I FATTI
La Roma non ha gioco: ormai è certo e lo abbiamo (ri)visto nel derby di ieri sera.
Una Lazio senza i migliori ha badato solo a difendersi, sfruttando l'unico errore grave della difesa romanista (l'imbarazzante pasticcio operato da un Ibanez i nconfusione totale). Un tiro verso la porta ed ha vinto.
Una Roma senza gioco e senza centravanti, pur schierandone addirittura due quando è entrato Belotti a far coppia con l'inesistente Abraham, non è riuscita a pareggiare. A un certo punto, erano in campo i due centravanti, oltre Volpato e Zaniolo ed El Sharrawy ma la porta laziale è rimasta imbattuta.
Un derby perso senza poter giocare.
In coppa, la Roma è stata battura due volte, una dagli spagnoli del Betis e in Bulgaria, contro il Ludogorets.
in campionato, la Roma è ora sesta a 25 punti, con 8 vittorie e 4 sconfitte, 16 gol fatti (il nono attacco della Serie A insieme al Bologna) e 12 reti subite (la quinta difesa dopo Napoli, Lazio, Atalanta e Juventus).
Dato che l'operato di un allenatore si giudica a seconda dei risultati conseguiti nella stagione ma anche secondo l'organico a disposizione, ritengo ormai maturo un processo a Mourinho colpevole, secondo l'accusa, di non aver dato un gioco convincente e produttivo alla sua squadra.
LA DIFESA. I tifosi sono quasi tutti con lui. L'anno scorso, con una squadra ritenuta da tutti inferiore, la Roma ha vinto la Conference League. In campionato, però, è arrivata al sesto posto.
Proprio la vittoria in Conference League gli ha procurato il diritto di giocare la Europa League, non certo il deludente piazzamento finale in Serie A, dove quest'anno, dopo 13 partite, è nello stesso punto della classifica: sesta.
Eppure, sono arrivati Matic, Camara, Belotti. Inoltre, dalle giovanili si è aggiunto Volpato a Zalewski, oltre al ritorno di Spinazzola.
Mourinho ha potuto irrobustire il reparto difensivo con la coppia Matic-Cristante schierata come centromediani; poi l'assenza di un gioco offensivo convincente ha portato all'inserimento di Camara. Ma ieri sera è stato un errore difensivo marchiano a concedere la vittoria alla Lazio mentre l'attacco è mancato per tutto l'incontro, a parte un tiro di Zaniolo finito sulla traversa.
Secondo i difensori a oltranza del tecnico, è colpa della scarsa forma di Abraham e Belotti, oltre all'imprecisione cronica di Zaniolo sotto porta, se la Roma è tanto stitica. Inoltre, alle sconfitte contro Napoli e Lazio, si contrappongono la vittoria a Milano contro l'inter oltre al pareggio di Torino contro la Juventus. Insomma, se la Roma gioca male e segna poco sarebbe colpa dei giocatori e non del tecnico. I difensori del tecnico pensano che l'unico, vero, asso della Roma sia l'infotunato Dybala.
L'ACCUSA. La Roma, pur avendo un organico giudicato da tutti migliore rispetto lo scorso anno, stenta a giocare in modo coerente e produttivo e soprattutto segna troppo poco. In Europa League è arrivata seconda nel girone, faticando moltissimo a superare il Ludogorets, di certo una buona formazione ma non capace di grandi risultati. Dovrà affrrontare adesso lo spareggio con una squadra caduta dalla Champions per proseguire il cammino in Europa League con orizzonti incerti.
In campionato, appare notevole la distanza sia per quanto riguarda l'organico ma anche per il gioco espresso, con il Napoli, che l'ha battura in casa, esattamente come l'Atalanta, ma anche contro l'Udinese che l'ha umiliata a Udine per 4-0.
La Roma subisce in difesa contro squadre molto munite ma non riesce a esprimere un gioco convincente in attacco contro le squadre meno forti tecnicamente e tatticamente. I veri flop sono finora i due centravanti: Belotti e Abraham. Shomurodov, la terza punta, viene utilizzato poco e male da Mourinho.
Il centrocampo, con l'assenza di Wjnaldum e la contemporanea assenza di Dybala, stenta a proporre un gioco convincente nonostante le buone prestazioni di Pellegrini.
Secondo i detrattori di Mourinho, l'assenza di Dybala esigerebbe un gioco molto migliore che sappia valorizzare le punte e invece la Roma proprio in questo senso sta stentando. La sconfitta nel derby contro una Lazio davvero mansueta è la goccia che fa traboccare il vaso. Se la Roma senza Dybala non riesce a battere una Lazio senza Immobile e Milinkovic rappresenta per il tecnico portoghese un'aggravante e non certo un'attenuante.
IL VERDETTO DI QUESTO BLOG. Gli allenatori devono essere valutati per le stagioni in corso e non certo per il pregresso operato nel passato. La Roma gioca male e la confusione tattica si associa a una preoccupante sterilità offensiva che ne limita il gioco soprattutto in casa. Non è accettabile che la crisi di gioco e risultati sia giustificata con l'assenza dell'unico, vero, campione che conta in organico: Dybala. La media di 1,23 riguardo le reti segnate in 13 giornate condanna senza appello un tecnico che non sa offrire gli spazi adeguati alle punte in organico.
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