La Roma è a 3 punti dall'Atalanta e quinta in classifica. Lo stop forzoso non deve far dimenticare la pessima stagione fin qui condotta. Con un allenatore poco esperto e incerto sui moduli, che resta perché di meglio non si riesce a trovare; e un direttore sportivo poco incisivo per quanto volenteroso, e una squadra che ad oggi mostra alcune potenzialità ma anche molti, troppi, giocatori di cui liberarsi. E se a ciò si unisce l'assoluta esigenza di ridurre drasticamente il monte-ingaggi è ovvio che Petrachi dovrà reperire giocatori di esperienza svincolati e giovani di grande futuro a poco prezzo.
Questo significa che il progetto di tenere ad ogni costo Pellegrini e Zaniolo, potrebbe fallire se non si riesce a monetizzare dalle cessioni di chiunque altro. E ribadiamo: chiunque altro.
Ecco perché Petrachi sarà l'elemento decisivo di questo mercato caotico e se la squadra si dovrà impegnare al massimo per raggiungere i sospirati introiti che garantisce la Champions, è ovvio che certi contatti per le indispensabili trattative il buon Petrachi dovrà iniziarli ora e subito.
Per quanto ne sappiamo, i sicuri partenti, ad oggi, sono Jesus, Bruno Peres, Florenzi, uno tra Diawara e Veretout, Pastore e molti dei giocatori di ritorno, tipo Karsdorp. Se ciò non dovesse bastare, partirebbero anche Djeko e/o Mancini. Oppure, uno tra Pellegrini e Zaniolo.
Capite bene cosa rischia la Roma specie se Petrachi non riuscirà a coprire le falle tecniche che si apriranno in corsa mentre la squadra dovrà tenere alta la concentrazione per riuscire ad arrivare quarta o almeno non perdere l'Europa League. Oggi, il nostro direttore sportivo è importante quanto un grande allenatore o un campione, questa è la verità.
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