Si sono parlati, si sono chiariti e per ora, avanti tutta, ma a vista. Questo pare essere il sunto di queste ultime ore, dopo la umiliante sconfitta contro l'Inter.
La Roma è in chiara crisi tecnica e al contrario di tante situazioni simili vissute in passato, tifosi, giocatori e società sembrano compatti a chiedere a Mourinho di salvare la barca che rischia di affondare, cioè finire al settimo posto, dove è ora, o ancora più giù.
Questa crisi, come scrivevo ha molti padri: una società che ha condotto un mercato estivo che l'allenatore ha definito di reazione, un allenatore che forse ha compreso soltanto da qualche giorno con chi ha a che fare, e una squadra che definire modesta è persino un leggero eufemismo.
Chiunque sia il responsabile dell'attuale situazione, si deve poter analizzare un quadro esatto: la Roma non corre, ha un gioco scarso e segna troppo poco. Forse, il lavoro migliore è stato svolto e applicato a una difesa - colabrodo che pare appena più sicura di quella che schierava Fonseca.
Chi pensa di risolvere questo quadro nell'ambito del mercato invernale non fa i conti con una duplice realtà: chi deve mettere i soldi ha forse altre priorità, e trovare giocatori di buon livello a prezzi convenienti è roba per scouting che probabilmente la Roma non ha.
Ripeto: non si capisce come facciano altre squadre, come Udinese e Atalanta a ottenere giocatori di ottimo livello a prezzi certamente inferiori a quelli che la Roma ha pagato per Shomurodov e Vina, per non parlare di Abraham. Voi potete spiegarvelo? Io non ci riesco.
Come non riuiscirete a spiegarvi come mai Djeko sia stato praticamente regalato all'Inter.
Totti, Mourinho e i Friedkin possono discutere quanto si vuole ma questi interrogativi cominciano a occupare la scena molto più delle loro chiacchiere. La Roma è settima, come è finita lo scorso anno, quindi ormai, il re è nudo.
All'allenatore spetta il compito di trovare un modo di giocare produttivo ed efficace con quel che ha, con gli uomini di cui dispone e con la cifra tecnica, molto bassa, purtroppo, che può esprimere questa squadra. Totti ha perfettamente ragione quando dice che servono i campioni e lui può dirlo perché lo è stato e per molto tempo.
Quel che conta è che tra due giorni c'è la partita contro il CSKA da vincere e certamente la squadra ha bisogno di ritrovare la concentrazione necessaria al di là dei problemi tecnici che agli atleti non spetta risolvere.
La pessima sensazione è, al contrario, che alla Roma non ci sia chi può pensare a risolvere tali problemi. Ecco per quale motivo ipotizzavo, nel post precedente, che Mourinho possa essere molto utile nel ruolo di general manager all'inglese, che ovviamente merita qualche innesto, come gli allenatori singoli che si occupano delle varie questioni tecniche e tattiche: allenatore dei portieri, allenatore della tattica e così via.
Scrivo di tali questioni per il motivo molto semplice che in qualche modo, alla Roma, sembra di essere all'Anno Zero. Credo sia indispensabile, prima di acquistare altri giocatori o cedere quelli che ancora ci sono, acquisire le prestazioni di uomini di calcio: Totti, De Rossi, Nela, Boniek, i primi che mi vengono in mente da inserire nella dirigenza e a cui affidare compiti operativi ben precisi.
Il calcio italiano non è una semplice impresa o società da scalare e gestire. Speriamo che i Friedkin, sicuramente animati dalle migliori intenzioni, lo abbiano già capito. Una squadra di calcio è un'azienda duplice: deve avere i bilanci a posto ma vive sulla fiducia dei tifosi che a loro volta sono clienti molto speciali.
La fortuna della Roma è che ha clienti-tifosi di grande pazienza e altrettanto grande amore. Per ora, non sono ripagati con la stessa moneta e non si capisce chi e quando possa sovvertire questa situazione. Sono argomenti importanti almeno quanto la politica arbitrale o le regole del VAR che per la Roma vengono sempre applicate in modo restrittivo e penalizzante.
Per ottenere rimedio a tante e complicate questioni, servono teste pensanti e menti capaci. Speriamo che per mettere in campo una formazione che sappia correre, pressare e lanciare nei giusti spazi le punte, possa bastare lo Special One.
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