venerdì 24 giugno 2022

Zaniolo, re del mercato romanista

 Per quel che ne so io, nulla da fare. Le parti restano distanti sul rinnovo e le offerte che la Roma attende per il forte attaccante, non arrivano. Quella della Juventus, per esempio, si aggira intorno ai 28 milioni con l'aggiunta di un centrocampista come Arthur o peggio: profili che per la dirigenza romanista non soltanto sono costosi ma inutili.



Alcune squadre inglesi stanno manifestando un certo interesse per il calciatore che, ormai, si può considerare sul mercato a tutti gli effetti, pur con il disappunto di molti tifosi e commentatori. Per quel che vedo io, questo destino accumunerà tutti gli atleti che pretenderanno ingaggi oltre la soglia stabilita. Il rinnovo di Cristante, per esempio, è ancora in bilico. Il Milan lo vorrebbe insieme a Veretout e Pinto ha risposto chiedendo 45 milioni per l coppia. Difficile che l'affare vada in porto.

Oggi come oggi, la possibilità di un nulla di fatto resta la più probabile con grande disappunto di Mourinho che, ormai è sulla bocca di tutti, non gradisce questo tipo di mercato che Pinto e suoi collaboratori stanno portando avanti. 

Ormai, e quello di Zaniolo è il caso più evidente, potrebbe verificarsi una spaccatura vera e propria se non tra l'allenatore e la società, almeno tra Mourinho e Pinto, ritenuta da tifosi e commentatori troppo timido e insicuro. Il vero problema, al di là delle responsabilità dei tecnici, è che la Roma non intende indebitarsi per fare calciomercato. 

Quindi, se non si vende limitando il monte-ingaggi, non si acquista; ugualmente, se non si rinnovano i contratti ,si deve penar alle cessioni, anche in inverno. Tutto questo non aiuta ceto un perfezionista come il portoghese che mastica amaro. Vorrebbe sapere su quali calciatori può contare veramente e magari su quali rinforzi per iniziare una stagione che ormai bussa alle porte. Non si può considerare con severità la decisione della Roma nel limitare gli esborsi perché la situazione generale parla di una grande difficoltà a reperire fondi nel calcio internazionale. 

La Roma incontra difficoltà del genere nel vendere pertanto quel che reperisce è molto poco rispetto a quanto vorrebbe investire di ritorno dopo le cessioni. L'esempio di Alessandro Florenzi è calzante: il Milan lo prese dalla Roma in prestito con diritto di riscatto. La Roma aveva chiesto 4,5 milioni per lasciarlo in vi definitiva ai rossoneri ma ne ha ricavati soltanto 2,7. 

Per le cessioni, la Roma ha una cifra di giocatori da lasciare andar via incredibile, soprattutto nell'ottica di liberarsi di ingaggi che, tutti insieme, formano la vera difficoltà di operare sul mercato. Per fortuna, alternative ci sono. Per esempio l'interesse del Monza per Villar e Mayoral, due degli uomini non graditi a Mourinho.

Gli arrivi, pertanto, latitano. Dopo Matic e Svilar, dovrebbero esser vicini Celik e Frattesi ma le firme non arrivano. Incassando meno, anche la Roma ha meno disponibilità da spendere. Avendo difficoltà con questo buon centrocampista, figuriamoci se dovesse puntare Berardi che Mourinho considera il sostituto ideale di Zaniolo.

Credo che ,con l'aria che tira, torneranno in grande risalto i vivai che pretendono un certo investimento di base ma creano le aspettative per piccoli atleti che crescendo possono essere più che utili alla prima squadra: per esempio Zalewski, che la Roma si è trovata in casa, proveniente dalla Primavera che costituisce una delle grandi rivelazioni della scorsa stagione.

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