La nuova Superlega ha come presidente Fiorentino Perez e come vice lo juventino Andrea Agnelli. La banca finanziatrice è la JP Morgan e tutta questa potenza di fuoco la dice lunga. Tra l'altro i bilanci di alcune squadre sono in rosso fisso e allora questa mossa è praticamente dovuta e logica. Ora è tardi, per l'UEFA, per le lacrime di coccodrillo.
I rapporti di forza ancora in attesa che alcuni club francesi e tedeschi passino il Rubicone calcistico, certamente si staranno preparando altri club per il ricco banchetto promesso. La gente deve comprendere che il capitalismo include la faccia cattiva oltre quella sorridente, come ogni sistema alternativo.
La Superlega è il capitalismo che mostra i muscoli, un capitalismo sofferente le ferite del Covid che non vuole ridimensionarsi. Giusto o sbagliato, decidetelo voi.
Abbiamo visto come certe decisioni che la cosiddetta decrescita felice potrebbero essere altrettanto scomode per tutti. Chi oggi può fare leva, nel calcio, di una certa forza dirompente, esige il proprio diritto.
Invocare una sorta di purezza dello sport è ridicolo, perché tale purezza, lo sport, l'ha persa dal momento in cui ha accettato le sponsorizzazioni.
Non esistono soldi puliti e soldi sporchi. Oggi, il futuro lo faranno i potenti del calcio, stufi di dover chinare la testa per soccorrere i meno ricchi.
Tocca ai meno ricchi trovare la soluzione, non c'è altro da fare per restituire interesse al calcio territoriale. Le chiacchiere stanno a zero.
Oggi, dalle 17, sapremo cosa faranno i restanti club italiani. Seguiteci perché saremo sul pezzo, come da ieri mattina.
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