La situazione è veramente critica. Il bilancio è rosso sangue e allora la direttiva data a Petrachi (prima vendere, poi ragionare) non è piaciuta al DS. Da qui, la rottura, crediamo ormai insanabile, con il presidente in persona.
La gestione Pallotta è a tramonto ma il magnate americano non vuole svendere la Roma e quindi chi dovrebbe subentrare gioca su questo. Certamente, Pallotta non vuole neanche mettere più soldi di quanto potrebbe visto che ha da vendere alcuni giocatori che fanno gola molti: Zaniolo, Pellegrini, Pau Lopez, Under.
Dovremmo augurarci che qualcuno faccia l'offerta giusta e in fretta, altrimenti come abbiamo già scritto, e ripetiamo: la Roma è e sarà un supermercato, ancor peggio di quanto abbiamo visto in passato, dove sia Sabatini che lo stesso Petrachi hanno cercato di non far affondare una barca che veniva presa a mazzate per vendere il legno più pregiato.
Il vero rischio che si prospetta è che chiunque prenderà la Roma, troverà una formazione a pezzi e molti giovani da svezzare. Pallotta non può correre questo rischio perché anche se monetizzasse subito con cessioni eccellenti, poi si troverebbe a cedere una squadra debole e male assortita che pretenderebbe chissà quanto denaro per essere rinforzata.
Ecco per quali motivi, la Roma si deve affidare solo a Fienga e Fonseca. Petrachi sembra ormai fuori gioco e non possiamo dargli torto se le indiscrezioni che sappiamo sono giuste.
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