L'Ansa commenta oggi, giustamente, come la Roma appia saputo "fermare" l'Atalanta nella partita di ieri, finita 1-1 soprattutto grazie all'espulsione di Gossens, tra l'altro giusta per uno scontro durissimo contro Veretout, uno dei pochi che abbia provato a contrastare l'indubbia superioprità atletica e tattica degli atalantini.
L'Atalanta è una formazione perfettamente schierata in campo, dotata di automatismi impressionanti sia nella fase difensiva che offensiva e meritatamente guarda la Roma dall'alto di una classifica indubitabile (10 punti in più e la differenza reti di +34 per i bergamaschi contro il misero +6 dei romanisti) oltre che da una ben diversa partecipazione alle competizioni europee.
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Il lavoro fatto da Gasperini a Bergamo ricorda altri, grandi tecinici, come Zeman e Galeone, in Italia. I nomi dell'Atalanta non sono certamente di molto inferiori ai colleghi presenti in altre formazioni ma il gioco li esalta esattamente come li esaltava quando atalantini erano Mancini e Cristante, suo l'ottimo gol del pareggio, tanto per fare i nomi di due tra i migliori dei romanisti di ieri insieme al già citato Veretout.
Sarebbe il caso di capire, tra l'altro, una buona volta che il fattore atletico, nel calcio di oggi, pareggia totalmente il fattore tecnico, ammesso che la Roma sia caratterizzata da giocatori tecnici.
A me pare che a parte Mkhitaryan e, a sprazzi, El Shaarawy, di tecnica pura nella Roma non ce ne sia molta. Basta ricordare con quanta facilità un giocatore come Zaniolo, proveniente dalla primavera interista, abbia sbaragliato la concorrenza nel prendersi un posto da titolare prima del drammatico infortunio che ancora lo ferma ai box di partenza stagionali.
E allora accade che, come vediamo sempre pià spesso, la formazione di Fonseca va in crisi davanti a squadre molto superiori atleticamente e soprattutto tatticamente dato che la tecnica di base dei romanisti è abbastanza scarsa in paragone ad almeno mezza Serie A. Ben specificando che l'impegno dei singoli non manca di certo, dal modesto Ibanez fino all'esperto e grintoso Djeko.
Si può a ben ragione dire che la Roma cede nel gioco e nella preparazione atletica e tattica, certamente all'efficiente Atalanta ma anche alle molte formazioni che la precedono meritatamente in classifica: Inter, Milan, Juventus, Napoli e Lazio, pure molto ridimensionata, quest'anno, rispetto al recente passato.
Il settimo posto attuale, per la Roma, nella classifica di Serie A è assolutamente meritato, questo è il grande problema che dovremmo poter analizzare compiutamente e soprattutto comprendere nelle sue precise dinamiche.
Come spesso accade nel calcio, un gruppo di persone coese almeno al suo interno, potrebbe comunque dare il meglio anche contro avversari di molto superiori come forse accadrà nel doppio scontro contro lo United.
Nel proprio campionato, gli inglesi sono secondi a ben 11 punti dal City e hanno una differenza reti di +29.
Per la Roma un compito a dir poco arduo che sarà facilitato o meno dalla residua condizione di forma che possono avere, in aprile, due squadre che provengono da competizioni stagionali così differenti.
Per gli uomni di Fonseca, è necessario rifiatare e cercare la miglior forma possibile per quella che ha l'aria di diventare una finale anticipata. il traguardo possibile darà il giudizio definitivo sulla stagione dei giallorossi.
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