La Roma è un relitto da cui si spera di ricavare qualcosa per costruire la formazione che il nuovo allenatore deciderà di mettere in campo. Le antiche certezze non esistono più a cominciare dal tramonto, inevitabile anche per questioni anagrafiche, del vero capitano, Djeko; un tramonto sancito dal rigore mal tirato contro la Sampdoria.
Fonseca sa solo che non avrà il rinnovo del contratto, come normale che sia ma resta perché non si vuole dimettere e perché nessuno lo vuole cacciare. A mio avviso, un gravissimo episodio di mancanza di senso comune oltre che di poco rispetto per chi tifa questa maglia.
Dato che a nessuno interessa né il format e tantomeno il prestigio dell'ultima nata in casa UEFA, quella Conference League della quale proprio nessuno sentiva il bisogno anche per via dei costi sempre maggiori per i trasferimenti, ma soprattutto per la giungla di regolamenti nei vari paesi per la questione pandemica; pensare che la Roma le perderà tutte da qui in poi, non è da escludere. Non vediamo una traccia di orgoglio da parte di chi indossa la nostra maglia.
E lì si tratterà di andare a giocare su campi minori nei luoghi meno conosciuti dell'Europa per neanche avere la presenza del pubblico pagante dato che è ampiamente prevedibille che in inverno si manifesterà una nuova recrudescenza del Covid.
I grandi club sopravviveranno con gli abbonamenti televisivi e se gli stadi riapriranno saranno per posti numerati, distanziati e controllati.
Pertanto, se la Roma le perdesse tutte, da qui alla fine della stagione, il danno sarebbe solo d'immagine, ammesso che ci sia ancora immagine da distruggere che non si sia invece persa nel tritatutto dell'ultimo, terrificante, anno pallottiano.
L'ultimo che ha provato a urlare negli spogliatoi fu Petrachi e anche per questo fu cacciato. Nella Roma c'è poca conoscenza di calcio e persino dei regolamenti come sappiamo. I Friedkin forse se ne stanno accorgendo. La dirigenza romanista sarebbe da rifondare, esattamente come il settore tecnico e almeno tre quarti della squadra, tra titolari e riserve.
Dopo questi ultimi non avvenimenti, tuttavia, è lecito chiedersi quali siano le vere intenzioni, oltre le vere capacità di persone, come i nuovi proprietari, che non trovano modo di parlare alla gente e soprattutto non sembrano prendere i provvedimenti che il semplice senso comune vorrebbe.
Si dice che non si sappia chi mettere sulla panchina della Roma per le partite che mancano. Normale che Sarri, sotto contratto con la Juventus, non possa; ma non voglio credere che non conosca la Roma e non stia dando le sue raccomandazioni almeno per il mercato che necessariamente dovrà essere imponente sia in entrata che in uscita. Come non voglio credere che sia complicato chiedere a una risorsa interna, come Bruno Conti o Alberto De Rossi, cercare d ievitare ulteriori umiliazioni a una piazza che è praticamente annichilita.
Per questo problema, esistono due interpretazioni possibili: o Sarri è in realtà ancora lontano dall'essere il nuovo tecnico romanista; oppure, il vero lavoro relativo al mercato, con un direttore sportivo che non esiste nella pratica (a parte il lavoro del buon De Sanctis, piuttosto oscuro attualmente, almeno per me) lo sta facendo proprio Sarri insieme al suo staff.
Fonseca resta dunque a fare da specchio per le allodole fino alla fine di una stagione devastante e perfettamente inutile. Che questa squadra, che ha mollato ampiamente, possa avere una minima possibilità di superare per 4-0 il Manchester United, è pura fantascienza.
L'ultima Roma di Pallotta finisce in un abisso, dal quale potrà, forse, risollevarla una vera rivoluzione interna. Ricordiamo con grande nostalgia non solo i tempi di Viola e di Sensi ma anche la forza e l'amore di Totti e De Rossi.
Si dice che Ranieri possa diventare il nuovo general manager romanista. Un pozzo di conoscenza ed esperienza che non potrebbe che fare del bene a tutto l'ambiente.
Noi tifosi dobbiamo capire che non può esistere lama efficiente senza un buon manico. Senza una vera ricostituzione dirigenziale e tecnica, nessuna squadra potrà mai risollevarsi da un abisso. E della squadra attuale, resteranno davvero in pochi.
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