Inutile girarci intorno: la delusione comincia a serpeggiare in casa Roma. Soprattutto la brutta sconfitta nel derby ha riportato sulla Terra troppe persone insieme e questo è un male.
Quel che scrivevo, giorni fa, si è verificato. Ma partiamo dalla prima considerazione inoppugnabile: la Roma dei Friedkin e di Mourinho ha per ora solo un punto in più della rometta di Pallotta e Fonseca.
Una squadra che ha perso Spinazzola e Djeko ma che ha preso un portiere di buon livello, un terzino normale e un giovane centravanti molto promettente, non fa sognare i tifosi.
Uno dei problemi, dopo il mercato deludente, è proprio il modulo scelto da Mourinho, il quale non può certo utilizzare la formazione migliore per quel modulo.
In primo luogo, non dispone di un regista difensivo affidabile. Inoltre dispone di due ali che segnano poco e un centravanti che prende molti pali ma segna poco anche lui. Cosa dovremmo pensare, vedendo la classifica attuale dei cannonieri?
Il primo marcatore della Roma è Pellegrini, con 4 reti senza battere rigori. Il secondo è Veretout con 1 rigore. Abraham ha segnato due gol in sette partite. Con le stesse partite giocate, Djeko ne ha segnati 6 e Joao Pedro, 4.
Sbaglia il giovane Abraham o sbaglia il tecnico a utilizzarlo schiacciato tra la difesa avversaria e tre ali che gli tolgono profondità? Le 6 reti in 6 partite di Ciro Immobile non vogliono forse dire che questi problemi, il laziale, non li soffre?
Voler insistere con un modulo come il 4-2-3-1 senza averne gli interpreti giusti non è da Mourinho, e comunque non fa il bene della Roma a cui gioverebbe forse schierare due punte con un centrocampo a tre che possa donare loro profondità e passaggi filtranti.
Anche la Roma di Friedkin e Mourinho è per ora soltanto quarta. Niente è perduto a patto di ragionare lucidamente prima di correre in campo.
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