martedì 16 luglio 2019

Baldini prepara l'addio di Zaniolo

Per quel che sappiamo noi, la Roma attuale ha due teste: una a Trigoria, dove Petrachi si occupa delle questioni più pratiche: vendere i giocatori in esubero o comunque non considerati all'altezza del nuovo progetto targato Fonseca, e inoltre cercare sul mercato interno, ovvero quel che offre il panorama italiano. 

L'altra testa è a Londra, dove Baldini muove le sue strategie per esempio nella Premier. E lì, sponda Tottenham, la Roma può e vorrebbe, indirizzare i suoi scambi. 

Zaniolo ha fatto sapere che ha l'intenzione di rientrare prima dalle ferie e che non si vorrebbe muovere da Roma (mentre fa l'occhiolino alla Juventus). La Roma vuole prevenire questa situazione che la metterebbe sotto scacco e quindi ha deciso di indirizzare il forte attaccante verso la Premier, Tottenham o Arsenal. Soprattutto il Tottenham ha nomi per uno scambio che interessa fortemente la Roma: innanzitutto Alderweilerd ma anche Sissoko. Un'idea di fondo comprensibile anche se non del tutto accattivante. 

Si rischia fortemente di perdere il ragazzo, ammaliato dalle sirene bianconere. E allora, meglio monetizzare al massimo la sua cessione comunque valutata intorno ai 70 milioni. Può sembrare una politica perdente. Ma è da considerare che la Roma non è più in Champions League, e questa situazione pesa non solo sui bilanci ma anche sulla capacità di attrarre giocatori (oltre che tecnici) di primo livello. Ormai il calcio che conta, in Europa e non solo, è concentrato nel gruppone che gioca la Champions e in attesa che il sistema ne prenda atto, relegando i campionati nazionali a semplice serbatoio per il torneo principale, ne devono prendere atto soprattutto le società escluse. 

Se il miele è in Europa, quando ne sei fuori devi e puoi preparare solo la risalita. Se la Roma ha innestato questo tipo di marcia, la possiamo comprendere. Magari, non approvare ma semplicemente comprendere. E noi siamo qui per raccontarvi la verità, non la fantasia che pure vorremmo tutti si realizzasse. I bilanci sono il vero tiranno, oltre la strapotenza di una Juventus che sembra inarrivabile: se non si abbassa il monte-ingaggi e si fa gioco vincente con player non di primo livello, non si potranno recuperare risorse necessarie a crescere davvero. E' questo l'enigma che deve risolvere il nuovo management romanista, che piaccia o meno.
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