Se devo essere sincero, me ne frega poco o nulla. La Nazionale di calcio ha perso molto del suo fascino. Secondo me, tutto questo europeismo a mani basse è il grande protagonista del disamoramento patriottico. Il calcio, poi, è uno sport campanilistico.
Le città dominano la scena interna, e quando si va in Europa si ha a che fare con città europee. Le Nazionali non c'entrano e di solito procurano infortuni. Sinceramente, da anni, la mia Nazionale si chiama AS Roma e, a dirla tutta, dovrebbe essere una città indipendente anche dalla penisola italiana, ex Italia e ora Draghistan. Questo penso io.
Roma è la Città Eterna, l'antica capitale dell'Impero Romano d'Occidente ,cosa abbia a che fare con i servi sciocchi dell'Unione Europea, che sono annidati nelle istituzioni interne, io non saprei dirvelo. Io non mi sento a casa mia in Italia-Draghistan: mi sento a casa mia a Roma. Non so voi che leggete.
E per quanto riguarda la nostra Roma, beh, l'effetto Ranieri prosegue. Manca una settimana all'incontro di Napoli. Chiarito dal mister che decide lui chi va in campo, Dybala compreso, probabilmente vedremo l'argentino insieme a Dovbyk costituire il duo offensivo. La difesa potrebbe tornare a quattro con Celik, Angelino sulle corsie esterne e il duo Hummels - Mancini. A centrocampo credo che di sicuro vedremo El Shaarawy, Pisilli (l'unico nazionale attuale), Cristante, Konè e forse Pellegrini. Alcuni dubbi persistono: difesa a tre o a quattro, e centrocampo a quattro per esempio come rombo oppure no. Vedremo.
Nessun commento:
Posta un commento