Il presidente della nuova superlega, la potenza del calcio europeo che presto oscurerà le stanche cerimonie dell'UEFA, ha detto la sua. E ha citato la Roma.
Perez ha detto di non aver invitato né il PSG né le squadre tedesche (ovvero il Bayern e il Dortmund) e che per arrivare al numero di 15, potrebbero essere invitate Roma e Napoli. Non ha alcuna intenzione di abbandonare i campionati nazionali. Non sa quando arriveranno al minimo di 15 club fondatori, aggiungendo:
"Cosa vincono gli altri club? Ditemi cosa vincono ora con la Champions. Quindici club generano valore alle televisioni e gli altri cinque arriveranno per meriti sportivi. Il Siviglia? Anche lui potrà eccedere, non è una lega chiusa, è una cosa falsa. Crediamo nel merito delle squadre, che lottano per essere in grado di giocare una competizione come questa. Ma è questo che genera soldi, e noi siamo solidali. La Uefa dà 120-130 milioni, noi 400. Distribuendoli tra i club. Lo facciamo per salvare il calcio...
Quando non hai introiti oltre alle tv l’unico modo è fare partite più affascinanti. Abbiamo pensato a questa Superlega al posto della Champions League in modo di recuperare i mancati introiti. Il calcio stava perdendo interesse, bisogna adattarsi ai tempi. I tifosi e i diritti tv sono diminuiti, con la pandemia eravamo tutti in rovina. Ci sono molte partite poco interessanti. Un Real Madrid-Manchester o Barcellona-Milan è più interessante che una partita tra squadre modeste che sono in Champions. Il nuovo formato della Champions? Non lo capisce nessuno, non produce gli introiti che servono per salvare il calcio. La situazione è drammatica. La Uefa è un monopolio, deve essere più trasparente. Noi vogliamo salvare il calcio, senza interessi personali..."
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