martedì 1 ottobre 2024

I giovani, futuro del calcio in crisi

 Questo argomento, la Roma dei Friedkin lo trascura e non poco. Anche se nelle intenzioni, e particolarmente a causa dei noti problemi economici, la Roma vorrebbe seguire la politica dei giovani di successo, che partono da ingaggi ridotti per poi diventare campioncini anche da rivendere per incrementare il bilancio. Eppure, la stessa società cede in prestito un calciatore utilissimo come Bove per reperire l'usato sicuro con Hermoso e soprattutto l'anziano ed esperto Hummels. Uno dei motivi per cui la politica romanista non restituisce fiducia ma la toglie. 

Ora, è sotto la lente d'ingrandimento l'attuale situazione contrattuale di Pisilli, il nuovo astro nascente romanista. Ma non è il solo a generare il mio personale interesse. A parte i giovani già noti, come Zalewski (anche lui soffre di difficoltà contrattuali), la Roma ha in prima squadra giovani come Samuel Dahl, Buba Sangarè, Federico Nardin e Renato Bellucci Marin. I calciatori in prestito sono il già citato Bove, Riccardo Pagano, Darboe, Cherubini, Mastrantonio e Oliveras. 

Questi giovani andrebbero seguiti con programmi appositi: quelli in rosa con un responsabile addetto alla loro crescita; quelli in prestito con un responsabile addetto al loro sviluppo ottimale. Cedere risorse per trovare all'esterno le soluzioni ottimali può essere una tentazione derivante da bisogni occasionali, come l'infortunio di alcuni titolari ma a lungo andar si rivela uno spreco.

Invece, crescere giovani talenti è un gioco nel gioco del calcio particolare che ha bisogno delle cure apposite. Anche un talentuoso ha molteplici motivi per perdersi in una quantità industriale di facili tentazioni. Questi elementi non possono essere considerati al pari dei colleghi più esperti e già formati ma possono rivelarsi fonte preziosa di talenti anche insospettabili quando sono seguiti con continuità.

A questo fine, sarebbe utile creare la seconda squadra, sull'esempio delle formazioni spagnole, che militerebbe ovviamente nei campionati inferiori, invece che mandare ragazzi a crescere presso altre realtà che ovviamente privilegiano i propri interessi.

Stupisce, sinceramente, che la Roma sia in forte ritardo riguardo la creazione della seconda squadra. Stupisce e sconforta. Trovare risorse preziose nei giovani impone le politiche adatte e soprattutto la dirigenza adatta ma sarebbe indispensabile per un club che voglia crescere anche economicamente e magari raggiungere l'indipendenza economica e l'autosufficienza tecnica.



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