Il perfetto incapace che ha arbitrato Roma - Udinese, ha privato del suo capitano, la squadra per la prima partita veramente importante, il derby della Capitale.
Pellegrini non doveva ricevere il secondo cartellino giallo e purtroppo, invece, salterà proprio la sfida dove poteva essere decisivo.
La Roma arriva, dunque, al derby con alcune certezze, in positivo e in negativo.
DIFESA. Rui Patricio è la prima, grande, certezza in positivo. La Roma ha ritrovato un portiere valido e attento. Esperienza e riflessi fanno di lui la grande sicurezza in un difesa che invece conta difetti a non finire. Per esempio i laterali: Karsdorp ha una buona capacità di proiettarsi e ripartire. Sta migliorando anche in marcatura ma tutto sembra meno che un mastino. Stessa cosa dicesi per Vina. Calafiori, brillantissimo esecutore della volata che ha permesso a Abraham di segnare di tacco contro l'Udinese, soffre più o meno degli stessi difetti.
Peggio ancora va al centro, dove tra Mancini e Ibanez troppi difetti di concentrazione e spesso di mancanza di prontezza. Uno dei mancati titolari, finora, è Smalling che invece l'anno scorso ha costituito una valida colonna difensiva, abile anche nel rilancio del pallone. La Roma può essere bucata da chiunque e chiaramente dato che si parla di fase difensiva, qualcolsa non quadra nemmeno a centrocampo.
CENTROCAMPO - Nel 4-2-3-1 i mediani sono due. Uno dev'essere abile nel filtrare e rilanciare; l'altro, deve trovarsi a suo agio nell'impostazioen e nella regia. La Roma, tra Veretot, Cristante, Villar e Diawara, questi giocatori non li ha. Darboe, troppo giovane, è quelle che potrebbe fare il regista. Questo tipo di giocatore dev'essere cercato con urgenza. Sia Cristante che Veretout possono alternarsi sulla trequarti.
ATTACCO - Insieme al portiere, la certezza maggiore è proprio il nuovo acquisto Abraham, un giocatore irrinunciabile. Tira, passa, combatte, contrasta. Forte di testa e con buona tecnica individuale, è il fiore all'occhiello del mercato romanista. Mkhitaryan, invece, sta proseguendo la fase calante iniziata la passata stagione quando, dopo esser stato sia il miglior realizzatore che il miglior assist-man, ha dimostrato parecchi problemi fisici. Pellegrini è l'altra, grande, certezza finora dimostrata dalla Roma. Il capitano sta mettendo in campo agilità, corsa, passaggio e tiro. Molto meno brillanti e a fasi alterne Zaniolo e El Shaarawy. Utili comunque in qualità di corsa e classe pura, ma non al top della forma.
IL TECNICO - Mourinho non va in campo ma è particolarmente importante nel motivare e ricostituire la mancanza di fiducia nei giocatori. Grande comunicatore, cerca sempre di sminuire gli entusiasmi ma anche di rintuzzare le crtiche eccessive.
IN DEFINITIVA - La Roma, per carenze d'organico, soffre maledettamente un modulo che vorrebbe un paio di ringorzi immediati nel mercato di gennaio, a partire dal regista. La fase difensiva va migliorata e certamente, in vista dell'importantissimo derby contro la Lazio, va trovato il sostituto ideale per Pellegrini. Potrebbe essere El Shaarawy, oppure potrebbe verificarsi un cambio di modulo: un 4-3-2-1, per esempio, con Cristante, Veretout e Villar a centrocampo mentre i trequartisti di giornata potrebbero essere Mkhitaryan dietro e Zaniolo più avanzato a supporto di Abraham. Questa soluzione agevolerebbe il filtro e le ripartenze e permetterebbe una miglior incisività in avanti.
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