I Friedkin ci consegnano una squadra in tempesta. Senza una dirigenza esperta e capace, in assenza di guida tecnica, e con un organico costruito con i piedi, la Roma ormai veleggia nelle acque della zona retrocessione.
Questo blog ha urlato al vento: dapprima in estate, quando criticavo un mercato sconclusionato, che costruiva i doppioni in molti ruoli e ne lasciava altri completamente scoperti. L'arrivo dei soli giocatori di ruolo, Konè e Dovbyk, non è bastato a elevare il tenore tecnico e tattico di questa squadra, peraltro allenata in modo mediocre dato che continua a non correre.
Poi, alcune cessioni inspiegabili, come quella di Bove, hanno contribuito a distruggere il poco di buono esistente. Oggi, la squadra che perde contro Verona e Bologna soffre di carenze fortissime in molti ruoli: difesa, centrocampo e attacco soffrono le caratteristiche peggiori di elementi scarsi o dal punto di vista atletico o a causa di terribili mancanze dal punto di vista degli elementari calcistici come il passaggio o il tiro in porta.
Concretamente, mentre in società annaspano alla ricerca di un tecnico valido, che poi non potrà che stilare la lista della spesa per gennaio, la Roma si ritrova vicinissima alla zona-retrocessione e dovrà lottare per tenersene fuori senza illusioni di poter contare per l'Europa che prometterebbe un campionato normale. Da anni la Roma non lotta più per lo scudetto, poi si accorse di non riuscire a lottare per il quarto posto e oggi vede la sesta posizione come un miraggio.
Questo significa che la gestione dei Friedkin ha raggiunto il punto più basso della sua storia e noi dovremmo solo auspicare che vadano via al più presto. Potrebbero pensare con calma alla loro recente acquisizione, l'Everton, senza i patemi di una società che dimostrano di non saper gestire minimamente. Ma le gestioni societarie non si possono scegliere e ora temiamo soltanto che la nostra possa combinare altri disastri. Una nave in tempesta, con il timone rotto, può solo scegliere se galleggiare, in Serie A, o affondare... Attenzione a chi si porta sulla panchina più bollente d'Italia. Scegliere con saggezza, se mai ne è rimasta un po' a Trigoria evitando illusioni di tipo stero e scegliendo un tecnico italiano esperto e capace. Io vedrei solo Ranieri o Allegri.
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