mercoledì 6 aprile 2022

Dolce primavera ma la Roma deve correre iniziando dalla Norvegia

 Inizio di primavera impegnativo per la Roma: il Bodo, domani, ore 21. Rientro a Roma per le ore 18 di domenica con la Salernitana. Il giovedì successivo, ore 21, ritorno con il Bodo sempre a Roma.

Tre partite dove è necessario vincere, sia per continuare in Conference, sia per vedere la Champions o l'Europa League qualificandosi in campionato.

Intanto, mentre la Roma non può rilassarsi assolutamente, esiste il mercato. La Roma deve pensare al presente ma anche al futuro. Questo è il discorso più importante perché è il settore dove la società ha provveduto meno. Lì, in società, un Mourinho non esiste. A meno che il Portoghese non voglia fare il manager all'inglese.  

Il mercato è infatti il nodo gordiano di una società che altalenante come mai sta procedendo alla ricostruzione della Roma incapace di vincere ormai da 14 anni. 

Nessuna capitale europea è conciata in questo modo. in Europa, poi, non si vince nulla dal lontano 1965. Sinceramente, deprimente.

Pertanto, scegliere il miglior tecnico sulla piazza è stato un inizio di ricostruzione esaltante. Si doveva procedere nell'identico modo pensando a ricostruire il settore dirigenziale e una buona rete di scouting, invece di affidarsi soltanto ai procuratori, per il mercato.

Sembra invece che la Roma, sia per le cessioni che per i nuovi acquisti, preferisca seguire il secondo metodo, con i rischi che comporta. Molto più comodo e immediato anche se costoso, sviluppare il settore giovanile, ricorrendo al mercato solo per le cessioni.

Domani, in Norvegia, c'è da riscattare il pesantissimo 6-1 dell'andata. Stavolta, in campo ci saranno i titolari: Rui Patricio in porta, Karsdorp e Vina sulle corsie esterne; Mancini, Smalling e Ibanez al centro della difesa; Oliveira e Cristante in mediana con Pellegrini-Mkhitaryan a sostenere il centravanti Abraham. 

il Bodo è reduce dal pareggio interno con il Roseermborg, per 2-2 e la vittoria interna contro il Lillestrom per 4-1. Dovrebbe schierarsi con questa formazione contro la Roma:
Haiki; Sampsted, Moe, Hoibraaten, Wembangomo; Vetlesen, Hagen, Saltnes; Solbakken, Espejord, Pellegrino.

L'importante, tornando al mercato, è pensare che la formazione che dovrà battere il coraggioso ed efficientissimo Bodo, non può essere la squadra che affronterà la prossima stagione. Per elevarsi a livelli degni di una capitale europea, sia in Italia che in Europa, serve ben altro. Al limite, qualcuno dei titolari di oggi può bastare o servire per la panchina.

Il problema è se il mercato dovrà essere finanziato con le cessioni o con soldi freschi. Non c'è peggior nemico delle casse di una società la necessità di vendere. Invece, si dovrebbe prima acquistare e bene, poi con calma vendere.

A prescindere dal risultato finale di questa stagione, poniamo, al meglio. La Roma qualificata per la Champions, e addirittura vincente nella Conference League, che rimane la peggiore delle competizioni europee, la Roma dev'essere rifondata.

Esistono due livelli: i titolari definitivamente identificati, come è Abraham oggi, i panchinari di livello comunque in grado di subentrare efficacemente. Vedere Shomurodov che entra con quella flemma, è segno di un progetto da ripensare definitivamente.

Servono soldi, dunque, e questi verranno dal vincere determinati tornei o arrivare a qualificarsi in altri. Servono risultati immediati e quindi Mourinho deve portare il grano nella stiva e servono idee brillanti per il mercato. Ecco la corsa su due binari che comunque corrono paralleli verso la Roma che deve ritrovare una posizione consona al suo destino: la capitale italiana. 

I nomi che sentiamo oggi, per il mercato, sono parimenti deprimenti. I migliori sono lontanisismi, le pezze non servono più perché ci sono già in squadra. 

il portiere è sufficiente. Serve una coppia di terzini efficienti e una coppia di riserva. Vedo per ora solo Karsdorp, per la riserva. Spinazzola? Un mistero. rientrerà dopo un'intera stagione. Tra i centrali, tra i titolari ne terrei solo uno. Serve un regista a centrocampo come il pane, serve una seconda punta da almeno 12 gol stagionali. Sette giocatori di livello per la prima squadra.

Dove reperire i soldi e come, deve pensarci la prestigiosa Famiglia Friedkin che, come noto, non parla; meglio parlare con i fatti e siamo in trepida attesa. Per carità, non ci fate arrivare a Roma mezze calzette, ne abbiamo viste abbastanza.  

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