lunedì 8 maggio 2023

Giovedì, partita clou contro il Bayer Leverkusen, chi gioca?



 Nella Roma di oggi non c è un attimo di tranquillità. I silenzi societari sono diventati un problema soprattutto per il tecnico, odiato dagli avversari, e ci vuole poco a capirlo, ma lasciato stranamente solo in casa propria. 

Non amo particolarmente la dirigenza romanista da tempo ma il ruolo positivo di Mourinho. per molti all'interno oltre che per quasi tutti all'esterno, sta diventando un problema. La mia personale impressione è che la sua grandezza, anche nel profilo delle relazioni esterne, è tale da oscurare la modesta condizione altrui.

 Quando un tecnico tanto importante si trova a operare in contesti più grandi, ovviamente le proporzioni sono meno evidenti. Più darsi che a Trigoria la situazione sia talmente spostata in favore del tecnico da mettere in crisi altri meno muniti dal punto di vista personale. 

Per quanto riguarda la proprietà, se non comprende che che avere un asso simile nella propria manica sia importantissimo, a questo punto è un problema suo. 

I tifosi concordano con il tecnico al novanta per cento a sentire i cori nello stadio. Tra i commentatori sportivi, anche qui a Roma, ci si divide. Se devo essere sincero, nonostante il rendimento della squadra in campionato, che definirei insufficiente, farei di tutto per trattenerlo a Roma almeno per altri tre anni. 

Ora tiene banco il problema di una squadra stanca e ridotta ai minimi termini da squalifiche e infortuni. Contro i tedeschi, giovedì alle 21, si dovrà vincere e quindi segnare. L'attacco è il primo problema della Roma attuale e questo si deve ritenere di ovvia responsabilità di Abraham e Belotti. Anche Pellegrini ha segnato pochissimo: finora solo 4 reti in campionato e 4 in Europa League (9 gli assist complessivi)

Questo vuole dire che a parte Dybala (15 reti complessive e 8 assist complessivi) l'intero reparto offensivo è da cambiare o migliorare dato che abbiamo capito che l'argentino non può giocare con continuità.  Quindi, accanto a lui, l'uomo di maggior classe individuale, si devono trovare un altro trequartista al suo livello e due punte che possano andare in seconda cifra realizzativa. Se non si dispone di scout geniali, e senza grandi capitali, di solito si hanno due soluzioni nel calcio odierno: si prende il meglio dalle piccola squadre o il miglior possibile dalle grandi a parametro zero. 

Sento che potrebbe venire a Roma gente come Aouar e penso ovviamente alla prima eventualità anche se io non lo porterei da queste parti. Per quanto mi riguarda, io preferire gente molto attiva atleticamente come un Baschirotto in difesa o il ventritreenne Ngonge, centravanti-ala del Verona (in Serie A, 405 minuti giocati con 3 reti e 1 assist; in Eredivisie: 3 reti e 2 assist in 628 minuti giocati.) quando devo implementare la povera panchina romanista, certo dell'impiego di questi atleti in caso di bisogno per non attingere continuamente alla Primavera. 

Oggi, anche contro il Bayer, la Roma dovrà affidarsi a riserve meno importanti, soprattutto dal punto di vista atletico, dei due esempi citati almeno nel ruolo. Siamo già a una semifinale di Europa League. 

In porta Rui Patricio; ancora Mancini, Cristante e Ibanez a formare il trio difensivo con Zalevski o Celik a destra e Spinazzola a sinistra. Centrocampo con Matic e Bove e attacco con Pellegrini, forse Dybala, e Abraham. Wijnaldum e Belotti solo in panchina. Uno dei due giocherebbe se l'argentino non dovesse farcela. 

Nel Bayer, unico assente certo Schick, il nostro ex attaccante. 

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