La Roma si allena e pensa a chi, come Dybala, parte con l'Argentina mentre Spinazzola e Pellegrini evitano il disturbo di doversi allenare lontano da Trigoria.
La sosta speriamo serva a recupere uomini preziosissimi per l'organico e l'attuale modulo forse un po' troppo ambizioso per le nostre, reali, possibilità.
la Roma segna troppo poco specie quando Dybala non gioca. La Roma, in 7 giornate, ha segnato soltanto 8 reti. Meglio di lei, mezza serie A, compresa l'Inter (13 reti collezionate finora) che dovremo affrontare, a Milano, sabato, 1 ottobre, alle 18.
Il gioco romanista soffre di lentezza congenita (Matic-Cristante), scarsa precisione (clamoroso il gol mangiato da Abraham, solo davanti a Sportiello) e forse scarsa concentrazione (Mancini, Pellegrini, lo stesso Abraham).
Se qualcuno pensa che la Roma sia un punto di partenza e non un punto di arrivo, potrebbe anche accomodarsi altrove, sostituito però al meglio.
Abbiamo bisogno di ritrovare dinamismo, meccaniche di gioco convincenti e soprattutto gli spazi adatti alle punte (che potrebbero diventare 2: Abraham o Shomurodov e Dybala). Serve anche un regista adatto a passare la palla in profondità.
Certamente, senza queste virtù, la trasferta di Milano potrebbe rivelarsi fatale per una squadra che pur perseguitata da VAR e arbitraggi non proprio all'altezza, sembra aver smarrito la necessaria lucidità. Nè alcuni compagni possono pensare che basti affidare la sfera a Dybala che si conferma l'unico, vero, asso che possiamo calare sul tavolo da gioco oggi.
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