lunedì 16 settembre 2019

Dopo la sosta, rinasce la Roma di Fonseca

La sosta ci ha regalato una Nazionale in piena mancinizzazione (e positiva come non mai); il dopo-sosta ci regala una Roma finalmente inquadrata nelle logiche calcistiche del nuovo profeta del calcio nostrano di natali portoghesi. Una Roma offensiva, quella di Fonseca, votata al possesso palla e alle proiezioni del sempre-verde Kolarov, con Djeko vero artefice di ogni mossa offensiva, stavolta magicamente assistito da quel Mikhitaryan ultimo colpo di un mercato autunnale finalmente soddisfacente. 

La Roma vola in attacco, anche se stenta in difesa. Veretout ha cercato di fare da diga, insieme a Cristante (in grande spolvero, ha persino segnato il primo gol, di testa) e stavolta la retroguardia ha tenuto, tra un Fazio perennemente troppo lento e un Mancini che sta imparando i giusti movimenti ora.

 Tutti hanno lodato Pellegrini, e a ragione: è l'unico che compie la fascia verticale in mezzo al campo e cuce i movimenti di difesa con quelli offensivi, ed è chiaro, a questo punto, il motivo che ha spinto il tecnico a tenersi Zaniolo in panca. Il ragazzo è proiettato verso un futuro da attaccante puro, forse una seconda punta di grande fisicità, e per ora l 'asse Veretout-Pellegrini offre più garanzie tattiche. Ne beneficia Djeko, finalmente libero da asfissianti compiti di regia offensiva e persino Kluyvert che sta crescendo a ritmi da Champions. 

Il quarto posto è la vera chimera da realizzare anche se giovedì si parte con l'Europa League. Ne parleremo domani. Per oggi c'è da registrare la soddisfazione per il 4-2 rifilato al coraggioso Sassuolo e senza che fosse assegnato l'ingiusto rigore iniziale per il fallo su Kluyvert, che non c'era.

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