A dieci giorni dalla fine del mercato estivo, la Roma risulta ancora in costruzione. Restando a ragionare sul 4-3-3 visto a Cagliari mancano almeno tre tasselli: centrocampista, Laterale difensivo destro, laterale offensivo sinistro. Zalewski e Celik possono tranquillamente fare panchina. Ma il centravanti forte fisicamente e di testa come Dovbyk ha bisogno di un'ala vera, veloce e abilissima nel cross. Il centrocampo ha bisogno di un uomo alla Brescianini o alla Frattesi tanto per intenderci. Ecco perché se Dybala dovesse andare via, servono come il pane tre acquisti.
Profili come Assignon e Djalo non sembrano il meglio da prendere. Inoltre, c'è da fare un ragionamento semplice: la Roma classificata sesta lo scorso anno fa a meno di Lukaku e Dybala per prendere Dovbyk, Le Fee e Soulè. Ad occhio il conto non torna, perlomeno in attesa che il nuovo centravanti pareggi almeno la doppia cifra di Lukaku e Soulè non diventi Dybala.
Altrimenti si tratterebbe di un 4-3-3 che faticherebbe molto a trovare equilibri e movimenti giusti. Detto questo, è il caso di piantarla di accusa De Rossi per la faccenda Dybala. Il tecnico è solo un dipendente della società e non può far altro che chiedere ma non pretendere. Caso mai, si può chiedere ragione a Ghisolfi e alla dirigenza di mancata lucidità, dato che profili apparentemente facili da acquisire in Serie A non vengono mai cercati. Valuteremo questa sessione di mercato alla fine di agosto ma ricordando che la partita casalinga contro l'Empoli i deve vincere. Domenica, ore 20,45 appuntamento all'Olimpico.
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