mercoledì 21 maggio 2025

Illusioni mouriniane e una società balbettante ossessionano la Roma e la sua gente

 Oggi, grande ubriacatura di massa per un paio di fotografie che un tifoso ha scattato a Josè Mourinho, di passaggio a Fiumicino, storico aeroporto di Roma. La grande voglia di grande tecnico della nostra tifoseria è encomiabile e fa il paio con l'inconsistenza societaria della AS Roma sempre più abbandonata e gestita comunque in modo veramente deplorevole. 

Il peggio verrà con il prossimo mercato, non temete. Sapremo il nome del tecnico che sostituirà Claudio Ranieri quando vorrà concederlo un responsabile della famiglia Friedkin e tanto basta. Chi stia facendo il mercato o comunque preparando le strategie che porteranno ai prossimi movimenti di compra-vendita è evidentemente il buon Ghisolfi che diventerà sempre più il capro espiatorio di un continuo calo nei rendimenti e nelle prospettive di una società un tempo gloriosa contendente per il titolo e ora ridotta a perenne inseguitrice non solo delle milanesi e della Juventus ma anche di Napoli, Atalanta, talvolta Bologna e Lazio. 

Oggi, per noi e non soltanto per noi, lo scudetto si chiama quarto posto. Sono 23 anni che non vinciamo un titolo in Italia. 17 anni che non vinciamo la coppa nazionale. Beninteso, dal 1927 ad oggi, in 98 anni, la Roma ha vinto appena due coppe europee: nel 1961 la Coppa delle Fiere e nel 2022 la Conference League. L'ultimo vincitore di un trofeo in questa città, tal Josè Mourinho, è stato cacciato letteralmente da Trigoria dall'attuale gestione. 

Ma se il passato non ci sorride, il presente fa addirittura paura. Roma , la capitale d'Italia, calcisticamente è quasi irrilevante a parte il discreto rating europeo. Infatti,  il tecnico ormai dimissionario ha confermato che anche il prossimo mercato vedrà una scarsa esposizione economica da parte dell'attuale gestione. Esiste un accordo tra la Roma e la gestione UEFA per il rientro dal debito e quindi dovremo accontentarci. con la prospettiva di poter incassare qualcosa dalle cessioni meno importanti, per esempio Dahl che piace al Benfica e il risparmio derivante da qualche calciatore con ingaggi imbarazzanti che non verranno rinnovati. Ma in scadenza ci sono Victor Nellson, difensore; Lucas Gourna-Douath, mediano; Stephan El Shaarawy, ala; Alexis Saelemaekers, ala; Renato Marin, portiere. 

Per quanto ne so io, la Roma vorrebbe tenersi almeno Gourna-Douath, e Saelemaekers. Il belga, come noto, è rientrato nello scambio di prestiti con Abraham, che la Roma potrebbe voler cedere. Ma anche questa è un'ipotesi visto che l'attuale organico conta soltanto due attaccanti di ruolo; il deludente Dovbyk e il redivivo Shomurodov. Ma anche qui, il peggio non è ancora finito perché la Roma non ha rinnovato, per adesso, neppure uno dei contratti più importanti, quello di Svilar, portiere rivelazione di quest'anno. Il rischio colossale è che la Roma pensi di far cassa con la sua cessione e sarebbe il secondo errore sanguinoso dopo  quello oche portò alla cessione di Alisson da parte di Pallotta e co. Il portiere è un ruolo assolutamente fondamentale e se si dispone di un portiere di livello assoluto, va protetto e salvaguardato come un animale in estinzione.

Purtroppo, l'attuale gestione romanista non restituisce alcuna fiducia e il rischio di errori anche clamorosi in fase di mercato è altissimo. Come si rischia molto se non verrà scelto un nome di assoluta garanzia per la panchina che ad oggi rimane un mistero. Una società come questa e soprattutto un organico come questo pretendono un nome che unisca esperienza, carisma e idee calcistiche cristalline e non certo avventurieri della panchina come purtroppo ricordiamo, prima di Claudio Ranieri. 

Ecco per quale motivo stamattina si è unito entusiasmo a speranza per il presunto ritorno di Josè Mourinho. In questa fase di assoluta precarietà, anche solo un buon ricordo fa presa sulla gente. Intanto, senza battere il Torino, domenica prossima, non saremo certi neppure della partecipazione alla Europa League considerando anche che dovremo sperare in una clamorosa vittoria del Venezia sulla Juventus per qualificarci per la prossima Champions League. 

Sogni e speranze che si rincorrono in uno dei momenti peggiori della AS Roma. 

 

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