Dopo la facile vittoria a La Spezia, la Roma si sente ormai salda al quarto posto. Siamo soltanto alla fine del girone d'andata del campionato più fragile che storia calcistica ricordi. Interrotto prima della metà dal Mondiale, scosso fin nelle fondamento da vari scandali che, personalmente, non mi sento nemmeno di commentare e che ora dovrà fare i conti non con la giustizia sportiva ma con un movimento che non gioca un mondiale da due edizioni.
Il tutto ha origine nel momento in cui si è voluto unire la finanza e la speculazione dove esisteva uno sport popolare, con i panini con frittata durante la pausa tra primo e secondo tempo e il caffè Borghetti per digerire tra una punizione alla seconda e un corner.
In Liguria, la Roma è stata cinica come soltanto Mourinho sa essere. Attese le esitazioni difensive di un discreto Spezia, ha risolto cn un bel gol di El Shaarawy e il raddoppio di un risorto Tammy Abraham all'inizio del secondo tempo.
L'organico non da certo segni di salute, con la squalifica di Celik e l'allontanamento di Karsdorp e l'astensione di Zaniolo. Ora potrebbe essere impiegato Solbakken, ma probabilmente qualche laterale difensivo arriverà dalle giovanili.
Non si capisce, altrimenti, con le attuali ristrettezze da dove possano arrivare altri mostri in positivo, come è accaduto con Dybala che infatti si staglia nitido sulle nebbie degli altri.
Dove trovare, altrimenti, un portiere all'altezza, un mediano con i controfiocchi come Matic che non soffra i dolori dell'età avanzata? Peccato che Il Faraone abbia compiuto da un po' i trent'anni, altrimenti avremmo qualche motivo per sorridere.
Tornerà di moda l'importanza di osservatori e scout, quando ormai saremo alle strette e Dybala sarà forse da un'altra parte, magari con Zaniolo in Premier dove scorrono soldi a fiumi, ancora. Lì, hanno fatto pulizia da qualche tempo.
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