lunedì 13 marzo 2023

Radiografia del (solito) disastro

 


La Roma di ieri ha perso sonoramente contro una squadra mediocre. Davanti a lei non giocavano Pelè, Dadà e Garrincha ma una banda di ragazzotti che correvano e basta. Avviso per i naviganti: in questo post non parlerò del Sig. Fabbri perché di persone come lui, nel calcio italiano, ce ne sono a bizzeffe. come la zolla che devia il tiro a fil di palo, o i pali stessi, che ormai non fanno più testo. Così pure il VAR o la VAR che dir si voglia: per la Roma funziona sempre al contrario, non c'è nulla da fare. 

O meglio: sarebbero motivi validi proprio per prenderne coscienza ed evitare di complicarsi la vita con gesti idioti come quello di Kombulla. Non si può reagire a una reazione dato che il VAR vedrà soltanto la tua reazione. Dietro il VAR c'è un altro Fabbri, suo amico e sodale. Kumbulla, devi capirlo se vuoi giocare qui. 

La Roma riuscì ad annullare questi incantesimi soltanto quando schierò una formazione talmente forte da annichilire avversari e arbitri. Per far questo, si deve spendere e attualmente la società non è nell'idea di poterlo fare. Pertanto, se resterà Mourinho dovrà dare saggezza e grinta a calciatori come quelli del Bodo o del Salisburgo (lodatissimi da Pinto non a caso). 

Se verranno altri tecnici al suo posto, vedremo in panca allenatori come Italiano, non certo come Guardiola o Mourinho. Del resto, mi spiegate per quale, strano inghippo, gente come uno sceicco dovrebbe venire a investire miliardi qui, per poi doversi inchinare a Fabbri? Me lo spiegate? 

Detto questo, e non invento nulla, la Roma è una squadra che per motivi di età non può reggere due partite vere a settimana. Demolita la Real Sociedad, non aveva energie per correre dietro ai ragazzotti del Sassuolo e neppure la fredda determinazione di Berardi che non corre più. Non aveva neppure dalla sua, come sappiamo già, la benevolenza di cui ieri ha goduto la Juve contro la povera Sampdoria. 

Quando la Roma è nelle condizioni di ieri sera, converrebbe starsene indietro e cercare contropiedi, difficilii da ottenere con quelle cariatidi come Abraham. In questi tempi di rincorsa quasi impossibile alla Champions, abbiamo un portiere che ha ricominciato a parare ma un centravanti che non corre e non segna. Mi sono slegato le dita a forza di scrivere che ci serviva e ci serve una punta veloce e fornita di tiro da lontano. Non è Abraham, non è Belotti. 

Si può giocare con una formazione modesta ma logica. La Roma ha buoni calciatori ma non è costruita logicamente, quindi in Serie A è meritatamente quinta e può perdere con tutti perché segna poco. Non avendo giocatori adatti al gioco che svolge, per segnare tre gol al Sassuolo deve attaccare coralmente anche in casa e quindi ne può prendere quattro. Tutto qui. 

Ci vorrebbe gente che ragiona nella dirigenza. Forse, riuscirebbe anche a neutralizzare i Fabbri di turno. 



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