domenica 24 aprile 2022

Una piccola squadra che si crede grande

 L'ennesimo, impietoso, confronto con l'Inter rafforza soltanto le mie personali certezze sulla Roma. Nessuna somiglianza con quanto di bello ricordiamo delle squadre precedenti, o dei calciatori precedenti. La Roma di oggi, guidata da un tecnico che cerca pazientemente di costruire qualcosa, è soltanto una piccola formazione che talvolta si immagina grande, a torto.

La cifra tecnica di questa squadra è pari allo zero matematico. La cifra atletica è leggermente superiore. Tatticamente, c'è qualche miglioramento in quanto si cerca di applicare sul campo quanto predica Mourinho. 

Lo scrivo da mesi: senza acquisti poderosi e mirati, questa formazione non crescerà mai. C'è da stupirsi che sia al quinto posto in campionato, a soli 5 punti dalla Juventus, nettamente superiore in quanto a organico.

In realtà, questo gruppo che allena Mourinho, è andato oltre le proprie possibilità. Quel che mi preoccupa è sentire che si cerca di cristallizzare pezzi che stanno cedendo nel mosaico attuale, come rinnovare il contratto a giocatori anziani e perdurare il rapporto con elementi che starebbero meglio altrove.

Tutto cià equivale a perdere risorse che potrebbero essere investite meglio.

Alla Roma manca un grande difensore centrale, un regista, un centrocampista di grande visione e fisicità e la seconda punta da affiancare ad Abraham. Quattro elementi da reperire subito e che si potrebbero trovare tra i molti esuberi o tra i calciatori in scadenza.

Ho già parlato dei giocatori in prestito che potrebbero fornire qualche introito ma certamente anche tra gli attuali titolari c'è molto da sfoltire. Almeno mezza squadra. 

Servirebbe un direttore sportivo vero ed esperto. Sarebbe meglio restituire il ruolo di general manager a Mourinho che in inghilterra lo ha già fatto.

Crescere vuol dire rinnovare le proprie certezze ma anche demolire le garanzie preesistenti. Senza rinunciare a qualcosa, difficilmente l'attuale proprietà mobiliterà economie sufficienti. La dirigenza è fondamentale specie quando si deve porre rimedio a qualche problema. E la Roma non pare fornita da questo punto di vista. 

La mia preoccupazione principale è proprio questa. Per questo motivo è urgente affidare agli elementi di maggior spicco la gestione della baracca e Mourinho è adattissimo anche a questo per i numerosi contatti esterni che ha sempre avuto.

Come pure sarebbe confortante riportare a casa persone come Totti e Daniele de Rossi.

Questa stagione deve concludersi con qualche medaglietta da appuntare su un vestito corto e logoro. La qualificazione per l'Europa che conta potrebbe restituire certezze come pure un'eventuale vittoria nella coppa più piccola che l'UEFA si è inventata. L'ostacolo Leicester sembra fatto apposta. Tra 4 giorni, alle 21, saremo lì a giocarci la coppa. Un 4-2-3-1 senza troppi fronzoli ma che riacquisterà proprio Vardy contro di noi.

Servirà attenzione e lucidità per non farsi male in Inghilterra per poi cercare la qualificazione qui a Roma.

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