lunedì 2 ottobre 2023

I vorrei ma non posso della Roma

 Domenica 8 ottobre, ore 18, la Roma giocherà contro il disastrato Cagliari, ultimo in classifica. 

Per giudicare il momento romanista, non dobbiamo dimenticare cosa vediamo in Italia adesso. Riepiloghiamo: stiamo ammirando (per modo di dire) la massima serie di un paese che non si qualifica ai mondiali da due edizioni. Un sistema-calcio molto limitato e ridotto sia tatticamente che tecnicamente. 

Detto questo, sappiamo che i migliori da vari anni in tale sistema si chiamano Milan, Inter, Juventus, Napoli con buone prestazioni di Atalanta e Lazio in alcune situazioni. La Roma non è tra queste squadre in quanto le prestazioni in campionato hanno prodotto, quando è andata bene, la qualificazione nella Conference League.  Nelle ultime 5 stagioni, il piazzamento finale della AS Roma non è andato oltre il 5 posto (stagione 2019-20). 

Per ritrovare la Roma qualificata in Champions League, dobbiamo andare più in là: si qualificò terza la Roma nel 2017-2018. 

Comunque, in un campionato, massima serie, di un paese come il nostro, attualmente, la Roma è al dodicesimo posto dopo sette incontri: 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Dato che al di là di quel che pensiamo della vita, del calcio e di quello che vediamo, i numeri non mentono mai, la nostra è una situazione non promettente,

 In questa situazione da depressione totale, l'unico lampo autentico, in una stagione dove nessuna italiana ha vinto altri trofei, la Roma ce l'ha fatto vivere vincendo la Conference League due edizioni fa. Nella realtà delle cose ,stiamo parlando di una squadra non eccelsa che vivacchia nella serie A italiana. 

Detto questo, come risalire e come tornare a brillare? La proprietà da parte dei signori Friedkin, ha pensato di ingaggiare uno dei tecnici migliori al mondo, Josè Mourinho. In campionato non ha prodotto grandi risultati ma ha vinto una coppa europea e ha sfiorato la vittoria in un'altra finale. 

Tecnico simile a Capello, tanto per intenderci, ma che poteva contare su ben altri campioni. I giocatori romanisti sono nel complesso di discreto valore medio, alcuni impresentabili (facciamo i ruoli: dal portiere al regista che non abbiamo e soprattutto i laterali completamente inadeguati), molti sono convocati nelle proprie nazionali. Se attualmente mostriamo un livello di gioco infimo, è quindi colpa da distribuire equamente tra tecnico e squadra. Ma anche qui dobbiamo chiarire: una grande squadra di calcio inizia dalla dirigenza (che non abbiamo) che ha un buon livello giovanile (che abbiamo) e soprattutto da grandi giocatori che vanno in campo e offrono ottime prestazioni. 

Oggi, campioni in squadra sono Lukaku su tutti (di solito: una-due occasioni e un gol), Dybala (molto discontinuo a causa del fisico), Sanches (impressionante tecnica individuale ma gioca di rado). Poi ci sono buoni giocatori come Mancini e Cristante. Punto. Altri centrali, laterali, interni e seconde punte sono da livello inferiore. La crisi romanista si spiega in questo modo.

Cosa fare per risalire e brillare? Iniziare da una dirigenza di buon livello: direttore generale e direttore sportivo. Acquisire le prestazioni di un portiere di ottimo livello, di due difensori centrali di ottimo livello, di un regista di ottimo livello, prima degli altri ruoli. Non è molto difficile da capire. 

Tra problemi fisici, limiti tecnici e soprattutto inadeguatezza tattica, oggi abbiamo almeno sei ruoli da ripensare. Il tecnico. Uno dei migliori del mondo ma che dispone di una rosa molto carente,  potrebbe fare di meglio, certamente, ma con questa squadra ci vorrebbe un insegnate di calcio, un tattico eccelso e un tecnico capace: tre in uno. 

Purtroppo, per fare mercato, ci vogliono anche un bilancio a posto e fondi da spendere. ci vogliono scout capaci di portare ottimi prospetti a pochi soldi. Oggi, fare mercato a Roma è veramente difficile e anche Pinto ha fatto miracoli, pur non essendo il miglior dirigente possibile stante il diktat operato dalla UEFA. 

Io non so, sinceramente, se con Conte in panchina, la Roma giocherebbe meglio ma sarebbe ancora questa Roma, con questi uomini e queste possibilità. Quando me la prendo con Mourinho è perché vedo un gioco insopportabile, da piccola squadra nemmeno grintosa. 

Questa è la nostra situazione attuale e possiamo soltanto guardare le stelle ma non raggiungerle.  Faremo leva sui giocatori in forma che mordono le caviglie (Mancini, Bove, Cristante) che talvolta illuminano il campo (Sanches, Dybala) e che segnano un gol a partita (Lukaku). Per il resto, c'è solo da ricostruire o costruire. Saranno i Friedkin a farlo? Qualche dubbio è lecito. 



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