domenica 31 gennaio 2021

Fonseca si riprende la Roma, per ora.

 Nel confronto con Djeko, l'allenatore portoghese l'ha spuntata alla grande. Sappiamo tutti che il dissidio ha radici lontane, fin dalla disgraziata partita persa contro il Siviglia, che in quel caso ha letteralmente cancellato la Roma dal campo. 

Djeko ha tentato quel che fanno i calciatori quando contestano un allenatore, e alla Roma alcuni la pensano così, altri, no. 

La fazione che è con Fonseca ha letteralmente strapazzato la rivelazione-Verona ieri sera: un 3-1 che non lascia dubbio alcuno. Il calcio di Fonseca, a me non entusiasma e seppure dovesse centrare il quarto/terzo posto, continuerebbe a non entusiasmarmi. 

Da tifoso romanista, mi entusiasma quanto contribuisce a farmi vincere o almeno a veder giocare bene la squadra ed io non mi diverto a veder giocare la Roma. Eppure, qualunque schema di gioco, se svolto con abnegazione e concentrazione, porta al risultato. 

La Roma quando riesce a mantenere questo tipo di atteggiamento, riesce a battere i suoi avversari; altrimenti, rimedia magre figure, come contro lo Spezia, che di certo non si può ammettere nel circolo delle formazioni migliori in Italia.

Di fatto, la partita contro il Verona invece non ammette dubbi, come ha confermato il bravo tecnico scaligero, Juric. La Roma di sempre, senza Djeko e senza Mirante, è bastata per schiantare una delle formazioni-rivelazioni della stagione.

Questo vuol dire che tutto è risolto, in casa Roma? Assolutamente, no. Non si può risolvere la perdita sicura di concorrere per la Coppa italia e i 6 punti di distanza dal Milan sono veritieri? La Roma potrebbe vincere il campionato e dissipare ogni dubbio possibile su allenatore e squadra? 

A questa risposta hanno fornito una (muta) spiegazione i nuovi proprietari, scegliendo, di fatto, l'allenatore dopo le vittorie in campionato contro Spezia e Verona. Siamo ormai certi che il protoghese resterà almeno fino alla chiusura di questa stagione.  E se centrasse la qualificazione nella Champions League, il suo contratto prevede l'automatico rinnovo (per altri 2 anni a quanto so io).

Con buona pace di chi, come me e Djeko, non si diverte affatto a veder giocare la Roma. 

Detto questo, la partita di ieri ha dimostrato una squadra più corta e solida, anche rinunciando a Smalling uscito poer un problema muscolare. il trio giovane e inesperto Ibanez, Kumbulla e Mancini ha di fatto annullato l'attacco scaligero pur con le solite incongruenza di posizione e di ritmi. Pau Lopez ha vissuto comunque una giornata tranquilla, nonostante Juric abbia mandato, ormai a partita compromessa, in campo Lasagna, il nuovo acquisto, per rinforzare un attacco anemico. 

Il problema è sempre il solito, il calcio fonsechiano basta e avanza contro formazioni non molto fornite sul piano tecnico ma stenta parecchio contro compagini che precedono la Roma in classifica o che hanno un organico molto dotato tecnicamente (non a caso: Lazio, Napoli, Atalanta, la Juventus che ha pareggiato in 10 all'Olimpico).

Conviene continuare su questi binari? È solo questione di uomini migliori tecnicamente? Questo calcio, che esclude Djeko, esalta uno come Mkhitaryan, anche ieri travolgente e marcatore di un gol. Riesce a giocare anche Mayoral altro gol ieri. Esalta le qualità di Spinazzola, travolgente pure lui. Ed esige una difesa veloce e tecnicamente preparata, però, che la Roma non sempre mostra di possedere. Dipende solo dalla giovane età degli interpreti? Solo il tempo fornirà una risposta a questa domanda, ma che la Roma prenda troppi gol è un dato di fatto già ora.

 Roma-Spezia, ecco la partita di Dzeko dalla tribuna

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