martedì 28 giugno 2022

Roma, mercato lento senza brio

 Quest'anno la sensazione dominante nel calciomercato italiano riguarda l'assenza di grandi disponibilità. In questo caso, l'intelligenza di direttori sportivi molto esperti può fare la differenza. 

Sappiamo tutti delle operazioni che lasciano abbastanza interdetti di Juventus, Milan e Inter ma la Roma non segnala alcun dato in contrasto: pochi soldi da spendere e molti giocatori da piazzare. 

Quelli che la Roma cerca di dar via, per esempio, in primis Calafiori, Villar, Veretout, Diawara, hanno anche ingaggi imbarazzanti, grande errore di partenza che la nuova proprietà non vuole compiere e perpetrare. E secondpo me, fa bene. Esiste un limite per gli ingaggi di nuovi calciatori che, per esempio, ha subito allontanato Dybala, che per lo stesso motivo è stato  allontanato dalla Juventus. E quindi, per analogia, è davvero improbabile che la Rooma voglia accollarsi il mostruoso ingaggio preteso da Ronaldo. 

Cedere Zaniolo (la stessa Juventus si è rifatta sotto e pare che Mourinho abbia espresso parere positivo sull'eventuale scambio con Arthur) per 35-40 milioni cioè la cifra che sono disposte a versare solo Milan e Juventus, sia ben chiaro, poi prendere l'asso portoghese e spendere questa cifra soltanto per l'ingaggio, pare proprio una contraddizione in termini. 

 

Le società di calcio, tra l'altro, temono altre chiusure invernali per quanto riguarda gli effetti della pandemia e quindi non intendono assolutamente indebitarsi senza avere la certezza di rientrare economicamente. 

Tuttavia un mercato fermo a Svilar e Matic fa piangere la tifoseria, non c'è dubbio. In questo modo, la Roma non avrebbe alcuna possibilità di scalare posizioni in campionato. Inoltre i giocatori in uscita oggi sarebbero svincolati a parametro zero tra breve. C'è anche il contratto di Cristante che ancora non è rinnovato e per il solito motivo. 

Le pretese di giocatori e procuratori non sono in linea con il momento attuale.  E non c'è da meravigliarsene. Rifiutato il progetto della Super Lega, il calcio sta facendo i conti con una realtà che impone alle persone stesse, i clienti, di pay tv e stadi, di limitare le spese e quindi, di conseguenza, le società di sicuro incasseranno meno. Ormai è evidente che esiste un campionato parallelo, dove si giocano soltanto partite economiche, di vitale importanza, tra l'altro, per il calcio europeo dato che la UEFA sta tornando a fare la voce grossa con il fair-play finanziario.


Cosa fare? Quel che sta facendo la Roma: finanziare il mercato con le entrate dovute al mercato stesso in uscita. Ecco quindi che torna di moda un quasi scambio, per esempio con il Lione per Aouar, centrocampista giovane e valido in scaddenza valutato non più di 15 milioni compreso uno scambio con Veretout. Ma il Lione vorrebbe solo cash per i motivi già specificati. 

Continua la telenovela per Celik e Frattesi. Il che fa capire quanto siano importanti le uscite, al pari delle entrate.

Signori, la situazione è seria veramente se la stessa Juventus rischia di perdere persino l'importantissimo baluardo difensivo De Ligt. Il calcio deve ridimensionarsi, non ha alternative e forse ritornare a una maggior aderenza alla realtà che viviamo quotidianamente. 

Io ci penserei a lasciar partire Calafiori, per esempio, oppure gente come Bove e Volpato. Fidiamoci di Mourinho ma anche dei consigli di persone come Totti e De Rossi che dovrebbero poter rientrare quanto prima per il bene di tutti e magari poter collaborare a stabilire una fitta rete di scout per reperire giocatori interessati a prezzi da terzo mondo.

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