterioso ruolo di Senior Advisor. Cosa significa, lo sanno soltanto i Friedkin. Detto questo, lo stesso tecnico ci ha detto in conferenza stampa che ci aspetta un altro anno di lacrime e sangue sul mercato. Tradotto: in omaggio ai diktat UEFA, dovremo spendere per i soldi che effettivamente abbiamo in cassa oppure i soldi derivanti da cessioni e risparmi di ingaggi. Oggettivamente, come pensare che un big della panchina arrivi a Roma con queste premesse? Per quale motivo Allegri, Conte o un altro grande tecnico dovrebbe rischiare un flop allenando un gruppo di promettenti giovani?
Il secondo problema: Roma fuori o dentro le coppe. Questo fatto certamente attira o allontana tecnici e giocatori. Tutti vogliono una presenza in Europa ed è questo il vero momento di crescita e sviluppo di qualunque club. L'indotto economico derivante dalla presenza in Europa promette l'arrivo di denaro e notorietà. Questo elemento appare come determinante per l'arrivo di un nuovo tecnico. Attualmente, stante l'ottimo momento di forma romanista e il contemporaneo calo delle altre pretendenti, la Roma è in buona posizione per tentare addirittura l'assalto alla qualificazione Champions, ovvero il quarto posto, a soli 2 punti e occupato dalla Juventus. La Roma attende l'arrivo della Fiorentina, domenica 4 maggio, ore 18. Una vittoria è decisiva, ancora una volta e stavolta per la conquista del quarto posto in classifica. Una vittoria difficile da ottenere perché anche la Fiorentina ha identici problemi ai nostri e si trova a un solo punto dalla stessa Roma.
Il terzo problema: chi sceglie il nuovo allenatore? Finora sappiamo che i signori Friedkin stanno scegliendo il nuovo tecnico in base a una lista prodotta da Ranieri e Ghisolfi. Pertanto, da quella lista dovrebbe uscire il nuovo tecnico. Nessuno ci garantisce, tuttavia, pur non conoscendo quei nomi, che un tecnico presente in tale lista accetti di diventare il nuovo tecnico romanista. Sappiamo che l'immediato futuro promette soltanto sacrifici e investimenti mirati, date le parole dello stesso Ranieri. La situazione è ancora troppo fluida per permettere progetti certi dal punto di vista finanziario. Al di là delle speranze, la Roma è oggi sesta in classifica, cioè certa di fare la coppa dei poveri. L'Europa League è a un punto, cioè la posizione di quinta classificata occupata dal Bologna. La Juve è a due punti ma la Roma ha gli stessi punti della Lazio e, come detto, la Fiorentina la segue a un punto di distanza. Mancano solo 4 giornate al termine e quindi ci sono 12 punti in palio. Dal punto di vista matematico, niente garantisce alla Roma l'effettiva partecipazione a una coppa europea. Quindi nulla permette, in tal senso, di offrire garanzie a un prendente alla panchina giallorossa.
Quarto problema: i veri papabili. Si sono fati finora tantissimi nomi. Giornalisti, pennivendoli, commentatori hanno sciorinato tutto il possibile e anche l'impossibile per cercare di indovinare chi sarà il nuovo tecnico della Roma. Niente di male: il calcio in realtà contiene tanti giochi in uno e quindi ci si diverte in tanti modi grazie a questa grande industria umana. Si combattono battaglie accanite per fortuna senza morti e feriti e anche il pubblico ha capito che si tratta di un gioco che va difeso e non vilipeso. Quando lo impareranno anche i vertici del calcio nazionale sarà meglio. Nel frattempo, il toto-allenatore impazza. Oggi, ci si divide tra tecnici ancora sotto contratto e tecnici liberi. Nella prima categoria ci sono allenatori che sono impegnati con le nazionali. Nella seconda un grande serbatoio di tecnici non occupati, tra cui il sogno di morti romanisti: Allegri. Come potremmo restringere il campo dei papabili? Dovremmo innanzitutto sapere se i nomi della lista a suo tempo consegnata alla gestione societaria da Ranieri e Ghisolfi siano ancora in ballo realmente ovvero se nessuno abbia declinato il gentile invito a trattare. Sappiamo che la Roma potrà operare molto prudentemente sul mercato, quindi mi sentirei di escludere nomi roboanti come quello di Allegri o Conte o Ancelotti. Se il nuovo tecnico dipende dalle idee di un allenatore esperto come Ranieri, non dovrebbe essere uno dei cosiddetti giochisti tipo Gasperini. I creativi che pensano che un certo numero di calciatori debba trovarsi davanti alla palla in gioco e non dietro. Quindi un tradizionalista come lo stesso Ranieri. Forse un allenatore straniero. Secondo me, arriverà un tecnico che sia un tradizionalista del pallone probabilmente non italiano. Ranieri conosce bene i l calcio inglese e il calcio spagnolo. Il nuovo tecnico potrebbe arrivare a Roma da quei mondi.